Zretino riprende con l'alfabeto. Oggi tocca alla N di NWO
http://zret.blogspot.com/2010/09/n.htmlN
Come rammenta Cesare Boni, nel saggio Il libro dei misteri sublimi, “il fonema N rappresenta la negazione in tutti gli alfabeti”. Questa negazione si palesa nell’italiano "niente", nel latino "nihil", nell’inglese "nothing", nel greco "oudén"… Un po’ come il nulla, di cui ci si può formare un’idea molto vaga e solo in contrasto con qualcosa, così la negazione è letteralmente non-azione, poiché si comprende nella sua attività oppositiva ad un principio creativo. Ancora Boni: “La N è negazione dello stato assoluto nella creazione contratta”.
Siamo portati a vedere nel nulla uno stato o una dimensione spaventevole, ma il nulla è anche un ricettacolo di possibilità, una specie di orizzonte degli eventi, là dove condizioni limite generano illimitati ed incredibili universi. “Niente si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma”, l’arcinota ed abusata sentenza di Lavoisier, appare obsoleta, angusta, erronea: la genesi è un processo incessante e la “solida” materia si regge sulle fondamenta del “vuoto”.
Il nulla è come il buio su cui risaltano i profili degli oggetti rischiarati dal chiarore degli astri. E’ simile alla narcotizzante quiete che precede il sonno, quando si sdrucciola nell’ombra della dimenticanza. E’ simile al silenzio da cui affiorano i suoni ed i brividi del ritmo.
Come tutte le consonanti, la N si puntella alle vocali. Non è forse un caso se la vocale con cui si lega per attrazione è soprattutto la A: la radice sanscrita “ana” che evoca il soffio vitale (si pensi al greco "ànemos" ed al latino "anima"), inclusa nella parola “prana”, energia cosmica, ingloba e duplica il suono aperto, arioso, vitale “il suono dell’Assoluto che nega la propria Infinità nel limite n”. (C. Boni, ibid.) Per i Sumeri, An era il dio per eccellenza ed era identificato con il cielo.
Difficilmente qualcuno potrebbe vedere nel glifo protocananeo della N il pittogramma di un pesce. La N semmai può assomigliare ad un’onda stilizzata: forse per contiguità spaziale e logica, il segno conserva la reminiscenza grafica di un’onda, se non è la stilizzazione di un animale che guizza veloce nei fiumi e negli oceani. L’acqua, che è simbolo di generazione, è l’elemento da cui nasce la vita. Si pensi anche al liquido amniotico. Così la negazione emerge dalle acque primordiali, custodendo un archetipo yin. Si ode l’eco misteriosa del mare, il riverbero che s’infrange sugli scogli. Si ode la voce oscura delle acque abissali: laggiù, dove tutto cominciò. Anche la morte, come la vita, ama l’acqua: il diluvio è morte universale, un segno di continuità.
Siamo portati a vedere nel nulla uno stato o una dimensione spaventevole, ma il nulla è anche un ricettacolo di possibilità, una specie di orizzonte degli eventi, là dove condizioni limite generano illimitati ed incredibili universi. “Niente si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma”, l’arcinota ed abusata sentenza di Lavoisier, appare obsoleta, angusta, erronea: la genesi è un processo incessante e la “solida” materia si regge sulle fondamenta del “vuoto”.
Il nulla è come il buio su cui risaltano i profili degli oggetti rischiarati dal chiarore degli astri. E’ simile alla narcotizzante quiete che precede il sonno, quando si sdrucciola nell’ombra della dimenticanza. E’ simile al silenzio da cui affiorano i suoni ed i brividi del ritmo.
Come tutte le consonanti, la N si puntella alle vocali. Non è forse un caso se la vocale con cui si lega per attrazione è soprattutto la A: la radice sanscrita “ana” che evoca il soffio vitale (si pensi al greco "ànemos" ed al latino "anima"), inclusa nella parola “prana”, energia cosmica, ingloba e duplica il suono aperto, arioso, vitale “il suono dell’Assoluto che nega la propria Infinità nel limite n”. (C. Boni, ibid.) Per i Sumeri, An era il dio per eccellenza ed era identificato con il cielo.
Difficilmente qualcuno potrebbe vedere nel glifo protocananeo della N il pittogramma di un pesce. La N semmai può assomigliare ad un’onda stilizzata: forse per contiguità spaziale e logica, il segno conserva la reminiscenza grafica di un’onda, se non è la stilizzazione di un animale che guizza veloce nei fiumi e negli oceani. L’acqua, che è simbolo di generazione, è l’elemento da cui nasce la vita. Si pensi anche al liquido amniotico. Così la negazione emerge dalle acque primordiali, custodendo un archetipo yin. Si ode l’eco misteriosa del mare, il riverbero che s’infrange sugli scogli. Si ode la voce oscura delle acque abissali: laggiù, dove tutto cominciò. Anche la morte, come la vita, ama l’acqua: il diluvio è morte universale, un segno di continuità.
Ronf, ronf, zzzzzzz
ReplyDeleteMolto ma molto interessant...zz...zzzzzz...zzzz....ronf...zzz ronf ronf...zzz...zzz z z zzzz ronf...
ReplyDeletePeggio per voi, dormiglioni! Io sono ben svegl...nnnnn....nnnn....nnnn....nnn...nnnnnnnnnn...
ReplyDeleteVoglio dare un consiglio al fannullone di strakkino: per far soldi senza faticare registra la tua voce mentre leggi i post di tuo fratello e poi metti in vendita i file mp3 che hai così creato. Ti assicuro un successone clamoroso come rimedio contro l'insonnia.
ReplyDeleteCome tutte le consonanti, la N si puntella alle vocali.
ReplyDeleteEcco. Basta questa frase per dimostrare la tua assoluta bestialità, professò cogliò: la tua N di miNchia si "puntella" alle vocali in "consoNanti", ma alle consonanti in "consonaNti" e "puNtella", una volta contro due. Ignorante bestiaccia come al solito.
ilpeyote manco l'ortografia elementare sa 'sto poveraccio
Preciso: io intendo il tuo "puntellare" le consonanti in italiano, e nel senso d'essere poste PRIMA di una vocale.
ReplyDelete@TDM cosa puoi pretendere da un mentecatto ignorante invidioso e incapace che è continuamente preso per il culo dai suoi allievi?
ReplyDeleteSbeffeggiato continuamente, questo Minus Habens cerca, con le sue masturbazioni mentali (masturbatio mentis per il coglione) di far credere di esser qualcuno, ma si fa solo ridere dietro e prendere per il culo.
“il fonema N rappresenta la negazione in tutti gli alfabeti”.
ReplyDeleteIn ebraico la negazione è lo.
In finlandese dovrebbe essere EI, se non sbaglio
ReplyDeleteIn indonesiano Tidak ada
ReplyDeleteIn irlandese Uimh
ReplyDeleteIn elfico Lá
ReplyDeleteIn greco non è "a"?
ReplyDeleteIn "Klingon" Qo'
ReplyDelete:D
Rado, è la cosiddetta "alfa privativa", posta all'inizio di un termine per indicarne il significato opposto. In greco se non ricordo male ou/ouk, comunque la "n" c'entra poco (infatti "oudèn" citato da 'o professò cogliò è accusativo singolare, che spesso ha la "n" finale, corrispondente alla "m" latina dello stesso caso) la radice è "ou".
ReplyDeletePorc... me l'ero perso :D
ReplyDeleteDiobono, l'elfico e il klingon :D :D :D
In Swahili e' hakuna
Saluti
Michele
Caspita professor Marcianò, sa che non la facevo così ignorante? Capisco che il klingon e l'elfico non siano proprio la Sua lingua madre, ma immaginavo che almeno il greco (quello antico) dovesse essere pane quotidiano, per Lei.
ReplyDeleteCome? Non ricorda forse che in greco, come correttamente dice l'enciclopedica Tigre, "non" si dice "ou(*)" oppure "ouk", e che il divieto si esprime invece con il monosillabo "me"? Eppure, mi risulta che l'nfluenza del greco su un gran numero di lingue moderne sia fondamentale... come dice? non ci aveva pensato? E quindi non aveva neanche pensato al fatto che la "n" di "ouden" - che significa "nulla" e che ha come radice appunto "ou" - non c'entra una cippa con il suo dotto ma sconclusionato discorso?
Mi stia bene, Professore, mi raccomando...
(*)Non ho voglia di usare le lettere dell'alfabeto greco, tanto, il discorso si capisce lo stesso.
Grazie per il complimento ("enciclopedica") Riccà. Ma 'sto professò cogliò CHE COSA MINCHIA INSEGNA? Lettere classiche o moderne? Ed è laureato nelle prime o nelle seconde?
ReplyDeleteInsomma, dimostra di NON SAPERE E CAPIRE NULLA di
- greco
- latino
- etimologia
- ortografia
- morfologia
- sintassi
- storia
- letteratura
- filologia
- filosofia
e altro ancora.
Poi, spesso, tralascia le sue vaccate umanistiche e ne spara (se possibile) di peggiori in
- scienze in generale
- matematica
- fisica
- chimica
- astronomia
e dio solo sa di che cos'altro.
Qui ci vorrebbe un altra decina di Mikhail per raccogliere anche solo un decimo delle troiate di questo essere insulso.
ps: captcha = SPREC
E sentite i due commenti a questa accozzaglia di troiate (cioè altre troiate):
ReplyDeleteJena ha detto...
" la “solida” materia si regge sulle fondamenta del “vuoto”." Spetacolare, i complimenti come sempre Zret
mercoledì, settembre 29, 2010 7:29:00 PM
Zret ha detto...
Ciao Alain [ndTDM: ?????], se è vero che i fotoni sono particelle prive di massa (non posso né confermarlo né smentirlo), allora la frase da te citata non è poi così paradossale.
Ciao e grazie.
mercoledì, settembre 29, 2010 8:25:00 PM
ilpeyote ma tornate in cava interdetti che non siete altro
se è vero che i fotoni sono particelle prive di massa (non posso né confermarlo né smentirlo)
ReplyDeleteCi credo che non puoi confermarlo o smentirlo Antonio, di fisica non capisci proprio una cazzo ...