http://www.anticorpi.info/2010/08/albert-einstein-plagio-e-frode.html
Albert Einstein: Plagio e Frode
Albert Einstein è oggi venerato come "il padre della scienza moderna". La sua faccia rugosa e i suoi capelli scompigliati sono diventati il simbolo del genio, e la "sua" celebre equazione: E = mc ^ 2 è ripetutamente utilizzata come simbolo di qualcosa di scientifico e intellettuale.
Tuttavia è da anni sempre più evidente che questo "padre della scienza moderna" altro non sia stato che un truffatore, per lo più dedito a rubare il lavoro e la ricerca altrui.
Tuttavia è da anni sempre più evidente che questo "padre della scienza moderna" altro non sia stato che un truffatore, per lo più dedito a rubare il lavoro e la ricerca altrui.
La prova più lampante riguarda proprio la "sua" più famosa equazione. Numerose fonti riportano che E = mc ^ 2, ossia la Teoria della Relatività da sempre collegata alla figura di Einstein in realtà non fu originariamente pubblicata da Einstein.
Secondo Umberto Bartocci, docente presso la Università di Perugia e storico della matematica, questa famosa equazione fu pubblicata da Olinto De Pretto ben due anni prima della pubblicazione delle equazioni di Einstein.
Nel 1903 De Pretto pubblicò la sua equazione sulla rivista scientifica Atte, e nel 1904 la stessa equazione fu pubblicata dal Regio Istituto di Scienze Veneto. Le ricerche di Einstein non furono pubblicate fino al 1905 ... Einstein parlava un buon italiano, e visse anche nel Nord Italia per un breve periodo.
Secondo Umberto Bartocci, docente presso la Università di Perugia e storico della matematica, questa famosa equazione fu pubblicata da Olinto De Pretto ben due anni prima della pubblicazione delle equazioni di Einstein.
Nel 1903 De Pretto pubblicò la sua equazione sulla rivista scientifica Atte, e nel 1904 la stessa equazione fu pubblicata dal Regio Istituto di Scienze Veneto. Le ricerche di Einstein non furono pubblicate fino al 1905 ... Einstein parlava un buon italiano, e visse anche nel Nord Italia per un breve periodo.
Di conseguenza la equazione "E = mc ^ 2" dovrebbe essere chiamata la "Equazione De Pretto" e non la "Equazione di Einstein."
Tali argomenti sollevano la questione su che genere di personaggio fosse realmente Einstein. Esistono altre prove che possa essere stato incline a comportamenti non etici?
Un sito web riporta che "Einstein ... era ben lontano dall'essere un marito ideale. Un anno prima di sposarsi la sua compagna Mileva diede alla luce una figlia, Lieserl, mentre Einstein era via. Il destino della piccola è sconosciuto, ma si presume che sia stata data in adozione probabilmente sotto la pressione di Einstein stesso, che sembra non abbia mai nemmeno veduto la sua primogenita.
Dopo il matrimonio Mileva gli diede altri due figli, tuttavia la coppia era già sull'orlo della separazione. Einstein intraprese una relazione con la cugina Elsa Lowenthal durante un viaggio a Berlino nel 1912, per poi lasciare Mileva e i figli due anni dopo.
Einstein e Mileva infine divorziarono nel 1919, dopo che Einstein ebbe inviato alla consorte un elenco di 'condizioni' in base alle quali sarebbe stato disposto a restare sposato. La lista annoverava richieste autocratiche del tipo: "Non dovrete aspettarvi alcuna intimità, né dovrete mai rimproverarmi in alcun modo."
Dopo il divorzio, Einstein vide poco i suoi figli. Il più grande - Hans Albert - in seguito considerò che "probabilmente l'unico progetto abbandonato da mio padre, sono io." Il figlio minore - Eduard - morì in manicomio dopo che gli fu diagnosticata una schizofrenia.
Subito dopo il divorzio Einstein sposò Elsa, ma pochi anni dopo iniziò una relazione con Betty Neumann, la nipote di un amico.
Alcuni sostengono che l'opera di plagio di Einstein si estese al lavoro di numerosi altri fisici. Una domanda che continua a suscitare discussioni riguarda quanto Einstein trasse dal lavoro di Hendrik Lorentz e Henri Poincaré nel formulare la Teoria della Relatività Speciale. Alcuni elementi della teoria di Einstein del 1905 risultano identici a parti di alcuni documenti datati 1904 redatti da Lorentz e Poincaré.
Einstein sostenne di avere letto tali opere dopo il 1905. Un dato apparentemente schiacciante è che il documento redatto da Einstein nel 1905 non recava alcun riferimento, suggerendo che egli fosse consapevole di stare nascondendo le proprie tracce.
Un sito web riporta che "Einstein ... era ben lontano dall'essere un marito ideale. Un anno prima di sposarsi la sua compagna Mileva diede alla luce una figlia, Lieserl, mentre Einstein era via. Il destino della piccola è sconosciuto, ma si presume che sia stata data in adozione probabilmente sotto la pressione di Einstein stesso, che sembra non abbia mai nemmeno veduto la sua primogenita.
Dopo il matrimonio Mileva gli diede altri due figli, tuttavia la coppia era già sull'orlo della separazione. Einstein intraprese una relazione con la cugina Elsa Lowenthal durante un viaggio a Berlino nel 1912, per poi lasciare Mileva e i figli due anni dopo.
Einstein e Mileva infine divorziarono nel 1919, dopo che Einstein ebbe inviato alla consorte un elenco di 'condizioni' in base alle quali sarebbe stato disposto a restare sposato. La lista annoverava richieste autocratiche del tipo: "Non dovrete aspettarvi alcuna intimità, né dovrete mai rimproverarmi in alcun modo."
Dopo il divorzio, Einstein vide poco i suoi figli. Il più grande - Hans Albert - in seguito considerò che "probabilmente l'unico progetto abbandonato da mio padre, sono io." Il figlio minore - Eduard - morì in manicomio dopo che gli fu diagnosticata una schizofrenia.
Subito dopo il divorzio Einstein sposò Elsa, ma pochi anni dopo iniziò una relazione con Betty Neumann, la nipote di un amico.
Alcuni sostengono che l'opera di plagio di Einstein si estese al lavoro di numerosi altri fisici. Una domanda che continua a suscitare discussioni riguarda quanto Einstein trasse dal lavoro di Hendrik Lorentz e Henri Poincaré nel formulare la Teoria della Relatività Speciale. Alcuni elementi della teoria di Einstein del 1905 risultano identici a parti di alcuni documenti datati 1904 redatti da Lorentz e Poincaré.
Einstein sostenne di avere letto tali opere dopo il 1905. Un dato apparentemente schiacciante è che il documento redatto da Einstein nel 1905 non recava alcun riferimento, suggerendo che egli fosse consapevole di stare nascondendo le proprie tracce.
Una fonte osserva che "David Hilbert presentò un articolo contenente le equazioni di campo della relatività generale cinque giorni prima di Einstein."
Un'altra fonte nota che "Einstein presentò il proprio documento il giorno 25 Novembre 1915 a Berlino, quando Hilbert aveva presentato il suo il giorno 20 novembre 1915 a Gottinga.
Il 18 novembre, Hilbert ricevette una lettera di ringraziamento da parte di Einstein, a proposito dello invio di una bozza di progetto che Hilbert aveva intenzione di presentare il 20.
Quindi, in realtà, Hilbert aveva inviato una copia del suo lavoro ad Einstein con almeno due settimane di anticipo. Sicché il lavoro di Hilbert ben presto si trasformò nel lavoro di Einstein. (David Hilbert morì nel 1943.)
Un'altra fonte nota che "Einstein presentò il proprio documento il giorno 25 Novembre 1915 a Berlino, quando Hilbert aveva presentato il suo il giorno 20 novembre 1915 a Gottinga.
Il 18 novembre, Hilbert ricevette una lettera di ringraziamento da parte di Einstein, a proposito dello invio di una bozza di progetto che Hilbert aveva intenzione di presentare il 20.
Quindi, in realtà, Hilbert aveva inviato una copia del suo lavoro ad Einstein con almeno due settimane di anticipo. Sicché il lavoro di Hilbert ben presto si trasformò nel lavoro di Einstein. (David Hilbert morì nel 1943.)
Tali dati storici sono facilmente disponibili sebbene sia risaputo che molti scienziati e storici preferiscono tacere al riguardo. La determinazione secondo cui la luce abbia una velocità finita fu realizzata da Michelson e Morley decenni prima di Einstein.
Hendrik Lorentz determinò attraverso le sue equazioni la concezione relativistica del tempo e le contrazioni di lunghezza che diventano significative via via che si avvicinano alla velocità della luce.
Questi signori, insieme a David Hilbert e Olinto De Pretto sono stati boicottati in modo tale che Einstein avesse potuto assumere il merito delle loro determinazioni.
Einstein sembrò appoggiarsi molto alla sua prima moglie, studentessa di talento di tre anni più anziana di lui, per compensare la sua limitata capacità.
Un altro sito web scrive: "... nel 1927 H. Thirring scrisse che 'H. Poincaré aveva già completamente risolto il problema alcuni anni prima della comparsa dei primi lavori di Einstein (1905). . . . "
Sir Edmund Whittaker, nella sua indagine dettagliata, Storia delle Teorie su Etere ed Elettricità, volume II, (1953), intitolò un capitolo: 'La teoria della relatività di Poincaré e Lorentz'.
Whittaker documentò accuratamente la autentica storia dello sviluppo della teoria e dimostrò - citando fonti primarie - che Einstein non ebbe alcun merito circa gran parte della teoria. Einstein di contro non addusse controargomentazioni alle accuse del celebre trattato di Whittaker. . .
Insomma, volendo mantenere al riguardo una certa moderazione, si può affermare che Einstein fosse poco più di un comprimario, per non dire un ladro intellettuale e fanfarone pretenzioso. Quando il libro di Whitaker fu pubblicato Einstein era ancora in vita, eppure non rispose in alcun modo. Nessuna querela per diffamazione, nessuna smentita, nessun comunicato pubblico.
Einstein è stato il primo grande truffatore e ladro di idee della scienza moderna. Il suo furto della equazione di Olinto De Pretto E = mc ^ 2 gli ha dato una notevole credibilità scientifica, su cui egli costruì una carriera scientifica. De Pretto non fu un fisico professionista, e trascorse la sua vita come industriale, venendo a mancare nel 1921.
De Pretto pubblicò la sua equazione in ben due occasioni, e restò senza dubbio molto meravigliato che qualcuno avesse potuto rivendicare il merito del suo lavoro.
Addirittura si sospetta che i primi lavori di Einstein fossero in realtà opera della sua prima moglie, Mileva, che fu una studentessa molto più brillante di lui. (Probabilmente fu riluttante a denunciare il plagio in quanto il fisico era il padre dei suoi figli.)
Alcuni professori universitari usano appropriarsi del lavoro effettuato dai loro studenti laureati, e sarebbe interessante vedere se qualcuno degli studenti di Einstein si sia mai lamentato di un simile furto. Un plagiatore raramente smette di plagiare, soprattutto se continua a farla franca.
Le denunce nei confronti di Einstein, però, sembrano scomparire nel buco nero di orwelliana memoria. Einstein costituisce ovviamente una vacca sacra per molti. Alcuni hanno addirittura adoperato la parola "eresia" per censurare critiche serie e ben documentate aventi per oggetto i plagi di Einstein.
Tuttavia alla lunga la verità viene sempre a galla, ed un giorno Einstein sarà conosciuto come un grande plagiatore, piuttosto che come un grande fisico.
Hendrik Lorentz determinò attraverso le sue equazioni la concezione relativistica del tempo e le contrazioni di lunghezza che diventano significative via via che si avvicinano alla velocità della luce.
Questi signori, insieme a David Hilbert e Olinto De Pretto sono stati boicottati in modo tale che Einstein avesse potuto assumere il merito delle loro determinazioni.
Einstein sembrò appoggiarsi molto alla sua prima moglie, studentessa di talento di tre anni più anziana di lui, per compensare la sua limitata capacità.
Un altro sito web scrive: "... nel 1927 H. Thirring scrisse che 'H. Poincaré aveva già completamente risolto il problema alcuni anni prima della comparsa dei primi lavori di Einstein (1905). . . . "
Sir Edmund Whittaker, nella sua indagine dettagliata, Storia delle Teorie su Etere ed Elettricità, volume II, (1953), intitolò un capitolo: 'La teoria della relatività di Poincaré e Lorentz'.
Whittaker documentò accuratamente la autentica storia dello sviluppo della teoria e dimostrò - citando fonti primarie - che Einstein non ebbe alcun merito circa gran parte della teoria. Einstein di contro non addusse controargomentazioni alle accuse del celebre trattato di Whittaker. . .
Insomma, volendo mantenere al riguardo una certa moderazione, si può affermare che Einstein fosse poco più di un comprimario, per non dire un ladro intellettuale e fanfarone pretenzioso. Quando il libro di Whitaker fu pubblicato Einstein era ancora in vita, eppure non rispose in alcun modo. Nessuna querela per diffamazione, nessuna smentita, nessun comunicato pubblico.
Einstein è stato il primo grande truffatore e ladro di idee della scienza moderna. Il suo furto della equazione di Olinto De Pretto E = mc ^ 2 gli ha dato una notevole credibilità scientifica, su cui egli costruì una carriera scientifica. De Pretto non fu un fisico professionista, e trascorse la sua vita come industriale, venendo a mancare nel 1921.
De Pretto pubblicò la sua equazione in ben due occasioni, e restò senza dubbio molto meravigliato che qualcuno avesse potuto rivendicare il merito del suo lavoro.
Addirittura si sospetta che i primi lavori di Einstein fossero in realtà opera della sua prima moglie, Mileva, che fu una studentessa molto più brillante di lui. (Probabilmente fu riluttante a denunciare il plagio in quanto il fisico era il padre dei suoi figli.)
Alcuni professori universitari usano appropriarsi del lavoro effettuato dai loro studenti laureati, e sarebbe interessante vedere se qualcuno degli studenti di Einstein si sia mai lamentato di un simile furto. Un plagiatore raramente smette di plagiare, soprattutto se continua a farla franca.
Le denunce nei confronti di Einstein, però, sembrano scomparire nel buco nero di orwelliana memoria. Einstein costituisce ovviamente una vacca sacra per molti. Alcuni hanno addirittura adoperato la parola "eresia" per censurare critiche serie e ben documentate aventi per oggetto i plagi di Einstein.
Tuttavia alla lunga la verità viene sempre a galla, ed un giorno Einstein sarà conosciuto come un grande plagiatore, piuttosto che come un grande fisico.
Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito: AlterMedia.info
Link diretto all'articolo:
http://us.altermedia.info/news-of-interest-to-white-people/albert-einstein-plagiarist-and-fraud-2_7593.html#more-7593
Link diretto all'articolo:
http://us.altermedia.info/news-of-interest-to-white-people/albert-einstein-plagiarist-and-fraud-2_7593.html#more-7593
Traduzione a cura di Anticorpi.
Coglione e le prove delle cazzate che dici?
ReplyDeleteChissà come mai voi decerebrati cadete sempre su questo piccolo particolare: LE PROVE
Chiaramente i riferimenti incrociati tra siti di decerebrati e complottisti NON SONO PROVE
Propaganda antisemita di basso livello, per lo più già sbufalata da tempo. Giusto un complottista ignorante può cascarci, visto che secondo lui la teoria della relatività si riduce a E=mc^2 (nota per i complottisti: no, non è così...)
ReplyDeleteBarocci può dire quel che vuole, ma sebbene De Pretto abbia scritto un'equazione apparentemente simile a quella di Einstein, le premesse della sua teoria erano del tutto errate. De Pretto credeva che esistesse l'etere e che tutta la materia si muovesse alla velocità della luce, propulsa da un 'flusso oltremondano'. In effetti, la sua teoria mi sembra l'esatto opposto dell'equivalenza massa/energia...
Che il lavoro di Einstein sia stato reso possibile dal lavoro precedente di altri fisici è cosa nota e perfettamente normale. So che ai complottisti ignoranti la cosa suonerà incredibile, ma la scienza funziona così! L'esperimento di qualcuno da qualche parte permette a qualcun altro da un'altra parte di formulare una nuova teoria. Plagio? Ma fatemi il piacere...
Michaelson, Morley e Hilbert sono nomi celebri nella fisica e nella matematica, e il fatto che i complottisti ignoranti che studiano fisica su Topolino non li abbiano mai sentiti nominare non vuol dire che siano boicottati. Che l'esperimento di Michaelson e Morley abbia reso possibile l'elaborazione della relatività generale l'ho imparato al liceo.
E visto che siamo in argomento, perchè voi complottisti non citate mai Maxwell, il cui lavoro sull'elettromagnetismo è stato fondamentale per la fisica moderna? Forse perchè, caproni come siete (con tutto il rispetto per gli utili ovini...), pensate sia una marca di DVD?
Einstein era un indivuduo antipatico? Forse, ma sapete che c'è? Non me ne frega niente!. Se era un villano peggio per lui, la validità del suo lavoro e il suo contributo alla scienza non ne vengono toccati in alcun modo, ed è il suo lavoro che mi interessa.
Bah...
la cosa bella è che i soliti complottisti oltre ad essere degli emeriti incapaci e bugiardi sputano su qualsiasi cosa quando almeno per decenza dovrebbero tenere la bocca chiusa.
ReplyDeleteCon la loro luminare saggezza non riescono far altro se non copiare, non riescono a creare nulla di propria mano proprio perchè non ne hanno le capacità però si credono dei sapienti, tanto che per sputtanare il vero genio e i veri scienziati non esitano ad andare sul piano personale giudicando la vita privata di una persona che manco conoscono.
questo tanto per dire di che pasta sono fatti e che il livello della loro moralità è da ricercare sotto le suole delle scarpe
Ennesimo ed illuminante esempio dell'assoluta ignoranza dei complottisti.
ReplyDeleteChe strano, Hilbert non ha mai accusato Einstein di plagio, eppure non era un oscuro scienziato.
ReplyDeleteComunque a questo emerito coglione non viene in mente il fatto che gli scienziati non scoprono qualcosa da una ispirazione divina ma si ispirano al lavoro di altri.
Inoltre il demente non dice che, le trasformazioni tra diversi sistemi di riferimento, si chiamano trasformazioni di Lorentz e non di Einstein e che quindi il dovuto credito ai lavori su cui si e' basato Einstein e' stato dato !!!
L'idiota di anticorpi dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare di Einstein !!!
In ogni caso Olinto Del Pretto, aveva formulato la sua equazione, apparentemente simile a quella di Einstein, su presupposti completamente diversi da quelli di Einstein. Infatti si basa sull'esistenza dell'etere come entita' fisica.
ReplyDelete@Foe: infatti, risultava anche a me. Inoltre parlava di un 'vento oltremondano' che 'muoveva la materia'. A me, più che relatività, sembra semidelirio misticheggiante...tra l'altro l'esistenza dell'etere era stata sbufalata anni prima da Michaelson e Morley, se ricordo bene...
ReplyDeleteYahooooooooo...
ReplyDeleteE ci risiamo con 'sta storia.
Nel 1905 Einstein era un illustre sconosciuto quando pubblico' la Teoria della Relatività Ristretta. I vari Lorentz, Poincarè, Hilbert, Michelson-Morley erano già scienziati di fama.... secondo voi quanto ci mettevano a sbugiardare uno sconosciuto "copione".
E piantiamola anche con la storia che la seconda moglie fosse la vera "creatrice" della Relatività Generale: la matematica usata a suo tempo in quel lavoro era "robetta" sconosciuta alla maggior parte degli studiosi ed infatti Einstein si è fatto aiutare da matematici esperti nel campo per affrontare le parti più ostiche dei passaggi di calcolo... e a questi matematici sono stati riconosciuti i contributi (nei suoi scritti Einstein cita spesso Minkowski, Peano, Levi-Civita, Ricci-Curbastro; nell'articolo in cui pubblica la Relatività Generale cita pure il matematico che l'ha seguito nei passaggi!!).
Consiglio ai nostri amici "ricercatori indipendenti" di andare a farsi un giretto ad un corso di Metodi Matematici, così vedono quanto sono "sconosciuti" i nomi dei matematici da cui Einstein avrebbe "copiato"....
Andate a spaccare le pietre con la testa...
IGNORANTI!
Jabba
lasciamo farlo a te visto che gli ultimi anni non hai fatto altro figlio di troia
Delete@Shadow Rider
ReplyDeleteIn realtà l'esperimento di Michelson-Morley non sbufala per nulla l'esistenza dell'etere.
Einstein stesso non deduce questa conseguenza dall'esperimento: lui stesso dice (grosso modo le parole sono queste) che l'esperimento ha come unica conseguenza che l'etere - posto anche che esistesse - non ha alcuna influenza nella propagazione delle onde elettromagnetiche.
Dal punto di vista del risultato pratico, questo vuol dire che alle onde e.m. non frega nulla dell'esistenza dell'etere.
Dal punto di vista più "preciso" e filosofico, l'esperimento di Michelson-Morley non dice nulla sull'esistenza o meno di questa "sostanza". Questa osservazione, però, non è sfuggita ad Einstein, il quale (a differenza di quanto pensano certi signori) era un cervello abbastanza "fino".... ;-)
Jabba
eccola qui la prova XD
ReplyDeletehttp://www.youtube.com/watch?v=i1EtbboD_T0
@Jabba: Sì, hai ragione. Beh, potremmo dire che, dato che l'esperimento di M&M dimostra che l'etere non ha effetto sull'elettromagnetismo e che già si era visto che non aveva effetto su nient'altro, si potè serenamente concludere che l'etere, quand'anche esistesse, non servirebbe a nulla...;-)
ReplyDeleteSeriamente, ben vengano queste rinfrescate di storia della scienza. Quando ero studente pensavo spesso che i ns. prof avrebbero dovuto di quando in quando darci qualche riferimento storico...
Shadow, l'ipotesi che Einsetein si sia ispirato a De Pretto e' sostenuta soprattutto da Umberto Bartocci che e' un antirelativista convinto.
ReplyDeleteRiguardo Bartocci da:
ReplyDeletehttp://tinyurl.com/368b5xl
nel volume La scomparsa di Ettore Majorana: Bartocci vi discute la possibilità che nel 1938 il celebre fisico catanese sia stato assassinato per ragioni scientifico-politiche, in vista dell'imminente conflitto mondiale
Sembra proprio cha abbia una certa predilezione per il complottismo questo professore di Geometria e Algebra.
@Foe: Ovviamente, secondo Bartocci Majorana stava lavorando alla famosissima arma segreta di Mussolini, quella che produceva energia gratis e che Marconi aveva nascosto...e l'esecutore dell'assassinio fu Steve Rogers, sotto le cui spoglie si celava però Albert Einstein in uno dei suoi più riusciti travestimenti...ed è questo il vero motivo per cui il vero Rogers, alias Capitan America, è stato ucciso a New York un paio di anni fa da un cecchino: per paura che rivelasse questo segreto...
ReplyDelete[I complottisti inventano balle a tutt'andare, potrò raccontarne una anche io...e poi questa mia è migliore di quasi tutte le loro, oserei dire...] :-D
Steve Rogers, sotto le cui spoglie si celava però Albert Einstein in uno dei suoi più riusciti travestimenti
ReplyDeleteNon era Stanislao Moulinsky quello ? ^_^
@Foe: Vero. Ma anche Stanislao Moulinsky era nient'altri che Albert Einstein, in un altro dei suoi più riusciti travestimenti... ;-)
ReplyDeleteShadowRider said...
ReplyDelete...
E visto che siamo in argomento, perchè voi complottisti non citate mai Maxwell, il cui lavoro sull'elettromagnetismo è stato fondamentale per la fisica moderna?
Oh, no.
Lo citano, lo citano.
Guarda, per esempio, qui
Le premesse
Sapevate che dalla versione originale delle equazioni di Maxwell (quelle che descrivono l'elettromagnetismo) è stato in seguito tolto un termine importante che sembrava inutile? Invece inutile non era, ma si è sempre studiato e insegnato in base alla versione "censurata" delle sue equazioni. E per questo noi oggi conosciamo solo una parte dell'elettromagnetismo...
1. Le equazioni alla base della teoria della relatività si chiamano trasformazioni di Lorenz.
ReplyDelete2. Lorenz e Poincarè credevano nell'esistenza dell'etere (mai sentito parlare di principio degli stati corrispondenti?).
3. La matematica della teoria generale era appena stata creata (da italiani) e come riporta Jabba Einstein citò tutti i matematici che l'avevano aiutato.
Documantatevi prima di ciarlare.
mastrocigliegia, dove hai trovato quella roba?
ReplyDeleteOvviamante non va contro la 1 legge della termodinamica, noooooo...
(tralaltro io sapevo che l'energia del punto zero fosse un'altra cosa, ma si sa, anche le Scienze è nel complotto...).
@mastrociliegia: Ecco, forse era meglio se continuavano a non citarlo... :-P
ReplyDeleteAh Beh mastrociliegia, ti riferisci ai deliri di Tom Bearden, le cui credenziali accademice di possono trovare qui :
ReplyDeletehttp://tinyurl.com/37a883p
hihihihi
altro che grande plagiatore, come grande merdaccia e marionetta antigeniale assieme a tutti gli universitari bugiardi e rottinculo di questi ultimi 50 anni
ReplyDelete