http://zret.blogspot.com/2009/09/un-tour-village-negro-articolo-di-mb.html
Un tour a Village Negro (articolo di M.B.)
Pubblico le efficaci note di viaggio stilate da un sodale che si è recato, insieme con altri due amici, nella contrada Village Negro, non distante da Col de Vence, dipartimento delle Alpi Marittime. Vence ed i suoi dintorni sono noti tra gli ufologi per gli avvistamenti di sfere luminose e poiché si sospetta che, nella zona, sia ubicata una base militare sotterranea. La ricognizione in loco si è conclusa, senza aver potuto immortalare globi o rilevare particolari anomalie, ma l’escursione si è rivelata comunque proficua, in quanto è stato possibile osservare e fotografare alcuni manufatti che sono forse le vestigia di castellieri liguri o di più recenti attività agricole e pastorali. Circa i megaliti di Village Negro, è possibile che, se non si tratta di formazioni naturali, siano le vestigia di antiche tribù celto-liguri che furono sottomesse da Augusto verso la fine del I sec. a.C. Di là dai misteri reali o presunti di Vence e plaghe circostanti, resta l’aspra, selvaggia bellezza di un paesaggio incastonato tra monti e mare.
Uscendo dall’autostrada a Cagnes sur Mer si segue l’indicazione per Vence. Si oltrepassa il paese, dopodichè il paesaggio si fa pietroso e privo di alberi. Si raggiungono quindi i 960 m circa del Col de Vence. Nei pressi di un maneggio, ove chiediamo indicazioni, si devia a sinistra per S. Bernabè. Poco prima del villaggio, a sinistra, si lascia l’auto in un’ampia area picnic. Si riconoscono subito gli scenari del DVD prodotto dall’associazione ufologica di Vence; siamo, infatti, in presenza di un vasto altopiano interno pietroso, scenario del "duello" fra l’elicottero militare e la sfera luminosa, punto saliente del filmato.
Trattandosi di week end, si incontrano escursionisti a cavallo, famiglie a piedi o in bicicletta, campeggiatori, ma, appena si abbandona la strada asfaltata di qualche centinaio di metri, si è da soli fra le pietraie. In particolare vogliamo raggiungere alcuni megaliti illustrati nel libro degli ufologi francesi. Grazie alla gentilezza di un’anziana coppia di campeggiatori, apprendiamo di essere sulla strada giusta per quello che scopriamo essere denominato “Village Negro”, ammasso megalitico naturale per alcuni, artificiale per altri.
La zona è piena di muretti a secco e di cumuli conici costituiti da pietrame piccolo. Le scritte “privè” ed i cartelli di divieto d’accesso sono frequentissimi ed altrettanto frequentemente vengono disattesi da ciclisti ed escursionisti. Ci spiegano che i muretti servivano per terrazzare e coltivare, ma il terreno è arido, sassoso e scarsamente coltivabile! I muretti servirebbero a dividere gli appezzamenti. Forse alcuni manufatti definiscono allineamenti astronomici.
Village Negro. Dal parcheggio si percorrono 1.200 metri di saliscendi in un paesaggio quasi lunare, accompagnati dai soliti muretti che in un punto sembrano delimitare una strada molto larga, forse un tratturo, ma non terrazzamenti. Sullo sfondo è visibile una specola: pensiamo sia raggiungibile da altri luoghi, perché piuttosto lontana da dove siamo. Notiamo una casa semiabbandonata alla quale è allacciata una linea telefonica che attraversiamo, come suggeritoci dagli anziani. Poco prima dell’elettrodotto, in prossimità dell’ennesimo divieto, abbandoniamo il sentiero e deviamo a sinistra: "Village Negro" è già visibile a 300 metri. I massi più interessanti sono quelli che, impilati, sagomano quasi una sfinge, oltre si vedono altri macigni sovrapposti. Per raggiungerli, bisogna passare sotto un elettrodotto.
L’elettrodotto è potentissimo: passandoci sotto, si ode un ronzio molto forte. Perché costruirlo proprio vicino ai megaliti con tutta l'altopiano a disposizione?
Il paesaggio è interessante, disseminato di muretti a secco e punteggiato da megaliti imponenti su cui domina l’elettrodotto.
Nella zona del “Village Negro” non abbiamo incontrato escursionisti. Non sono presenti cartelli che sottolineino l’importanza del luogo sotto il profilo archeologico, ma solo divieti d’accesso ufficialmente agricoli.
Scendendo dal versante di Nizza il panorama è suggestivo, pur nella sua desolazione. Nei pressi di Nizza, sulla sommità di un colle aguzzo è visibile una coppia di specole. Da notare che, nonostante l’aspetto tecnologico, paiono ergersi su un’antica cittadella fortificata: sembra quella del Deserto dei Tartari.
Uscendo dall’autostrada a Cagnes sur Mer si segue l’indicazione per Vence. Si oltrepassa il paese, dopodichè il paesaggio si fa pietroso e privo di alberi. Si raggiungono quindi i 960 m circa del Col de Vence. Nei pressi di un maneggio, ove chiediamo indicazioni, si devia a sinistra per S. Bernabè. Poco prima del villaggio, a sinistra, si lascia l’auto in un’ampia area picnic. Si riconoscono subito gli scenari del DVD prodotto dall’associazione ufologica di Vence; siamo, infatti, in presenza di un vasto altopiano interno pietroso, scenario del "duello" fra l’elicottero militare e la sfera luminosa, punto saliente del filmato.
Trattandosi di week end, si incontrano escursionisti a cavallo, famiglie a piedi o in bicicletta, campeggiatori, ma, appena si abbandona la strada asfaltata di qualche centinaio di metri, si è da soli fra le pietraie. In particolare vogliamo raggiungere alcuni megaliti illustrati nel libro degli ufologi francesi. Grazie alla gentilezza di un’anziana coppia di campeggiatori, apprendiamo di essere sulla strada giusta per quello che scopriamo essere denominato “Village Negro”, ammasso megalitico naturale per alcuni, artificiale per altri.
La zona è piena di muretti a secco e di cumuli conici costituiti da pietrame piccolo. Le scritte “privè” ed i cartelli di divieto d’accesso sono frequentissimi ed altrettanto frequentemente vengono disattesi da ciclisti ed escursionisti. Ci spiegano che i muretti servivano per terrazzare e coltivare, ma il terreno è arido, sassoso e scarsamente coltivabile! I muretti servirebbero a dividere gli appezzamenti. Forse alcuni manufatti definiscono allineamenti astronomici.
Village Negro. Dal parcheggio si percorrono 1.200 metri di saliscendi in un paesaggio quasi lunare, accompagnati dai soliti muretti che in un punto sembrano delimitare una strada molto larga, forse un tratturo, ma non terrazzamenti. Sullo sfondo è visibile una specola: pensiamo sia raggiungibile da altri luoghi, perché piuttosto lontana da dove siamo. Notiamo una casa semiabbandonata alla quale è allacciata una linea telefonica che attraversiamo, come suggeritoci dagli anziani. Poco prima dell’elettrodotto, in prossimità dell’ennesimo divieto, abbandoniamo il sentiero e deviamo a sinistra: "Village Negro" è già visibile a 300 metri. I massi più interessanti sono quelli che, impilati, sagomano quasi una sfinge, oltre si vedono altri macigni sovrapposti. Per raggiungerli, bisogna passare sotto un elettrodotto.
L’elettrodotto è potentissimo: passandoci sotto, si ode un ronzio molto forte. Perché costruirlo proprio vicino ai megaliti con tutta l'altopiano a disposizione?
Il paesaggio è interessante, disseminato di muretti a secco e punteggiato da megaliti imponenti su cui domina l’elettrodotto.
Nella zona del “Village Negro” non abbiamo incontrato escursionisti. Non sono presenti cartelli che sottolineino l’importanza del luogo sotto il profilo archeologico, ma solo divieti d’accesso ufficialmente agricoli.
Scendendo dal versante di Nizza il panorama è suggestivo, pur nella sua desolazione. Nei pressi di Nizza, sulla sommità di un colle aguzzo è visibile una coppia di specole. Da notare che, nonostante l’aspetto tecnologico, paiono ergersi su un’antica cittadella fortificata: sembra quella del Deserto dei Tartari.
Primo. 'o professore di 'sto randazzo, correttamente, chiama 'sodali' i gonzi autori (?) delle 'efficaci note di viaggio', che hanno descritto una beata minchia di NULLA, in quel di Village Negro. La solita buffonata.
ReplyDeleteilpeyote negro
Ma alzare il fondoschiena dalla poltrona e andare a vedere di persona no?
ReplyDeleteTroppa fatica, tanto ci sono i "sodali"-
embeh ??? ... cos'è un'articolo di promozione turistica di località bucoliche francesi ?
ReplyDeleteNon dovrebbe nemmeno essere male come luogo per una gita fuori porta a rinfrescar la mente ... ovviamente il duo sanremese non nè ha bisogno ... di rinfrescar la mente .