http://zret.blogspot.com/2011/03/labirinto-di-cristallo.html
Labirinto di cristallo
L’inettitudine è dissonanza con il mondo. Impossibile adeguarsi: siamo noi i veri alieni, alieni al pianeta. Stranieri senza patria, apolidi dell’universo, abbiamo incontrato gli dèi, ascoltato i loro austeri silenzi. Gli dèi sono coloro che non ricordano.
Ci orientiamo nel dedalo di cristallo con bussole spaccate il cui ago impazzito smania il limitare dell’oscurità. La fronte sbatte contro pareti invisibili. Siamo estranei a noi stessi, sdoppiati nell’identità, doppiati da una voce non sincronizzata.
Quando il destino, raschiatoio che scortica una cute già spellata, non si accanisce, possiamo contemplare il soffitto della notte crivellato di stelle e lasciarci cullare dal vento di un’elegia.
Incapaci di comprendere il senso e di prendere l’istante infinito, sappiamo che l’unico successo è non succedere a sé stessi, l’unica via da percorrere è quella che scende nel crepuscolo, fra le ombre di una luce immemore.
"...che caxxo c'entra Cnosso?"
ReplyDeleteC'entra, c'entra...
Labirinto, Cnosso, Minosse, Creta.
Ricorda qualcosa?
Sempre a cavillare eh?
"Lasciatelo sfogare, perché lui è fiero (di quello che scrive... L.O.L!); lui è un italiano, sempre di umore nero!"
(Libera versione da Toto Cutugno)
Incapaci di comprendere il senso e di prendere l’istante infinito, sappiamo che l’unico successo è non succedere a sé stessi, l’unica via da percorrere è quella che scende nel crepuscolo, fra le ombre di una luce immemore.
ReplyDeleteE che caxxo vuol dire ?
Boh, probabilmente non lo sa nemmeno il professore coglione, ha messo giu' un po' di parole a caso come farebbe una scimmia :D
Ma, a rileggerla bene, come poesia, mi sembra gradevole e originale...anche se non ho capito perché cazzo dovrei percorrere la strada che scende il prepuziolo - dalla luce immemore - con la schiena tutta spellata e persino doppiato in cinese da quell'analfabeta di suo fratello...
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