http://debunkerfakeblog.blogspot.com/2008/12/fake-blog-undicisettembre-intanto-2.html
Dal blog di Stuartsomething. Tra un po' questi qui ci diranno che gli aerei coinvolti negli attentati del 9/11 erano aerei chimici...
…anzi, da come ho potuto costatare, due.
Tempo addietro me ne ero occupato su “Fakeblogdebanker” nell’articolo “John: piove sul bagnato…”:
In quel caso, John, da “esperto” in aeronautica quale è, aveva confuso un corso di dizione di sistemi di volo di 60 ore completato da Hanjour, per un corso di simulazione di volo dallo stesso non completato. Alla luce dei fatti, le ore di simulazione di volo su boeing 737 fatte dallo pseudo dirottatore risultarono essere 21… su un ciclo complessivo di 34.
A ben vedere, documentazione pubblicata alla mano, dopo le 21 ore, Hanjour, a detta degli istruttori della scuola di volo, scomparve “like a fog” (…come una nuvola):
…pagò le ore svolte con assegni circolari e gli diedero il resto:110 dollari. La cosa più sorprendente è che la maggior parte di quelle ore di simulatore di volo su 737 venne svolta nell’arco di 3 giorni…
Certo, per uno sveglio come Hanjour, era una passeggiata…
Ma la svista di John, intanto, è ancora in bella mostra:
http://undicisettembre.blogspot.com/2008/04/hani-hanjour-laddestramento-al-volo.html
Ultimamente, sul fake-blog “undicisettembre”, è stata pubblicata una trascrizione rimaneggiata di una “conferenza”, tenuta dai “debunker”, svoltasi a Lugano l’11 settembre 2008.
Tra i relatori, un pilota di linea, che ha deciso di mantenere l’anonimato, analizza minuziosamente le singole azioni svolte da Hanjour, recitando però, in un estratto, così:
http://undicisettembre.blogspot.com/2008/12/pronti-gli-atti-del-convegno-di-lugano.html
Finora mi sono soffermato a leggere soltanto questo pezzo, per cui rimando al link esclusivamente per citarne la fonte, ma chiarendo fin da ora che non mi assumo nessuna responsabilità per ciò che c’è scritto lì dentro.
Inutile dire che Hanjour prima dell’11 settembre 2001 non aveva mai toccato un Boeing… vero.
E che probabilmente, viste come sono andate le cose, non lo toccò nemmeno quel giorno…
E’ invece riscontrabile una certa anomalia nella decisionalità stessa che lo pseudo-pilota-dirottatore-terrorista Hanjour avrebbe seguito: a tratti sembra avere avuto la totale padronanza dell’aereo, a tratti sembra essersi dimenticato all’improvviso come si faccia a pilotarlo e ancora sembra che colpire il Pentagono fosse stata l’ultima cosa che avrebbe voluto fare…
Ma allora perché i “debunker”, supini e proni alle “versioni ufficiali”, favoriscono così sfacciatamente gli pseudo-terroristi di quel giorno nel fare apparire una loro abilità di volo convincente nei confronti di un pubblico meno addentro nella faccenda?
Ai posteri l’ardua sentenza…
"a tratti sembra aver avuto padronanza del velivolo"...
ReplyDeleteForse in quei tratti volava con l'autopilota?
"E che probabilmente, viste come sono andate le cose, non lo toccò nemmeno quel giorno… "
ReplyDeleteInfatti quel giorno toccò un 757 e non un 737....
Espando e riassumo, a beneficio di chi non segue la querelle undicisettembre: dagli atti ufficiali dell'FBI risulta che Hani Hanjour (uno dei terroristi a bordo del volo AA77 e probabilmente quello che sedette ai comandi) aveva una regolare licenza di volo commerciale. Ora, io non sono un pilota, ma so che ottenere il brevetto di volo non è esattamente come prendere la patente, chè se non tiri sotto nessuno e non sbatti contro nulla dopo mezz'oretta hai la tessera in mano: gli standard sono decisamente più alti. Non basta saper virare 'alla come viene', la virata deve essere ben coordinata e raccordata, in ingresso e in uscita. Per fare un paragone, è come se all'esame di guida valutassero non solo se riuscite a fare una curva, ma anche dove staccate, come trasferite il carico e come accelerate fuori dalla curva, bocciandovi se uscite dalla traiettoria ideale...E questo vale per il brevetto di volo 'base'. Il brevetto commerciale è ancora più difficile, e tra l'altro richiede esperienza di volo su plurimotori (Piloti, correggetemi se sbaglio...). Talvolta i complottisti tirano fuori pezzi di dichiarazione di istruttori di volo che dicono che Hanjour era 'scarso', ma i fatti dicono che Hanjour era stato abbastanza bravo da passare gli esami, e un'analisi più approfondita delle dichiarazioni degli istruttori permette di notare che le loro critiche si riferiscono soprattutto alle abilità linguistiche di Hanjour (saper comunicare bene con la torre di controllo è molto importante, specie in emergenza) e alla sua scarsa attenzione per certi aspetti del volo, quali il decollo e l'atterraggio (il che, col senno di poi, non fa una grinza...)
ReplyDeleteInoltre, sempre da atti ufficiali dell'FBI, risulta che Hanjour aveva almeno 20 ore di volo su un simulatore per il B737, un bireattore commerciale. Stuart, dall'alto della sua sapienza, sembra pensare che il simulatore non costituisca valida esperienza, mentre i piloti professionisti sembrano essere di parere diverso...
A quanto sopra si aggiunge la considerazione che il B757, come molti airliner di recente progetto, è equipaggiato con molti dispositivi di assistenza al pilotaggio e alla navigazione, tra i quali autopilota e Flight Management System. Questi due strumenti (il cui impiego può essere imparato leggendo i manuali di volo del 757, acquistabili via Internet...) permettono di fatto di pilotare il velivolo e farlo arrivare dove si vuole senza nemmeno avvicinare le mani alla barra e alla manetta. Ovviamente il giochetto funziona solo se le condizioni meteo sono buone, e solo se non si vogliono fare manovre complesse...ma per andare da un punto qualsiasi a un punto di destinazione noto, funzionano perfettamente. L'autopilota, collegato al FMS, è in grado anche di eseguire virate in modo autonomo per passare da un waypoint all'altro, e se le condizioni sono buone, eseguirà virate quantomeno discrete...
In ogni caso, Hanjour era al massimo un pilota semiaddestrato, come si evince esaminando gli ultimi minuti del volo AA77, quando Hanjour ha staccato l'autopilota ed eseguito una virata di 330° per poi picchiare sul bersaglio: la virata è stata eseguita in modo goffo, scoordinato e discontinuo, con continue correzioni (anzi, io parlerei di 'strattoni') sul volantino e sulla manetta...tanto che, IMHO, se avesse tentato lo stesso su un airliner degli anni '70, si sarebbe schiantato ben prima di arrivare a bersaglio. Il fatto di sedere ai comandi di un velivolo moderno lo ha aiutato, più o meno come un automobilista di scarsa abilità messo su, ad esempio, una Porsche 911, si troverebbe molto meglio su un modello attuale, con ABS, ESP, Traction Control e via dicendo, che non su un modello anni '70...
Spero che lo sproloquio qui sopra sia chiaro, per dettagli ulteriori basta guardare il blog del gruppo undicisettembre...
Non conosco i dettagli ma...
ReplyDeletese aveva un brevetto commerciale aveva già quasi tutto. Le ore di simulatore non gli servivano per "imparare" a pilotare l'aereo ma per familiarizzarsi con i suoi impianti di bordo. Il suo era un passaggio macchina e non un corso di pilotaggio.
In genere aerei della stessa casa, anche se apparentemente molto diversi tra di loro, hanno disposizioni dei comandi ed impianti molto simili.
Più di 30 ore di simulatore non sono assolutamente poche. Basti pensare che un allievo che non ha mai volato, fa il primo volo solista dopo circa 20 ore di volo.
Inoltre quando un aereo sta già volando, non è affatto difficile da condurre. Non è che diventi un cavallo imbizzarrito. Specie un aereo di linea, vola benissimo anche a comandi liberi. (anzi in alcuni casi un aereo meno lo tocchi e meglio vola) se poi si aggiunge che sicuramente aveva i SAS inseriti (stabilizzazione automatica, che non è l'auto pilota)non mi pare ci sia da stupirsi di molto.
E' da parecchio tempo che seguo il blog di stuarteccetera e c'è una caratteristica che mi ha colpito parecchio: non capire un cazzo ciò che scrive.
ReplyDeleteSul serio. Post lunghissimi di cui non afferro il senso.
C'è qualcuno che mi può aiutare, non so, uno psicologo per esempio?
stuart little e' come il Conte Mascetti: puo' scrivere sei pagine di supercazzole senza dire niente. antani. appunto.
ReplyDelete@Orecchio Deforme: se ti può consolare, sappi che non sei il solo. Stuart ha una incredibile capacità di dire il contrario di quel che afferma di sostenere, ma la cosa più bella è che apparentemente non nota alcuna contraddizione. Unito al suo stile di scrittura, comunemente detto "zuppa di parole", nonchè alla sua tendenza al nitpicking estremo, questo fatto rende la lettura dei suoi post un'esperienza...interessante, direi...
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