da http://straker-61.blogspot.com/2008/12/la-terra-come-arma-nel-xxi-secolo-di.html
Il testo che proponiamo, pur richiamandosi ad un saggio non recente della scienziata statunitense Rosalie Bertell, è di grande attualità, alla luce della documentazione reperita, in primis su H.A.A.R.P., riferita al nesso tra micidiali armi segrete da un lato, fenomeni meteorologici e sismici, dall'altro.
La Terra come arma nel XXI secolo
Di Rahab S. Hawa
Mentre gli scienziati, i governi, i gruppi di cittadini si preoccupano delle emissioni di gas serra e dei loro effetti sul pianeta, il ruolo dei militari sui cambiamenti climatici è spesso ignorato.
“Quando si manifesta una crisi ambientale, di solito solo l’economia civile è coinvolta per modificare i bilanci, mentre raramente sono chiamati in causa i programmi militari”, afferma la dottoressa Rosalie Bertell, nota scienziata ed attivista contro il nucleare.
Secondo la scienziata, i militari agiscono impunemente quando inquinano l’ecosistema e causano disastri ecologici.
Nel suo libro intitolato “Pianeta terra: l’ultima arma (2000)”, ella cita molti esempi, dal conflitto nel Vietnam alla guerra del Golfo, ai bombardamenti della N.A.T.O. nel Kosovo.
Queste conflagrazioni non solo hanno distrutto delle vite umane, ma anche contaminato estese regioni.
Vari scienziati hanno previsto monsoni più rovinosi, piogge acide, forti tempeste ed alluvioni in tutto il globo. Tuttavia queste devastazioni impallidiscono se confrontate con i danni che i militari sono in grado di infliggere al pianeta terra.
Gli esperimenti che i militari, soprattutto statunitensi, hanno compiuto in questi ultimi decenni, esperimenti che coinvolgono lo strato di ozono, la manipolazione del tempo e l’uso di tecnologie per sondare l’interno della terra, sono un preludio delle guerre che saranno scatenate nel corso del XXI secolo.
“Hanno intenzione di portare i conflitti nello spazio”, afferma la Bertell.
Secondo la Bertell, 300 megatoni di esplosioni nucleari tra il 1945 ed il 1963, hanno ridotto lo strato di ozono del 4%. Secondo gli scienziati, una perdita dell’1% potrebbe significare tra l’1 ed il 3% in più di radiazioni ultraviolette che raggiungono la terra. Questo potrebbe causare un incremento dei melanomi e danneggiare le forme di vita.
Negli anni ’90 del XX secolo, esperimenti militari statunitensi, con razzi propulsi ad energia nucleare, erano diventati attività di routine. Queste missioni spaziali erano molto pericolose, poiché il plutonio potrebbe essere disperso in ampie regioni della terra, in seguito ad un incidente. […]
Secondo la Bertell, armi elettromagnetiche “sono in grado di causare terremoti in siti scelti come bersaglio, sprigionando energie equivalenti alle più forti esplosioni nucleari”. Negli ultimi 40 anni, l’esercito degli Stati Uniti ha condotto esperimenti nell’atmosfera, usando onde elettromagnetiche e sostanze chimiche.
Per ottenere il controllo del clima si usano il laser e le sostanze chimiche, per verificare se è possibile danneggiare lo strato di ozono al di sopra del territorio nemico, causare danni alle colture ed alla salute degli esseri umani, attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti.
Elementi come il bario ed il litio sono stati rilasciati al di sopra dello strato di ozono, creando spettacolari aloni luminosi e nubi artificiali risplendenti, che sono state viste nel Nord America negli anni ‘80 e ’90 del XX secolo.
Secondo la Bertell, “I cambiamenti nell’atmosfera provocano conformi cambiamenti nel tempo e nel clima terrestre”.
Un altro sistema è l’uso onde elettromagnetiche a bassa frequenza che possono attraversare la crosta terrestre e gli oceani e sono state usate per scandagliare gli strati superiori dell’atmosfera e la struttura interna della terra.
Queste onde, inoltre, sono impiegate per trasmettere effetti meccanici e vibrazioni anche a grande distanza. Possono manipolare il tempo, creando tempeste e piogge torrenziali in un’area. Queste onde possono generare sommovimenti della litosfera. Si sa che i terremoti interagiscono con la ionosfera: infatti molti dei sismi che sono occorsi negli anni recenti, sono stati preceduti da fenomeni inspiegabili. Ad esempio, il terremoto che squassò il Tang Shan in Cina, del 28 luglio 1976, in cui morirono 650.000 persone, fu preceduto da un bagliore causato dalle onde a bassa frequenza irradiate dai Sovietici per riscaldare la ionosfera.
Il 12 settembre 1989, a San Francisco, in California, furono rilevate inusuali onde a bassissima frequenza. Queste onde crebbero in intensità, quindi diminuirono il 5 ottobre. Il 17 ottobre, esse furono di nuovo registrate, con segnali così forti che andarono a fondo scala. Tre ore dopo avvenne il terremoto.
Il Washington Times, nel marzo del 1992, riportava la notizia secondo la quale i satelliti ed i sensori di terra rilevarono misteriose radioonde ed un’attività elettromagnetica prima di disastrosi fenomeni tellurici in California, Armenia e Giappone tra il 1986 ed il 1989. Il sisma che colpì Los Angeles il 17 gennaio 1994 fu preannunciato da inconsuete radioonde e da due boati.
Il segretario della Difesa statunitense, nel 1977, commentando le nuove minacce dei movimenti terroristici, affermò: “Essi possono alterare il clima, causare terremoti ed eruzioni vulcaniche, usando onde elettromagnetiche”.
“I militari hanno l’abitudine di accusare altri di possedere capacità che essi hanno”, chiosa la Bertell.
Secondo la scienziata, El Nino, nel 1997/98, cui sono state imputate anomalie meteorologiche in tutto il mondo, era stato preceduto da violenti interventi di destabilizzazione climatica.
A causa della stretta connessione tra l’atmosfera terrestre ed il clima, non sorprende di trovare che le attività militari hanno avuto un impatto sui modelli meteorologici.
Il fatto che queste attività possano determinare anomalie come parte di una deliberata guerra geofisica, è una prospettiva terribile per il pianeta.
Evidentemente “Il contributo dei militari è uno dei problemi di sopravvivenza più inquietanti per il XXI secolo”, conclude la Bertell.
La Terra come arma nel XXI secolo
Di Rahab S. Hawa
Mentre gli scienziati, i governi, i gruppi di cittadini si preoccupano delle emissioni di gas serra e dei loro effetti sul pianeta, il ruolo dei militari sui cambiamenti climatici è spesso ignorato.
“Quando si manifesta una crisi ambientale, di solito solo l’economia civile è coinvolta per modificare i bilanci, mentre raramente sono chiamati in causa i programmi militari”, afferma la dottoressa Rosalie Bertell, nota scienziata ed attivista contro il nucleare.
Secondo la scienziata, i militari agiscono impunemente quando inquinano l’ecosistema e causano disastri ecologici.
Nel suo libro intitolato “Pianeta terra: l’ultima arma (2000)”, ella cita molti esempi, dal conflitto nel Vietnam alla guerra del Golfo, ai bombardamenti della N.A.T.O. nel Kosovo.
Queste conflagrazioni non solo hanno distrutto delle vite umane, ma anche contaminato estese regioni.
Vari scienziati hanno previsto monsoni più rovinosi, piogge acide, forti tempeste ed alluvioni in tutto il globo. Tuttavia queste devastazioni impallidiscono se confrontate con i danni che i militari sono in grado di infliggere al pianeta terra.
Gli esperimenti che i militari, soprattutto statunitensi, hanno compiuto in questi ultimi decenni, esperimenti che coinvolgono lo strato di ozono, la manipolazione del tempo e l’uso di tecnologie per sondare l’interno della terra, sono un preludio delle guerre che saranno scatenate nel corso del XXI secolo.
“Hanno intenzione di portare i conflitti nello spazio”, afferma la Bertell.
Secondo la Bertell, 300 megatoni di esplosioni nucleari tra il 1945 ed il 1963, hanno ridotto lo strato di ozono del 4%. Secondo gli scienziati, una perdita dell’1% potrebbe significare tra l’1 ed il 3% in più di radiazioni ultraviolette che raggiungono la terra. Questo potrebbe causare un incremento dei melanomi e danneggiare le forme di vita.
Negli anni ’90 del XX secolo, esperimenti militari statunitensi, con razzi propulsi ad energia nucleare, erano diventati attività di routine. Queste missioni spaziali erano molto pericolose, poiché il plutonio potrebbe essere disperso in ampie regioni della terra, in seguito ad un incidente. […]
Secondo la Bertell, armi elettromagnetiche “sono in grado di causare terremoti in siti scelti come bersaglio, sprigionando energie equivalenti alle più forti esplosioni nucleari”. Negli ultimi 40 anni, l’esercito degli Stati Uniti ha condotto esperimenti nell’atmosfera, usando onde elettromagnetiche e sostanze chimiche.
Per ottenere il controllo del clima si usano il laser e le sostanze chimiche, per verificare se è possibile danneggiare lo strato di ozono al di sopra del territorio nemico, causare danni alle colture ed alla salute degli esseri umani, attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti.
Elementi come il bario ed il litio sono stati rilasciati al di sopra dello strato di ozono, creando spettacolari aloni luminosi e nubi artificiali risplendenti, che sono state viste nel Nord America negli anni ‘80 e ’90 del XX secolo.
Secondo la Bertell, “I cambiamenti nell’atmosfera provocano conformi cambiamenti nel tempo e nel clima terrestre”.
Un altro sistema è l’uso onde elettromagnetiche a bassa frequenza che possono attraversare la crosta terrestre e gli oceani e sono state usate per scandagliare gli strati superiori dell’atmosfera e la struttura interna della terra.
Queste onde, inoltre, sono impiegate per trasmettere effetti meccanici e vibrazioni anche a grande distanza. Possono manipolare il tempo, creando tempeste e piogge torrenziali in un’area. Queste onde possono generare sommovimenti della litosfera. Si sa che i terremoti interagiscono con la ionosfera: infatti molti dei sismi che sono occorsi negli anni recenti, sono stati preceduti da fenomeni inspiegabili. Ad esempio, il terremoto che squassò il Tang Shan in Cina, del 28 luglio 1976, in cui morirono 650.000 persone, fu preceduto da un bagliore causato dalle onde a bassa frequenza irradiate dai Sovietici per riscaldare la ionosfera.
Il 12 settembre 1989, a San Francisco, in California, furono rilevate inusuali onde a bassissima frequenza. Queste onde crebbero in intensità, quindi diminuirono il 5 ottobre. Il 17 ottobre, esse furono di nuovo registrate, con segnali così forti che andarono a fondo scala. Tre ore dopo avvenne il terremoto.
Il Washington Times, nel marzo del 1992, riportava la notizia secondo la quale i satelliti ed i sensori di terra rilevarono misteriose radioonde ed un’attività elettromagnetica prima di disastrosi fenomeni tellurici in California, Armenia e Giappone tra il 1986 ed il 1989. Il sisma che colpì Los Angeles il 17 gennaio 1994 fu preannunciato da inconsuete radioonde e da due boati.
Il segretario della Difesa statunitense, nel 1977, commentando le nuove minacce dei movimenti terroristici, affermò: “Essi possono alterare il clima, causare terremoti ed eruzioni vulcaniche, usando onde elettromagnetiche”.
“I militari hanno l’abitudine di accusare altri di possedere capacità che essi hanno”, chiosa la Bertell.
Secondo la scienziata, El Nino, nel 1997/98, cui sono state imputate anomalie meteorologiche in tutto il mondo, era stato preceduto da violenti interventi di destabilizzazione climatica.
A causa della stretta connessione tra l’atmosfera terrestre ed il clima, non sorprende di trovare che le attività militari hanno avuto un impatto sui modelli meteorologici.
Il fatto che queste attività possano determinare anomalie come parte di una deliberata guerra geofisica, è una prospettiva terribile per il pianeta.
Evidentemente “Il contributo dei militari è uno dei problemi di sopravvivenza più inquietanti per il XXI secolo”, conclude la Bertell.
Fonte: twnside.org.sg
Titolo originale: The Earth as a weapon in 21st Century of Wars
Traduzione a cura di Tanker Enemy
Boh, provo a commentare i due pezzettini che credo di aver capito dell'articolo che hai riportato.
ReplyDeleteDi razzi a propulsione nucleare, strettamente intesa (ovvero, con un reattore nucleare propriamente detto a bordo che fornisce direttamente energia al sistema di propulsione) non ne ha mai volato nessuno, sino ad ora.
Ne' americano, ne' di nessun altra nazione.
E' vero che gli americani hanno portato avanti un programma piuttosto intenso, abbandonato ben prima degli anni '90, e che hanno provato al suolo parecchi motori a razzo nucleari (uno per tutti: il NERVA).
L'articolo su Wikipedia inglese non e' malaccio per un curioso che inizi a cercare qualche informazione.
Satelliti (militari) con a bordo reattori nucleari veri e propri hanno volato sia per gli americani (SNAP10) che per i russi (vari Kosmos), ma i reattori servivano a generare elettricita' per i radar, non per la propulsione.
I satelliti con motori ionici ne volano correntemente, ma usano celle a combustibile per avere energia.
Satelliti con generatori a radioisotopi (RTG) ne volano soprattutto nelle missioni verso i pianeti esterni, ma sono giocattolini da 3-500W che vanno bene per tenere accesa l'elettronica di bordo: non basterebbero nemmeno per dare potenza al mio scooterino!
Quindi non mi sarebbe affatto dispiaciuta una citazione associata alla frase "Negli anni ’90 del XX secolo, esperimenti militari statunitensi, con razzi propulsi ad energia nucleare, erano diventati attività di routine."
Giusto per sapere da dove hanno preso i loro dati. E per godermeli, questi benedetti razzi a propulsione nucleare!
Quelli si' che aprirebbero la strada all'esplorazione umana del sistema solare (e forse alla sua colonizzazione!).
Idem per tutto il resto dell'articolo: "300 megatoni di esplosioni nucleari tra il 1945 ed il 1963,". Fonte?
Secondo la Bertell, armi elettromagnetiche “sono in grado di causare terremoti in siti scelti come bersaglio, sprigionando energie equivalenti alle più forti esplosioni nucleari” Fonte?
Problema aggiuntivo: facciamo due conti. Un'antenna deve essere in grado di dissipare (sotto forma di radiazione) l'energia che le arriva dall'amplificatore, altrimeni o fonde lei o brucia l'amplificatore (alzi la mano il radioamatore che non ha fritto i finali perche' non si e' accorto che il cavo dell'antenna era tranciato).
Una bomba atomica da 1Mt libera un'energia di circa 4PJ (4x10^15J, l' 80% della quale in una diecina di secondi).
Stando all'affermazione dell'aritcolo, deve esserci da qualche parte nel mondo almeno un'antenna in grado di dirigere 4PJ di energia radiante. Siamo moooolto generosi e diamole un'efficienza di radiazione del 99%.
Questo ci lascia nell'antenna 4x13^10J di energia.
Questa benedetta antenna, se non la facciamo usa e getta, non deve fondere.
Quindi la densita' di energia deve essere abbastanza bassa da non farla scaldare fino al punto di fusione del metallo di cui e' composta.
Per tradizione, supponiamo sia di rame.
Che fonde a circa 1000 gradi.
Per fondere il rame occorrono circa 13kJ/mol di energia (fonte, la solita Wiki).
Quindi, l'energia dispersa nella nostra antenna e' sufficiente a far fondere un po' piu' di 3Gmol (3 miliardi di moli) di rame, ovvero un soffio meno di 200000000Kg di rame (duecento mila tonnellate).
Siccome il rame vicino al punto di fusione non e' molto resistente dal punto di vista meccanico, diciamo che ci prendiamo un margine di sicurezza del 50% e abbiamo bisogno di un'antenna che pesi 400000 tonnellate.
In volume, fa (densita' 8,3T/m3) 48000 metri cubi di rame.
Qualcuno ha visto in giro, di recente, un'antenna (od una schiera abbastanza compatta di antenne) che pesano piu' di una corazzata della seconda guerra mondiale?
Qualcosa che, se fosse un'antenna solida a forma di verga del diametro di 10cm, sarebbe lunga circa 6000Km?
Cioe' sei volte l'Italia?
Caro Dario,
ReplyDeletee' sleale da parte tua riportare dei calcoli cosi' complessi.
Ricorda che dall'altra parte c'e' gente che non sa calcolare i lati di un triangolo rettangolo con le funzioni trigonometriche... vedi qui (http://complottismo.blogspot.com/2008/04/le-scie-comiche.html)
Comunque preparati che arrivera' il Corrado o il Lory69 di turno a dire che le antenne dei GSM servono proprio a questo...
Ciao
Ciao eSSSe,
ReplyDeletecerti calcoli dovrei anche evitare di postarli alle 2 di notte dopo i bagordi natalizi.
C'e' un errore e inoltre un punto che non ho spiegato.
L'errore: stupidamente, non avevo controllato il calore specifico del rame, dicendomi che tanto, rispetto a 13 Kj/mol, sarebbe stato trascurabile.
Invece e' di 24,5 J/molK. Ovvero, per portare da temperatura ambiente a 1000 gradi una mole di rame, mi servono circa 24KJ di energia: non e' piu' trascurabile.
Quindi, per fondere il nostro rame partendo da temperatura ambiente mi servono circa 37KJ/mol.
Rivedendo i conti in questo modo, abbiamo 70000 tonnellate di peso del rame al punto di fusione, 140000 tonnellate se teniamo conto del margine di sicurezza (e non 400000 come nel post precedente).
Stiamo comunque parlando del peso della Yamato e della Musashi messe insieme.
La lunghezza dell'antenna teorica scende a "soli" 2100Km (comunque, piu' di due volte l'Italia).
Il punto che non avevo spiegato: un terremoto e' un evento abbastanza "istantaneo" (difficilmente dura un minuto). Anche l'esplosione di un'atomica e' istantanea: come detto, il grosso dell'energia viene liberato in meno di 10 secondi.
Ho quindi assunto che, per replicare gli stessi effetti, anche la nostra fantomatica antenna dovesse trasmettere tutta l'energia che le arriva dall'amplificatore nello stesso lasso di tempo.
Ho quindi supposto (prima di calcolarla) che la massa fosse abbastanza grande da non consentire un apprezzabile raffreddamento in soli dieci secondi.
Ho scelto di trascurare quindi questo effetto, per vedere alla fine se l'ipotesi fosse sensata.
Con masse in gioco di diecine di migliaia di tonnellate, direi che l'assunzione e' realistica, e mi sono fermato al prim'ordine.
Se avessi trovato masse molto inferiori, avrei cercato di calcolare la dissipazione in dieci secondi per la massa trovata, aggiungendo un termine di second'ordine al modello e rifacendo i conti.
Questo processo iterativo e' molto comune nei modelli matematici, quindi l'ho dato automaticamente per scontato; mi rendo conto a posteriori, pero', che qualcuno che non e' abituato ai "trucchi del mestiere", leggendo il mio post, puo' legittimamente non capire perche' ho trascurato il raffreddamento dell'antenna.
Sono stato tentato di mandare il post anche a Straker, ma penso proprio che l'avrebbe ignorato.
Chi sa se qualcuno degli sciachimisti l'ha letto qui e chi sa cosa ne pensa.
A me sembra che basterebbe fare due conti per capire che tutta la parte del complottone riguardante HAARP, il controllo dei terremoti, del clima etc., etc. non sta in piedi.
Ah, a proposito: qualcuno mi saprebbe indicare un modo per produrre in maniera controllata 4x10^15J di energia in modo praticamente istantaneo?
E gia' che ci siamo, me lo fate vedere un finale realizzato con tecnologia a piacere che sia in grado di gestire quell'energia?
Sai che stereo, che ci verrebbe fuori!
Va beh, va'.
Basta con le pippe mentali.