L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Saturday, August 7, 2010

Ci siamo? - LA FEBBRE FILANTROPICA

http://ilsole24h.blogspot.com/2010/08/ci-siamo-la-febbre-filantropica.html

Ci siamo? - LA FEBBRE FILANTROPICA

IL FILANTROPISMO NEGLI STATI UNITI

I miliardari americani contagiati
dalla febbre della beneficenza

I Paperoni rispondono all'appello di Gates e Buffett: «Destinare a fini sociali il 50% delle nostre ricchezze»






Warren Buffett, a sinistra, con Bill Gates
Warren Buffett, a sinistra, con Bill Gates

NEW YORK - «Miliardari di tutto il mondo unitevi. Per il bene di chi ha meno di voi». Non sarebbe male come slogan per la grande associazione di Paperoni che sta vedendo la luce negli Stati Uniti. Niente paura, non si tratta di una Spectre del dollaro pronta a far arrivare i propri tentacoli nei recessi più nascosti e misteriosi del Globo, a caccia di profitti e affari. Tutt'altro. Il fine è quanto mai nobile: filantropia, beneficenza. Rispondendo infatti all'appello - battezzato «The Giving Pledge» - lanciato sei settimane fa dai due uomini più ricchi d'America, l'investitore per antonomasia Warren Buffett, decano della Berkshire Hathaway, e Bill Gates, fondatore di Microsoft, già quaranta miliardari di quelli che riempiono le classifiche di Fortune e Forbes, le bibbie del denaro, hanno aderito all'invito di destinare a scopi sociali almeno la metà del patrimonio. Sì, proprio la metà. Un'infinità di soldi: 600 miliardi secondo le stime. Una cosa tipo: fai il bene al prossimo tuo. Riempi di opportunità lo stanco e depresso suolo americano, sfiancato dalla crisi finanziaria, spaventato dalla concorrenza cinese, deluso dall'indecisione degli europei e avvilito dalle guerre all'Internazionale del terrorismo.

I PRIMI NOMI - Tra i primi a rispondere (e chi altri?) il miliardario-politico per eccellenza, il sindaco di New York Michael Bloomberg, e il fondatore della Cnn Ted Turner. Poi, per robusta tradizione filantropica familiare, i banchieri David Rockefeller e Donald Perelman. Per dovere di fratellanza, nel primo lotto c'è anche Paul Allen, cofondatore di Microsoft proprio con Gates, ma anche il vecchio rivale di Mr Microsoft, Larry Ellison, patron di Oracle e ora affermato armatore di scafi da Coppa America, per non dire di George Lucas, il produttore di tante pellicole da urlo, a cominciare dalla saga di Star Wars. Tra gli altri membri del club caritatevole ci sono anche Pierre Omidyar, il 43enne fondatore di Ebay, il fondatore di Citigroup Sandy Weill e sua moglie Joan, i due proprietari di hedge fund Julian Robertson e Jim Simons, e il mago del private equity David Rubenstein.

FEBBRE FILANTROPICA - Altro che febbre dell'oro. Quella che sembra essere scoppiata negli Stati Uniti - tra coloro che di oro, finora, si sono riempiti le tasche - è dunque la febbre della beneficenza. E c'è da giurare che questi quaranta miliardari che hanno già aderito alla chiamata filantropica, presto saranno molti di più. Anche perché la formula dell'appello suono un po' come «dividi il tuo patrimonio, prima o poi». Insomma, c'è tempo per riflettere e per spiegare agli eredi le ragioni di un taglio così robusto. Ma l'esempio dei primi due «firmatari» della petizione non ammette troppe esitazioni: La Fondazione Bill Gates & Melinda ha già donato decine di miliardi, mentre il grande vecchio della Finanza, Buffett, 79 anni, ha promesso di voler impiegare non il 50% ma addirittura il 99% delle sue ricchezze in opere filantropiche. Quanti soldi sono? Il patrimonio del «Saggio di Omaha» è stimato in 47 miliardi di dollari. Fate voi il conto al centesimo. Insomma, se non ci riesce l'Antitrust o la Patrimoniale, a suddividere i grandi patrimoni, meglio affidarsi direttamente alla (ritrovata) generosità degli Uncle Scrooge d'America.
Paolo Ligammari 04 agosto 2010(ultima modifica: 05 agosto 2010)fonte: http://www.corriere.it
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Nelle flash-news del TG1 tedesco, la TAGESSCHAU, si viene a sapere che:
- in sostanza si tratta di convincere le famiglie benestanti di riflettere sul come si potrebbe usare la loro ricchezza in modo sensato.
- Bill Gates si dà da fare già da molto tempo alle organizzazioni di beneficenza . Insieme con sua moglie Melinda ha creato una fondazione che è uno delle più importanti.
- Buffet ha annunciato che avrebbe lasciato dopo la sua morte, il 99 per cento dei suoi beni in beneficenza.
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6 comments:

  1. ah, alex jones.... che mente!
    un vero illuminato.

    buffoni andate a lavorare!

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  2. Nessun filantropo che voglia mantenere quel fannullone di Marcianò?

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  3. Anonymous said...

    Nessun filantropo che voglia mantenere quel fannullone di Marcianò?


    Ah, adesso si chiamano filantropi quelli che buttano via i soldi con le persone inutili?

    ilpeyote neologismi

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  4. Anonymous said...
    Nessun filantropo che voglia mantenere quel fannullone di Marcianò?


    Dovrebbe farlo il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.

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  5. Nessun filantropo che voglia mantenere quel fannullone di Marcianò?

    Mantenere il nulla non ha senso ;)

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  6. Se qualcuno mantenesse strakkino state sicuri che quello chiude il blog. A lui delle scie importa tanto quanto a me delle gare di rutti, cioè niente.

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