http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/10/le-prove-che-il-movimento-del-15.html
Le prove che il movimento del 15 ottobre è stato creato dal potere stesso, ovvero che si tratti del classico esempio di "opposizione controllata"
Ecco
chi ha registrato il dominio del sito che ha coordinato le
manifestazioni del 15 ottobre svoltesi in moltissime cittò di tutto il
pianeta:
Registrant:
Paulina Arcos
866 United Nations Plaza
Suite 516
New York, New York 10017
United States
Domain Name: 15OCTOBER.NET
Created on: 12-Jul-11
Expires on: 12-Jul-12
Last Updated on: 21-Sep-11
Administrative Contact:
Arcos, Paulina
866 United Nations Plaza
Suite 516
New York, New York 10017
United States
005932374689 Fax --
Technical Contact:
Arcos, Paulina
866 United Nations Plaza
Suite 516
New York, New York 10017
United States
005932374689 Fax --
Domain servers in listed order:
VENS.TOMALAPLAZA.NET
DNS.CIUDADRED.NET
Bene,
una registrazione di dominio direttamente dal palazzo dell'ONU, ma
guarda un po', quell'ONU che a parole i manifestanti di tutto il mondo
criticano per la sua sanguinosa guerra alla Libia, quell'ONU che sa
tanto di governo mondiale della peggiore specie.
Ma
chi è costei? Parrebbe essere la moglie di un politico equadoriano,
tale Francisco Carrion-Mena, ministro degli esteri, un uomo insomma che
per via della sua carica frequenta le Nazioni Unite.
Che Paulina Arcos sia sua moglie lo possiamo verificare con un ennesima notiza tratta dal web sull'inaugurazione di un monumento in cui si citano espressamente P Arcos e F Carrion-Mena come marito e moglie. Un'altra fonte ci permette di confermare che costei lavora nel campo dell'arte.
E che dire a questo punto delle dichiarazione dell'economista
e uomo di governo (e di potere) Mario Draghi? Ricordiamoci che costui è
governatore della Banca d'Italia e prossimo direttore della famigerata
BCE (Banca Centrale Europea) quella banca che tramite il signoraggio
accumula quello che noi andiamo perdendo sotto forma di debito.
«I
giovani, hanno ragione a prendersela con la finanza come capro
espiatorio» (...) «Siamo arrabbiati noi contro la crisi, figuriamoci
loro che hanno venti, trenta anni. Hanno aspettato, aspettano tanto.
Per noi non è stato così», aggiunge il governatori che sulle difficoltà
dei giovani a trovare un lavoro ha dedicato gli interventi più
recenti. È un movimento internazionale, il cui appello può essere
ascoltato - fa capire il governatore - a patto che le manifestazioni
restino pacifiche.
Anche Obama fa dichiarazioni non molto dissimili, e c'è già chi lo accusa di volere , sfruttare lo scontento dei manifestanti di "Occupy Wallstreet" a fini elettorali.
D'altronde avevamo già visto nel precedente articolo che queste manifestazioni erano gestite dallo stesso potere per fini non certo positivi.
NB: molte informazioni per la redazione del presente articolo sono state reperite
dall'articolo http://socialismonazionale.wordpress.com/2011/10/15/la-manifestazione-organizzata-dal-potere-corto-circuito-indignato/ un blog da cui ci sentiamo lontani (non abbiamo alcuna simpatia per il defunto Benito Mussolini, ex agente al soldo della corona inglese); però come fare a stare vicini a quella cosiddetta sinistra che nega/ignora il signoraggio e le scie chimiche?
A
seguire l'ennesima prova che il movimento degli indignados spagnoli è
legato al potere globalizzatore, in particolare a Rockefeller, e quindi
al Nuovo Ordine Mondiale.
Martin Varsavsky: la connessione 15-M con la fondazione Rockefeller.
traduzione a cura di FreeYourMind!
Martin
Varsavsky è la prima prova palpabile (e sicuramente non sarà l’ultima)
che vincola molto strettamente il movimento 15-M con la famiglia più
potente e criminale che il mondo abbia conosciuto: il clan Rockefeller
(ci stavano impiegando un po’ ad apparire!).
Questo
multimilionario argentino di origine ebrea e formato accademicamente
nelle università più prestigiose degli USA, chiamato Martin Varsavksy,
recentemente, e facendo sfoggio di uno spirito filantropico, improprio
ad una persona che ha accumulato tutta una fortuna colossale
lasciandosi guidare dalla più abietta avarizia, ha facilitato agli
“accampati” del 15-M in Spagna la possibilità di connettersi
gratuitamente a internet, via wifi, ordinando l’installazione dei suoi
famosi router (della compagnia Fon, di sua proprietà), in tutti gli
accampamenti più importanti del 15-M
Ma
cosa avrà spinto Martin Varsavsky ad un atto tanto generoso, in più
tenendo conto che si tratta di un uomo abituato ad agire esclusivamente
con la prospettiva dell’interesse e lucro personale? Si è forse
contagiato dello spirito natalizio del racconto di Dickens?
Per
comprendere e poter spiegare meglio questo sospettoso comportamento
filantropico, vediamo chi è Martin Varsavsky, i suoi vincoli con la
potente famiglia Rockefeller e gli interessi che questi potrebbero
avere nell’estensione di un movimento come quello del 15-M.
L’appoggio
di Varsavsky al 15-M non si è limitato solo a prestare il suo aiuto
sul terreno informatico ma è stato anche un importante protagonista
mediatico dello stesso, sia a livello locale che internazionale,
pubblicando articoli in inglese in vari dei più prestigiosi mass media
mondiali nei quali non pone freno agli elogi per esprimere la sua
ammirazione verso gli “indignados”.
Questo
particolare “indignato” è il fondatore di sette grandi aziende, tra le
quali ci sono : ya.com o Jazztel, nel campo delle telecomunicazioni, e
Medicorpo Sciences nel campo degli affari farmaceutici. Quest’ultima
si dedica allo sviluppo e creazione dei famosi test dell’Aids. Questi
test sono stati denunciati in molteplici occasioni, perché non sono mai
in grado di riconoscere l’HIV( teorico virus collegato all’AIDS) ma
basandosi sulla reazione degli anticorpi di ogni persona che realizza
l’analisi, si decide di etichettarla come HIV positivo o no,
indipendentemente che sia portatore di alcun virus. Per questo motivo
sono molto frequenti i falsi positivi. Nonostante la poca credibilità
questi test sono stati molto utili al momento di ottenere futuri
consumatori a lunga durata di tossici e costosissimi retro virali come
l’AZT. Precisamente la famiglia Rockefeller è la maggiore beneficiaria
di tutto l’affare montato intorno al HIV-AIDS (5), dall’inizio degli
anni 80 del secolo scorso, essendo proprietaria e azionista di
praticamente tutta l’industria che vi ruota intorno (studi, test,
produzione di retro virali….)
Ma
al di là di questa coincidenza di interessi economici nel
macro-negozio dell’AIDS, dove più chiaramente si può vedere il vincolo
tra Varsavsky e i Rockefeller, è in varie delle “fondazioni” dove
entrambi partecipano, agendo come presidente o membro
dell’amministrazione, il primo e come patrocinante, i secondi, e dove si
può apprezzare il rapporto di impiegato-datore di lavoro.
Da
una parte abbiamo la Safe Democracy Foundation, nella quale già si
anticipava una rivoluzione nell’UE tipo quella del 15-M prima che
questa apparisse (6), fondazione della quale Varsavsky è presidente, e
la Fondazione Rockefeller abituale collaboratrice (7). Qualcosa di
simile avviene con la Clinton Foundation (8) (grande propagandista del
negozio HIV-AIDS) e One Voice (piattaforma sionista) della quale il
nostro protagonista è membro del consiglio amministrativo e la
Fondazione Rockefeller (insieme alla Fondazione Soros, tra le altre) è
patrocinante. (9).
Una
volta visto che uno dei più importanti sostenitori del 15-M è un uomo
strettamente legato ad una delle famiglie più potenti del mondo,
vediamo gli interessi che questi potrebbero avere in un movimento,
apparentemente contestatario, come il 15-M o quello degli indignati.
Durante
tutta la sua vita, la famiglia Rockefeller (in alleanza con altri
uomini delle grandi finanze come i Rothschild, Morgan, Ford) ha avuto
un piano nella mente: il controllo totale delle risorse del
pianeta(energia, alimenti e anche umani), e per ottenerlo consideravano
come necessaria l’apparizione di un governo mondiale unico, capace di
legiferare in modo globale e totalitario, vulnerando la sovranità e le
aspirazioni dei differenti popoli, in beneficio loro (privatizzazione
dei servizi pubblici). In tal senso hanno dato impulso alla creazione di
istituzioni come l’ONU, il FMI, o la BM. Un esempio recente è la
guerra contro la Libia, approvata e sostenuta dall’ONU, e di cui uno
degli obiettivi è quello di mettere a completa disposizione delle
multinazionali petrolifere occidentali le risorse energetiche di tale
paese.
Per
far diventare realtà questo sogno totalitario di centralizzazione
assoluta del potere mondiale e ottenere una completa sottomissione dei
popoli agli interessi privati di un gruppo di oligarchi, è necessario la
disarticolazione dei vecchi Stati-nazione. Con questo obiettivo si
sono spinte le chiamate rivoluzioni colorate nello spazio
post-sovietico; con quell’obiettivo si sono spinte e si spingono le
rivolte degli indignati (ricordiamo le prossime convocazioni a livello
mondiale, 19-06 e 15-10-2011, annunciate come #worldrevolution). I
diversi Stati-nazione (in maggior e minor grado) sono l’ultimo (o
penultimo) ostacolo tra gli interessi dei grandi gruppi finanziari e il
controllo totale e assoluto, da parte di questi, delle risorse del
pianeta, da qui che desiderano disperatamente la loro sparizione.
Con
tutto questo non voglio dire che i vecchi Stato-nazione supponevano
qualche tipo di beneficio per il genere umano, dato che non erano altro
che un metodo per sottomettere l’immensa maggioranza della società
agli interessi di una minoranza dominante; in altre parole, si trattava
di un primo passo previo e necessario per mettere le radici
dell’attuale sistema schiavista. Quello che voglio dire è che con questa
nuova centralizzazione totalitaria del potere, camuffata sotto una
falsa apparenza di dare risposta ad una serie di domande popolari (sotto
le quali si nascondo perversi messaggi subliminali: “non vogliamo
abolire l’attuale sistema di schiavitù stipendiata, vogliamo solo
migliorare le nostre condizioni di schiavi” o “il pubblico non funziona
quindi c’è bisogno di un cambiamento”) realizzate da un movimento più
mediatico che reale (15-M, indignati) si pretende di dare un giro di
vite più alla condizione di sfruttati (schiavi stipendiati) che patisce
l’immensa maggioranza del genere umano.
Cioè,
l’oligarchia mondiale, il cui esponente è il clan Rockefeller (in
alleanza con altri clan come i Rothschild, Morgan o Ford) cerca di
rafforzare le nostre catene, concentrando ancora di più i centri del
potere (governo mondiale) per rendere più vulnerabile la sovranità
popolare, a favore degli interessi privati. Qualcosa che si pretende di
presentare come una risposta alle richieste popolari, dato che in un
altro modo non sarebbe accettato dalla maggior parte della popolazione.
Da qui l’interesse di promuovere movimenti mediatici e spettacolari,
apparentemente popolari, usando i loro più fedeli cortigiani (Enrico
Dans, Punset, Mayor Zarazoga, o lo stesso Martin Varsavsky) che sotto
l’apparenza di chiedere migliorie sociali, solo cercano la distruzione
dell’ordine attuale e l’implementazione di uno nuovo, più favorevole
agli interessi degli oligarca.
Una
volta ottenute le riforme desiderate, e passato un tempo di governance
mondiale totalitaria, probabilmente, il seguente passo sarà la
distruzione di questo stesso governo mondiale, con lo scopo di
eliminare tutto quello che potrebbe implicare un minimo ostacolo tra
schiavisti e schiavi. Il fine perseguito è di lasciare la specie umana
totalmente alla mercè dei capricci di un pugno di autentici psicopatici.
Benvenuti alla Rockefeller Revolution! Prossimamente ritrasmessa nei vostri schermi.
Se
vuoi sapere un po’ meglio verso dove punteranno prossimamente vi
raccomando la lettura tra le linee dell’articolo dove Rockefeller Boy
Varsavasky davano il loro sostegno al 15-M (10). Le loro ricette, come
non poteva essere altrimenti, sono: centralizzazione del potere,
competitività e sparizione del settore pubblico.
Note:
1-Articolo
pubblicato sul blog di Martin Varsavsky nel quale racconta con
dettagli come si è fornita connessione gratuita a internet agli
accampati del 15-M
http://spanish.martinvarsavsky.net/general/ofreciendo-wifi-a-la-spanishrevolution.html Nella seguente foto si possono vedere router installate nell’accampamento di Maiorca: http:/yfrog.com/hssu7yij
2: Articolo sul 15M scritto da Varsavsky e pubblicato sul Huffingtonpost, uno dei giornali neoliberali più influenti degli USA
3- Biografia di Varsavsky su Wikipedia
4: Parte presa dal documentario “AIDS: il dubbio” http://www.youtube.com/watch?v=YoyO9qYoeR0
5-I rapporti della famiglia Rockefeller con l’affare dell’AIDS http://replantearsida.blogspot.com/2008/10/wellcome-to-death-rockefeller-y-azt.html
6-Articolo
pubblicato a inizio di marzo del 2011, sulla pagina web di
safe-democracy foundation (della quale Varsavsky è presidente), dove
analizza il bisogno di una rivoluzione nell’UE http://spanish.safe-democracy.org/2011/03/07/la-ue-tambien-tiene-que-hacer-su-revolucion/
7-Programma
di una conversazione destinata a propagare il mito del fanstasma
terrorista, organizzata da safe-democracy foundation, dove collabora la
Rockefeller foundation http://www.safe-democracy.org/docs/mujeres-y-terrorismo.pdf
8-Link al web della Fondazione Rockefeller, dove si riconosce la donazione di 350.000 dollari alla fondazione Clinton: http://www.rockefellerfoundation.org/grants/grants-and-grantees/35aab8be-671c-4a70-959b-eb152727e0c8
9-Notizia dell’agenzia AP, dove si rivela una donazione di 400.000 dollari a One Voice, da parte della Rockefeller Foundation http://www.jewishcincinnati.org/page.aspx?id=72412
10-Articolo di Varsavsky dove appoggia al movimento 15 M e le sue ricette neoliberali da applicare:
Fonte: Antimperialista
.
Un quintale di parole per dire cazzate. Penna, 866 United Nation Plaza NON E' LA SEDE DELL'ONU.
ReplyDeleteFALSARIO!!!!
Cercate su Google Maps e troverete con street view che si tratta di un grattacielo esterno alla plaza nel quale, alla suite 516 (quindi parecchio in alto, c'è questa persona.
Cosa ci vuole a fare questa semplice ricerca? Questa è l'ennesima prova di manipolazione delle informazioni di questo individuo.
Infatti Nico: all'866 di United Nations Plaza c'è la sede della missione permanente dell'Ecuador all'ONU, non l'ONU, e Paolina Arcos è la moglie di Carrior Mena. Fonte: pag. 82 di questo documento http://www.un.int/protocol/bluebook/bb300.pdf
ReplyDeletePer fare un altro esempio, la sede egiziana è a 304 East 44th Street. corrado pinna di squalene, quante minchia di sedi ha l'ONU?
ilpeyote ricercatori indipezzenti
@Nico...
ReplyDeleteMI hai preceduto....
Il Penna "ragiona" in questa maniera: se uno abita in Piazza delle Nazioni Unite, allora lavora PER FORZA per l'ONU....
E' un po' come dire che chi abita in Via Marx sia per forza comunista!!!
E poi, anche se lavorasse per le Nazioni Unite, cosa gli impedirebbe di avere idee diverse da quelle del Governo degli Stati Uniti o da quelle della maggior parte delle banche??
J.
Dimenticavo: la sede dell'ONU è al 760 di UN Plaza. L'indirizzo l'ho scoperto tramite wiki inglese http://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_Headquarters
ReplyDeleteHmm.. Russian women dating site.. donne oltre i 45 anni.. incontri donne mature.. Vero, meglio le donne mature che gli screen saver di rosy, ma santo cielo, mai sentito parlare di CROP? eddai..
ReplyDeletePoi ci chiediamo come mai ci ha messo 10 anni a comprare la laurea?
ReplyDeleteNico ha detto...
ReplyDeletePoi ci chiediamo come mai ci ha messo 10 anni a comprare la laurea?
Troppo difficile per lui anche comprarla! :-)
Poi ci chiediamo come mai ci ha messo 10 anni a comprare la laurea?
ReplyDeleteCon tutto quello che spende per le canne, gli ci e' voluto molto tempo per mettere da parte i soldini sufficienti :D