http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/03/cerano-una-volta-le-scie-di-condensa.html
C'erano una volta le scie di condensa, alte nel cielo
Dovrebbe ormai bastare osservare continuamente il cielo e notare l'irregolare frequenza con cui passano gli aerei per avere la certezza dell'esistenza delle scie chimiche; se poi chi nega l'esistenza delle scie chimiche nega persino tale irregolare frequenza dovremmo già avere chiara quale sia la situazione, se ci decidiamo ad osservare autonomamente e costantemente il cielo.
Ma ci sono ulteriori dati che ci permettono di comprendere come quasi tutte quelle scie (persistenti e non) abbiano ben poco a che fare con la condensa di vapore acqueo. A tal riguardo la questione della quota di sorvolo degli aerei è fondamentale, e la seguente digressione è una delle tante cose che sono state tagliate dalla lunga intervista fattami dalla redazione di Mistero in occasione della mia partecipazione a quella trasmissione.
A pagina 11 di un vecchio testo La fisica della particelle di Kenneth W. Ford (Arnoldo Mondadori Editore, Milano), anche nella seconda edizione del 1970, si legge:
Ma ci sono ulteriori dati che ci permettono di comprendere come quasi tutte quelle scie (persistenti e non) abbiano ben poco a che fare con la condensa di vapore acqueo. A tal riguardo la questione della quota di sorvolo degli aerei è fondamentale, e la seguente digressione è una delle tante cose che sono state tagliate dalla lunga intervista fattami dalla redazione di Mistero in occasione della mia partecipazione a quella trasmissione.
A pagina 11 di un vecchio testo La fisica della particelle di Kenneth W. Ford (Arnoldo Mondadori Editore, Milano), anche nella seconda edizione del 1970, si legge:
“Quando un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è possibile scorgere l’apparecchio. È veramente una bella fortuna per l’uomo che i più piccoli oggetti di cui egli sa qualche cosa, le minuscole entità di materia e di energia che egli chiama particelle elementari, si comportino grosso modo in maniera analoga. Una singola particella elementare è oltre dieci milioni di volte più piccola del più piccolo oggetto visibile al microscopio, eppure, quando essa attraversa una camera a bolle, lascia al suo passaggio una traccia visibile a occhio nudo che può essere fotografata e studiata con tutta comodità”.
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Anche se oggi circolano aerei leggermente più grandi di quelli di un tempo, e quindi più facilmente osservabili da lontano, questo brano è una testimonianza storica del fatto che un aereo che vola alla quota di crociera (intorno ai 10 km) è così lontano che generalmente non si vede o lo si vede a malapena.
In condizioni di buona visibilità se ne potrà distinguere appena la sagoma, ma di certo non lo si può vedere chiaramente e distinguerne i particolari. Certo, se proprio ci troviamo al di sotto della traiettoria dell'aereo, ovvero sulla perpendicolare condotta dal velivolo alla superficie terrestre, se ci troviamo proprio sotto il corridoio aereo da lui percorso (e se la visibilità è buona) possiamo anche scorgere qualcosa di quell'aereo. Ed è questa un'altra cosa molto strana delle scie che vediamo adesso nel cielo: scorgiamo benissimo l'aereo anche quando visibilmente si trova ben lontano dalla nostra verticale.
Per altro alla quota di crociera degli aerei (le sole quote alle quali si potrebbero formare scie di condensa, come conferma lo stesso colonnello dell'aeronautica militare De Simone, che pur nega le scie chimiche) il rumore da esso prodotto non è distinguibile a livello del suolo (vedi appendice in fondo all'articolo), e vedere la scia di un aereo sentendone forte il rombo e distinguendo nettamente muso coda e ali dell'aereo costituisce prova tangibile della manifestazione di una scie chimica ... se poi l'aereo non è nemmeno sulla nostra verticale occorre rendersi conto che la distanza aumenta secondo le note leggi della trigonometria.
Ciò vuol dire che di regola è molto difficile scorgere un aereo che voli intorno ai 10 km di quota, a meno che non sia un aereo militare (cui sono assegnate quote fra i 5 ed i 6 km) o un aereo in decollo/atterraggio dall'aeroporto più vicino.
Se continuiamo a leggere il testo summenzionato troviamo scritto in maniera assolutamente inequivocabile:
“al fisico moderno resta il compito, ancopra molto difficile, di ricostruire dalle tracce tracce e dagli scatti dei contatori la natura delle varie particelle elementari, impresa che equivale a ricostruire il disegno di un aereo a reazione studiandone la scia ad alta quota
Se viene considerata improba l'impresa di ricostruire il disegno di un aereo a reazione studiandone la scia ad alta quota, ciò vuol dire che tale sagoma non è ben visibile ad occhio nudo, che se va bene è una sagoma indistinta.
Per quanto riguarda la quota di sorvolo di questi aerei oltremodo sospetti c'è chi ha fatto diversi esperimenti per misurarla sia con metodi metodi trigonometrici che con l'aiuto di un laser, ed i risultati sono assolutamente incompatibili con l'ipotesi di normali scie di condensa.
Per altro c'è la prova del cumulo ovvero il fatto che si vedono spesso aerei rilasciare scie passando attraverso cumuli, ovvero nubi appartenenti alla categoria delle nubi basse che si formano a quote comprese tra i 1.500 ed i 2.300 metri. Anche il passaggio sotto gli stratocumuli (altre nubi basse) è emblematico.
Appendice - Trasmissione del suono ed aerei chimici - Stima delle quote
Data una sorgente di suono, questo si propaga allo stesso modo in tutte le direzioni secondo fronti d’onda sferici. La superficie del fronte d’onda aumenta in proporzione col quadrato della distanza dalla sorgente. Di conseguenza l’energia che possiede il fronte d’onda si distribuisce su tutta la superficie, per cui su una singola unità di superficie avremo un’energia che decresce proporzionalmente al quadrato della distanza.
Insomma secondo leggi elementari della fisica legate alla propagazione delle onde se la distanza raddoppia l’intensità diventa un quarto, se la distanza triplica l’intensità diventa un nono, se la distanza diventa 10 volte più grande, l’intensità del suono diventa 100 volte più piccola (10*10). Fisica elementare.
Il decibel è un’unità di misura del suono che si calcola in base ad un rapporto, ovvero in base al logaritmo di un rapporto. Se due grandezze misurano una A e l’altra A/2 (la metà di A) la loro differenza è A/2, ma se calcolo il rapporto espresso in decibel fra le due grandezze fisiche (vedi definizione di decibel), dal momento che il rapporto tra la prima grandezza e la seconda è 2, ottengo un numero che è uguale a 10*log(2)=3,01 [il logaritmo è per definizione un logaritmo in base 10]
Se due grandezze misurano una A e l’altra A/4 il decremento in decibel è quindi pari a 10*log(2)=6,02. Otteniamo un numero esattamente il doppio del precedente perchè per le proprietà dei logaritmi log(b*c)=log(b)+log(c) e quindi log (2*2)=log(2)+log(2)
Secondo le normative in vigore (legge quadro 447/95, propagazione del rumore in ambiente esterno) il rumore di un aviogetto ad 800 metri di quota sulla verticale non deve superare i 75 db (voce forte ad un metro). Dal momento che raddoppiando la distanza, l’intensità sonora decresce di 6 dB, possiamo dedurre che un aereo che sorvola a 1600 metri trasferisce a terra, in media, un rumore pari a 69 db (conversazione normale ad un metro).
Decuplicando la distanza l’intensità sonora diventa un centesimo, e quindi il decremento in decibel dell’intensità udita è pari a 10*log(100)=10*2=20, e quindi si passa da 75 a circa 55 db (intensità sonora paragonabile a quella di una conversazione tranquilla in un salotto). Mano a mano che si sale di quota, ovviamente il suono si attenua, sino a diventare irrilevante e questo spiega perché un velivolo che incrocia a 12.000 metri non può essere percepito. Qualcuno ha mai udito gli aerei di linea prima dell’inizio delle operazioni di aerosol? Infatti il rumore corrisponderebbe in teoria a circa 45 db (il brusio udibile in una biblioteca dove è fatto divieto di parlare e si può solo sussurrare), ma anche meno se si tiene conto dell’energia dissipata dall’onda sonora nell’aria. Per quanto riguarda i livelli del suono espresso in decibel a cui si fa riferimento in precedenza potete guardare in fondo a questa pagina di wikipedia già segnalata in precedenza.
Per di più, a riprova del fatto che ci sia una reale cospirazione dei mass media e di tutta una serie di organizzazioni che cerca di nascondere la realtà del fenomeno delle scie chimiche, è il caso di riportare le parole pronunciate dal signor Toselli (membro del CICAP) ad una conferenza sulle scie chimiche ad Alessandria (consiglio vivamente di ascoltare l’intervento registrato di tale conferenza al per capire che mezzucoli utilizza il sistema di potere per confutare l’esistenza delle scie: non confutare i dati, le notizie, le osservazioni, ma screditare con ogni mezzo le persone che ne parlano, ridicolizzarle, ridicolizzare le loro affermazioni su argomenti diversi da quelli delle scie etc.)
Non lo so, lo studio … si è detto che il suono, quando sentiamo il suono di un aereo sulla verticale vuol dire che questo è al si sotto di una certa quota, senza pensare che il suono si propaga a 360° quindi lei può essere totalmente spostato rispetto alla verticale.
C’è chi si arrampica sugli specchi per “dimostrare” che le scie chimiche non esistono?
Guarda caso il signor Toselli da allora in poi ha abbandonato la sua "lotta" per negare l'esistenza delle scie chimiche.
Bravo Corrado....
ReplyDeleteTi sei solo DIMENTICATO un piccolo particolare.
Prova a fare il tuo esperimento di notte in una zona abbastanza silenziosa, senza vento e troppi fruscii..
Se non sei sordo e non sei un cretino che vuole dimostrare di aver ragione quando non ce l'hai, ti accorgeresti anche degli aerei che passano ad alta quota senza lasciare scie.... sai perchè??? PERCHE' NE SENTIRESTI IL RUMORE PER QUANTO POSSA ESSERE LIEVE!!!
Altra cosa, coglionazzo... Chiunque abiti sul sentiero di atterraggio sente gli aerei che atterrano da SEMPRE... l'unico che non l'ha mai fatto sei tu... Hai mai provato a pulire gli orecchi dal cerume?? ;-)
In più, deficiente che non sei altro, i tuoi aerei "bassi" che "non riesci a scorgere", voi li vedete sempre attraveso lo zoom di una macchina fotografica o attraverso uno strumento ottico.... Sappiamo perfettamente tutti che gli aerei "bassi" tu ad occhio nudo non li hai mai visti!!!
COGLIONE CAZZARO!
Jabba
A parte alcune vaccate segnalate dal buon Jabba (per elencarle e confutarle tutte ci vorrebbero 10 post almeno) ma quanto è malata 'sta gente? Voglio dire: da un libro del 1970 sulla fisica delle particelle estrapolano una frasetta (leggendo la pagina, un esempio/paragone su come erano con gli strumenti di allora "riconoscibili" le particelle elementari) che "dimostrerebbe" l'esistenza delle minchiascìe.
ReplyDeleteilpeyote quando avete finito il turno in cava curatevi seriamente
Corrado ha blaterato:
ReplyDeleteinsomma c'è chi perde il lavoro parlando di scie chimiche e chi fa soldi parlando di cospirazioni (ed ogni tanto anche di scie chimiche)
Vuoi vedere che l'hanno veramente licenziato [cosa che comunque avrebbero dovuto fare da tempo]?
Nell'elenco dei docenti della scuola dove stava non c'è più. Buon segno.
C'erano una volta i laureati in fisica che avevano studiato la fisica, sapevano parlare di fisica, facevano ricerche di fisica e insegnavano fisica. Corrado non appartiene a questa specie...
ReplyDeleteDunque. Un aereo a 8000 metri ha un livello sonoro confrontabile con una conversazione in salotto, secondo quanto riporta Penna. A 12 mila metri quindi il livello e' quello di una conversazione in salotto ascoltata da un po' distanti (3 metri invece dei 2 tipici tra salottieri).
ReplyDeleteE NON SI SENTE?
Un aereo di 70 metri a 10 mila metri e' visibile come un oggetto di 70 cm a 100 metri (10 mila cm). Un semaforo a 100 metri di distanza.
E NON SI VEDE?
Che dire di più? Solo questo:
ReplyDeletecorrado sei un CIALTRONE!
I bello è che le cose stanno proprio all'opposto di come dice questo cialtrone: una volta (e io, che ho qualche anno più della maggior parte di voi, me lo ricordo molto bene) gli aerei si sentivano molto di più semplicemente perché facevano molto più rumore.
ReplyDeleteQualcuno si ricorda il baccano spaventoso che facevano i Caravelle o i DC8 in decollo?
Conclusione: gli aerei che volano si sono sempre sentiti. Qualcuno di più, qualcuno di meno, in dipendenza di tanti fattori. Pretendere di valutare a orecchio la loro quota sulla base del rumore che fanno (anzi, sulla base del rumore che si sente in mezzo tutti gli altri rumori della nostra vita) è una cosa che solo un idiota potrebbe fare.
Corrado sei doppiamente fallito. Ti tocca riciclare idiozie di Rosario, già abbondantemente ridicolizzate. Pochi sanno pero' che a sua volta il pelatone senza vergogna ricicla da siti di sciroccati americani...
ReplyDeleteCorrado la tua laurea in Fisica e' la prova provata della morte ufficiale dell'università italiana.
"Un aereo di 70 metri a 10 mila metri e' visibile come un oggetto di 70 cm a 100 metri (10 mila cm). Un semaforo a 100 metri di distanza.
ReplyDeleteE NON SI VEDE? "
Gianni, secondo me corradino ha bisogno urgente di una visita oculistica (oltre che psichiatrica!)
Se non vede un semaforo a 100 metri, sta messo MOLTO male...
Almeno dovrebbe avere la decenza di leggerlo quel libro e di scrivere meno balle. Ma tanto è solo un cazzaro
ReplyDeleteUn fisico con le palle (e ne esistono ancora, grazie al cielo, fidatevi, l'università italiana ha ancora qualcosa di buono) prenderebbe un teleobiettivo/telescopio, studierebbe la scala dell'immagine, farebbe un po' di foto e trarrebbe le conclusioni con un minimo di trigonometria. Se uno non lo fa e preferisce arrampicarsi sugli specchi blaterando di rumore e parafrasi di libri di trent'anni fa, cosa se ne conclude?
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