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Involuzione
Michael Cremo è un ricercatore statunitense, autore, insieme con il matematico Richard Thompson, di "Archeologia proibita" (la traduzione italiana del titolo è infelice e forviante, poiché il voluminoso saggio tratta per lo più di paleontologia). La sua ultima fatica è "Le origini segrete della razza umana, Le prove scientifiche e spirituali della vera storia dell'umanità", 2008.
Quanto espone Cremo, nelle sue scrupolose opere, contraddice i paradigmi scientifici imperanti, soprattutto nell'ambito della biologia, della paleontologia e della storia antica, collegandosi alle investigazioni di altri studiosi eretici, ma con una visione di più ampio respiro. Cremo, infatti, non resta confinato nell'ambito dell'empiria, ma slarga l'orizzonte verso le dimensioni immateriali. L'establishment scientifico può soltanto ignorare le acquisizioni provenienti dalle ricerche eterodosse o aggredire quanti non si allineano.
La scienza accademica, nonostante qualche timido tentativo di svecchiamento, è ancora quella ottocentesca, di cui Friedrich Nietzsche nella celebre opera "La gaia scienza", denuncia la misera visione meccanicistica. Scrive infatti il filosofo tedesco: "Un'interpretazione scientifica del mondo, come l'intendete voi, potrebbe essere pur sempre una delle più sciocche, cioè tra tutte le possibili interpretazioni del mondo, una delle più povere di senso: un mondo essenzialmente meccanico sarebbe un mondo essenzialmente privo di senso".
Nel campo delle scienze biologiche i dogmi darwiniani sono proclamati a gran voce da accademici aggrappati ad un'assurda teoria in cui il caso e un'inesplicabile differenziazione e presunta evoluzione delle specie viventi generano un guazzabuglio. Noncuranti delle falle e delle incongruenze che minano (uso una voce eufemistica) il neo-darwinismo, gli "scienziati" ortodossi sono simili a soldati che battono in ritirata, ancora inalberando, in un ultimo sussulto di orgoglio, una bandiera lacera.
Il merito maggiore di Michael Cremo, di cui alcune tesi restano opinabili, è l'aver sostituito al falso concetto di evoluzione, il principio contrario di involuzione. L'autore crede che in remote epoche geologiche già esistevano degli uomini, le cui tracce sotto forma soprattutto di reperti litici sono state trovate in gran copia. Egli ritiene pure che antichi abitanti della Terra fossero più evoluti sul piano spirituale e della coscienza rispetto al moderno Sapiens sapiens, constatando come la percezione della realtà si sia, con il passare del tempo, viepiù offuscata e la mente ottusa. Tale ottundimento trova una conferma nei testi della Tradizione che, sebbene con metafore differenti, alludono alla caduta dell'umanità da un primigenio stato di armonia e saggezza ad una condizione di ignoranza (avydia) e separazione.
Le esplorazioni di Cremo palesano qualche tangenza con le pur controverse risultanze di altri scrittori: mi riferisco, ad esempio, al vituperato Zecharia Sitchin cui, quantunque le sue traduzioni del sumero siano molto approssimative e nonostante altri limiti, non si può disconoscere il merito di aver intuito nella sua retrospezione storica sugli Anunnaki, gli sviluppi dell'ingegneria genetica, corroborando la teoria dell'intervento esterno.
Naturalmente, occorrerebbe comprendere il motivo del regresso ed individuarne i fattori (naturali? artificiali? esotici?), ma che l'umanità attuale occupi il segmento finale della parabola è incontestabile. Ancor più saremo rafforzati in questo convincimento, se considereremo il livello infimo in cui è precipitata la comunità "scientifica", rappresentata oggi in Italia (ma all'estero la situazione non è migliore) dai rauchi bardi del C.I.C.A.P.[1] Se questa non è la prova provata dell'involuzione!
[1] Recentemente l'orda barbarica del C.I.C.A.P., dopo aver bivaccato in Report, ha piantato le tende nella trasmissione Rebus, nuova serie. Per il buon De Collanz auspicavamo un decollo, ma paventiamo una decollazione.
Quanto espone Cremo, nelle sue scrupolose opere, contraddice i paradigmi scientifici imperanti, soprattutto nell'ambito della biologia, della paleontologia e della storia antica, collegandosi alle investigazioni di altri studiosi eretici, ma con una visione di più ampio respiro. Cremo, infatti, non resta confinato nell'ambito dell'empiria, ma slarga l'orizzonte verso le dimensioni immateriali. L'establishment scientifico può soltanto ignorare le acquisizioni provenienti dalle ricerche eterodosse o aggredire quanti non si allineano.
La scienza accademica, nonostante qualche timido tentativo di svecchiamento, è ancora quella ottocentesca, di cui Friedrich Nietzsche nella celebre opera "La gaia scienza", denuncia la misera visione meccanicistica. Scrive infatti il filosofo tedesco: "Un'interpretazione scientifica del mondo, come l'intendete voi, potrebbe essere pur sempre una delle più sciocche, cioè tra tutte le possibili interpretazioni del mondo, una delle più povere di senso: un mondo essenzialmente meccanico sarebbe un mondo essenzialmente privo di senso".
Nel campo delle scienze biologiche i dogmi darwiniani sono proclamati a gran voce da accademici aggrappati ad un'assurda teoria in cui il caso e un'inesplicabile differenziazione e presunta evoluzione delle specie viventi generano un guazzabuglio. Noncuranti delle falle e delle incongruenze che minano (uso una voce eufemistica) il neo-darwinismo, gli "scienziati" ortodossi sono simili a soldati che battono in ritirata, ancora inalberando, in un ultimo sussulto di orgoglio, una bandiera lacera.
Il merito maggiore di Michael Cremo, di cui alcune tesi restano opinabili, è l'aver sostituito al falso concetto di evoluzione, il principio contrario di involuzione. L'autore crede che in remote epoche geologiche già esistevano degli uomini, le cui tracce sotto forma soprattutto di reperti litici sono state trovate in gran copia. Egli ritiene pure che antichi abitanti della Terra fossero più evoluti sul piano spirituale e della coscienza rispetto al moderno Sapiens sapiens, constatando come la percezione della realtà si sia, con il passare del tempo, viepiù offuscata e la mente ottusa. Tale ottundimento trova una conferma nei testi della Tradizione che, sebbene con metafore differenti, alludono alla caduta dell'umanità da un primigenio stato di armonia e saggezza ad una condizione di ignoranza (avydia) e separazione.
Le esplorazioni di Cremo palesano qualche tangenza con le pur controverse risultanze di altri scrittori: mi riferisco, ad esempio, al vituperato Zecharia Sitchin cui, quantunque le sue traduzioni del sumero siano molto approssimative e nonostante altri limiti, non si può disconoscere il merito di aver intuito nella sua retrospezione storica sugli Anunnaki, gli sviluppi dell'ingegneria genetica, corroborando la teoria dell'intervento esterno.
Naturalmente, occorrerebbe comprendere il motivo del regresso ed individuarne i fattori (naturali? artificiali? esotici?), ma che l'umanità attuale occupi il segmento finale della parabola è incontestabile. Ancor più saremo rafforzati in questo convincimento, se considereremo il livello infimo in cui è precipitata la comunità "scientifica", rappresentata oggi in Italia (ma all'estero la situazione non è migliore) dai rauchi bardi del C.I.C.A.P.[1] Se questa non è la prova provata dell'involuzione!
[1] Recentemente l'orda barbarica del C.I.C.A.P., dopo aver bivaccato in Report, ha piantato le tende nella trasmissione Rebus, nuova serie. Per il buon De Collanz auspicavamo un decollo, ma paventiamo una decollazione.
Il penultimo stadio, quello prima del maiale, sembra raffigurare pari pari strakkino :D:D:D
ReplyDeleteprofessore di 'sta pinna di squalene, oltre che scrivere minchiate su argomenti d'interesse infimo (leggi: minchiate) quando imparerai il buon italiano, a partire dall'ortografia?
ReplyDelete- Dovresti sapere che non è corretto mettere una virgola dopo una parentesi chiusa, essendo quest'ultima una "virgola"
- Prova a rileggere questa frase da te vergata: mi riferisco, ad esempio, al vituperato Zecharia Sitchin cui, quantunque le sue traduzioni del sumero siano molto approssimative e nonostante altri limiti, non si può disconoscere il merito di aver intuito nella sua retrospezione storica sugli Anunnaki, gli sviluppi dell'ingegneria genetica, corroborando la teoria dell'intervento esterno.
Non noti troppe virgole? Non avresti dovuto sostituire il "cui" con "al quale" (per maggior leggibilità, ad esempio)? Non è meglio "sebbene" invece di "quantunque"? Come minchia puoi disquisire delle traduzioni dal sumero altrui (io non lo faccio, mica conosco la lingua. Dimostra di conoscerla eppoi se ne può parlare)? Non ti pare che l'uso della parola "retrospezione", nel contesto nel quale l'hai usata sia un'emerita cazzata?
Mi fermo qui.
ilpeyote e tu saresti un insegnante di lettere?
Licenze poetiche tigre :D
ReplyDeleteFoe :)
ReplyDeleteE pensa che non son nemmeno poeta, solo che penso di conoscerlo, l'italiano, a differenza d'o professore di 'sta pinna di squalene.
Oh, poi, non ho nessuna laurea umanistica o meno, ma penso di poter controbattere con certi cialtroni (sottinteso: SPACCAPIETRE CON LA TESTA) che si spacciano per insigni professoroni.
ilpeyote ma 'annatevene aff...
... un mondo essenzialmente meccanico sarebbe un mondo essenzialmente privo di senso".
ReplyDeleteEd è assolutamente vero.
Cercare di trovare un "senso" alla Natura è come voler giustificare la forma di un cristallo ricorrendo all'astrologia.
L'Universo non ha "senso". Esiste e si regola in base a leggi fisiche, alcune ben note altre meno, fredde, aride e insensibili.
Questa è la sua grandezza.
Ma certa gente non ci arriva proprio.