http://www.tankerenemy.com/2011/10/nella-rete-delle-enciclopedie.html
Nella Rete delle "enciclopedie"
“La cultura è destinata ad evaporare nell’informazione.”(G. Leopardi)
Di recente il mondo della Rete è stato scosso da due eventi: la chiusura, purtroppo temporanea di “Nonciclopedia”, e l’autooscuramento di “Wikipedia”.
Nel primo caso, gli avvocati di Vasco Rossi hanno ottenuto la chiusura di “Nonciclopedia”, viste le pesanti e triviali diffamazioni nei confronti del cantante che è stato subito accusato dagli Internauti di ogni nefandezza, di essere ricorso alla più deplorevole censura nei confronti di un portale “satirico”. Qui casca l’asino, anzi ne cascano tantissimi: “Nonciclopedia” non è un sito basato sulla satira, poiché la vera satira (Giovenale docet) nasce dall’indignazione ed è una sferzante ed implacabile critica del potere. Nonciclopedia è, invece, strumento del potere stesso: blasfema, scurrile, immorale (si leggano le voci su Anna Frank e sull' olocausto), si compiace della sua laidezza. Si accanisce contro coloro che sono sgraditi al sistema, in luogo di stigmatizzare le strutture oppressive e chi le incarna. Si troveranno beffe di Paolo Attivissimo o di altre mosche cocchiere, ma sono addomesticate e sono pretesti per aggredire i dissidenti. “Nonciclopedia”, questa lurida accozzaglia di scempiaggini, è ideologizzata: gli estensori sono degli ignoranti che diffondono l’ignoranza, credendo di suscitare ilarità. La vera satira è amara, ma gli “autori” di codesta cloaca sono dei teppistelli che, con la loro sboccata insolenza, riescono solo patetici.
Ci si dovrebbe strappare le vesti per la chiusura di una discarica? La diffamazione, la calunnia e la denigrazione ai danni di cittadini che non hanno le aderenze ed il denaro per intraprendere dispendiose iniziative legali sono crimini, non umorismo. Gli indemoniati di “Nonciclopedia” infieriscono contro i ricercatori indipendenti consci che il regime li protegge, al riparo da qualsiasi contromisura. In verità, questo sito di pseudo-pasquinate andrebbe annichilito definitivamente non tanto per le infamie di cui trabocca, quanto per lo stupro della tradizione comica ed umoristica che annovera autori in cui la capacità di muovere il riso, non è mai disgiunta dalla padronanza degli accorgimenti retorici e soprattutto dal rifiuto dell’esistente, requisiti che i filibustieri in esame non hanno e non avranno mai.
Anche la redazione di “Wikipedia” ha pianto le classiche lacrime di coccodrillo. Paventando che un codicillo inserito in un decreto dal governo portasse all’obbligo di rettifica entro quarantotto ore a vantaggio di chi si ritiene leso da un’affermazione, la nota enciclopedia della Rete ha per qualche giorno reso inaccessibili i lemmi. Subito si sono levate le doglianze e le giaculatorie, poiché il portale mette a disposizione dei lettori contenuti corposi a costo zero, mentre i tomi enciclopedici cartacei, oltre ad essere ingombranti, hanno prezzi altissimi. Riconosciamo che alcune voci sono utili, ma quasi prelevate sic et simpliciter da siti specialistici. Inoltre non sono insostituibili e non sono prive di errori anche grossolani sia linguistici sia – ed è più grave – concettuali. In Rete, però, si possono compulsare altre pubblicazioni simili, con voci meno approfondite ma di tenore simile. Le “summae” tradizionali poi sono sempre migliori di Wikipedia: scritte meglio, benché allineate, non sono sottoposte a quell’incessante e subdolo processo di revisione con cui i compilatori di “Wikipedia” adattano i contenuti di certi argomenti “caldi” alle esigenze manipolatorie del Minculpop. Wikipedia, con la sua reputazione “culturale” è solo un’altra costola della Nomenklatura e sa essere assai più dannosa della sgangherata consorella. Certe voci, naturalmente bloccate e gestite da agenti della psico-polizia, (si pensi a quella sulle “scie chimiche”) sono piene di interpolazioni, di contraffazioni e di oblique maldicenze.
Attenti ai falsi profeti, ai fanatici estimatori della tecnologia che promette le “magnifiche sorti e progressive”: gli araldi del libro telematico, della posta elettronica certificata, della digitalizzazione dei documenti in nome del risparmio, dell’efficienza, della velocità, della condivisione dei contenuti “educativi” e delle informazioni, non sono meno pericolosi dei censori.
La società in cui la cultura (o, meglio, la labile traccia che ne rimarrà) sarà completamente smaterializzata ed informatizzata, sarà l’incubo orwelliano divenuto tragicamente reale.
Articolo correlato: C. Penna, Che strano mondo, 2011
Di recente il mondo della Rete è stato scosso da due eventi: la chiusura, purtroppo temporanea di “Nonciclopedia”, e l’autooscuramento di “Wikipedia”.
Nel primo caso, gli avvocati di Vasco Rossi hanno ottenuto la chiusura di “Nonciclopedia”, viste le pesanti e triviali diffamazioni nei confronti del cantante che è stato subito accusato dagli Internauti di ogni nefandezza, di essere ricorso alla più deplorevole censura nei confronti di un portale “satirico”. Qui casca l’asino, anzi ne cascano tantissimi: “Nonciclopedia” non è un sito basato sulla satira, poiché la vera satira (Giovenale docet) nasce dall’indignazione ed è una sferzante ed implacabile critica del potere. Nonciclopedia è, invece, strumento del potere stesso: blasfema, scurrile, immorale (si leggano le voci su Anna Frank e sull' olocausto), si compiace della sua laidezza. Si accanisce contro coloro che sono sgraditi al sistema, in luogo di stigmatizzare le strutture oppressive e chi le incarna. Si troveranno beffe di Paolo Attivissimo o di altre mosche cocchiere, ma sono addomesticate e sono pretesti per aggredire i dissidenti. “Nonciclopedia”, questa lurida accozzaglia di scempiaggini, è ideologizzata: gli estensori sono degli ignoranti che diffondono l’ignoranza, credendo di suscitare ilarità. La vera satira è amara, ma gli “autori” di codesta cloaca sono dei teppistelli che, con la loro sboccata insolenza, riescono solo patetici.
Ci si dovrebbe strappare le vesti per la chiusura di una discarica? La diffamazione, la calunnia e la denigrazione ai danni di cittadini che non hanno le aderenze ed il denaro per intraprendere dispendiose iniziative legali sono crimini, non umorismo. Gli indemoniati di “Nonciclopedia” infieriscono contro i ricercatori indipendenti consci che il regime li protegge, al riparo da qualsiasi contromisura. In verità, questo sito di pseudo-pasquinate andrebbe annichilito definitivamente non tanto per le infamie di cui trabocca, quanto per lo stupro della tradizione comica ed umoristica che annovera autori in cui la capacità di muovere il riso, non è mai disgiunta dalla padronanza degli accorgimenti retorici e soprattutto dal rifiuto dell’esistente, requisiti che i filibustieri in esame non hanno e non avranno mai.
Anche la redazione di “Wikipedia” ha pianto le classiche lacrime di coccodrillo. Paventando che un codicillo inserito in un decreto dal governo portasse all’obbligo di rettifica entro quarantotto ore a vantaggio di chi si ritiene leso da un’affermazione, la nota enciclopedia della Rete ha per qualche giorno reso inaccessibili i lemmi. Subito si sono levate le doglianze e le giaculatorie, poiché il portale mette a disposizione dei lettori contenuti corposi a costo zero, mentre i tomi enciclopedici cartacei, oltre ad essere ingombranti, hanno prezzi altissimi. Riconosciamo che alcune voci sono utili, ma quasi prelevate sic et simpliciter da siti specialistici. Inoltre non sono insostituibili e non sono prive di errori anche grossolani sia linguistici sia – ed è più grave – concettuali. In Rete, però, si possono compulsare altre pubblicazioni simili, con voci meno approfondite ma di tenore simile. Le “summae” tradizionali poi sono sempre migliori di Wikipedia: scritte meglio, benché allineate, non sono sottoposte a quell’incessante e subdolo processo di revisione con cui i compilatori di “Wikipedia” adattano i contenuti di certi argomenti “caldi” alle esigenze manipolatorie del Minculpop. Wikipedia, con la sua reputazione “culturale” è solo un’altra costola della Nomenklatura e sa essere assai più dannosa della sgangherata consorella. Certe voci, naturalmente bloccate e gestite da agenti della psico-polizia, (si pensi a quella sulle “scie chimiche”) sono piene di interpolazioni, di contraffazioni e di oblique maldicenze.
Attenti ai falsi profeti, ai fanatici estimatori della tecnologia che promette le “magnifiche sorti e progressive”: gli araldi del libro telematico, della posta elettronica certificata, della digitalizzazione dei documenti in nome del risparmio, dell’efficienza, della velocità, della condivisione dei contenuti “educativi” e delle informazioni, non sono meno pericolosi dei censori.
La società in cui la cultura (o, meglio, la labile traccia che ne rimarrà) sarà completamente smaterializzata ed informatizzata, sarà l’incubo orwelliano divenuto tragicamente reale.
Articolo correlato: C. Penna, Che strano mondo, 2011
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ReplyDeleteSi vede che è stato preso per il culo da nonciclopedia...
ReplyDeleteROSIK ROSIK ROSIK
ReplyDeleteBrutta cosa essere una merda insignificante presa per il culo dai propri allievi, vero zret?
ReplyDeleteBrutta cosa l'invidia di un microcefalo (zret) verso i normo dotati!
Quanto Maalox devi prendere ultimamente?
A imperitura memoria e per spiegare l'origine di tanto astio nei confonti di un sitarello di satira:
ReplyDeleteStraker VS Nonciclopedia
Straker VS Report
e ovviamente
Scie chimiche
Inoltre, complimenti a zret (o a straker?) per il rendering in PDF della pagina dell'olocausto di nonciclopedia. Questo è quello che significa saper usare correttamente gli strumenti informatici.
Se la prende sempre quando citano solo Rosario.
ReplyDeleteLigabue canterebbe "una vita da mediocre".
@Punteruolo, LOL, Straker è un hacker della madonna vè
ReplyDeleteQualcuno mi puo' cortesemente spiegare che cacchio c'entrano Fioba e quell'altro nei tag del post originale?
ReplyDeleteIn parole semplici, che noi gneologi siamo un po' "di porfido"... :D
Saluti
Michele
Evidentemente ai marcianò brucia ancora il fatto di essere stati derisi per quella volta che tentarono più volte di cancellare le voci della Nonciclopedia sulle scie chimiche.
ReplyDeleteEd evidentemente brucia ancora il fatto di essere presenti sulla nonciclopedia.
No, usano quei tag perchè ormai sono più famosi di loro e, come hanno sempre fatto con Attivissimo, cercano di godere di fama indiretta.
ReplyDeletePoverini, ridotti davvero male.
ma come fanno a fare sti ciocchi??
ReplyDeletehttp://www.youtube.com/watch?v=E7HAOpbnMoA
Bimbominkia che ne dici di tutte le palle che racconta Rosario FALSARIO marcianò?
ReplyDeletePerché almeno una volta al lustro non accendi il cervello e cerchi di capire la realtà (che è COMPLETAMENTE diversa dalla pelle di rosario falsario)?
Tra parentesi, secondo te quante galline ha pagato Corrado il cannaiolo per comprare la sua laurea in fisica?
... Nonciclopedia è, invece, strumento del potere stesso: blasfema, scurrile, immorale (si leggano le voci su Anna Frank e sull' olocausto) ...
ReplyDeleteMa scusate, ma non era lui che praticamente inneggiava la nazismo e che negava l'olocausto? Ma quando gli fa comodo invece ...
Notare cosa dice paolo poche righe sotto :
ReplyDeletepaolo ha detto...
Le scarne notiziole riportate su Anna Frank non mi sembrano del tutto fuori luogo. E' stato dimostrato decadi or sono che i suoi diari sono dei falsi allucinanti scritti da qualche professionista tanto per creare un mito attorno a quella povera disgraziata e sfruttarne in seguito tutti i vantaggi che ne sarebbero derivati.
Le deliranti notizie sull'Olocausto, in effetti, non fanno ridere nessuno. Purtroppo gli estensori di tale 'voce' perdono l'occasione di dire ciò che l'Olocausto fu veramente e cioè una mostruosa invenzione operata dei vertici del Sionismo, i quali sfruttarono cinicamente la pelle dei loro consanguinei per acquisire ancora più forza e prestigio e possedere una continua arma di ricatto morale nei confronti dei 'goyim' - e cioè noi - così per fotterli ed assoggettarli meglio.
Insomma una ennesima occasione persa per scrivere briciole di verità storica.
12 ottobre, 2011 22:17
2ndrunner,
ReplyDeletefanno così..
http://en.wikipedia.org/wiki/Skywriting
Veramente pazzesco quante risposte serie si trovano in rete se solo si ha voglia di CERCARE.
Lo so che è molto più facile farsi imboccare da stracchino e corroso e cliccare "mi piace" su facebook, fa sentire così partecipi... ma di una bella truffa.
se avesse tirato solo una linea dritta si sarebbe magicamente trasformata in una scia di condensa
ReplyDelete2ndrunner, come forse saprai l'ideatore di quei messaggi è un professore universitario .
ReplyDeletePer farlo, ha impiegato uno skywriter professionista (come questo o questo), e le scie prodotte sono molto probabilmente prodotte bruciando olio.
Appaiono grandi perchè fatte a bassa quota, in realtà sono molto più piccole delle scie di condensa fatti dai liner a 8000+ mt di quota.
Niente che non potevi scoprire da solo facendo un paio di ricerche in internet. E' davvero così difficile ragionare con la propria testa?
Ci si dovrebbe strappare le vesti per la chiusura di una discarica?
ReplyDeletedi sicuro non si strapperebbe le vesti nessuno, a parte i diretti interessati e i babbei loro seguaci, se venissero chiuse le discariche come tankerenemy, scienzamarcia e tutte le altre ennemila messe in piedi dagli acconguaglioni saneremesi ...
Non capisce che se dovesse passare la legge, insieme a Nonciclopedia anche lui sarebbe obbligato a pubblicare qualsiasi rettifica senza fiatare.. la legge non vale solo per gli altri, rosy. Lo vedo a pubblicare le rettifiche di tutti i suoi "identificati".
ReplyDeleteBob, io ho gia' la mail pronta.. :D
ReplyDeleteSaluti
Michele
In effetti neanche io capisco il perchè del mio nome nei Tag..... ha una mentalità quantomeno contorta....
ReplyDeleteComunque Post sulla "conferenza" di Firenze..... eh eh eh
Almeno ha un motivo.....
ReplyDeleteIl commento di Paolo è agghiacciante.
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