http://zret.blogspot.com/2011/03/appunti-sullidealismo-di-ieri-e-di-oggi.html
Appunti sull'Idealismo di ieri e di oggi (quarta parte)
Leggi qui la terza parte.
L’autore del blog “Coscienza evoluta” ben sintetizza questa interpretazione nell’articolo intitolato “Risvegliarsi come Uno”: “L'esistenza umana, intesa come permanenza nell'universo materiale, ha come scopo l'esperienza. L'esperienza fisica può aver luogo solo in un universo duale ed è il mezzo che porta alla conoscenza; la conoscenza condiziona principalmente l'intelletto, la sua capacità decisionale ed interpretativa, perfezionando le azioni e infine la consapevolezza di sé stessi. Un circolo virtuoso che, attraverso questi passaggi, conduce di riflesso all'espansione della coscienza. In un simile sistema, il punto focale è l'uomo, unico vero strumento di misura di sé stesso, che, grazie al libero arbitrio, conferisce la necessaria "imprevedibilità" al complesso intreccio di esperienze che prende comunemente il nome di "vita". Immaginatevi un mondo in equilibrio totale, dove tutti gli opposti si neutralizzano, dove tutto è quieto, prevedibile e capirete che verrebbe a mancare l'elemento fondamentale per giungere alla conoscenza, il contrasto. Semplificando il concetto: contrasto > esperienza degli opposti > conoscenza > consapevolezza”
Il discorso è congruente, ma, come si può con agio constatare, ancorato all’idea di “libero arbitrio”. Se togliamo questa idea, anzi postulato di per sé indimostrabile, l’intera costruzione, più fideistica che filosofica, naufraga miseramente. Che poi la fisicità sia l’unico modo per maturare delle esperienze e che la dualità sia prerogativa dell’universo materiale mi pare opinabile. Si pensi agli angeli che, stando ad alcune tradizioni, decisero di optare per il Male, ribellandosi a Dio. Gli angeli sono o dovrebbero essere creature spirituali e la dualità (l’antitesi tra Bene e Male, il bivio della scelta) preesiste alla materia ed alla caduta.
Altre nozioni andrebbero chiarite: che cosa s’intende per fisicità? Esistono diverse densità della materia e, se sì, esse sono tutte condizioni in cui si possono maturare delle esperienze? Per quale motivo la Coscienza deve acquistare coscienza? Non è già cosciente? Come si spiega che, dopo innumerevoli vite, gli uomini sono sempre più stupidi ed incoscienti? Questo circolo virtuoso, invero tautologico, porta all’espansione di una coscienza che, di per sé, è già espansa, altrimenti non sarebbe coscienza che letteralmente è già presenza a sé stessi, consapevolezza, comprensione e percezione di sé. Espandere la coscienza è un po’ come aggiungere un punto ad una retta già composta da infiniti punti.
Si potrebbe interpretare diversamente questo pensiero, introducendo il concetto di Semicoscienza che, attraverso diversi passaggi, diventa consapevole, a guisa di un uomo che dal dormiveglia del mattino, destandosi percepisce forme, colori, odori, suoni in modo sempre più chiaro e distinto.
Il discorso è congruente, ma, come si può con agio constatare, ancorato all’idea di “libero arbitrio”. Se togliamo questa idea, anzi postulato di per sé indimostrabile, l’intera costruzione, più fideistica che filosofica, naufraga miseramente. Che poi la fisicità sia l’unico modo per maturare delle esperienze e che la dualità sia prerogativa dell’universo materiale mi pare opinabile. Si pensi agli angeli che, stando ad alcune tradizioni, decisero di optare per il Male, ribellandosi a Dio. Gli angeli sono o dovrebbero essere creature spirituali e la dualità (l’antitesi tra Bene e Male, il bivio della scelta) preesiste alla materia ed alla caduta.
Altre nozioni andrebbero chiarite: che cosa s’intende per fisicità? Esistono diverse densità della materia e, se sì, esse sono tutte condizioni in cui si possono maturare delle esperienze? Per quale motivo la Coscienza deve acquistare coscienza? Non è già cosciente? Come si spiega che, dopo innumerevoli vite, gli uomini sono sempre più stupidi ed incoscienti? Questo circolo virtuoso, invero tautologico, porta all’espansione di una coscienza che, di per sé, è già espansa, altrimenti non sarebbe coscienza che letteralmente è già presenza a sé stessi, consapevolezza, comprensione e percezione di sé. Espandere la coscienza è un po’ come aggiungere un punto ad una retta già composta da infiniti punti.
Si potrebbe interpretare diversamente questo pensiero, introducendo il concetto di Semicoscienza che, attraverso diversi passaggi, diventa consapevole, a guisa di un uomo che dal dormiveglia del mattino, destandosi percepisce forme, colori, odori, suoni in modo sempre più chiaro e distinto.
Questo professò cogliò pensa di essere un grande intellettuale perché esistono - purtroppo per loro - quattro deficienti che gli van dietro solo perché usa un "latinorum" di minchia che NON DICE NULLA.
ReplyDeleteilpeyote poveri pagliacci