L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Thursday, June 13, 2013

I semi transgenici della Semantica

http://zret.blogspot.co.uk/2013/06/i-semi-transgenici-della-semantica.html

I semi transgenici della Semantica

Tempo fa Romeo, il gatto dell’ateneo, si risentì perché, nel corso di un dibattito, era stato definito negazionista. E’ una reazione grottesca, irragionevole. Orbene, coloro i quali negano l’olocausto chimico-biologico ed altri crimini devono essere solo bollati come “negazionisti”. Si offendano pure. Sarebbe ipocrita usare eufemismi ed infingimenti. Si potrebbe anche etichettarli come paranoici, dato che difettano del senso della realtà.

E’ fondamentale che i significati aderiscano alle cose e ne qualifichino la sostanza. La precisione lessicale rende le sfumature, le tonalità. L’onestà comincia dal linguaggio.

Qualcuno vorrebbe che si schivassero certi termini e sintagmi, quali “genocidio”, “scie chimiche”, “Nuovo ordine mondiale”... Si ha paura di intimorire l’uditorio o di scandalizzarlo. Ci si dovrebbe nascondere dietro la cortina fumogena di una terminologia fumosa. In questo modo si perde il contatto con il reale, con la verità, a vantaggio di una “divulgazione” da pusillanimi. Dovremmo forse convertirci al vostro idioletto sterile a somiglianza di un seme transgenico? E’ vero che la dicitura “scie chimiche” non è del tutto appropriata sotto il profilo scientifico, ma è entrata nell’uso ed è efficace perché sottintende la loro natura sinistra. Si ignora che le parole hanno la loro storia, la loro tradizione. La parole è più importante della langue, per dirla con De Saussure. A questo punto non dovremmo più adoperare il termine “atomo” (letteralmente ciò che non si può dividere), visto che esso non è inscindibile. E’ vero: l’espressione “Geoingegneria clandestina” o “assassina” è preferibile: rende con icasticità l’essenza e le finalità delle attività chimico-biologiche.

Non rinunceremo mai a queste iuncturae: “scie chimiche”, “scie tossiche”, “scie mortali”. Risparmiateci perciò i vostri tentennamenti, la vostre pruderie da educande, le vostre censure lessicali. Il perbenismo linguistico consuona con il depauperamento semantico. Prelude al deserto culturale ed è soprattutto disonestà conclamata, come ci insegna Manzoni che aborre dalle circonlocuzioni.

E’ emblematico quanto scrive George Orwell in “1984” e nell’appendice all’opera: obiettivo dell’establishment è non solo la progressiva riduzione del vocabolario, ma pure l’assottigliamento dei valori semantici, onde i lessemi dimagriscano nella mera struttura denotativa. E’ necessario espungere certi termini per eclissarne i significati. Data la corrispondenza biunivoca tra significante e senso, estirpare l’uno significa svellere anche l’altro e viceversa. Non solo, come si può strappare la coscienza agli uomini, così si può sradicare l’anima alle parole (il significato) e persino lo spirito (il senso profondo, recondito, con tutti gli echi e le valenze connotative). Alla fine rimane solo il corpo della parola, simile ad un brandello.

I disinformatori amano fregiarsi del titolo di “debunkers”. Non lo meritano affatto. Ora, non è un contegno schifiltoso nei confronti di una voce inglese – sebbene si tenda oggigiorno ad abusare di termini inglesi – piuttosto l’amore per l’accuratezza. “Debunker”, infatti, vale “ridimensionatore”: i negazionisti, però, non ridimensionano alcunché. Costoro non si limitano a circoscrivere la portata degli eventi e dei fenomeni, poiché la respingono in toto e per di più in maniera aprioristica. Delimitare richiede un’intelligenza che i depistatori non hanno e non acquisiranno mai: a loro sono preclusi l’oggettività ed il discernimento. Rien à faire. Possono solo vomitare insulti e calunnie o, nel migliore dei casi, recere uno scartafaccio a base di “dire”, “mettere”, “fare”, “parlare”. Non si pensi che il compito di immiserire la lingua di Dante sia affidato a questi lacché: è un ufficio adempiuto da chi sta più in alto e che da decenni persegue l’obiettivo di demolire la cultura, intesa come baluardo di libertà e di senso critico.

Sono già riusciti a snaturare la “scienza”: un tempo si soleva contrapporre la scienza, imperniata sulla ricerca, la verifica dei dati, il principio di falsificazione..., alla religione. Oggi tuttavia non esiste nulla di più dogmatico e rigido della “scienza ufficiale” a tal punto che il più cieco fanatismo è indistinguibile dal “sapere” universitario, oscurantista e superstizioso.

E’ giunto il momento per gli apparati di annacquare l’istruzione umanistica, di svuotarla della sua carica talora rivoluzionaria di modo che si riduca ad orpello. In tal guisa, la conoscenza letteraria ed artistica assomiglia a quei fregi posticci e patetici con cui un architetto sprovveduto intende ingentilire le linee semplici ed austere di edifici che trovano il loro unico ornamento nella loro stessa forma, nei volumi, nella sinergia con lo spazio e la luce.

Non si pensi che l’ufficio di dissanguare l’idioma di Dante sia devoluto agli occultatori: per abbattere un edificio in modo efficace, sono necessarie comunque delle competenze. I depistatori falliscono anche nel fallire. Conosciamo due cose infinite: l’universo e l’ignoranza dei negazionisti. Della seconda siamo arcisicuri.



Saturday, March 30, 2013

E' confermato: qualcuno devia le correnti a getto! - Ed e' confermato che strakky rosica piu' che mai!

http://tankerenemymeteo.blogspot.it/2013/03/e-confermato-qualcuno-devia-le-correnti.html

E' confermato: qualcuno devia le correnti a getto!

Ci sono alcuni buffi personaggi della disinformazione che, allorquando si presentano per affrontare il tema della geoingegneria clandestina, meglio conosciuta con l'espressione "scie chimiche", nel negare un'evidenza ormai sotto gli occhi di tutti, affermano: "Non ci sono prove dell'esistenza del fenomeno e d'altronde noi abbiamo eseguito le analisi delle scie di condensa ed abbiamo visto che il prodotto della combustione del carburante aeronautico è semplicemente acqua". Questi individui, con arroganza mista a superficialità, vengono spacciati al pubblico come esperti. E' il caso di ClassMeteo TV, il cui palinsesto ha visto ripetute partecipazioni dell'illustre (si fa per dire...) Simone Angioni, chimico presso l'Università di Pavia ed esponente del famigerato C.I.C.A.P. Sono contenitori volti ad ingannare, come ovvio. E' per questo che è nata la televisione...


Ci si potrebbe attendere che talune affermazioni siano il frutto di sviste, ma non è così, giacché anche gli altri pervicaci negazionisti (uno fra tutti LefouReloaded, al secolo Romeo Gentile) sono usi ad asserire che l'analisi delle loro scie di condensazione [1] mostrano solo acqua [2], nient'altro che acqua! Ma com'è possibile? Sarà piuttosto il contrario, visto che un velivolo A-330 inquina quanto 800 autoveicoli Euro 3. Eppure costoro insistono imperterriti, tanto sanno che il loro pubblico (la maggioranza, ahinoi) è abbastanza stupido da credere a queste fandonie.

Vogliamo vedere, invece, quali sono i prodotti della combustione del kerosene per aviogetti? Ecco di seguito un breve ma esauriente elenco.

Freon 11, Freon 12, Methyl Bromide, Dichloromethane, cis-l,2-Dichloroethylene, 1,1,1-Trichloroethane, Carbon Tetrachloride, Benzene, Trichloroethylene, Toluene, Tetrachloroethene, Ethylbenzene, m,p-Xylene, o-Xylene, Styrene, 1,3,5-Trimethylbenzene, 1,2,4-Trimethylbenzene, o-Dichlorobenzene, Formaldehyde, Acetaldehyde, Acrolein, Acetone, Propinaldehyde, Crotonaldehyde, Isobutylaldehyde, Methyl Ethyl Ketone, Benzaldehyde, Veraldehyde, Hexanaldehyde, Ethyl Alcohol, Acetone, Isopropyl Alcohol, Methyl Ethyl Ketone, Butane, Isopentane, Pentane, Hexane, Butyl Alcohol, Methyl Isobutyl Ketone, n,n-Dimethyl Acetamide, Dimethyl Disulfide, m-Cresol, 4-Ethyl Toulene, n-Heptaldehyde, Octanal, 1,4-Dioxane, Methyl Phenyl Ketone, Vinyl Acetate, Heptane, Phenol, Octane, Anthracene, Dimethylnapthalene(isomers), Flouranthene, 1-methylnaphthalene, 2-methylnaphthalene, Naphthalene, Phenanthrene, Pyrene, Benzo(a)pyrene, 1-nitropyrene, 1,8-dinitropyrene, 1,3-Butadiene, sulfites, nitrites, nitrogen oxide, nitrogen monoxide, nitrogen dioxide, nitrogen trioxide, nitric acid, sulfur oxides, sulfur dioxide, sulfuric acid, urea, ammonia, carbon monoxide, ozone, particulate matter (PM10, PM2.5).

Qualcuno di voi ora penserà che tutto questo ben di Dio non può minimamente arrecar danno, poiché gli aerei volano alti. Peccato che migliaia di velivoli sono attualmente impegnati in operazioni di bassa quota, definite con dicitura tecnica "inseminazione igroscopica delle nubi". Non dimentichiamo, inoltre, che in questa sede si è voluto affrontare solo il tema della combustione e non si è intenzionalmente tenuto conto della miriade di altri elementi chimici e biologici impiegati nelle operazioni clandestine di aerosol.

Quali sono le conseguenze sulla salute?

APNEA
ASMA
TUMORI CEREBRALI
TUMORI
CONGIUNTIVITE
TOSSE
ALTERAZIONI NELLA PERCEZIONE
SONNOLENZA
DISPNEA
CEFALEA
ALTERAZIONI DELL'EQUILIBRIO BIOELETTRICO DELL'ENCEFALO
ENFISEMA
EPISTASSI
ALLUCINAZIONI
PROBLEMI CARDIACI
MALATTIA DI HODGKIN
DANNI AL FEGATO
LACRIMAZIONE
DANNI AI POLMONI
LINFOMI
DEPRESSIONE
DEBOLEZZA MUSCOLARE
MUTAZIONI GENETICHE
LEUCEMIA
RINITE CRONICA
NAUSEA
VOMITO
IRRITAZIONI AGLI OCCHI ED ALLA PELLE
AFFANNO


[1] Il prelievo in quota cui fanno riferimento i disinformatori di regime è una farsa architettata con lo scopo di chiudere l'annosa "questione scie chimiche" e lo abbiamo dimostrato in questo articolo.

[2] Mantenendo la proporzione H2O/kerosene, un velivolo moderno emette circa 0.006 litri di H2O in un metro lineare (0.003 per motore). Quantità chiaramente esigua.


PREVISIONI METEO

Nel mese di marzo 2010, con l'articolo "Frozen", affrontando il tema delle correnti a getto, scrivevamo profeticamente: "Assistiamo ad una deleteria sinergia tra fenomeni naturali (di cui alcuni non circoscritti al nostro pianeta) e fenomeni artificiali (H.A.A.R.P. e scie chimiche) le cui implicazioni non sono facilmente valutabili nel breve periodo. Pare, però, che dobbiamo attenderci ulteriori inasprimenti delle situazioni climatiche, con varie ripercussioni sugli equilibri dei biomi, sull'economia, sui flussi demografici, sulle dinamiche geo-politiche. Il tutto potrebbe culminare nei prossimi anni, tra il 2012 ed il 2013, periodo per il quale è prevista un'intensificazione dell'attività solare dopo molti anni di quiescenza. Tale potente attività potrebbe essere ancora più dannosa, se si ricorda che la magnetosfera è stata in questi ultimi anni deteriorata".

Esattamente tre anni dopo anche i media manistream devono ammettere che qualcosa di aberrante sta accadendo, evidenziando come un'anomala biforcazione della corrente a getto polare (polar jetstream), ha indotto variazioni cliamtiche estreme, con temperature glaciali nel Nord Europa e terribile calura nel Maghreb. Anche in tempi più recenti ci eravamo occupati di correnti a getto e guerra climatica, per cui rimandiamo agli articoli pubblicati su questo blog qui, qui e qui.

A proposito della manipolazione delle correnti a getto, lo scienziato statunitense Broocks Agnew afferma: "H.A.A.R.P. non influisce sulle correnti a getto direttamente, ma in modo indiretto. Se la ionosfera si espande nello spazio, la stratosfera sottostante ad essa deve modificarsi per colmare quel vuoto e, modificandosi, devia il corso delle correnti a getto di migliaia di chilometri, alterando gli spostamenti dell'umidità nell'atmosfera".

Un inusuale campo di alta pressione si trova attualmente nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico. Ciò implica il prolungarsi della situazione meteo alla quale abbiamo assistito in queste ultime settimane, con temperature più fredde rispetto alla media stagionale, soprattutto nelle regioni settentrionali del paese. Per il giorno 3 aprile si prevede un ulteriore inasprimento delle condizioni, limitato al Sud e Centro Italia, con la possibilità di violenti nubifragi, venti forti e calo improvviso delle temperature. Il Nord Italia dovrebbe uscire indenne dal passaggio di questa ennesima perturbazione atlantica, ma in questo contesto non sarà difficile osservare operazioni clandestine di aerosol, con uso di elementi persistenti nelle zone di confine all'estremo nord del fronte perturbato, utili alla deviazione del medesimo. L'area ciclonica tenderà così a scorrere verso l'Est europeo, mentre i quadranti settentrionali saranno contraddistinti, almeno sino al 7 aprile, da cieli opachi, spesso coperti artificialmente da un'impenetrabile coltre bianca. Qualora si dovessero avere delle schiarite, si potranno scorgere velivoli rilasciare scie di tipo evanescente a bassa quota, nell'ambito del consueto programma di mantenimento elettroconduttivo ed igroscopico del medium atmosferico.
Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

Saturday, January 14, 2012

Agenda

http://zret.blogspot.com/2012/01/agenda.html

Agenda

Non uso agende da anni. Quando le impiegavo, tendevo a dimenticarle in ogni dove o a smarrirle: sintomo freudiano... “Agenda” vale letteralmente “cose che devono essere fatte”: è un significato che implica una coercizione insopportabile. Altri tenga con sé codesti taccuini cartacei o elettronici per annotare impegni, appuntamenti, scadenze. Per quanto mi riguarda, ritengo che la condizione di grave schiavitù che schiaccia l’umanità odierna cominci dalle piccole costrizioni. Le catene ed i ceppi, prima di diventare tali, erano lacci. Le incombenze sono già insopportabili: non attribuiamo loro l’importanza che non meritano. I conformisti sono tali, non in quanto si sono adeguati all’ideologia imperante, ma giacché ne condividono i disvalori che hanno introiettato.

Non ci si può certo aspettare che l’uomo medio cominci a ragionare in modo autonomo e ad agire in maniera consapevole. Non basta! Oggigiorno sono rarissimi atti ed i discorsi che dipendono, non da coscienza, ma anche solo da una posa anticonformista. Chissà, potrebbe essere l’abbrivo per qualcosa di più sostanzioso.

Sono soprattutto le nuove generazioni ad essere irretite, ad essere vittime dell’omologazione: la mente di adolescenti e giovani è assemblata nelle fabbriche scolastiche. Gli “studenti” non hanno scampo: nella maggioranza dei casi sono plagiati da insegnanti a loro volta già condizionati. E’ un circolo vizioso. I pochi allievi che manifestano un barlume di personalità sono deviati verso lo scientismo, spacciato per strumento rivoluzionario, di critica dell’esistente. Negli istituti e negli atenei ormai imperversa la “scienza”, a danno delle discipline umanistiche. Reputate inutili, le humanae litterae sono state snaturate in decenni di didattica pseudo-strutturalista.

Si forgiano le leve destinate ad ingrossare le coorti degli apologeti del sistema: tanto ignoranti quanto tracotanti, essi subito indispongono a causa della loro morbosa passione per le formule, per l’ossessione per la retorica fine a sé stessa, per la mania della furbizia dialettica, soprattutto per l’abitudine ad evitare i problemi per concentrarsi sulle quisquilie. Non pensiamo, però, che costoro si distinguano dalla massa: non appena smettono i loro abiti “scientifici”, si confondono nel mucchio. Il conformismo e l’acquiescenza all’ideologia del potere sono la grigia sostanza di chi non ha materia grigia. La loro preparazione evapora, non appena il sito cui attingono a piene mani, per un motivo o per un altro, non è consultabile. All’apparenza liberi pensatori fno alla dissacrazione, sono, invece, integrati nella struttura dominante, più realisti del re.

Dove troveremo chi si ribelli? La ribellione è il rifiuto di accordare il proprio consenso al potere, anche quando si è costretti a subirne le angherie. Per ribellione non intendo una rivoluzione plateale, ma soprattutto l’ironia implacabile che denuncia e mette a nudo le ipocrisie degli apparati. L’ironia sia il pungiglione che resta conficcato nel corpo dell’aggressore, anche se l’imenottero cessa di vivere.

Wednesday, August 17, 2011

Paradossi

http://zret.blogspot.com/2011/08/paradossi.html

Paradossi

E’ possibile ricondurre il mondo entro semplici modelli interpretativi? E’ una domanda retorica. Il mondo è come una sfera che avvolgiamo con un foglio: si formano delle grinze.[1] Il senso comune imperniato su concezioni convenzionali e, pur nella loro complessiva comodità, arbitrarie può ambire solo ad una scarsissima validità filosofica.[2]

Il reale è autocontradditorio ed inconoscibile nella sua essenza: per questo motivo alcuni indirizzi logici l’hanno escluso dall’indagine o collocato sullo sfondo, concentrandosi sulla natura del linguaggio e sulla formalizzazione del metodo. E’ quindi un lavoro di chiarificazione concettuale, più che un’elaborazione di visioni della realtà. L’impegno dei neo-empiristi nel tentativo di costruire un sistema “scientifico” ed “esatto”, con l’obiettivo di rifondare la conoscenza su basi puramente empiriche, previa strutturazione di un linguaggio unificato ed univoco della scienza, si scontra con l’impossibilità di razionalizzare del tutto il mondo “là fuori”.

I logici privilegiano giudizi analitici, come “I corpi sono estesi”: sono enunciati che non implicano un accrescimento di conoscenza e contenenti comunque un residuo empirico, nella fattispecie l’esperienza dei corpi e dell’estensione nello spazio. Così il filosofo e logico statunitense W. O. O. Quine nega che si sia riusciti ad indicare criteri capaci di condurre ad una sicura individuazione delle pretese asserzioni analitiche, giungendo a teorizzare un empirismo senza dogmi, secondo il quale non esistono proposizioni prive di contenuto empirico e “vere” unicamente in virtù del significato delle parole che vi compaiono. Sono dunque contestate sia l’esistenza di “verità” analitiche sia la base logica delle “verità” logico-matematiche. Ne consegue un ridimensionamento del carattere “oggettivo” reputato intrinseco alle concezioni scientifiche.

In altre parole: allontanarsi del tutto dall’esperienza è impossibile e, quanto più ce ne discostiamo, tanto più ci si avvicina alla tautologia. Jorge Luis Borges, che non è filosofo né logico, intuisce la natura intransitiva, autoreferenziale del linguaggio, quando scrive: “Parlare significa incorrere in tautologie”.[3]

Uscire dal circolo della tautologia significa affrontare o riaffrontare le grandi questioni su cui cozza il pensiero, con la coscienza che non possono essere esaurite e definite, perché, se si presumesse di poterle circoscrivere e spiegare in toto, si cadrebbe nel dogmatismo che è in antitesi al pensiero.

La riflessione non può atrofizzarsi in schemi, ma neppure adagiarsi sul giudizio verosimile, sul principio consolidato. Così è necessario abituarsi a sovvertire i termini di ciascun problema: l’effetto può precedere la causa, la materia può non essere concreta, il libero arbitrio può essere un’idea fallace, il tempo e lo spazio possono non essere costanti universali, l’idea può essere anteriore all’oggetto, le leggi fisiche possono non essere normative… Mettere in discussione i pre-concetti è il punto di partenza; la meta è solo una tappa. Bisogna ricordare che, se l’universo è di per sé, contro-intuitivo, qualsiasi indagine, anche la più sistematica e formale, è destinata ad imbattersi nella contraddittorietà. Una traccia di incongruenza è ineliminabile: come quando si crea il vuoto in un contenitore, resta sempre un residuo di energia. Molte situazioni, un po’ come le proposizioni di Gödel,
sono indecidibili, poiché la realtà è simile ad un ipertesto in continua espansione.

Il filosofo serbo, naturalizzato statunitense, Thomas Nagel, elenca i principali nodi del pensiero contemporaneo: il problema delle altre menti (come sappiamo che esistono altre menti oltre la nostra?), la relazione tra mente e corpo, l’essenza del significato linguistico, la libertà, il tema della giustizia…

E’ arduo fornire delle risoluzioni di tali interrogativi, ma è più importante il fuoco delle domande che l’acqua estinguente delle presunte, ipotetiche risposte.

[1] L’efficace immagine non è mia, ma di un amico. Tempo fa, esaminando un soggetto affine, ricorsi alla metafora delle formelle che, a causa di una loro non perfetta configurazione, non si incastrano negli spazi relativi.

[2] Sarebbe interessante discernere quanto di questo ragionamento comune cui soggiace una logica binaria dipenda da fattori culturali e quanto dalla struttura bipartita del cervello, ma è argomento che esula dai confini del presente articolo. Inoltre tale domanda replica un’articolazione binaria che è proprio quella da cui si dovrebbe tentare di rifuggire.

[3] Giudizi analitici e tautologie tendono ad assomigliarsi: si pensi all’enunciato “Se piove, allora piove” che è un’asserzione analitica, come “E’ vero solo ciò che è vero”, l’originale ed arguto motto dell’eccelso Romeo, il guitto del Colosseo.

Sunday, August 7, 2011

Romeo, il gatto dell'ateneo

Torniamo agli antichi splendori con questa rosicata gigantesca.

http://www.tankerenemy.com/2011/08/romeo-il-gatto-dellateneo.html

Romeo, il gatto dell'ateneo

9 commenti:

corrado ha detto...

la propaganda va avanti su tutti i fronti, acquisendo adesso anche anarchici che negano l'esistenza delle scie chimiche e reputano "roba da fascisti" chiedere l'abolizione del signoraggio (LINK)


Nel frattempo un servizio della CNN mostra la presenza di piombo, ARSENICO ed altri prodotti tossici nei seggiolini per auto per bambini - LINK

In Malawi vaccinano a mano armata 131 bambini e condannano alla prigione il padre di uno di loro
- LINK

Segnalo due brevetti sulla manipolazione mentale tradotti in Italiano:

tramite frequenze sonore non udibili all'orecchio umano

tramite segnali elettromagnetici generati da monitor di PC e televisioni

Chi pensa che i nostri padroni non le utilizzino sbaglia di brutto

Straker ha detto...

Il potere affila le armi.

Trotterella ha detto...

@Corrado
mi viene in mente che la codifica mp3 o le altre similari siano dei cavalli di Troia per inserire appunto frequenze di disturbo.
Di qui la falsa lotta delle case discografiche contro la pirateria che invece, secondo me, è estremamente funzionale ai loro scopi.

gigettosix ha detto...

Ottimo articolo, le università sono diventate macchine per fare soldi senza contare la proliferazione di master inutili e costosissimi.
Ma anche qui se stiamo a vedere, tra i piani della cosiddetta "rinascita democratica" P2 rientrava proprio: l'abolizione del valore legale dei titoli di studio.
Studiare sta diventando un sistema sempre più macchinoso ed inutile, l'unico modo rimasto per fare carriera è votarsi al leccaulismo e al negazionismo.
Pensiamo solo alle ridicole affermazioni di un noto dottore che mette in causa ragni volanti e nega l'esistenza di scie circolari.

Straker ha detto...

Pensiamo solo alle ridicole affermazioni di un noto dottore che mette in causa ragni volanti e nega l'esistenza di scie circolari.

Sinone.

Zret ha detto...

Corrado, la tua analisi dell'anarchismo è molto sagace. Naturalmente le eccezioni esistono, ma le ideologie comprimono e reprimono. Anche molti siti comunisti negano le scie chimiche. E' indiscutibile che il materialismo storico ha prodotto una visione del mondo rigida oltre che inadatta a dar conto di chi agisce dietro le quinte.

Ciao

Zret ha detto...

Trotterella, ritengo tu abbia ragione.

Ciao

Zret ha detto...

Gigettosix, pure nel caso del sistema accademico vale la gradualità: gli atenei vengono snaturati un po' alla volta, in modo quasi impercettibile. Ecco perché oggi sfornano uno come Sinone-Spiderman, mentre domani sarà ancora peggio.

Ciao

Straker ha detto...

E che dire di Daniele Montanino (Underek)?

Università di Lecce.

Monday, July 25, 2011

Senza Rete

http://www.tankerenemy.com/2011/07/senza-rete.html

Senza Rete

In un recente articolo, “Segni di incipiente nausea cibernetica” , 2011, Freeanimals svolge delle intelligenti riflessioni circa i prodromi di una presunta disaffezione nei confronti della Rete. E’ un fenomeno che si può reputare fisiologico: ogni medium conosce una sua parabola. Dubito, però, che chi ha annunciato il suo abbandono della Rete, manterrà tale proposito. Forse è snobismo.

Bisogna ammettere che, in questi anni, si è diventati in una certa misura dipendenti da Internet, ma nel contempo la televisione ha conosciuto una drastica regressione sicché, a conti fatti, la componente tecnologica nella nostra vita non è aumentata a dismisura.

Occorre poi distinguere tra chi usa il mezzo telematico per informare o con fini culturali e chi, invece, lo impiega per calunniare e denigrare ventiquattro ore su ventiquattro. I primi ritengono che la goccia scavi la roccia, sebbene io abbia l’impressione si siano scavate delle trincee. I disinformatori ed i loro accoliti sono, invece, veramente ormai invischiati nella Ragnatela. A volte, leggendo i loro interventi, ci costruiamo un’immagine del tutto errata. Non sono individui baldanzosi e preparati, per quanto immorali. Tempo fa, ne vidi uno: restai basito. Mi trovai al cospetto di una specie di Harry Potter per i poveri: dimesso, occhialuto, di una timidezza patologica.

I disinformatori non sono palloni gonfiati, ma palloncini sgonfi. Sono vittime di un’ipertrofia tecnologica: il loro stesso organismo ha subìto una metamorfosi sì da renderli simili a moncherini meccanici. Qualcuno istintivamente li immagina aitanti, ma sbaglia: sono quasi sempre figuri flaccidi, corpulenti, con gli occhi pesantemente cerchiati, a causa di interminabili, ma ben remunerati turni davanti allo schermo. Non pochi di loro hanno lo sguardo allucinato. Credono di essere spiritosi, ma sono spiritati. Falliti, frustrati, psicopatici, ignoranti ed inetti – l’unico ambito in cui eccellono è l’insulto scurrile – per loro l’uso o l’abuso della tecnologia è, in modo paradossale, più irrilevante che decisivo. Se non offendessero sulla Rete, formerebbero branchi di facinorosi avvezzi ad aggredire i deboli ed i derelitti. Dimostrano, infatti, una mentalità da branco: uniti sono dei gradassi, da soli sono vigliacchi e rimpiccioliscono sino a scomparire. Nel caso di questi disgraziati, per cui si può provare solo compassione, certi media sono stati il colpo di grazia.

L’avvento della Rete ha condizionato un po’ tutti, ma, mentre molti sono convinti che è destinata ad espandersi, altri sanno che, come tutte le protesi tecniche, appartiene ad una fase effimera della storia umana. Per ora, seguendo il motto habere, non haberi, ne sfruttano le potenzialità, senza dimenticare che, oltre il mondo virtuale, ne esistono altri dove la tecnica non riveste alcun ruolo.

In parte ha ragione Mc Luhan, quando identifica medium e messaggio. Tuttavia è possibile ancora privilegiare la comunicazione ed i contenuti rispetto al mezzo e, per quanto appaia inverosimile, persino, in qualche caso, valorizzare gli aspetti umani attraverso Internet. La solitudine che affligge l’uomo, soprattutto l’uomo contemporaneo, le sue esigenze di interagire, trovano talora un interlocutore. I dissidi, le incomprensioni si manifestano anche in altri ambienti non digitali: basti pensare alle associazioni ed alle compagnie.

Nonostante quindi l’aridità digitale per chi possiede un barlume di coscienza, la Rete è simile al toro di Falaride, in cui, secondo gli Stoici, il saggio avrebbe mantenuto la sua imperturbabilità. Non è sufficiente la tecnologia per corrompere, sebbene il suo deleterio influsso sia grande. L’intelligenza, l’autonomia di giudizio, la sensibilità, se sono veramente tali, non temono la tecnica che è “utensile” più o meno utile, non idolo o, peggio, arma per colpire in maniera proditoria. Gli stolti lo sono in ogni circostanza: la Rete ha catalizzato e specialmente diffuso la loro stoltezza che altrimenti sarebbe rimasta circoscritta tra i tavolini di un bar.

Sia come sia, credo che presto rinunceremo, obtorto collo, ad Internet e ad altre mirabilia. Ne sentiremo la mancanza, ma per poco. Semmai rimpiangeremo le amenità di gg (alias rioseba) come questa, veramente spassosa: “Io sono geologo dall’età di tre anni.” Un geologo precoce, forse grazie ai buoni uffici del Mentore, Bario Tozzi. Impagabile, mitico gg!