L'immensa sputtanata a Zelig

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Saturday, November 24, 2012

Deficit di zolfo: un possibile co-fattore di obesità, malattie cardiache, morbo di Alzheimer e sindrome da fatica cronica


http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/11/deficit-di-zolfo-un-possibile-co.html

Deficit di zolfo: un possibile co-fattore di obesità, malattie cardiache, morbo di Alzheimer e sindrome da fatica cronica

L'agricoltura industrializzata e l'industria alimentare che "produce" cibi sempre più artificialmente manipolati, assieme alle cattive abitudini alimentari e al consumo eccessivo di farmaci hanno causato una generale mancanza di zolfo nella nostra dieta.

Secondo questo articolo di Stephanie Seneff una lunga lista di malattie tra le quali diabete, obesità, Alzheimer, malattie cardiache, depressione, morbo di Crohn, cancro, sindrome da fatica cronica,  colite ulcerosa, atrofia muscolare,  potrebbero essere tutte con-causate da una mancanza di zolfo.

Qui di seguito la traduzione dell'articolo Sulfur Deficiency pubblicato da Stephanie Seneff (PhD) sul sito della fondazione Weston A Price.




Deficit di Zolfo
Un possibile co-fattore di obesità, malattie cardiache, morbo di Alzheimer e sindrome da fatica cronica 
L’obesità sta diventando il problema principale dell’America di oggi, ed ha raggiunto proporzioni epidemiche in tutto il mondo. La sua diffusione è associata con l’adozione di una dieta di stile occidentale. Tuttavia io ritengo che il consumo diffuso in tutto il mondo di cibo importato prodotto da aziende degli Stati Uniti giochi un ruolo cruciale nell’aumento dell’obesità in tutto il mondo. Specificatamente questi “cibi veloci” includono per lo più derivati altamente processati di mais, soia e cereali, coltivati in efficientissime mega fattorie. Inoltre, sosterrò in questo saggio che una delle principali cause nascoste dell’obesità possa essere la mancanza di zolfo.

Lo zolfo è, per massa, l’ottavo elemento più comune nel corpo umano, dopo ossigeno, carbone, idrogeno, azoto, calcio, fosforo e potassio. I due aminoacidi contenenti zolfo, metionina e cisteina, giocano ruoli fisiologici essenziali nel corpo umano. Tuttavia lo zolfo è stato costantemente sottovalutato dalle persone che si occupano di deficit nutrizionalit. Infatti l’accademia nazionale delle scienze non ha nemmeno assegnato una dose minima raccomandata per lo zolfo. Una conseguenza di questo limbico status nutrizionale dello zolfo è che esso viene omesso dalla lunga lista di integratori che vengono comunemente addizionati (in maniera artificiale) a cibi popolari come i cereali.

Deficit non rilevati
Lo zolfo si trova in un grande numero di cibi e, di conseguenza, si assume che praticamente ogni dieta dovrebbe contenere il necessario apporto minimo giornaliero. Ottima fonte sono le uova, le cipolle, l’aglio, e le verdure a foglie verde scuro come il cavolo e i broccoli. Carne, frutta secca e frutti di mare contengono pure zolfo. La metionina, un aminoacido essenziale, si trova essenzialmente nel bianco dell’uovo e nel pesce. Una dieta ricca in cereali (pane e altri prodotti a base di cereali) è facile che sia deficiente di zolfo. Inoltre, cibi come mais e soia vengono disassemblati nelle loro componenti (che hanno ognuna una precisa denominazione chimica) e poi riassembalti per ottenere cibi altamente processati. Lo zolfo viene perso lungo la strada, e ugualmente si perde la consapevolezza che questa perdita possa essere importante.
Gli esperti si sono recentement resi conto che l’impoverimento di zolfo nel suolo genera seri problemi alle piante [17], e questo anche a causa dell’aumentata efficienza dell’industria agricola degli Stati Uniti, che si è fermamente consolidata con la sua struttura di mega-fattorie altamente tecnologizzate. Si stima che gli uomini ottengano circa il 10 per cento del loro fabbrisogno di zolfo dall’acqua potabile. È notevole il fatto che le persone che bevono acqua con basso residuo fisso hanno una probabilità più alta di soffrire di malattie cardiache rispetto a quelle che bevono acqua più dura [2].  Molte possibili ragioni sono state suggerite per spiegare questo fatto, e quasi ogni traccia di metallo è stata considerata a tale scopo [3]. Tuttavia credo che la ragione reale possa essere semplicemente che l’acqua dura è più probabile che contenga zolfo.

Zolfo e percentuali di obesità
La fonte originaria di zolfo è la roccia vulcanica, soprattutto il basalto, eruttato dal nucleo della terra nel corso delle eruzioni vulcaniche. (…) I tre principali fornitori di zolfo alle nazioni occidentali sono la Grecia, l’Italia e il Giappone. Queste tre nazioni inoltre godono di basse percentuali di malattie cardiache e di obesità, ed elevata longevità. Negli Stati Uniti, gli stati dell’Oregon e delle Hawaii, entrambi con significativa attività vulcanica, hanno percentuali di obesità tra le più basse della federazione. Per contrasto le più alte percentuali di obesità si trovano nelle zone del paese dove c’è un’alta presenza delle moderne mega-fattorie che causano l’impoverimento di zolfo nel suolo. tra tutti i cinquanta stati, l’Oregon ha le più basse percentuali di obesità infantile.
I giovani delle Hawaii stanno peggio dei loro genitori (…) Dal momento che gli Hawaiani sono diventati sempr epiù dipendenti dal cibo importanto dalla terraferma, hanno iniziato a soffrire sempre più di problemi di obesità.
Nel suo libro di recente pubblicazione, The Jungle Effect [25], la dottoressa Daphne Miller dedica un intero capitolo all’Irlanda, capitolo nel quale cerca trovare un motivo al fatto che gli Islandesi hanno una così bassa percentuale di depressione, nonostante vivano alle alte latitudini (…). La dottoressa puntualizza inoltre l’eccellente stato di salute degli Isalndesi in altre aree chiave: “Se paragonati ai nord americani, hanno percentuali circa dimezzate di casi di morte per attacco cardiaco e per diabete, obesità molto minore, e una maggiore aspettativa di vita. In effetti, la vita media di un Isalndese è tra le più alte del mondo.”
Mentre la dottoressa Miller propone che il fattore benefico possa essere l’alto consumo di pesce e l’associata alta assunzione di grassi omega-3, si scontra con il problema che gli Islandesi che si trasferiscono in Canada e continuano a mangiare molto pesce non godono della stessa bassa percentuale di depressione ed attacco cardiaco. Secondo il mio punto di vista, la chiave per la buona salute degli Islandesi si trova nella catena di vulcani che costituisce la colonna dorsale delll’isola, posizionata sopra la dorsale medio-atlantica.

La dottoressa . Miller rimarca che la massiccia emigrazione verso il Canada fu dovuta alle intense eruzioni vulcaniche del tardo 1800, che coprì la regione sud orientale del paese. Ciò significa, ovviamente, che i suoli oggi sono altamente arricchiti di zolfo. I cavoli, le barbabietole e le patate che sono gli alimenti principali della dieta islandese stanno presumibilmente fornendo agli Islandesi più zolfo rispetto a chi segue una dieta Americana.

Due misteriose molecole
Adesso viene la questione difficile: perché la mancanza di zolfo porta all’obesità? La risposta, come capita spesso in biologia, è complicata, e parte di ciò che teorizzo è al momento solo una congettura.
Lo zolfo è noto come un minerale con valenza curativa, ed una mancanza di zolfo porta spesso a dolore ed infiammazione associato cone vari disordini a livello di muscoli e di scheletro. Lo zolfo gioca un ruolo chiave in molti processi biologici, uno dei quali è il metabolismo. Esso è presente nell’insulina, l’ormone essenziale che promuove l’utilizzazione dello zucchero derivato dai carboidrati per dare energia alle cellule dei muscoli ed alle cellule del grasso. Tuttavia, la mia vasta ricerca nella letteratura scientifica mi ha portato a considerare due misteriose molecole che si trovano nel sangue e in molte altre parti del corpo: la vitamina D3 solfatata e il colesterolo solfatato [35].
In seguito ad esposizione al sole, la pelle sintetizza la vitamina D3 solfatata, una forma di vitamina D che, a differenza della forma non solfatata, è solubile nell'acqua. Di conseguenza tale molecola può muoversi liberamente con la circolazione sanguigna invece che dovere essere incapsulata all’interno del colesterolo LDL (il cosìddetto colesterolo “cattivo”) per il suo trasporto [1]. La forma di vitamina D che è presente sia nel latte umano [19] che nel latte crudo delle mucche [2] è la vitamina D3 solfatata (la pastorizzazione del latte di mucca distrugge tale molecola). Anche il colesterolo solfatato viene sintetizzato nella pelle, dove forma una parte curciale della barriera che tiene lontani i batteri nocivi ed altri micro-organismi come i funghi [35].

Il colesterolo solfatato regola il gene per una proteina detta profilaggrina, interagendo come un ormone con il recettore nucleare ROR-alpha. La profilaggrinaè il precursore della filaggrina, che protegge la pelle da orgnaismi invasivi [31, 24]. Una mancanza di filaggrina è associata con l’asma e con l’artrite. Quindi il colesterolo solfato gioca un ruolo molto importante nella protezione dall’asma e dall’artrite. Questo spiega perché lo zolfo è un elemento curativo.
Come la vitamina D3 solfatato, il colesterolo solfatato è anche solubile in acqua, ed anch’esso, a differenza del colesterolo, non deve essere incapsulato dentro il colesterolo LDL per essere distribuito ai tessuti.

E qui pongo l’interessante domanda: dove vanno la vitamina vitamin D3 solfatato ed il colesterolo solfatato una volta che vanno in circolo nel sangue, e che ruolo giocano nelle cellule? Sorprendentemente, per quanto ne so, nessuno lo sa. È stato determinato che la forma solfatata della vitamina D3 non è per niente efficace nel trasporto del calcio, il ben noto ruolo “primario” della vitamina D3 [29]. Tuttavia, la vitamina D3 ha sicuramente molte altre funzioni positive (e ne vengono scoperte sempre di più man mano che passa il tempo) tra le quali una funzione di prevenzione nei confronti del cancro, l’aumento dell’immunità nei confronti delle malattie infettive, e la protezione contro le malattie cardiache.

I ricercatori non comprendono ancora come essa possa espletare tali azioni benefiche, che sono state osservare empiricamente ma che rimangono inspiegate dal punto di vista fisiologico. Tuttavia io sospetto fortemente che sia la forma solfatata di questa vitamina la portatrice di tali benefici effetti, e adesso spiegherò le ragioni di questo mio convincimento.
Una caratteristica molto speciale del colesterolo solfatato, che lo distingue dal colesterolo non solfato, è la sua notevole agilità: a causa della sua polarità esso può passare liberamente attraverso le membrane cellulari, quasi come un fantasma [30]. Questo significa che il colesterolo solfatato può entrare facilmente in una cellula del grasso o in una cellula muscolare. Sto sviluppando una teoria che si basa sull’ipotesi che il colesterolo solfatato giochi un ruolo essenziale nel metaboloismo del glucosio per queste cellule. Qui sotto mostrerò come il colesterolo solfatato può proteggere le cellule del grasso e le cellule dei muscoli dal danno dovuto all’esposizione al glucosio, un pericoloso agente riducente, e all’ossigeno, un pericoloso agente ossidante.

Argomenterò inoltre che, con un livello insufficiente di colesterolo solfatato, le cellule grasse e le cellule muscolari vengono danneggiate, e come conseguenza divengono intolleranti al glucosio, incapaci di processare il glucosio come fonte di energia. Questo succede dapprima alle cellule muscolari ma in seguito eventualmente anche alle cellule del grasso. Le cellule del grasso divengono luoghi di deposito per il grasso per fornire energia ai muscoli, perché i muscoli sono incapaci di utilizzare il glucosio come fonte di energia. Eventualmente le cellule del grasso divengono anche troppo danneggiate per rilasciare i grassi in esse accumulati. Il tessuto adiposo quindi si accumula nel corpo.

fine della prima parte




Bibliografia

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2. T. Crawford and Margaret D. Crawford, “Prevalence and Pathological Changes of Ischaemic Heart-Disease in a Hard-water and in a Soft-water Area,” The Lancet (1967) 4 February.

3. Biorck, G., Bostrom, H., Widstrom, A. “Trace Elements and Cardiovascular Diseases” Acta Med. Scand. (1965) 178, 239.

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24. John A. McGrath and Jouni Uitto “The filaggrin story: novel insights into skin-barrier function and disease,” Trends in Molecular Medicine (2008) Volume 14, Issue 1, 20-27.

25. Dr. Daphne Miller, The Jungle Effect, HarperCollins Publishers, New York, New York, Paperback edition, 2009.

26. Leonard M. Milstone, Lynne Hough-Monroe, Lisa C. Kugelman, Jeffrey R. Bender and John G. Haggerty, “Epican, a heparan/chondroitin sulfate proteoglycan form of CD44, mediates cell-cell adhesion,” Journal of Cell Science (1994) 107, 3183-3190.

27. E.O. Ojuka, T.E. Jones, L.A. Nolte, M. Chen, B.R. Wamhoff, M. Sturek, and J.O. Holloszy, “Regulation of GLUT4 biogenesis in muscle: evidence for involvement of AMPK and Ca2+,” Am J Physiol Endocrinol Metab (2002) Vol. 282, #5, May.

28. Olivares D, Huang X, Branden L, Greig NH, Rogers JT. “Physiological and Pathological Role of Alpha-synuclein in Parkinson’s Disease Through Iron Mediated Oxidative Stress; The Role of a Putative Iron-responsive Element,” Int J Mol Sci (2009) 10:1226-60.

29. Lorraine E. Reeve, Hector F. DeLuca, and Heinrich K. Schnoes, “Synthesis and Biological Activity of Vitamin D3 Sulfate,” Jrnl Biol. Chem. (1981) Vol. 256., #2. Jan 25, pp. 823-826.

30. W. V. Rodriguez, J. J. Wheeler, S. K. I.imuk, C. N. Kitson, and M. J. Hope, “Transbilayer Movement and Net Flux of Cholesterol and Cholesterol Sulfate between Liposomal Membranes” Biochemistry (1995) 34, 6208-6217.

31. Sandilands A, Sutherland C, Irvine AD, McLean WH, “Filaggrin in the frontline: role in skin barrier function and disease,” J Cell Sci. (2009) May 1;122(Pt 9):1285-94.

32. Scoppola A, Testa G, Frontoni S, Maddaloni E, Gambardella S, Menzinger G and Lala A. “Effects of insulin on cholesterol synthesis in type II diabetes patients,” Diabetes Care (1995) 18: pp. 1362-1369.

33. Schallreuter KU, Wood JM, Pittelkow MR, Gutlich M, Lemke KR, Rodl W, Swanson NN, Hitzemann K, Ziegler I, “Regulation of melanin biosynthesis in the human epidermis by tetrahydrobiopterin.” Science (1994) 263(5152);1444-6. PMID: 8128228.

34. S. Seneff, G. Wainwright, and L. Mascitelli, “Is the metabolic syndrome caused by a high fructose, and relatively low fat, low cholesterol diet?” Archives of Medical Science (2011), Vol. 1, pp.8-20.

35. Charles A. Strott and Yuko Higashi, “Cholesterol sulfate in human physiology: what’s it all about?” Journal of Lipid Research (2003) Volume 44, pp. 1268-1278.

36. Wahlund, T. M., C. R. Woese, R. W. Castenholz, and M. T. Madigan, “A thermophilic green sulfur bacterium from New Zealand hot springs, Chlorobium tepidum sp.” Nov. Arch. Microbiol. (1991) 159:81-90.

37. M. Waldman, MD, 9th International Conference on Alzheimer’s and Parkinson’s Diseases (2009) Abstract 90, Presented March 12-13.

38. Robert F Wilson, Jeffrey F Barletta and James G Tyburski,“Hypocholesterolemia in Sepsis and Critically Ill or Injured Patients” Critical Care 7:413-414, 2003. http://www.medscape.com/viewarticle/511735_2.

39. Aubrey L. Zerkle, James Farquhar, David T. Johnston, Raymond P. Cox, and Donald E. Canfield, “Fractionation of multiple sulfur isotopes during phototrophic oxidation of sulfide and elemental sulfur by a green sulfur bacterium,” Geochimica et Cosmochimica Acta (2009) Volume 73, Issue 2, 15 January 2009, pp 291-306; doi:10.1016/j.gca.2008.10.027.
 

12 comments:

  1. Daphne Miller dedica un intero capitolo all’Irlanda, capitolo nel quale cerca trovare un motivo al fatto che gli Islandesi hanno una così bassa percentuale di depressione

    Ecco, questo capitolo dedicato all'Irlanda in cui si parla degli islandesi, è un segno chiaro della profondità delle ricerche di corrado il pennuto e della daphne (ma forse l'errore e del solo pennuto che, essendo laureato in fisica non ha idea del fatto che l'Irlanda e l'Islanda sono due cose ben diverse)

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    1. Se degli irlandesi si tratta, io cercherei piuttosto la correlazione fra la bassa percentuale di depressione e l'ottima qualità della loro birra...

      [disclaimer: amo gli irlandesi, la loro terra, la loro musica, la loro socievolezza, la loro birra e il loro whisky}

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    2. Visto che dopo parla di vulcani che, liberando zolfo, avrebbero benefici effetti, credo si tratti proprio di islandesi, in Irlanda non ci sono vulcani...

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    3. Se invece si parla di islandesi io cercherei la correlazione tra alta qualità delle ragazze...

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  2. Ma per i fratelli Sctraccianò quando piove non si sente odore di zolfo? Nessuno dovrebbe essere in deficit di codesto elemento...
    A corrà, mettetevi d'accordo via imeil prima di scrivere sti articoli di merda...

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  3. È notevole il fatto che le persone che bevono acqua con basso residuo fisso hanno una probabilità più alta di soffrire di malattie cardiache rispetto a quelle che bevono acqua più dura [2]. Molte possibili ragioni sono state suggerite per spiegare questo fatto, e quasi ogni traccia di metallo è stata considerata a tale scopo [3]. Tuttavia credo che la ragione reale possa essere semplicemente che l’acqua dura è più probabile che contenga zolfo.

    E già da qui si dimostra tutta la fallacia dell'articolo. Se uno va a vedere anche solo gli abstract dei due articoli si rende conto che nessuno dei due parla di zolfo. Lo zolfo rientra nel discorso acqua dura - acqua dolce solo se gli elementi che determinano la durezza di un'acqua (calcio e magnesio) sono sotto forma di solfati. Però possiamo avere un'acqua durissima totalmente priva di zolfo (la classica acqua del Carso, ad esempio). Quindi il discorso cade.

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    1. Infatti sono i carbonati di magnesio e calcio ad essere i responsabili primi della durezza dell'acqua.
      Vedrai che tra un po' tira fuori il complotto... Lo SMOM ha imposto la riduzione di zolfo nei carburanti per evitare le benefiche piogge acide...

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    2. Cialtrone ! non raccontare balle solo per far marchette e vendere INUTILI integratori alimentari che fanno più danno che bene.


      ZOLFO
      L.A.R.N non è stato stabilito uno specifico valore
      Dove si trova - L’alimento più ricco di zolfo è l’uovo, ma è molto diffuso in tutti gli alimenti soprattutto di origine animale, nei cerali integrali, nella verdura e nella frutta.
      A cosa serve - E’ indispensabile per la sintesi della cartilagine, peli, capelli e unghie. E’ coinvolto nel metabolismo degli zuccheri e regola il funzionamento del fegato. Stimola l'attività di molte vitamine.
      Se è carente - La carenza di zolfo è piuttosto rara essendo un minerale molto diffuso tuttavia una carenza può causare la comparsa di dermatiti, artrite, fragilità dei capelli e delle unghie.

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  4. Dopo le manie da esegeta fai da te del cannaiolo, cosa è questa mania dello zolfo che gli è venuta ? Forse che il Penna si sia dato al satansimo ?

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  5. Della serie: "l'ho notato solo ora"

    Lo zolfo è, per massa, l’ottavo elemento più comune nel corpo umano, dopo ossigeno, carbone, idrogeno, azoto, calcio, fosforo e potassio.

    ilpeyote il carbone ce l'avrai tu nel cervello

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    1. E va beh non fare il difficile, per il cannaiolo carbone e carbonio sono la stessa cosa, in fondo il carbone è fatto di carbonio :D
      Però anche il diamante è fatto di carbonio, vuoi vedere che siamo fatti anche di diamante, AHAHAHAH

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  6. I giovani delle Hawaii stanno peggio dei loro genitori (…) Dal momento che gli Hawaiani sono diventati sempr epiù dipendenti dal cibo importanto dalla terraferma, hanno iniziato a soffrire sempre più di problemi di obesità.

    L'ultimo pezzo l'ha scritto al contrario. Gli si è cortocircuitato il cervello, o quello che gli rimane.
    Gli Hawaiani dovrebbero essere magri per via dell'attività vulcanica ma sono obesi perchè mangiano gli hamburguer. IN Oregon, dove non ci sono vulcani ma fattorie, tutti dovrebbero essere grassi.Ma il Penna scrive che l'Oregon è lo stato con la percentuale di bambini obesi più bassa di tutti gli altri 50 stati.

    Insomma lo zolfo in tutto questo cosa cazzo c'entra?..:D

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