L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Saturday, July 6, 2013

RON PAUL: "Gli Stati Uniti potrebbero uccidere Edward Snowden con un drone" e magari si liberano delle zanzare mediante bazzùca...


http://www.vocidallastrada.com/2013/07/ron-paul-gli-stati-uniti-potrebbero.html

RON PAUL: "Gli Stati Uniti potrebbero uccidere Edward Snowden con un drone"

L'eminente uomo politico statunitense Ron Paul ammette che il governo degli Stati Uniti potrebbe usare un drone per uccidere Edward Snowden, che ha rivelato il massiccio spionaggio non autorizzato della CIA su internet. Il repubblicano, intervistato da Fox Business Channel, ha espresso preoccupazione per la vita di Snowden, che potrebbe essere minacciato con "missili da crociera o un drone".
"Viviamo un brutto periodo in cui i cittadini statunitensi non hanno diritti e possono essere uccisi. Però [Snowden] sta cercando di dire la verità su ciò che sta accadendo", ha detto Ron Paul, che ha lasciato il Congresso all'inizio dell'anno.
In realtà, molti cittadini degli Stati Uniti sono stati vittime del programma di droni che il paese nord-americano degli Stati Uniti attua all'estero per combattere il terrorismo. Il presidente Barack Obama ha ammesso che tra il 2009 e il 2011 i droni hanno ucciso quattro americani in Yemen e in Pakistan. Nonostante le pressioni sociali all'interno del paese e all'estero, gli attacchi dei droni continuano.

Ron Paul ricorda ai cittadini degli Stati Uniti che in un paese normale non dovrebbero preoccuparsi per la sicurezza di se stessi o delle loro "case, documenti ed effetti personali", ma "il governo agisce spesso in segreto", accedendo alle informazioni private "senza un motivo probabile o un mandato", secondo una nota dell'organizzazione politica Campaign for Liberty, presieduto da Paul.

Durante la sua campagna presidenziale del 2012, il politico ha anche criticato le autorità per il perseguimento penale del soldato Bradley Manning per aver fornito documenti segreti americani al sito di "filtrazioni" WikiLeaks.

http://videos.huffingtonpost.com/ron-paul-worried-u-s-may-kill-nsa-leaker-with-drone-strike-517814277
L'eminente uomo politico statunitense Ron Paul ammette che il governo degli Stati Uniti potrebbe usare un drone per uccidere Edward Snowden, che ha rivelato massiccia non autorizzato spionaggio per la CIA su internet.
Il repubblicano, intervistato da Fox Business Channel, ha espresso preoccupazione per la vita di Snowden , che potrebbe minacciare "missili da crociera o un drone ".

"Viviamo un brutto periodo in cui i cittadini statunitensi non hanno diritti e possono essere uccisi. Però [Snowden] sta cercando di dire la verità su ciò che sta accadendo", ha detto Paul, che ha lasciato il Congresso prima anno.

In realtà, molti cittadini degli Stati Uniti sono stati vittime di programma drone che il tasso degli Stati Uniti si applica all'estero per combattere il terrorismo . Il presidente Barack Obama ha ammesso che tra il 2009 e il 2011 i droni hanno ucciso quattro americani in Yemen e in Pakistan. Nonostante le pressioni sociali all'interno del paese e all'estero, gli attacchi dei droni continuano.

Ron Paul ricorda ai cittadini degli Stati Uniti non avrebbe dovuto preoccuparsi per la sicurezza di se stessi o le loro "case, carte ed effetti", ma "il governo agisce spesso in segreto", l'accesso alle informazioni private "senza causa probabile o mandato ", secondo una nota Campagna di organizzazione politica per la Libertà, presieduto da Paolo.

Durante la sua campagna presidenziale del 2012, il politico ha anche criticato le autorità per il perseguimento penale del soldato Bradley Manning di offrire documenti segreti americani il sito di fughe di WikiLeaks .


Texto completo en: http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=2&hl=it&rurl=translate.google.com&sl=es&tl=it&u=http://actualidad.rt.com/actualidad/view/97223-ron-paul-snowden-drone-matar&usg=ALkJrhi1f_-R44Oos0_yfbLcPKtNARAS

Friday, March 4, 2011

Cablegate: Berlusconi in declino come il paese

http://neovitruvian.wordpress.com/2011/02/19/cablegate-berlusconi-in-declino-come-il-paese/

Cablegate: Berlusconi in declino come il paese

Posted: 19 febbraio 2011 by neovitruvian

Le valutazioni della diplomazia statunitense contenute nei nuovi documenti segreti. “La reputazione in Europa è lesa”. “Il premier danneggia l’Italia ma ci è utile e non dobbiamo abbandonarlo, alla fine ne trarremo vantaggi”

Quattromila cables riservati filtrati dall’ambasciata Usa a Roma, oltre 30 mila pagine di documenti finora segreti che raccontano l’Italia e i suoi protagonisti dal punto di vista critico e sferzante del suo più importante alleato. E molti di questi con un denominatore comune: il declino del ruolo internazionale dell’Italia è strettamente legato all’immagine di Silvio Berlusconi, l’uomo che la guida e la condiziona dal 1994, l’anno della sua discesa in campo. Dal 2002 al 2010 parlano ambasciatori, segretari di Stato, diplomatici di alto livello, politici di primo piano. Tutte comunicazioni rigorosamente classificate. Tutte rigorosamente destinate a restare riservate. Tutte, adesso, contenute nei cables che WikiLeaks ha ottenuto e che l’Espresso, in collaborazione con Repubblica, comincia da oggi a pubblicare.

UN PREMIER CHE OFFENDE TUTTI

“Il premier Silvio Berlusconi con le sue frequenti gaffes e la scelta sbagliata delle parole” ha offeso nel corso del suo mandato “quasi ogni categoria di cittadino italiano e ogni leader politico europeo”, mentre “la sua volontà di mettere gli interessi personali al di sopra di quelli dello Stato ha leso la reputazione del Paese in Europa ed ha dato sfortunatamente un tono comico al prestigio dell’Italia in molte branche del governo degli Stati Uniti”.
E’ il febbraio del 2009 quando Ronald Spogli, ambasciatore americano in Italia nominato dal Presidente George W. Bush,

si congeda dal suo mandato e scrive al nuovo segretario di Stato Hillary Clinton un memoriale intitolato “What can we ask from a a strong allied” (Cosa possiamo chiedere ad un forte alleato), classificato come Confidential e che ha un sapore profetico. Non è ancora esploso lo scandalo di Noemi Letizia, non è apparsa all’orizzonte la escort Patrizia D’Addario, non c’è ancora traccia dei festini di Arcore, né delle accuse di sfruttamento della prostituzione minorile con la marocchina Ruby, né delle pressioni sulla questura di Milano per procurarsi il silenzio della vittima. Le leggi ad personam proposte per tutelare il primo ministro dalle conseguenze dei processi in corso non sono state ancora respinte e non ha raggiunto l’apice il violento conflitto con la magistratura. Ma ad inizio 2009 il premier, visto dagli Usa, è già un uomo debole, prigioniero dei suoi conflitti di interesse e dell’evidenza internazionale dei suoi abusi di potere. Quindi bisognoso dell’aiuto americano per legittimarsi sul piano interno e estero e come tale disponibile, quando richiesto, a comportarsi come “il migliore alleato”. Berlusconi insomma non è nelle condizioni di dire alcun “no” a chi lo sostiene. Una sorta di ostaggio, che accetta volentieri tutte le richieste in termini di impegno militare e politico negli scacchieri strategici che vanno dall’Afghanistan alla ricollocazione dei prigionieri di Guantanamo, dalle basi sul territorio italiano alle sanzioni all’Iran. Un prezzo che finora non si sapeva di aver pagato.

L’IMMAGINE DI UN PAESE IN DECLINO

“Il lento ma costante declino economico dell’Italia – scrive l’ambasciatore Spogli – compromette la sua capacità di svolgere un ruolo nell’arena internazionale. La sua leadership spesso manca di una visione strategica. Le sue istituzioni non sono ancora sviluppate come dovrebbero essere in un moderno paese europeo. La riluttanza o l’incapacità dei leader italiani a contrastare molti dei problemi che affliggono la società, come un sistema economico non competitivo, l’obsolescenza delle infrastrutture, il debito pubblico crescente, la corruzione endemica, hanno dato tra i partner l’impressione di una governance inefficiente e irresponsabile. Il primo ministro Silvio Berlusconi è il simbolo di questa immagine”. Spiega Spogli: gaffes e preminenza per gli interessi personali, assieme “al frequente uso delle istituzioni pubbliche per conquistare vantaggi elettorali sui suoi avversari politici, la sua preferenza per soluzioni a breve termine hanno danneggiato la reputazione dell’Italia in Europa”. Un’immagine che Berlusconi tenta di rivitalizzare con iniziative che lasciano perplessi gli Usa. L’Italia – annota Spogli – “fa molti sforzi, alcuni seri altri meno, per mantenere una posizione di rilevanza e influenza”. Come quando “si propone nel ruolo di grande mediatore delle crisi mondiali, un ruolo autoconferitosi che alcuni politici, specialmente il premier Silvio Berlusconi, pensano possa conferire grande visibilità senza praticamente spendere alcunché”. O come quando, senza alcun coordinamento, ritiene di avere i titoli per “mediare tra la Russia e l’Occidente, impegnarsi con Hamas e Hezbollah, stabilire nuovi canali di negoziato con l’Iran, espandere l’agenda del G8 con mandati al di là di ogni riconoscimento”.
Insomma, una politica assolutamente velleitaria. Con costernazione Spogli prende atto che in una puntata di “Porta Porta” Berlusconi annuncia il ritiro dall’Iraq: svegliati in piena notte i generali Usa a Baghdad e mandata la trascrizione della puntata tv al Pentagono. Esterrefatto l’ambasciatore registra che mentre Israele bombarda Gaza il Cavaliere rilancia l’idea del tutto estemporanea di costruirvi alberghi e resort, annunciando che potrebbe “trovare investitori”. Allibito informa Washington che il premier ha una sua strategia per la Siria, visto che l’allora moglie Veronica “ha conosciuto la consorte di Assad a Damasco”, e dice: “Dovremmo coinvolgerla…”
Ma a Washington sono pragmatici. Si deve abbandonare un alleato pasticcione, in declino economico e inviso alle cancellerie europee per idiosincrasia politica?. “No – scrive Spogli alla Clinton – non dobbiamo. Dobbiamo anzi riconoscere che un impegno di lungo termine con l’Italia e i suoi leader politici ci darà importanti dividendi strategici adesso e in futuro”

IL DIVIDENDO DI WASHINGTON

Cosa può incassare l’America da questo governo? Spogli è esplicito. “L’Italia ci permetterà di consolidare i progressi fatti faticosamente nei Balcani negli ultimi vent’anni, le loro forze armate continueranno a giocare un ruolo importante nelle operazioni di peacekeeping in Libano e in Afghanistan, e, infine, il territorio italiano sarà strategico per l’Africom (United States African Command)”, l’organismo costituito nel 2008 dalla Difesa Usa per coordinare gli interventi militari in Africa: comando a Stoccarda, ma bombardieri di stanza a Vicenza, nella base Dal Molin, e portaerei della VI flotta a Napoli. ” Se useremo una forte pressione – sostiene inoltre Spogli – l’Italia eserciterà la sua influenza economica in Iran per mandare a Teheran un chiaro segnale che potrebbe influire sulla loro politica di sviluppo nucleare”. E anche sul fronte del terrorismo Washington sa che Roma spalancherà le sue porte. Già nel febbraio 2009 Spogli avverte infatti che l’Italia si sta diligentemente preparando ad esaudire “quelle che ritengono saranno tra le nostre prime richieste, il farsi carico della custodia di alcuni detenuti nella prigione di Guantanamo (il ministro Frattini ufficializzerà la decisione 4 mesi dopo, ndr.) e un maggiore sforzo militare in Afghanistan (l’Italia sorprenderà gli Usa aggiungendo altri 1200 soldati ad Herat, portando il contingente schierato ad un totale di 4200 uomini).
L’unica vera preoccupazione è il rapporto tra Roma e Mosca, tra Berlusconi e Putin. Gli Usa vogliono controbilanciare la crescente influenza russa sul fronte dell’energia, e notano con disappunto che “l’Italia, sfortunatamente, invece la favorisce”. Sui rapporti tra Berlusconi e Putin il punto di vista americano è noto. L’ambasciata Usa anche dopo la sostituzione di Spogli con David Thorne è in allarme e agisce su più fronti. Stimola il ritorno al nucleare, interviene sul governo per spezzare l’asse con Mosca e suggerisce: “dobbiamo far capire a Berlusconi che ha una relazione personale con noi e dobbiamo assecondare la sua convinzione di essere uno statista esperto”. Ma l’operazione non è facile, il legame del cavaliere con “il suo amico Vladimir” è solida e ha radici misteriose. tanto misteriose da indurre Hillary Clinton nel gennaio 2010 a chiedere alle rappresentanze diplomatiche interessate di indagare sulle “possibili relazioni e investimenti personali che legano Putin e Berlusconi e che possono influenzare la politica energetica dei due paesi”, e di svelare ” i rapporti tra l’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni, i top manager dell’Eni e i membri del governo italiano, specialmente il premier e il ministro degli esteri Frattini”. Gli americani si troveranno davanti ad un muro: in un cable un diplomatico italiano spiega che “tutto avviene direttamente tra Berlusconi e Putin”.

UN PREZZO IRRISORIO DA PAGARE

Pasticciona e in difficoltà, l’Italia chiede aiuto agli Usa quando si accorge che l’organizzazione del G8 a L’Aquila comincia a fare acqua. Gli americani se ne sono già accorti, e una serie di cables descrivono la tensione nell’ambasciata di Roma: il flop può tramutarsi in una debacle per Berlusconi, già colpito dalle prime rivelazioni sugli scandali sessuali. Scatta il soccorso all’utile alleato: “Berlusconi – annotano – ha bisogno di mostrarsi un leader credibile a livello internazionale per ripulire la sua immagine, e ci sarà tremenda attenzione” al trattamento che riceverà dagli altri capi di stato e di governo. Obama acconsente e in Abruzzo il presidente “abbronzato” è gentile e comprensivo. Il vertice è un successo, il Cavaliere è salvo, l’opposizione politica è sconfitta

CONDANNATI ALL’INSTABILITA’

Gli americani capiscono dunque che con Berlusconi dovranno conviverci. A lungo. E sfruttarne le debolezze, che utilitaristicamente diventeranno per Washington preziose cambiali in bianco, da riscuotere all’occorrenza. Ne sono consci già prima delle elezioni del 2008, che – dopo la caduta della litigiosa coalizione guidata da Romano Prodi – riporteranno a Palazzo Chigi il Cavaliere, vittorioso su Walter Veltroni. “Se vince Veltroni la situazione sarà eccellente – scrivono da Roma a Washington – se ritorna Berlusconi sarà molto eccellente”. Ne sono ancora più convinti dopo il G8 de L’Aquila. Non apprezzano la magistratura, definita “una casta inefficiente e autoreferenziale”, priva di controllo e che condiziona la vita politica; non credono nei dissidenti della maggioranza; giudicano il Pd disorganizzato. E anche quando la Corte Costituzionale boccia il lodo Alfano non si preoccupano: Berlusconi resisterà. Temono invece gli effetti sul Paese dello scontro con il presidente Napolitano. Il Presidente è visto come una figura assolutamente cruciale per la stabilità del Paese, è stimato e seguito. Il Quirinale non si tocca, è un assoluto punto di riferimento. “Gli attacchi a una figura molto rispettata potrebbero essere presi male da molti italiani e determinare più ampie divisioni tra le due istituzioni”.
È uno scenario preoccupante, ma che porta anche dei vantaggi. Il premier infatti “per difendersi dai processi si dovrà distrarre dal lavorare per il popolo italiano”. Ma ci sono altri referenti pronti a lavorare per gli Usa. I ministri Frattini e La Russa, ad esempio, vengono definiti particolarmente ansiosi di collaborare. Mentre ad Arcore continuano i festini, il business può proseguire.

Fonte

Tuesday, March 1, 2011

Cablegate: Il consenso segreto del Vaticano per gli OGM

http://neovitruvian.wordpress.com/2011/01/26/cablegate-il-consenso-segreto-del-vaticano-per-gli-ogm/

Cablegate: Il consenso segreto del Vaticano per gli OGM

Posted: 26 gennaio 2011 by neovitruvian

Mentre si accende il dibattito sul fatto che gli OGM siano idonei o meno al consumo, la Chiesa cattolica ha preferito non sbilanciarsi pubblicamente su questo argomento.

Nonostante questo tentativo di rimanere pubblicamente neutrale, Wikileaks ha recentemente scoperto un “cable” da Christopher Sandrolini, un diplomatico degli Stati Uniti presso la Santa Sede, che dimostra l’approvazione clandestina del Vaticano delle colture geneticamente modificate.

“I recenti colloqui tra Santa Sede, i funzionari della USAID e i rappresentanti dell’EB in visita al vaticano hanno confermato la cauta accettazione del cibo Ogm da parte della Santa Sede. I funzionari del Vaticano hanno affermato che i cibi geneticamente modificati, non sarebbero un problema per la Santa Sede” si legge nella nota.

Deniza Gertsberg scrive che mentre nel 2000, la Pontificia Accademia delle Scienze ha dato una approvazione preliminare, più recentemente, alcuni dei suoi membri hanno verbalmente appoggiato gli OGM.

Nonostante le censure agli organi scientifici che studiano il fenomeno OGM per quanto riguarda l’impatto sulla salute e sull’ambiente, è stato riconosciuto che la loro adozione su larga scala sarebbe disastrosa per gli agricoltori, specialmente per quelli nei paesi in via di sviluppo.

“… Il problema principale per la Chiesa continuerà ad essere il punto di vista economico del cibo OGM. Molti nella Chiesa hanno il timore che queste tecnologie danneggino gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo poichè aumentano l’interdipendenza dagli altri e perchè, semplicemente, servono ad arricchire le società multinazionali” prosegue la nota.

Monday, January 24, 2011

Cablegate: Società tedesca consiglia agli Usa di sabotare i siti nucleari iraniani

http://neovitruvian.wordpress.com/2011/01/20/cablegate-societa-tedesca-consiglia-agli-usa-di-sabotare-i-siti-nucleari-iraniani/

Cablegate: Società tedesca consiglia agli Usa di sabotare i siti nucleari iraniani

Posted: 20 gennaio 2011 by neovitruvian

Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, mentre ispeziona la centrale nucleare di Natanz, bersaglio del virus Stuxnet.

Un “cable” trapelato dall’ambasciata statunitense rivela che una influente società tedesca ha “consigliato” agli Stati Uniti di adottare una politica che miri a “sabotare” le strutture nucleari clandestine dell’Iran, si cita l’utilizzo del computer hacking e il provocare “inspiegabili esplosioni”.

Volker Perthes, direttore dell’istituto, finanziato dal governo tedesco, per la Sicurezza e gli Affari Internazionali, ha detto ai funzionari Usa a Berlino, che le operazioni sotto copertura sarebbero “più efficace di un attacco militare” nel limitare le ambizioni nucleari iraniane.

Un sofisticato virus, Stuxnet, si è infiltrato nell’impianto nucleare di Natanz lo scorso anno, ritardando il programma iraniano di alcuni mesi. Il New York Times questa settimana ha riportato che Stuxnet fù un’operazione congiunta USA-Israele.

Lunedi’, il capo negoziatore nucleare iraniano ha accusato gli Stati Uniti dell’attacco informatico. Saeed Jalili ha detto alla NBC News di un’indagine che ha portato a scoprire che gli Stati Uniti sono stati coinvolti in un attacco che apparentemente avrebbe chiuso un quinto delle centrifughe nucleari iraniane nel mese di novembre. ”Ho visto alcuni documenti che dimostrano la partecipazione [USA],” ha dichiarato.

Un “cable” diplomatico inviato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, Philip Murphy, nel gennaio 2010, riporta che Perthes disse che una politica di “sabotaggio segreto” (inspiegabili esplosioni, incidenti, pirateria informatica, ecc) sarebbe stato più efficace di un attacco militare, i cui effetti nella regione avrebbero potuto essere “devastanti”.

Perthes è uno dei maggiori esperti occidentali sull’Iran. Un precedente “cable” diplomatico, inviato da Murphy il 14 dicembre 2009 ha dimostrato che il suo consiglio venne ascoltato da politici e funzionari – tra cui Condoleezza Rice, l’ex segretario di stato americano.

Murphy riporta: “La maggior parte degli ospiti seduta al tavolo delle trattative non era d’accordo con le tematiche di Perthes riguardo la questione Iran.”E’ stato sorprendente un atteggiamento del genere, da un gruppo di personalità di alto livello che lavorano operativamente sulla questione Iran”.

In un’intervista con il Guardian, Perthes ha detto che l’ambasciatore riflette perfettamente la sua idea, ”degli incidenti inspiegabili” o “dei problemi informatici” sono certamente meglio che degli attacchi militari. – Una escalation militare contro l’Iran – deve essere evitata.

“Rispetto alle azioni militari, questi atti hanno il vantaggio che la leadership del paese interessato non avrebbe necessità di rispondere – quando tutti sono d’accordo sul guasto tecnico, non c’è bisogno di sparare o bombardare. Tutti capirebbero il messaggio e cioè che certe innovazioni sono inaccettabili per il paese contrapposto (USA ISRAELE).

“Il mio intuito, fù all’inizio del 2010 – senza avere alcuna conoscenza specifica – Che alcuni paesi si stessero preparando a rallentare il programma nucleare iraniano attraverso atti di sabotaggio, o di pirateria informatica”

I funzionari americani e israeliani rifiutarono di commentare il loro coinvolgimento in Stuxnet riportato ieri. Tuttavia, i “cables” trapelati indicano quali tecniche utilizzare per creare danni al programma nucleare iraniano – compresi potenti cyber attacchi – una soluzione che ha cominciato a riscuotere pareri positivi all’interno dei circoli diplomatici degli Stati Uniti lo scorso anno.

Il presidente George Bush ha approvato un piano da $ 300m (£ 189m) su progetti segreti contro l’Iran, capendo di dover includere il progetto Stuxnet, prima di lasciare la poltrona di presidente nel 2009.

Le probabilità di un attacco militare contro l’Iran sono ormai scemate, in parte a causa del successo di Stuxnet, ma anche grazie all’assassinio di due scienziati nucleari iraniani lo scorso anno, il cui mandante fù Israele.

Stuxnet ha spazzato via circa un quinto delle centrifughe utilizzate per arricchire l’uranio a Natanz in Iran nell’agosto dello scorso anno. Gli esperti di sicurezza hanno detto al Guardian, quando uscì Stuxnet, che era “il malware più raffinato mai scoperto”, sollevando il sospetto che si trattasse di una operazione ben finanziata e, potenzialmente, sponsorizzata dallo stato. Secondo il New York Times, il worm Stuxnet è stato testato in un bunker segreto israeliano a Dimano, nei pressi del deserto del Negev.

Cablegate: Confermata estensiva investigazione sovietica sugli Ufo

http://neovitruvian.wordpress.com/2011/01/11/cablegate-confermata-estensiva-investigazione-sovietica-sugli-ufo/

Cablegate: Confermata estensiva investigazione sovietica sugli Ufo

Posted: 11 gennaio 2011 by neovitruvian

Il primo “cable” diplomatico statunitense che parla di UFO è stato appena rilasciato. Si basa su un commento di Yuriy Zhadobin, presidente del servizio di intelligence della ex Repubblica sovietica di Bielorussia. Nel
“cable” preparato dall’ambasciata americana a Minsk, Zhadobin viene ricordato per aver detto che durante il periodo dell’Unione Sovietica, ci sono stati fondi quasi illimitati per investigare sul fenomeno UFO. Egli lamenta che
dopo la rottura sovietica, la Bielorussia non ha più i fondi per indagare sugli UFO come faceva un tempo.

Questo è ciò che ha detto Zhadobin nel “cable” appena rilasciato dal giornale norvegese, Aftenposten:

A differenza del periodo Urss, il dipartimento non è impegnato nello studio dei fenomeni paranormali. [Allora,] avevamo avuto maggiori mezzi e opportunità che potevamo utilizzare per ogni esigenza. Oggi la situazione è
diversa. Ancora, quando la società era eccitata per qualcosa, l’argomento entrava nella nostra sfera di interesse. Ma adesso, quando si tratta di guaritori, di UFO e simili, non possiamo semplicemente occuparcene più.

Wikileaks ha finora pubblicato solo 2000 dei circa 250.000 ”cables” diplomatici, meno dell’uno per cento. In un’intervista con il quotidiano The Guardian, nel dicembre del 2010, Julian Assange ha confermato che alcuni
dei “cables” inediti riguardavano gli UFO. Tali “cables” che devono ancora essere rilasciati potrebbero rivelare la misura in cui gli Stati Uniti e gli altri paesi hanno indagato, e pubblicamente coperto il fenomeno UFO e il suo
rapporto con la vita extraterrestre.

Link Cable originale

Monday, January 17, 2011

Cablegate: Saddam vuole essere amico degli Usa, messaggio a Bush

http://neovitruvian.wordpress.com/2011/01/04/cablegate-saddam-vuole-essere-amico-degli-usa-messaggio-a-bush/

Cablegate: Saddam vuole essere amico degli Usa, messaggio a Bush

Posted: 4 gennaio 2011 by neovitruvian

SOMMARIO:

Saddam disse all’ambasciatore, il 25 luglio, che Mubarak aveva organizzato un incontro tra le delegazioni kuwaitiane e irachene A RIYADH, e che il 28 luglio, 29 o 30, il principe ereditario del Kuwait arriverà a BAGHDAD per iniziare dei seri negoziati. Saddam promise a Mubarak che “nulla sarebbe capitato” prima di quei giorni.

- Saddam desiderava trasmettere un messaggio importante al presidente Bush: L’ Iraq vuole l’amicizia, ma gli Stati Uniti lo vogliono altrettanto? In Iraq le vittime innocenti della guerra sono state oltre 100.000, ed il paese è ora così povero che le pensioni per gli orfani di guerra verranno presto tagliate; Nonostante la situazione l’elite del Kuwait non accetta le norme dell’Opec. L’Iraq è distrutto dalla guerra, ma il Kuwait ha ignorato la diplomazia. Le manovre del governo americano condotte assieme agli Emirati Arabi Uniti incoraggeranno questi ultimi e il Kuwait ad ignorare la diplomazia convenzionale. Se l’Iraq verrà pubblicamente umiliato dal governo USA, risponderà, per quanto la scelta possa sembrare irrazionale.

Saddam era cordiale, ragionevole e perfino caldo durante il colloquio di due ore, ed espresse all’ambasciatore il desiderio di comunicare un messaggio a Bush.

Analizzando le sue parole con attenzione, Saddam disse che ci sono “alcuni ambienti” all’interno del governo americano, come la Cia e il Dipartimento di Stato, escludendo il presidente e il segretario, che non sono amichevoli nei confronti delle relazioni Usa-Iraq. Ha poi elencato una serie di motivazioni a sostegno della sua tesi: «alcuni circoli stanno raccogliendo informazioni sul possibile successore di Saddam, “hanno mantenuto i contatti nel golfo ma, allo stesso tempo, hanno evitato che gli aiuti raggiungessero l’Iraq.

L’Iraq, ha sottolineato il presidente, è in forti difficoltà finanziarie, con 40 miliardi di dollari di debito.

Riprendendo l’elenco di motivazioni per il quale Saddam accusava ”Alcuni ambienti” nel governo americano di fare il gioco sporco, ha ricordato la ”CAMPAGNA USIA” che venne condotta contro lui stesso, e il generale assalto dei media all’Iraq e al suo presidente.

Nonostante tutte queste frecciate, Saddam disse di avere ancora la speranza di sviluppare un buon rapporto con gli Usa. Coloro i quali vogliono con vigore abbassare il prezzo del petrolio si stanno impegnando in una guerra economica e l’Iraq non può accettare tale affronto.

Per vedere il cable originale clicca qui

Monday, January 10, 2011

o'professore copia da QI puntozero

http://straker-61.blogspot.com/2010/12/wikileaks-o-wikifakes.html

Wikileaks o Wikifakes?

Numerosi dubbi riguardano il recente "evento Wikileaks". Le perplessità non vengono solo dagli stessi governi coinvolti nelle rivelazioni, ma pure da importanti esponenti della comunità internazionale degli hackers nonché da alcuni studiosi di informazione multimediale.

Sulla Rete si legge come Wikileaks possa anche essere stato strumentalizzato (o orchestrato) dagli stessi poteri di cui svelerebbe alcune trame, in modo da ottenere, a causa di questo "problema", una "reazione" tale per cui possano venir inasprite, come "risoluzione", le leggi che regolano, a livello mondiale, la diffusione di informazioni per mezzo di Internet. Più che l'11 settembre della diplomazia, come da alcuni è stato chiamato, potrebbe rivelarsi l'11 settembre della libera divulgazione sul Web.

In più, la pubblicazione di tutto questo materiale riservato (in parte banale, in parte tendenzioso) è destinata ad alimentare forme di guerra psicologica, ad inasprire le relazioni internazionali, creando ancor più ombre, incertezze, sospetti... in definitiva ancora più caos.

Quello del caos è il gioco preferito di chi vuole sempre più incatenare gli 'uomini' a stretti meccanismi ed a norme draconiane, di chi impedisce la nostra libera evoluzione e cooperazione.

Chissà se anche Julian Assange scomparirà come Bin Laden...


Fonte: ilsole24h



Wednesday, December 15, 2010

Assange libero dopo appena una settimana; ma guarda un po' quanto soffre questo "eroe"!

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/12/assange-libero-dopo-appena-una.html

Assange libero dopo appena una settimana; ma guarda un po' quanto soffre questo "eroe"!


Notizia del giorno, Assange, il famigerato artefice di Wikileaks, è stato liberato dopo appena una settimana di cauzione. Poverino quanto deve avere sofferto! Si è fatto addirittura una settimana in galera! E dire che io pensavo che il bluff sarebbe durato almeno un poco di più ... ma forse il nostro agente doppiogiochista non gradiva troppo stare in una cella, per quanto benevolo fosse il trattamento riservato.

Una settimana fa Julian Assange si è fatto arrestare dopo una trattativa con la polizia britannica, in maniera tale da potere concordare luogo e tempo della resa, e da potere così organizzare visibili manifestazioni "di protesta", adesso in tempi record è stato scarcerato dietro cauzione di "appena" 200.000 sterline (circa 200.000 euro!). Per essere precisi, come scrive il Corriere:
La cauzione sarà garantita da fideiussioni di sostenitori, tra cui i registi Michael Moore e Ken Loach, quest'ultimo presente in aula. Assange, arrestato il 7 dicembre, però non sarà subito libero in quanto la procura - che rappresenta la Svezia - ha presentato ricorso, il quale sarà esaminato entro 48 ore.

Toh, guarda un poco chi ritroviamo tra i benefattori di Assange, oltre al regista Ken Loach (l'amico di Cantona) c'è il ben noto gatekeeper M. Moore, quello cui è stato insignito un riconoscimento cinematografico (palma d'oro a Cannes nel 2004) per avere denunciato in un suo film le molteplici connivenze tra Bush e Bin Laden.

Un uomo coraggioso penseranno in molti ... e come no, ha avuto il coraggio e la faccia tosta di affrontare quell'argomento senza mai accennare al fatto che nessun aereo infrantosi sulle torri gemelle e sul pentagono avrebbe mai potuto essere la causa dei danni riscontrati in quel funesto giorno. Insomma M. Moore si è fatto portavoce di una finta opposizione la quale, denunciando il male minore, ha come effetto quello di nascondere cose molto peggiori.

Egli non ha mai avuto il coraggio di dire la verità, ossia che l'11 settembre fu un auto-attentato. E' vero, il suo documentario sull'11 settembre fa sorgere qualche sospetto sul fatto che l'attentato potesse essere utile all'amministrazione statunitense, ma non si spinge più in là nella denuncia, coprendo di fatto una delle peggiori imprese criminali della storia moderna.

Però ... però forse mi sono sbagliato io, ai festival cinematografici vengono premiati anche gli oppositori del sistema, in televisione è normale vedere un programma di approfondimento sulla tossicità delle scie chimiche, ed il signoraggio viene insegnato a scuola anche agli studenti del biennio delle superiori, vero?


Ma torniamo ad Assange, quell'uomo cui l'arresto ha fatto una pubblicità immensa tanto che, ci avvisa l'ANSA in un suo stringato dispaccio, è stato eletto uomo dell'anno dalla rivista britannica Time. L'arresto quindi gli è valso persino un tangibile riconoscimento e la pubblicità che è stata fatta dal sistema che lo ha astutamente arrestato (per una settimana appena!) per poi farne un eroe metterà sempre più sotto i riflettori le sue "rivelazioni" che come abbiamo già visto sono utili ad Israele e, nonostante le apparenze, anche agli USA per giustificare guerre presenti e future nel Medio Oriente.

Bravi, complimenti, un applauso ai furbastri che utilizzano questi eroi di carta (Saviano, Assange) e poi li utilizzano per manipolare ed abbindolare le masse.

Nel frattempo altre masse manipolate manifestano per ottenere le dimissioni di Berlusconi senza minimamente comprendere che il governo occulto che manovra dietro le quinte in caso di caduta di Berlusconi vorrebbe mettere altre persone fidate di sicura e provata obbedienza, che continuerebbero ad indebitare l'Italia nei confronti delle banche, ad avvelenarne gli abitanti, e a traghettarla prima verso il caos e poi verso il Nuovo Ordine Mondiale. Non è da scartare l'ipotesi che D'Alema e Fini (guarda caso entrambi membri dell'associazione globalista del CFR europeo) si aiutino a vicenda nel gestire prima o poi la fine dell'era Berlusconi, che si preannunzia come un salto dalla padella alla brace.

Ovviamente tra i cosiddetti Black Block violenti che avrebbero cauto le rappresaglie della polizia ci saranno stati i soliti infiltrati dei servizi segreti e o delle forse dell'ordine stesse, se no come sarebbe mai potuto capitare che delle persone realmente contrarie al sistema di potere lanciassero "pietre sotto piazza del Popolo colpendo chiunque: passanti, giornalisti oltre che forze dell'ordine" come testimonia il quotidiano Repubblica?. Questi sono tipici comportamenti da infiltrati che hanno come scopo quello di demonizzare un'opposizione (per quanto si scagli contro dei parafulmini invece che contro dei reali obiettivi), giustificare l'adozione di misure ulteriormente repressive, far sembrare per contrasto che il governo sia buono e democratico ed accerchiato da nemici violenti.




Articolo consigliato:


Tel Aviv assume amici di Israele in Italia, traduzione di un articolo pubblicato sul quotidiano britannico The guardian

Tuesday, December 14, 2010

Wikileaks il pretesto in stile 11 settembre per blindare internet?

http://nonvotarechitiavvelena.blogspot.com/2010/12/wikileaks-il-pretesto-in-stile-911-per.html

Wikileaks il pretesto in stile 11 settembre per blindare internet?

Il mito della persecuzione nei confronti Julian Assange continua sui nostri schermi. Una saga dove il presidente Obama ha fatto nulla per limitare la pubblicazione più di 250.000 documenti definiti "pericolosi". Per Assange lo scandalo dello stupro è stato la leva per pubblicizzare i documenti; poi tutto il resto, per esempio la censura da giornali tedeschi, l'arresto, la fama di ricercato, le tinte di mistero, sono elementi che lo hanno fatto diventare un eroe della libertà di parola e nello stesso tempo un sordido malfattore dell'umanità. Zen Gardener si chiede dove ci sta portando questa messa in scena:

La Lezione dell'11 settembre:
Mentre l'11 settembre è stato un ulteriore risveglio per coloro che già sono svegli e consapevoli a sufficienza, per vedere come ovvie (nda.nel crollo delle torri) le demolizioni controllate, le conseguenze della disinformazione e l'effetto "Pearl Harbor", la maggior parte del mondo ci è cascato.[..]E quale fu il risultato di questa guerra dichiarata al terrorismo? Non una guerra al terrorismo, ma un aumento della paura e del terrore, il tutto per giustificare la repressione economica, sociale e politica che ha seguito.


Quale sarà il proclama del debaclé Wikileaks?
Avete indovinato, il pericolo del capovolgimento di un Internet libero, l'ultimo bastione della libertà d'informazione e di espressione. Dopo tutto, se ora le informazioni sono il nemico, possiamo essere indagati attentamente per ogni e per qualsiasi aspetto di questo mezzo pericoloso, tutto in nome della sicurezza e la tutela di noi cittadini. Oh, ci sarà ancora chi disporrà di Internet, proprio come si può ancora volare. Devi solo essere sulla lista come "approvato"[..]


L'articolo di Gardener non dice nulla di nuovo a riguardo delle disposizioni di legge. Una ha già avuto approvazione negli Stati Uniti e prevede un black out totale della rete in caso di fatti inerenti a manifestazioni di terrorismo, che giustifichino la sua applicazione. Il provvedimento si chiama Protecting Cyberspace as a National Asset Act, legge approvata dalla Commissione per la Sicurezza nazionale e gli Affari governativi del Senato americano che:

"[..]conferisce al Presidente il potere di bloccare i circuiti della rete nel caso si presenti il rischio di «un cyber-attacco in grado di causare danni elevati e perdite di vite umane».Il provvedimento prende il nome di «Protecting Cyberspace as a National Asset Act» (Pcnaa), ma è anche conosciuto come «Internet Kill Switch» (ovvero l’interruttore che uccide Internet) e coinvolge un certo numero di aziende del settore individuate dagli esperti del governo americano. In sostanza una serie di provider di servizio a banda larga, motori di ricerca e società produttrici di software, dovranno «immediatamente adeguarsi a ogni misura di sicurezza e di emergenza decisa dal dipartimento dell’Homeland Security», spiega la legge secondo cui ogni violazione sarà punita con multe e provvedimenti cautelativi.
L’idea da cui nasce il «Kill Switch» non è del tutto nuova. Una bozza di legge proposta in Senato lo scorso agosto già prevedeva il conferimento alla Casa Bianca del potere di «dichiarare lo stato di emergenza in materia di cyber-sicurezza», mentre un altro proposto nei mesi passati dal senatore democratico Jay Rockefeller e da quello repubblicano Olympia Snowe consentiva più semplicemente di chiudere alcuni siti Internet o network in caso di necessità. «Si tratta di un’autorità che permette al governo federale di tutelare reti virtuali, asset strategici e garantire la sicurezza del nostro Paese e della nostra gente», spiega il senatore Joe Lieberman, presidente della commissione per l’Homeland Security e tra i primi sostenitori del Pcnaa.
Ogni società operativa nei settori Internet, telefonia, o sistemi informativi degli Stati Uniti, iscritta nella lista strategica del governo sarà soggetta al controllo e sottoposta al comando del nuovo Centro nazionale di cyber-sicurezza e comunicazioni (Nccc) creato dall’Homeland Security per cui sono previsti pieni poteri.[..]Alla Nccc viene invece conferito il potere di monitorare «lo stato di sicurezza» dei siti Internet privati, dei provider di banda larga e di altri componenti Internet.[..]Le misure di sicurezza richieste dal governo prevedono meccanismi di controllo degli hardware, linguaggio criptato o codificato, e tecniche di sorveglianza che abbiano ottenuto previa approvazione del direttore dell’agenzia.[..] Fonte: La Stampa

Ma torniamo all'articolo di Gardener per fare un confronto tra la la figura di Bin Laden, a livello mediatico e quella di Assange. Risulta che intorno a quest'ultimo si stia montando un crescendo di rabbia e odio come se egli fosse un nuovo terrorista mediatico e come tutto ciò venga ampiamente rinforzato e publicizzato:

"Social Media Perdite" categorizza Julian Assange come l' Osama Bin Laden di Internet.
Il fondatore di Wikileaks, suo famigerato sito Web, non è solo un uomo ricercato dalle autorità americane. Wikileaks è anche sotto attacco di un noto hacker e i suoi servizi, da Amazon a EveryDNS.net, sono sospesi. Julian Assange potrebbe essere considerato il nemico pubblico numero uno di oggi, prendendo il posto illusorio di Osama bin Laden. Dall'11 settembre nessun personaggio ha raggiunto una simile notorietà a causa di quelli che molti considerano atti contro uno Stato.
Come Bin Laden, Assange non ha un indirizzo permanente, non mantiene un quartier generale, assolda solo uno confidente tra pochi eletti ed ha iniziato a nascondersi in zone segrete. Assange, più giovane di Bin Laden, ha 39 anni di età, può essere un pò più mobile rispetto a chi ne ha 53, scegliendo di girare il mondo invece che stare in letargo nelle montagne del Pakistan e Afghanistan.

Mentre il suo volto si trova sulle copertine di riviste e giornali di tutto il mondo, simile al poster 'Wanted' del Far West, poco si sa sulle sue attività quotidiane. Come le località dei video di Bin Laden, mentre la CIA ed altri mercenari sono in cerca del luogo dei suoi attacchi. E' sorprendente come abbia ancora il modo di rilasciare aggiornamenti e giustificare le sue azioni. (FONTE)

Notate anche come da qualche anno abbiamo sentito parlare delle imprese di Wikileaks, dandoci il tempo di fare un collegamento tra essa, il clamore giornalistico ed il 'terrorismo informativo distruttivo'. Allo stesso modo abbiamo sentito parlare di Osama attraverso lo Yemen e Nairobi con attacchi a lui attibuti, imprimendo il suo 'marchio' nella mente collettiva, il che ha portato alla falsa scontata conclusione che egli aveva architettato gli attacchi dell'11 settembre.
Ma a proposito di queste apparenti esposizioni?Potrebbero mai accusare sé stessi?
Tutte queste accuse gravi potrebbero essere rivolte a loro stessi allo scopo di generare una cortina fumogena per deviare e nascondere nascondere il vero scopo? Sicuramente è stato così la scorsa volta. Quindi perché non dovrebbero rischiare distruggendosi per dare credibilità psicologica a questa operazione?
E' stato colpito il Pentagono nell'11 settembre, c'e bisogno di dire altro?

La tattica è molto familiare-Conosci il tuo nemico:
In primo luogo c'è la dialettica hegeliana - creare un problema, provocare una reazione e quindi implementare le soluzioni pre-programmate. La messa in scena degli attacchi dell'11 settembre, compreso il livello abitativo di carattere internazionale del World Trade Center, 'giustifica' le guerre che ne derivano e il giro di vite sulle libertà in tutto il mondo nel nome della 'sicurezza', compresa la terribile Patriot Act, la quale era già scritta, per cui aspettavano solo una scusa per firmarla e applicarla. Allo stesso modo, questo tipo di attacco internazionale e diplomatico via Internet e nelle comunità in tutto il mondo, esponendo il segreto di Stato ad una varietà di paesi sarà molto utile per inaugurare misure internazionali in nome della 'sicurezza', probabilmente guidate ancora una volta dal governo fascista degli Stati Uniti in accordo con UE , con le misure canadesi e australiane. E' gia in corso una confisca di siti da parte del Department of Homeland Security.

In effetti la Homeland Security Internet Police, citata sopra, ha già provveduto alla chiusura di diversi siti internet. Il senatore Mitch McConnel, a “Meet the Press” della NBC, ha detto che Assange è un terrorista high-tech e ha affermato:"se sarà accertato che Assange non ha violato la legge allora la legge deve essere cambiata". Quindi agli studenti dellla Columbia University che vogliono candidarsi per ruoli federali, è stato intimato dal Dipartimento di Stato americano, di non fare dei commenti, riguardo i documenti wikileaks, sui più famosi social network. I controllori del pensiero sono gà al lavoro. Ancora Gardener:

Tutti hanno bisogno dell'incidente giusto "per giustificare"e portare il pieno controllo come se fossimo in un "regime terroristico di internet". Soltanto che ora quel termine non lo possono usare molto, ma potrebbero. Dopo tutto, è una guerra al terrore, dove "se tu non sei con noi, sei con i terroristi." La falsa scelta definitiva , proprio come tutto il resto che viene rifilato alla coscienza umana.

Questi ragazzi sono intelligenti. E' nel loro sangue
Questa manipolazione degli eventi del mondo appartiene ad un culto, una fratellanza che si nasconde dietro molti nomi e forme, e alla quale essi impegnano la loro fedeltà assoluta al di sopra di tutto, anche la loro stessa carne e sangue. Comunemente indicati come gli Illuminati, questo culto ha un ordine del giorno ed essi lavorano per soddisfare l'uso di determinati rituali, con metodi e tattiche.
Uno dei loro temi centrali e Modus Operandi è "Ordo ab Chao" - ordine dal caos. Creare il caos, contro qualcuno, mentre avviene il controllo e la provocazione su tutti i lati possibili, quindi la doppia testa rossa del simbolo della fenice , e ciò per qualsiasi ragione, anche per l'uccisione o l'esposizione di se stessi, tutto per creare una illogica follia che solo loro pensano di poter vedere e comprendere. In tutto il lasso di tempo quando i governi del mondo, le banche, gli eserciti e dirigenti aziendali, vengono manipolati, essi disegnano la rete su risultati che già avevano pianificato.
La paura e la confusione sono il clima che amano provocare. Finché c'è un popolo confuso e disinformato, le masse ignoranti e timorose grideranno aiuto al 'potere costituito' - lo stesso "potere costituito" che in primo luogo ha causato tutti i problemi. Essi non arriveranno per dare aiuto ma per controllare. Ad ogni costo, con ogni mezzo necessario.



Traduzione a cura di Nonvotarechitiavvelena

Fonti:
Is the internet 9/11 Under way?
Bill Text - 111th Congress(2009-2010) S.3480.IS
Obama potrà spegnere Internet
Social Media Leaks Categorize Julian Assage as the Osama Bin Laden of the Internet
Us Government seizure of the internet has begun;DHS takes over 76 web sites
Here come Homeland Security Internet police, and they're already shutting down web sites they don't like
Senator McConnel:WiliLeaks chief is a 'High Tech Terrorist'
Don't mention the cables, Future Diplomats

RatziLeaks

http://neovitruvian.wordpress.com/2010/12/13/ratzileaks/

RatziLeaks

Posted: 13 dicembre 2010 by neovitruvian

LE ACCUSE DI VIOLENZE SESSUALI “OFFENDONO” IL VATICANO


I funzionari del Vaticano furono piuttosto seccati quando i loro fratelli sacerdoti vennero convocati da Roma per testimoniare davanti a una commissione irlandese che stava indagando sulle accuse, a loro caso, per abusi sui bambini.

In un “cable” destinato a Washington, i diplomatici degli Stati Uniti hanno scritto che le richieste della Commissione alla Chiesa avrebbero “offeso molti in Vaticano”, come riportato dal quotidiano Guardian di Londra Venerdì sera.

La rivelazione proviene dal “tesoretto” di documenti top – secret del dipartimento di stato rilasciati dal noto sito Wikileaks.

Senza molta collaborazione da parte del Vaticano, la Commissione ha infine concluso che alcuni vescovi hanno cercato di coprire episodi di abuso. Tra il 1975 e il 2004, 320 persone sono state denunciate per abusi sessuali su minori nell’arcidiocesi di Dublino, secondo il rapporto della Commissione.

Nel “cable” circa le polemiche, i diplomatici degli Stati Uniti hanno scritto che i funzionari del Vaticano ritennero che i politici dell’opposizione irlandese volessero lucrare dalle indagini. I funzionari del Vaticano hanno ritenuto che il governo irlandese “non sia riuscito a rispettare e proteggere la sovranità del Vaticano durante le indagini”.

IL PAPA VUOLE TENERE FUORI LA TURCHIA DALL’UNIONE EUROPEA

(I diplomatici vaticani hanno anche fatto pressioni negative sul Venezuela di Chavez e pretendono che le “radici cristiane” vengano sancite nella Costituzione dell’Unione Europea)


Il papa è responsabile della crescente ostilità del Vaticano nei confronti della Turchia per l’entrata nell’UE, ci dicono dei”cables” precedentemente secretati inviati dall’ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede a Roma.

Nel 2004 il Cardinale Ratzinger, il futuro papa, parlò contro l’entrata di uno stato musulmano nell’unione europea, anche se al momento il Vaticano era formalmente neutrale sulla questione.

In qualità di ministro degli esteri del Vaticano, monsignor Pietro Parolin, rispose dicendo ai diplomatici degli Stati Uniti che i commenti di Ratzinger erano una presa di posizione del cardinale e che non rappresentavano la posizione ufficiale del Vaticano.


Il “cable” pubblicato da Wikileaks dimostra che fù Ratzinger il deus ex machina principale dietro l’infruttuoso tentativo della Santa Sede di dare peso alla religione cristina all’interno della Costituzione europea. Il diplomatico USA ha osservato che Ratzinger “capisce chiaramente che permettere a un paese musulmano di entrare nell’Ue indebolirebbe ulteriormente le possibilità di innestare “fondamenti cristiani” all’interno dell’Europa”.

Ma nel 2006 Parolin lavorava ancora per Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, e il suo tono si placò decisamente. ”Né il Papa né il Vaticano vogliono ostacolare l’adesione della Turchia all’UE”, disse il responsabile americano per gli affari “, piuttosto, la Santa Sede è stata sempre aperta a questa possibilità, sottolineando soltanto come la Turchia dovesse soddisfare i criteri di Copenaghen per poter ricoprire il suo posto in Europa “.

“Una grande paura è che la Turchia possa entrare nell’Unione europea senza aver fatto i progressi necessari sulla libertà religiosa [Parolin] insistite sul fatto che i membri dell’Unione europea – e gli Stati Uniti – continuano a premere il [governo turco] su questi temi …

I “cables” rivelano che attraverso manovre di corridoio tra il governo americano, il governo di Roma e quello di Ankara si spingeva per l’adesione turca all’UE. ”Speriamo che un funzionario di reparto anziano possa visitare la Santa Sede e incoraggiarli a fare di più per ottenere un messaggio positivo sulla Turchia e l’integrazione”.

Ma dal 2009,prima della visita del presidente Barack Obama l’ambasciatore degli Stati Uniti era stato istruito sul fatto che “la posizione della Santa Sede è quella che, come membro non-UE, non abbia alcun ruolo di promozione o di veto della Turchia.”

Il cattolicesimo è la sola religione in tutto il mondo con lo status di Stato sovrano, che consente ai chierici più anziani del papa di sedersi al tavolo con i leader mondiali. I “cables” rivelano che il Vaticano regolarmente maneggia e influenza le decisioni attraverso i canali diplomatici, a volte negando la sua colpevolezza. Il Vaticano ha relazioni diplomatiche con 177 paesi e ha usato il suo status diplomatico per influenzare gli Stati Uniti, le Nazioni Unite e l’Unione Europea nel tentativo concertato di imporre la propria agenda morale attraverso i parlamenti nazionali e internazionali.

Su altre questioni globali come il cambiamento climatico, il Vaticano ha cercato di usare la sua autorità morale come leva, pur rifiutandosi di firmare trattati formali, come l’accordo di Copenaghen, che richiedono verifiche degli impegni presi.

In una riunione nel gennaio di quest’anno il dottor Paolo Conversi, il rappresentante del papa in materia di cambiamento climatico, avrebbe detto al segretariato dello Stato Vaticano, che il Vaticano si sarebbe impegnato ad “incoraggiare altri paesi, in maniera discreta, ad associarsi con l’accordo, quando ci sarebbe stata l’opportunità per farlo”.

Gli americani hanno osservato che Conversi si offrì per sostenere gli Stati Uniti, anche se con discrezione, ma risultò comunque significativo, perché il Vaticano è stato spesso riluttante nel compromettere l’indipendenza e l’autorità morale associandosi con le ideologie di un certo paese.

“Più importante, però, è l’influenza che il papa può avere sull’opinione pubblica nei paesi con grandi maggioranze cattolice e oltre”.

I “cables” rivelano anche che il Vaticano prevede di utilizzare la Polonia come un cavallo di Troia per diffondere i valori della famiglia cattolica, attraverso le strutture dell’Unione europea a Bruxelles.

L’allora ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Francis Rooney, ha informato Washington nel 2006, poco dopo l’elezione di Papa Benedetto XVI, che “la Santa Sede auspica che la Polonia servirà da contrappeso al secolarismo occidentale europeo, una volta che il paese si fosse integrato nell’Unione europea.

Il “cable” osserva che Papa Benedetto XVI è preoccupato dell’aumentare della distanza psicologica che l’Europa ha preso dalle sue origini cristiane

“Ha continuato a concentrarsi sul potenziale della Polonia nella lotta contro questa tendenza. Questo è stato uno dei temi della visita dei vari gruppi di vescovi polacchi in Vaticano alla fine del 2005. ‘E’ un argomento che torna sempre’, ha spiegato il monsignor Michael Banach, il ministro degli Esteri della Santa Sede paese direttore degli affari per la Polonia.

Dall’altra parte dell’Atlantico, il Vaticano ha espresso la volontà di voler “minare” il presidente venezuelano, Hugo Chávez, in America Latina a causa delle preoccupazioni per il deterioramento del potere cattolico. Si teme che Chávez stia seriamente danneggiando i rapporti tra la Chiesa cattolica e lo Stato, individuando nella gerarchia ecclesiastica una parte della casta privilegiata.

Il Monsignor Angelo Accattino, responsabile delle questioni dei Caraibi e Andine per il Vaticano, ha detto che Obama dovrebbe riavvicinarsi a Cuba “al fine di ridurre l’influenza di Chávez e spezzare la sua cabala in America Latina”. Nel mese di dicembre dello scorso anno, il consigliere americano per l’europa occidentale presso le Nazioni Unite, Robert Smolik, ha detto che l’osservatore vaticano era “come sempre attivo e influente dietro le quinte” e “che attivamente faceva pressioni e influenzava le consultazioni informali, in particolare sulle questioni sociali”.

Nel 2001 un altro diplomatico americano in Vaticano, ha dichiarato: “La Santa Sede continuerà a cercare di svolgere un ruolo nel processo di pace in Medio Oriente mentre allo stesso tempo negheranno questa intenzione.”

Monday, December 13, 2010

Wikileaks: Il bunker che sembra uscito da un film di James Bond

http://neovitruvian.wordpress.com/2010/12/10/wikileaks-il-bunker-che-sembra-uscito-da-un-film-di-james-bond/

Wikileaks: Il bunker che sembra uscito da un film di James Bond

Posted: 10 dicembre 2010 by neovitruvian

Con la sua eccentrica vita personale e l’aria da misterioso, il fiammeggiante fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, sembra stia facendo del suo meglio per impersonare uno dei cattivi di James Bond. Nell’essere coerente con il suo ruolo ha scelto un ex bunker atomico, simile ad un set del famoso agente 007, come ubicazione per gli archivi di back-up per le migliaia di mail riservate e i documenti che hanno scosso il mondo. Queste immagini mostrano il centro dati Pioner, a più di 30 metri sotto terra in un ex bunker nucleare della Guerra Fredda, in cui tutti i file di Wikileaks vengono preservati.

Il centro nevralgico: Dei super – server utilizzati da molte aziende e anche da Wikileaks per immagazzinare le informazioni

U-boat Backup: I motori del sottomarino vengono utilizzati come generatori di emergenza al Bahnhof internet service provider, in Svezia

La vasta grotta, scavata nel granito sotto il Berg Vita Park a Stoccolma, ospita decine e decine di computer usati come server da molte aziende.
Completo di una stanza ‘fluttuante’ per le conferenze, di corridoi sospesi da vetri, pavimenti a mo di paesaggio lunare, mobili firmati, e perfino, dei motori dei sottomari U-boat come generatori di back-up, tutto ciò che manca è il pallido Assange, che accarezza un gatto bianco.

Il bunker in disuso è stato riaperto nel 2008 con il suo design avveniristico nato da un’idea degli architetti svedesi Albert France-Lanord, che sono stati ispirati dai set di Bond creati da Sir Kenneth Adams. Il brutale design è addolcito da piante tenute in vita da una brillante illuminazione solare e da cascate artificiali.
Mentre è in fuga dalle autorità svedesi e americane, Assange ha dovuto usare questa base sicura per i suoi file.

Wikileaks è stato ospitato dal rivenditore digitale Amazon ma il sito è stato oscurato dopo pressioni intense da parte dei politici americani.
Assange si è poi rivolto ad una ditta francese ma è stato espulso anche da li.
Assange si è poi rivolto alla Svezia, perché le leggi del paese sono tra le migliori al mondo in tema di difesa della libertà di parola.
Secondo la legge svedese, Wikileaks e la gente che ne trasmette le informazioni non possono essere perseguite penalmente.
Tutti i documenti in possesso di Wikileaks probabilmente potrebbero essere contenuti in una memoria esterna,
tuttavia, mettere questi file al sicuro in un bunker sotterraneo è un fattore di sicurezza che certamente va a braccetto con lo smisurato ego di Assange.



I LEGAMI DI ASSANGE CON LA RIVISTA ECONOMIST, CONTROLLATA DAI ROTSCHILD

http://ilsole24h.blogspot.com/2010/12/i-legami-di-assange-con-la-rivista.html

I LEGAMI DI ASSANGE CON LA RIVISTA ECONOMIST, CONTROLLATA DAI ROTSCHILD

DI JANE BURGERMEISTER
birdflu666.wordpress.com

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange ha ricevuto un premio dalla rivista “Economist”, una pubblicazione finanziaria controllata dalla famiglia bancaria Rothschild, ed è anche intervenuto in un video dell’ “Economist”, suscitando domande sul conflitto di interessi. Assange ha predetto che un assalto agli sportelli potrebbe essere scatenata dalle fughe di informazioni bancarie ma non fa cenno al fatto che questo sfocerebbe nel derubare milioni di persone a causa del metodo di funzionamento del sistema bancario di riserva frazionaria, e a beneficiare le banche.

È vero che un assalto false flag agli sportelli gonfiato dai media bancari e realizzato da un agente dei Rothschild verrebbe organizzato per derubare milioni e per mettere in pratica delle leggi di emergenza?

Julian Assange, il fondatore di Wikileaks che intende diffondere documenti bancari che smonteranno “una o due” delle principali banche secondo Forbes, ha ricevuto un premio dall’Economist, una rivista di proprietà dell’Economist Group, metà del quale è posseduto dal Financial Times, consociata della Pearson PLC. Un gruppo di azionisti indipendenti, compresi molti membri dello staff e della famiglia bancaria inglese Rothschild.

Kurt Nimmo scrive che l’Economist è di proprietà dei membri della famiglia Rothschild. È gestito dall’Economist Group, un noto fronte della CIA
http://www.infowars.com/rothschild-and-cia-publications-attack-constitution-worshipers/

La blogger greca Vicky Chrysou ha scoperto che Assange ha vinto un Economist Censorship Index Award nel 2008.
http://vickytoxotis.blogspot.com/2010/11/wikileaks-wikileaks.html

Gli stretti legami di Assange con la pubblicazione finanziaria leader a livello mondiale, che ha regolarmente fornito informazioni errate sull’eurozona e sui bailout bancari, vengono sottolineate dal video di una recente intervista da lui tenuta con la rivista Economist.
http://www.youtube.com/watch?v=E_HPLHIBTtA&feature=player_embedded

Non solo Assange ha ricevuto premi dalle pubblicazioni finanziarie della famiglia bancaria Rothschild; ha anche ricevuto un premio da Amnesty International, che lavora a stretto contatto con l’ONU, a sua volta associato al FMI, la Banca Mondiale che beneficia politicamente e finanziariamente dei giganteschi debiti nazionali accollati dalle banche ai paesi con l’aiuto di politici servili.

Le ultime Wikileaks di Assange sono state molto pubblicizzate dai media principali di tutto il mondo come grande discussione diplomatica e fattore destabilizzante, malgrado il fatto che si tratti in gran parte di futili pettegolezzi ed informazioni che sono in linea con gli obiettivi della rivista The Globalist.

Se Assange fosse un vero attivista, non verrebbe seguito dai media principali, per non parlare dei titoli di ogni giorno su ogni ben conosciuta pubblicazione dei media mainstream. Il presunto nascondino tra Assange ed il governo degli Stati Uniti e anche l’Interpol viene recitato sul palco dei media mondiali quando è risaputo che il governo degli Stati Uniti e l’Interpol possono arrestare praticamente chiunque quando vogliono date le loro immense risorse.

Anche l’Economist ed il Financial Times erano tra i media mainstream che hanno regolarmente gonfiato la pandemia dell’influenza suina ed il bisogno di vaccinazioni nello scorso aprile, mentre nascondevano le informazioni sull’incidente per cui la Baxter ha contaminato 72 chili di vaccino per l’influenza stagionale con il virus dell’aviaria nei suoi laboratori di biosicurezza di livello 3 – praticamente impedendo un incidente – e così ha quasi scatenato un’epidemia globale di influenza aviaria.

Questo gruppo di media ha anche fornito costantemente delle informazioni errate sull’attuale crisi finanziaria e su come è stata architettata dalle banche per derubare le persone, usando il sistema bancario di riserva frazionaria.

Il professore dell’Università di Economia di Vienna Franz Hormann ha recentemente spiegato come “le banche creano soldi dal nulla” in un modello di frode in un’intervista al Der Standard. Hormann ha inoltre affermato che l’attuale teoria economica è “propaganda politica”. Ma l’Economist Group ed il FMI declamano continuamente questa propaganda per il beneficio delle banche.

Una corsa agli sportelli potrebbe sfociare in una perdita del denaro, dei risparmi, delle buste paga della gente, portando così alla rovina milioni di persone - ma questo è quello che Assange vuole, in quanto questo è ciò che succederà, dal momento che chiunque con delle nozioni base di economia sa. Il sistema bancario di riserva frazionaria significa che il denaro o il capitale delle persone messo in banca non ha bisogno di essere sul loro conto: il capitale può essere spalmato su tutte le attività bancarie, rinchiuso in obbligazioni ed azioni. I governi hanno garanzie veramente limitate per i depositi.

Quindi se i banchieri possono architettare una corsa agli sportelli, sarà la gente normale ad essere derubata ancora una volta. Assange procede con la propaganda per cui le banche hanno dei capitali e non cifre di riserva frazionaria.

C’è da aspettarsi che i media aziendali gonfino le fughe di dati bancari di Assange e pubblicizzino il disastro e così aiutino le banche a giustificare la chiusura dei battenti ed allo stesso tempo a rovinare milioni se non miliardi di persone in un crollo devastante come quello del 1931.

I media hanno trasformato la lieve influenza suina in una pandemia e possono anche trasformare pochi prelievi in più in una corsa agli sportelli finché non ci diamo una mossa e chiediamo che i servizi finanziari esaminino tutti i prelievi.

Dato che l’euro si sta sgretolando più velocemente del previsto, i bancari vogliono disperatamente istituire una qualche forma di legge di emergenza o di legge marziale ed una corsa agli sportelli false flag iniziata dal loro agente Assange e gonfiata dai media si adatterebbe perfettamente ai loro piani.

Le sue azioni irresponsabili che potrebbero ridurre l’economia mondiale in una Pearl Harbour finanziaria — anche il 7 dicembre, la data fissata per un altro irresponsabile assalto agli sportelli — sono certamente quelle di un agente che lavora per le banche e che potrebbe addirittura essere agli ordini diretti dei Rothschild visto il suo stretto legame con l’Economist. Il suo compito è distruggere il sistema finanziario prima che l’eurozona si frammenti, permettendo potenzialmente ai paesi di ripristinare le loro valute e riacquistare la loro sovranità.

Il suo gigantesco crimine finanziario è anche destinato a screditare i media alternativi ed i giornalisti investigativi e fornire così l’opportunità per chiudere i siti web e reindirizzare la gente ai media tradizionali.

Inoltre, le accuse infamanti di stupro sono state progettate per screditare i giornalisti investigativi agli occhi del pubblico.

Aiutate la diffusione di questa notizia: un assalto agli sportelli false flag pubblicizzato dai media viene pianificato da un agente dei Rothschild e porterà alla rapina di milioni di persone. Fate in modo che i regolatori finanziari e la polizia analizzino tutte le transizioni finanziarie e fermino le banche dal dichiararsi artificialmente fallite, derubando in tal modo i clienti.

Jane Burgermeister
Fonte: http://birdflu666.wordpress.comI
Link: http://birdflu666.wordpress.com/2010/12/01/wikileaks-founder-julian-assange-has-close-links-to-the-economist-controlled-by-the-rothschild-banking-family/
2.12.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7750