Oggi dobbiamo riconoscere pubblicamente il lavoro dei ricercatori indipendenti.
Come potete vedere, dopo 8 anni di ricerche hanno finalmente trovato un articolo de Le Scienze (rivista che fino a 10 minuti fa hanno criticato e diffamato) del 2003.
http://www.tankerenemy.com/2011/10/piante-che-assorbono-metalli-pesanti.html
Piante che assorbono metalli pesanti
L'articolo
che pubblichiamo riguarda alcune piante che sono in grado di assorbire
metalli, contribuendo a decontaminare l'ambiente. Recenti studi hanno
focalizzato l'attenzione sull'Alyssum betolonii, una specie
vegetale che accumula nickel. Certo, è una buona notizia, se si
prescinde dalla concreta possibilità che si cerchi il pretesto per
creare piante transgeniche.
E' evidente: l'interesse dei ricercatori è dettato dalla consapevolezza
che gli ecosistemi sono pieni di inquinanti, soprattutto metalli, la
cui massiccia presenza, come ben sappiamo, non si deve soltanto alle
attività industriali...
Gli scienziati propongono di scegliere un modello per studiare lo strano comportamento dei vegetali iperaccumulatori
Il fogliame di Alyssum betolonii, una pianta dai fiori gialli che vive nelle fessure delle rocce, può contenere fino all'uno per cento di nickel: duecento volte il livello che ucciderebbe la maggior parte delle altre piante. Comprendere in che modo simili vegetali, chiamati iperaccumulatori, gestiscono il metallo potrebbe aiutare a sviluppare colture in grado di crescere su terreni contaminati, di fornire quello che manca nelle diete povere di metalli, di assorbire l'inquinamento industriale e persino di raccogliere (sic) il metallo dal suolo. Per conseguire questi obiettivi, i ricercatori di tutto il mondo stanno cominciando a riconoscere l'esigenza di lavorare sulla stessa varietà di pianta - un organismo modello - per essere in grado di confrontare il proprio lavoro. Wendy Ann Peter e colleghi della Purdue University hanno preso in esame venti diverse specie selvatiche di cavolo. Da queste, hanno selezionato la Thlaspi caerulescens (erba storna alpina), una scelta che è stata fatta indipendentemente anche da un gruppo di studiosi olandesi dell'Università di Waeningen. Si tratta di una pianta che cresce facilmente in laboratorio e iperaccumula nickel, zinco e cadmio. Inoltre, il suo genoma è per circa l'88 per cento identico a quello dell'Arabidopsis thaliana, il cui D.N.A. è già stato sequenziato, il che renderebbe l'analisi genetica molto più semplice.
Peer, W. A. et al. Identifying model metal hyperaccumulating plants: germplasm analysis of 20 Brassicaceae accessions from a wide geographical area. New Phytology, 159, 421 - 430, (2003). Assunçao, A. G. L. et al. A cosegregation analysis of zinc (Zn) accumulation and Zn tolerance in the Zn hyperaccumulator Thlaspi caerulescens. New Phytology, 159, 383 - 390, (2003). Assunçao, A. G. L., Schat, H. & Aarts, M. G. M. Thlaspi caerulescens, an attractive model species to study heavy metal hyperaccumulation in plants. New Phytology, 159, 351 - 360, (2003)
Fonte: Le Scienze-Espresso
Gli scienziati propongono di scegliere un modello per studiare lo strano comportamento dei vegetali iperaccumulatori
Il fogliame di Alyssum betolonii, una pianta dai fiori gialli che vive nelle fessure delle rocce, può contenere fino all'uno per cento di nickel: duecento volte il livello che ucciderebbe la maggior parte delle altre piante. Comprendere in che modo simili vegetali, chiamati iperaccumulatori, gestiscono il metallo potrebbe aiutare a sviluppare colture in grado di crescere su terreni contaminati, di fornire quello che manca nelle diete povere di metalli, di assorbire l'inquinamento industriale e persino di raccogliere (sic) il metallo dal suolo. Per conseguire questi obiettivi, i ricercatori di tutto il mondo stanno cominciando a riconoscere l'esigenza di lavorare sulla stessa varietà di pianta - un organismo modello - per essere in grado di confrontare il proprio lavoro. Wendy Ann Peter e colleghi della Purdue University hanno preso in esame venti diverse specie selvatiche di cavolo. Da queste, hanno selezionato la Thlaspi caerulescens (erba storna alpina), una scelta che è stata fatta indipendentemente anche da un gruppo di studiosi olandesi dell'Università di Waeningen. Si tratta di una pianta che cresce facilmente in laboratorio e iperaccumula nickel, zinco e cadmio. Inoltre, il suo genoma è per circa l'88 per cento identico a quello dell'Arabidopsis thaliana, il cui D.N.A. è già stato sequenziato, il che renderebbe l'analisi genetica molto più semplice.
Peer, W. A. et al. Identifying model metal hyperaccumulating plants: germplasm analysis of 20 Brassicaceae accessions from a wide geographical area. New Phytology, 159, 421 - 430, (2003). Assunçao, A. G. L. et al. A cosegregation analysis of zinc (Zn) accumulation and Zn tolerance in the Zn hyperaccumulator Thlaspi caerulescens. New Phytology, 159, 383 - 390, (2003). Assunçao, A. G. L., Schat, H. & Aarts, M. G. M. Thlaspi caerulescens, an attractive model species to study heavy metal hyperaccumulation in plants. New Phytology, 159, 351 - 360, (2003)
Fonte: Le Scienze-Espresso
Pubblicato da
Zret
Mi sa che i metalli pesanti a Zretino glieli hanno sbattuti in testa.
Straker ha detto...Le Scienze - Paolo Attivissimo e le sue del tutto particolari scie di condensazione
Maroni, ti sei preparato per il fallimento del paese? Dove te ne vai? Brasile? Argentina?
14 settembre, 2011 12:09
Straker ha detto...
Maroni ha ordinato e la redazione di "Le scienze" ha eseguito, ma la nave affonda insieme alle sue menzogne.Maroni, ti sei preparato per il fallimento del paese? Dove te ne vai? Brasile? Argentina?
14 settembre, 2011 15:27
Straker ha detto...
eSSSe o anche eSSSSe è il tirapiedi di Paolo Attivissimo (quello de "Le scienze"), a suo volta tirapiedi di Paolo Toselli (axlman). Tutti affiliati al C.IC.A.P., braccio armato dei servizi.
16 settembre, 2011 16:51
- Straker ha detto...
-
http://lescienze.espresso.repubblica.it/
La rivista "Le scienze" pubblica uno scartafaccio del disinformatore Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.)
Agosto 2011, n. 516
Povera scienza
Il prezzo delle scie chimiche
di Paolo Attivissimo
Ho scritto due righe di protesta e consiglio di fare altrettanto.
redazione@lescienze.it
"Paolo Attivissimo (York, 28 settembre 1963) è uno scrittore, giornalista e divulgatore informatico italiano.
Si occupa di traduzioni tecnico-scientifiche dall'italiano all'inglese e viceversa.
Dal 1980 al 1990 ha lavorato come DJ nelle emittenti Pavia Radio City e Radio Luna Pavia per poi passare a World Music Radio (in quest'ultima con lo pseudonimo di John Sinclair). Successivamente si è trasferito in Lussemburgo e poi in Gran Bretagna."
Dal 1997 al 2001 ha curato una rubrica settimanale d'informatica sulla Gazzetta dello Sport.
Impiegato per vario tempo alla "Top One UK Ltd", (Macchinari per macinare le cose).
Quindi sto leggendo... un ex DISC JOKEY, che costruiva macine, che scriveva nel trafiletto informatico della Gazzetta, che ha cambiato lavori a decine, disquisisce di fenomeni atmosferici e per giunta pretende di avere ragione senza sentirne altre.
Complimenti! Sapete per cosa potete usare la vostra rivista?
Saluti
Rosario Marcianò
- 10 settembre, 2011 11:20
- Straker ha detto...
-
Infatti è così: hanno talmente vergogna di se stessi che non reagiscono
nemmeno quando lì attacchi con veemenza. Eppoi sanno di avere torto, per
cui come potrebbero giustificarsi? Con quali argomentazioni?
In realtà c'è qualcuno che dirige le fila ed ordina e loro, cheti cheti... percore, eseguono. Certo che Attivissimo su "Le scienze" è il livello più basso della rivista!
Citazione: "Scie persistenti dovute alla condensazione dell'acqua atmosferica e di quella prodotta dalla combustione del carburante degli aerei".
Che genio!
- 13 settembre, 2011 00:22
- Straker ha detto...
-
Scienza prostituta. "Le scienze": puttane.
- 13 settembre, 2011 00:28
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA ma un minimo di vergogna no?
ReplyDeleteAllucinante...
Scienza prostituta. "Le scienze": puttane.
ReplyDeleteE strakkino acconguaglione rosicario che cos'e' ?
un segaiolo accanito che frequenta forum porno ? :D:D:D
Quindi sto leggendo... un ex DISC JOKEY, che costruiva macine, che scriveva nel trafiletto informatico della Gazzetta, che ha cambiato lavori a decine, disquisisce di fenomeni atmosferici e per giunta pretende di avere ragione senza sentirne altre.
ReplyDeleteDa che pulpito...almeno lui ha lavorato e LAVORA..
Vostro se.se.su.se
hahaahhah sempre puntuali ed aggiornati ROTFL
ReplyDeleteHo letto anche io l'articolo delle Scienze, dove la pianta viene chiamata "Alyssa bertolonii", non "Alyssum betolonii" come indicato da Zret... che bietolone, ha sbagliato anche a fare copia e incolla???
ReplyDeleteRagazzaAcidella, leggi qui http://tinyurl.com/3k5m3dd quanto il minchia team sanremese è ignorante e incapace.
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