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Intervista con l'alieno

Come dal letame nascono i fiori, così da quel Pirla delle Perle
 nascono suggerimenti involontari e indicazioni di verità. Lui, 
l’Innominabile, pensa di essere spiritoso e invece se lo si chiamasse “Demolition man” sarebbe un bel titolo per lui. Azzeccato.
Tutte
 le sue energie mentali sono impegnate a combattere principalmente 
quattro o cinque ricercatori indipendenti, con particolare predilezione 
per Rosario Marcianò.
Il
 sospetto che sia pagato per farlo è altissimo, aggettivo superlativo 
che fa rima col suo cognome. Tuttavia, voglio qui pubblicamente 
ringraziare il Pirla delle Perle per avermi fatto accendere una 
lampadina in testa.
Poiché riporta la telefonata
 tra il regista Varo Venturi e Paolo Franceschetti, resa pubblica da 
quest’ultimo sul suo blog, ho voluto anch’io, come suggerito dal 
Venturi, cercare di vedere qualche legame tra alieni e massoni.
Da
 quando ha la tecnologia per farlo, la casta militare mondiale si è 
sovrapposta a fenomeni naturali da sempre esistiti, come i terremoti e 
le perturbazioni climatiche, scatenandoli a piacere, come una specie si false flag applicata al territorio. E come nelle più classiche false flag
 il colpevole è colui che viene indicato come tale dallo stesso agente 
dell’attentato, così, con le armi scalari, viene  indicata la natura 
come colpevole, dato che nel suo repertorio ha sempre avuto terremoti e 
altri sconvolgimenti climatici.
Premesso
 questo, mi sono chiesto se anche gli avvistamenti ufologici sottostanno
 alla stessa legge. Ovvero, da sempre siamo visitati da entità 
extraterrestri, ma solo nel XX secolo la casta militare ha preso 
possesso, con le buone o con le cattive, di loro astronavi, loro 
equipaggi e tecnologia aliena connessa.
Noi
 carne da cannone, nonché gregge belante e distratto, siamo stati tenuti
 all’oscuro dei progressi compiuti dai militari, in ordine 
all’acquisizione di armi di distruzione di massa, energie diverse da 
quelle conosciute e altri marchingegni che nemmeno c’immaginiamo.
Di
 modo che, se tale premessa è corretta, l’alieno che Leonard D’Andrea e 
un’altra quindicina di persone hanno visto a partire da sabato 11 fino a
 martedì 14 febbraio, avrebbe potuto essere un prodotto robotico delle 
tecnologie militari acquisite dai contatti alieni dei decenni scorsi, 
lasciato “pascolare” non lontano dalla sua abituale residenza in quel di
 Aviano.
In
 tal caso, siccome il popolo bue viene ultimamente tempestato di brutte 
notizie onde renderlo malleabile attraverso la paura, poiché un uomo 
spaventato è più facilmente dominabile, anche il rinfocolare del terrore
 dell’ignoto, sotto forma non di un semplice dischetto volante nel 
cielo, ma di un essere di altri mondi, rientra nel quadro generale di 
lanciare messaggi messianici da fine del mondo.
Nessuno
 ignora che nella Bibbia si parla di “ultimi tempi”, in cui fra le altre
 cose (terremoti, ecc.) ci saranno “segni nel cielo”. I Testimoni di 
Geova, da alcuni complottisti accusati di essere di matrice massonica, 
ci rompono i maroni doviziosamente da decenni, ogni domenica e feste 
comandate, su questo preciso tema. E anche una certa parte di ufologi, 
diciamo così mistici, tendono a considerare gli alieni al pari di nostri
 angeli custodi, che mai e poi mai permetteranno che il “coronamento 
della creazione”, l’uomo, si estingua in un olocausto nucleare.
Entrambi
 i gruppi, Testimoni di Geova e ufologi mistici, sono lasciati 
benevolmente esprimersi con non pochi successi in termini di ascolto e 
seguito. Tutto fa brodo, per gli Illuminati che, dopo averci 
colpevolizzati per la situazione di crisi economica attuale, ci 
suggeriscono uno spiraglio di speranza facendoci intravedere nuovi 
mondi, nuove soluzioni alla crisi dei valori, con una nuova religione 
che sarà un misto di tutte quelle già esistenti e che fornirà una specie
 di valvola di sfogo a disposizione dell’oligarchia dominante nel 
prossimo NWO.
Infatti,
 gli Illuminati  sono consapevoli che un esercito di schiavi, impegnati a
 soddisfare tutti i loro capricci, avrà pur bisogno di un rinforzo 
psicologico atto a rendere sopportabile il nuovo tipo d’esistenza.
Nella
 speranza di saperne di più in merito alla straordinaria esperienza di 
Leonard, tenuto conto che è capitata a pochi chilometri da

casa
 mia, ho voluto fare due chiacchiere con Paolo Pasqualini, di 
Monfalcone. L’avevo conosciuto tre anni fa a una conferenza sui cerchi 
nel grano, in cui lui era relatore. L’ho incontrato pochi giorni fa e la
 cosa più pazzesca che mi ha detto è che, siccome l’undici febbraio era 
il mio compleanno, l’alieno è stato mandato apposta per me, per mandarmi
 un messaggio preciso. A me!
Se
 l’avessi visto con i miei occhi, la cosa potrebbe anche avere un senso,
 un po’ come capita a chi vede la Madonna, che ha poi la vita 
completamente sconvolta. Bisogna essere predisposti. Pensate che io non 
sono mai riuscito a vedere neanche uno gnomo! Figurarsi un Dargos, come è stato chiamato quell’alieno visto a Mortegliano, a Oderzo e a Udine.
Che
 un alieno venga fatto scomodare per lanciare un messaggio (quale?) al 
sottoscritto, sarebbe come se Dio avesse tempo di occuparsi delle mie 
faccende. Sappiamo bene invece che Lui ha altri pensieri per la testa e 
non ha tempo di occuparsi di quel che succede su questo piccolo pianeta 
di periferia.
Conoscendolo
 meglio, dopo tre anni dall’ultima volta che lo avevo visto e sentito, 
ho scoperto che anche Paolo Pasqualini fa parte degli ufologi mistici. 
Non che ci sia niente di male in questo, sia chiaro! Frequenta infatti 
l’associazione “Ali sul mondo”, di Trieste, in cui si tengono sedute di meditazione e si organizzano conferenze su temi esoterici.
Considerato
 che Leonard è stato contattato da ufologi di Siracusa che gli hanno 
spiegato per quale ragione la sua macchina funzionava a differenza di 
tutte le altre, e cioè che lui, essendo un ragazzo semplice, è stato 
scelto dal Dargos affinché ne portasse coraggiosamente testimonianza, mi
 chiedo qual è la percentuale di ufologi che credono ad un rapporto 
diretto tra alieni ed esseri spirituali. Ma ancora di più mi chiedo, se 
gli alieni che vediamo in circolazione sono alle dipendenze della casta 
militare umana, fino a che punto gli ufologi mistici diventano 
funzionali agli scopi degli Illuminati?
Che
 sono, non dimentichiamolo, quelli di instaurare il nuovo governo 
mondiale, passando attraverso una fase di caos e sfociando, su richiesta
 della stessa popolazione, in una dittatura nuova di zecca, magari 
ottenuta dopo l’unione di tutti gli eserciti mondiali allertati per 
fronteggiare un’invasione aliena.
Se
 i militari, agli ordini dell’élite mondialista, gestiscono tutta la 
faccenda, potrebbero inscenare un’invasione dalla Terra a colpi di 
ologrammi, che la gente non saprebbe riconoscere, e noi tutti potremmo 
ritrovarci, una volta sconfitti per finta i cattivi extraterrestri, con 
un unico esercito mondiale, che vedrà automaticamente la nascita di un 
unico governo mondiale, con moneta unica elettronica e un’unica 
religione tipo New Age che seguiranno a ruota.
Il tutto avrebbe senso e ogni tessera del puzzle
 andrebbe al suo posto. Microchip sottocutaneo compreso. Rimangono però 
aperti molti interrogativi su come i militari siano riusciti ad entrare 
in possesso della tecnologia aliena. Ebbene, il primo caso documentato 
di UFO crash,
 cioè di schianto al suolo di un disco volante, risale al 1933 e capitò 
proprio in Italia. Il Duce fu informato e diede ordine di tenere segreto
 l’avvenimento. Non si sa dove siano finiti i resti del velivolo, ma di 
certo non li hanno buttati via, poiché vi intravedevano forse un’utilità
 in termini di potenziale bellico. Idem con l’ancora più famoso schianto
 di Roswell del 1947.
Da
 quell’epoca sono passati 65 anni e di sicuro gli studi sono andati 
avanti segretamente: guerrafondai come sono, gli americani non si sono 
lasciati sfuggire l’occasione d’imparare tecniche di propulsione di 
molti anni avanti alle nostre. C’è perfino chi afferma che esseri 
d’altri mondi, senza che la popolazione civile ne sia stata informata 
(perché avrebbero dovuto farlo?), stiano collaborando da decenni con i 
nostri scienziati militari e se tale ipotesi è corretta, non ci si 
dovrebbe stupire se a metà febbraio un loro collaboratore alieno sia 
stato mandato a spasso tra la provincia di Udine e quella di Treviso. E 
chi ci garantisce che non sia ancora in circolazione e che si sposti 
solo di notte? E’ più probabile, però, che se lo siano riportato 
all’ovile.
Se
 l’Italia ha il primato del primo schianto di disco volante, quattordici
 anni prima di Roswell, ha anche un altro primato, se così si può dire. 
Un mese dopo l’incidente del New Mexico, a Raveo, uno sperduto paesino 
di Carnia, un alieno è stato visto scendere dalla sua astronave. Era il 
14 agosto del 1947 e io l’ho sentito per la prima volta l’altro giorno 
da Paolo Pasqualini. La cosa non mi ha stupito perché in Carnia si 
vedono spesso luci sconosciute nel cielo, anche se in sei anni che vi ho
 abitato non ne ho vista nemmeno una. Oltretutto, la Carnia ha un’antica
 tradizione di streghe, benandanti ed esseri elementali. Non so se c’entra qualcosa, ma con gnomi, fate ed elfi, gli alieni non sfigurano.
Dunque,
 i militari, il tempo per costruire dischi volanti e anche per imparare 
direttamente dagli ospiti alieni tutti i segreti del mestiere, l’hanno 
avuto. Se poi ci chiediamo dove hanno fatto tutti i loro esperimenti e 
dove hanno tenuto nascosti i velivoli, non dobbiamo dimenticare che il 
Friuli è stato per decenni il confine orientale, con i cattivi comunisti
 a est e noi, i buoni, di qua dell’Isonzo, con un’infinità di caserme, 
polveriere e servitù militari assortite. E, in aggiunta a ciò, 
Pasqualini mi ha parlato dell’Area 51 italiana, interamente sotterranea 
al Friuli e al Veneto, tuttora in fase di completamento e che spiega i boati del Fadalto dell’anno scorso, di cui Mauro Corona ha anche dato una spiegazione vicina al vero.
Paolo
 mi raccontava che se un autotreno di 18 metri entra nel tunnel più 
estremo e viaggia a 60 Km all’ora, esce dall’altra parte dopo tre ore, 
il che corrisponde a 180 Km di lunghezza. Cosa che tra Friuli e Veneto 
ci puo’ anche stare. Alcuni avanzano anche l’ipotesi che Aviano sia 
sotterraneamente collegata con il Dal Molin di Vicenza,
 altra base militare americana. Sembrerebbe, di primo acchito, una 
leggenda metropolitana, anche perché non si capisce dove abbiano portato
 tutta quella terra rimossa, che dovrebbe ammontare a parecchie migliaia
 di tonnellate.
Tuttavia,
 i boati sul Fadalto li hanno sentiti tutti, la mostruosa escavatrice 
chiamata “talpa” esiste e sul web circolano sue foto all’ingresso di 
basi militari negli USA ed è un fatto assodato che la base di Aviano già
 negli anni Sessanta era profonda 160 metri e raggiungeva sette piani 
nel sottosuolo. Da quell’epoca possono essere andati ancora più sotto e 
sappiamo che al momento attuale vi conservano una cinquantina di testate
 nucleari. Il 28 luglio dell’anno scorso, grazie ai suoi amici del Club 
Aeronautico, Paolo ha potuto visitare la base di Aviano, anche se le 
bombe non gliele hanno fatte vedere, ma mi ha parlato di un carabiniere 
in pensione che tra il ‘96 e il ’98 era in servizio là sotto e che ha 
aperto per sbaglio una porta dietro la quale ha visto apparecchiature 
esotiche, di fattura non umana. Poco dopo è stato rimproverato da un suo
 superiore, per aver sbirciato qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. 
Il carabiniere ovviamente ha raccontato a Paolo questo episodio in via 
del tutto confidenziale, ma se può essersi trattato di suggestione, può 
anche essersi trattato effettivamente di apparecchiature di origine 
aliena. E’ un po’ poco, comunque, a mio modesto parere, per dire che i 
nostri militari collaborino da anni con esseri provenienti dallo spazio.

Intanto,
 in attesa che il professor Chiumiento raccolga altri elementi e altre 
testimonianze, dobbiamo accontentarci di quello che ci riporta la 
letteratura ufologica. Infatti, Paolo mi ha citato il caso di Pier Fortunato Zanfretta,
 quella guardia giurata genovese che nel 1978 non solo vide alcuni 
esseri alti tre metri, ma fu da essi coinvolto in modo più invasivo. Gli
 fu affidata una misteriosa sfera, che però nessuno ha mai visto. Fu 
sottoposto ad ipnosi, non da Corrado Malanga, che ancora doveva venire 
alla ribalta, ma da uno psicoterapeuta di nome Mauro Moretti ed ebbe 
diverse “ricadute”, se così possiamo chiamare le abductions
 che lo videro protagonista. Zanfretta ebbe il suo momento di notorietà 
quando fu ospite della trasmissione “Portobello”, condotta da Enzo 
Tortora e andò anche in America per dare inizio ad un film sulla sua 
esperienza, ma poi non se ne fece nulla, forse perché si rifiutò di 
consegnare ai produttori della pellicola, in cambio di parecchi soldi, 
la sfera datagli dagli alieni.
Non
 so se posso vedervi un parallelismo, ma anche in seguito al caso 
D’Andrea alcune persone si sono recate dall’allevatore di struzzi di 
Mortegliano per offrirsi di ripagargli il danno provocato dall’alieno 
alla rete di recinzione. E per testimonianza diretta di Leonard al 
sottoscritto, la sua ragazza il 12 febbraio, passando sulla provinciale 
all’altezza della famosa rotonda, ha visto due uomini vestiti di scuro, 
uno dei quali teneva in mano un tablet. Anche qui potrebbe trattarsi di suggestione da parte della ragazza, oppure di due man in black
 recatisi sul posto a fare rilievi. Comunque sia, che si vestano sempre 
di nero sembrerebbe quasi vogliano rinsaldare la tesi della leggenda 
metropolitana. La faccenda, così, acquista risvolti fumettistici.
E anche il carissimo amico Paolo sembra uscito da un fumetto. Bisogna che lo presenti a Giuseppe Di Bernardo.
Si
 ringrazia il bambino Gianluigi per il disegno dell’alieno e dello 
struzzo, oltre all’ufologo Paolo Pasqualini per avermi rilasciato 
l’intervista.

 

Beh, c'e' da dire che al nazistoide freeanimals brucia che gli sparcazzate indipendenti, alcuni probabilmente prezzolati, vengano messi regolarmente alla berlina da Perle Complottiste.
ReplyDeleteFreeanimanls, PUPPA anche tu come il tuo amichetto, nonche' ricercatore indipezzente, Rosicario Cuor di Coniglio Marciano'
:D
Freeanimals:
ReplyDelete... Tuttavia, voglio qui pubblicamente ringraziare il Pirla delle Perle per avermi fatto accendere una lampadina in testa. ...
Nel senso che hai il Q.I. di un paralume? No, perché visto quel che scrivi un paralume è probabilmente più intelligente di te.
sbaglio o è una bella rosicata ? HAHAHAHAH
ReplyDeleteQuando leggo questo genere di cose(e vedo foto come quella del signor Pasqualini) un po' mi vergogno di prendere per il culo gente con problemi mentali tanto palesi quanto profondi.
ReplyDeleteè quello che vado dicendo io da tempo. Se qui arriva una querela per qualcuno sono guai.
DeleteA proposito di Straker, ha tanto di quel senso dell'umorismo che non potevo non farlo notare.
ReplyDeleteFreeanimals Feb 29, 2012 12:05 AM
In questo mio ultimo articolo, all'inizio, faccio un accenno a te
Straker Feb 29, 2012 12:55 AM
In questo periodo mi citano spesso... anche in giudizio. LOL!
E quanto è idiota questo?
ReplyDeleterobiesperrek Feb 29, 2012 03:32 AM
ho stampato il volantino e ne ho fatto 300 copie,così farò per tutta la settimana,ho intenzione di far volantinaggio,ma non un giorno qualunque,solo quando le scie saranno più evidenti ed i passaggi frequenti.così mi faciliteranno il lavoro.un saluto
Bravo schiavetto, hai anche pagato l'obolo per l'avvocato di Straker?
Paolo mi raccontava che se un autotreno di 18 metri entra nel tunnel più estremo e viaggia a 60 Km all’ora, esce dall’altra parte dopo tre ore, il che corrisponde a 180 Km di lunghezza. Cosa che tra Friuli e Veneto ci puo’ anche stare.
ReplyDeleteA parte il fatto che è un'immane cazzata (e che è, si mettono a fare tunnel di centinaia di km. tra due regioni confinanti? Hanno chiuso le autostrade?) 'sti emeriti straccioni con che cosa caspita fanno colazione, biscotti, caffelatte e LSD?
ilpeyote andate Hgare in un campo di ortiche
Rileggendo questa troiata m'è venuta in mente una cosa: ma 'sta minchia di tunnel ha una lunghezza variabile? Cioè: l'autotreno o qualsiasi altro veicolo - che non c'entra una fava che siano lunghi 18 o 10 o 15 m. - non "predetermina" la lunghezza di nessuna galleria: se quest'ultima è lunga x, se si va a z o y km/h è sempre lunga x. Adesso si misura una lunghezza in base al tempo di percorrenza?
Delete"'sti emeriti straccioni con che cosa caspita fanno colazione, biscotti, caffelatte e LSD?"
DeleteNo Tigre, biscotti e caffelatte li hanno finiti. Di LSD, invece, ne hanno in quantita' industriale. Ma se continuano cosi', mi sa che lo finiscono presto...
Qualche gargarismo con la varechina è più salutare degli acidi che si fanno questi babbi...scusate ma chiamarli signori è troppo...
ReplyDelete...e "babbi" è troppo poco, Jock :)
DeleteMa nel tempo libero che fanno, si scambiano le fedine penali dicendo "ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho, ah associazione a delinquere mi manca"...
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