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I PARASSITI IN AULA: GLI EFFETTI DEI VERMI INTESTINALI - Parte 2
Il "verme a frusta" (Trichuris trichiura) |
La connessione tra il carico di vermi e la malnutrizione è ulteriormente supportata dagli studi che indicano che i programmi di sverminazione portano a bruschi aumenti della crescita; la presenza di tale effetto anche nei bambini più grandi ha portato alcuni ricercatori a concludere che “risolvere il problema dell’arresto di crescita nei bambini più grandi può essere più semplice di quanto si pensava in precedenza” [27]. Altri studi causali meno chiari (vedi Oberhelman 1998) mostrano pure una correlazione tra il carico di vermi e la malnutrizione tra i bambini in età scolastica.
Una
volta che le connessioni tra l’infezione elmintica e le varie forme di
malnutrizione sono state stabilite, ci sono un certo numero di strade
per le quali il carico di parassiti può influire negativamente
sull’attività cognitiva. Per esempio, un basso punteggio ottenuto sui
normali indicatori della crescita appare correlato a risultati
scolastici più scarsi e abbandono scolastico, peggiori risultati in
alcuni tipi di test, ed una minore capacità di concentrazione;
dall’altro lato la carenza di ferro può causare un “leggero ritardo
della crescita”, difficoltà nello svolgere funzioni cognitive astratte, e
“minori risultati ... in test sullo sviluppo mentale e motorio ...
[così come] aumento delle paure, disattenzione, e diminuita interazione
sociale” tra I bambini molto piccoli [28]. L’anemia è stata associate
anche con una ridotta resistenza allo sforzo fisico, una diminuzione
dell’abilità di apprendere nuove informazioni, ed “apatia, irritabilità,
e stanchezza” [29].
Queste
connessioni sono supportate da un certo numero di studi sulla
sverminazione. Per esempio, utilizzando 47 studenti della Repubblica
Democratica del Congo, Boivin e Giardani (1993) hanno scoperto che gli
integratori di ferro fungevano da complemento ai farmaci
antiparassitari, producendo migliori effetti sulle capacità cognitive
quando venivano somministrati in associazione rispetto a quando venivano
somministrati singolarmente [30]. Egli ha ipotizzato che questo
risultato fosse dovuto al fatto che gli integratori di ferro possano
“migliorare il benessere fisico [degli studenti] fino al punto di
potenziare i meccanismi di attenzione e di interesse che sono utili ai
fini dell’attività di apprendimento e dell’attività cognitiva,” con i
farmaci antiparassitari che agiscono unicamente per estendere questi
benefici riducendo ulteriormente la tendenza all’anemia [31].
Forse
ancora più affascinanti sono un certo numero di articoli che studiano
gli elminti intestinali al di là del legame tra malnutrizione e
cognizione per concentrarsi sulle connessioni tra la parassitosi e la
formazione della memoria. Per esempio, Nokes et. al. (1992) trovano che
gli interventi per ridurre l’infezione da vermi a frusta in 159 bambini
Giamaicani ha portato a migliorare “la memoria uditiva a breve termine” e
“la scansione ed il recupero di dati nella memoria a lungo termine”;
particolarmente affascinante è stata la sua scoperta che un periodo di 9
settimane era tutto quello che serviva agli studenti sverminati per
mettersi alla pari con i loro coetanei privi di infezioni parassitiche
nei test di prestazione [32]. L’ottimistica conclusione di Nokes che
“l’effetto negative dell’infezione da vermi a frusta su certe funzioni
cognitive ... è reversibile con la terapia” è particolarmente
significativa perché suggerisce che gli effetti dei vermi sulle
prestazioni intellettuali potrebbe non essere ristretto al meccanismo
della malnutrizione protratta per lungo termine, dal momento che gli
effetti fisici e quelli relativi allo sviluppo di tale malnutrizione
dovrebbero essere teoricamente irreversibili [33].
Da
segnalare anche gli studi di Ezeamama et. al. (2005) e Sakti et. al.
(1999), che hanno studiato rispettivamente il carico di parassiti nelle
Filippine e nell’Indonesia. Entrambi gli autori hanno trovato
significativi impatti negative della parassitosi sulla memoria e sulla
fluidità nel parlare, risultati che sono particolarmente rilevanti
perché hanno incluso controlli di status socio-economici status, livelli
di emoglobina, e indici della nutrizione (status nutrizionale e
difficoltà di crescita, rispettivamente). Come osserva Ezeamama, questi
studi suggeriscono “che la sottonutrizione non è il mediatore principale
delle correlazioni osservate” tra le infezioni da vermi e le
prestazioni intellettuali, particolarmente perché i loro risultati sono
significativi riguardo ad aspetti dell’intelletto che vanno al di là
della semplice abilità cognitiva e del tempo di reazione [34].
EFFETTI PRATICI DELLE INFEZIONI DA VERMI
Gli
studi succitati suggeriscono che potrebbe essere necessario guardare al
di là delle correlazioni tra nutrizione e abilità cognitive, ed
esplorare altri elementi dell’infezione elmintica che potrebbero avere
un effetto negativo sullo sviluppo intellettuale. Ai fini della presente
analisi, considereremo gli immediati effetti collaterali fisici della
parassitosi, l’assenteismo scolastico, e l’aumento dei costi medici
associati all’infezione parassitica.
Watkins
e Pollitt notano che, essendo l’energia fisica “nutrizionalmente
mediata”, i pazienti con un pesante carico di parassiti lottano per
preservare l’energia e combattere la malnutrizione, e quindi potrebbe
essere che “le menti scarsamente nutrite si adattino in maniera simile
... riducendo gli sforzi mentali e quindi limitando la vivacità
dell’interesse e dell’attenzione” [35]. Sebbene essi trovano poche prove
che questo adattamento potrebbe fornire benefici sotto forma della
conservazione dell’energia, è chiaro che l’attiva presenza della
parassitosi potrebbe imporre impose altre e più dirette limitazioni ai
tempi di attenzione dell’individuo.
Da
una parte, il processo dell’infezione parassitica è frequentemente
sintomatico. Le condizioni associate con l’infezione di elminti
intestinali comprendono l’ostruzione intestinale, l’insonnia, il vomito,
la debolezza, ed i dolori allo stomaco [36]; mentre il naturale
movimento dei vermi ed il loro attaccamento all’intestino può essere
genericamente fastidioso per i loro ospiti [37]. La migrazione delle
larve degli ascaridi attraverso il sistema respiratorio può anche
causare un accesso temporaneo di asma ed altri sintomi respiratori [38].
Questi effetti collaterali possono tutti concorrere alla distrazione
degli studenti e ridurre la loro lucidità mentale e produttività
intellettuale.
L’infezione
parassitica può anche rendere gli individui molto malati. In aggiunta
all’infezione cronica che ha un basso livello di costi, la parassitosi
può causare la necessità di cure più serie ed urgenti; per esempio
l’Organizzazione Mondiale della sanità ho scoperto che l’infezione da
vermi è una ragione comune per richiedere cure mediche in una varietà di
nazioni, con un massimo di 4.9% dei ricoveri ospedalieri in alcune zone
che derivano dalle complicazioni delle infezioni da vermi intestinali, e
fino al 3% di ricoveri attribuibili ai soli ascaridi [39]. È anche
importante considerare il fatto che la risposta del sistema immunitario
innescata dall’infezione elmintica può esaurire la capacità del corpo di
combattere altre malattie, rendendo le persone colpite più soggette a
co-infezioni [40].
I
costi giornalieri della malattia forniscono inoltre una forte
spiegazione per la terza realtà pratica dell’infezione elmintica,
l’osservazione che essa funziona come “una vera e propria barriera al
progresso scolastico dei bambini” quantificato da “assenteismo,
abbandono scolastico, e dal logoramento”[41]. Gli studenti carichi di
parassiti possono essere troppo deboli per seguire le lezioni, o le loro
famiglie possono essere troppo indebitate a causa delle spese mediche e
della scarsa produttività per poter pagare le tasse per l’iscrizione
scolastica. Questo effetto può essere concettualmente distinto dalle
precedenti scoperte sull’impatto della parassitosi sulla capacità
cognitive e sull’apprendimento; per esempio, Miguel and Kremer (2004)
trovano che i programmi di sverminazione aumentano la frequenza
scolastica del 25% senza influenzare assolutamente i risultati dei test
[42]. Tuttavia questi effetti possono anche essere correlati: Bleakley
(2007) ho trovato che la frequenza scolastica aumentava e l’abbandono
scolastico diminuiva significativamente nelle popolazioni scolastiche
che più hanno beneficiato dei programmi di verminazione della Fondazione
Rockefeller, portando sul lungo termine ad un aumento delle entrate
monetarie così come dei livelli di acculturazione [43].
PERCHÈ LA SVERMINAZIONE A SCUOLA?
Fin qui ho esaminato il carico globale di vermi parassiti ed enumerato due meccanismi attraverso i quali l’infezione elmintica può imporre un reale costo economico sulle vittime pesantemente infette. Da una parte l’infezione cronica può portare a lungo termine a conseguenze indirette sul piano nutrizionale per gli ospiti dei parassiti, difficoltà di crescita, malassorbimento, e carenze di proteine ed energia; queste a loro volta hanno un impatto negativo sull’abilità cognitiva e la memoria. Dall’altro lato, l’infezione parassitica acuta può avere reali, immediate conseguenze per le sue vittime, tra le quali malessere, distrazione e malattia; la spesa correlata alla richiesta di cure mediche; ed il pedaggio che questi costi esigono sulla frequenza scolastica ed il proseguimento degli studi.
Dopo avere spiegato perché la parassitosi deve essere affrontata se vogliamo veramente assicurare un equo accesso all’istruzione a tutti gli studenti, resta la domanda: perché i programmi di verminazione scolastici sono un approccio ottimale?
I programmi di sverminazione scolastica hanno un certo numero di vantaggi. Da una parte essi permettono a chi stabilisce le linee guida sulla salute di avvantaggiarsi delle infrastrutture e delle istituzioni per la somministrazione del trattamento medico; gli studenti frequentano la scuola in maniera abbastanza regolare, e gli insegnanti possono facilmente distribuire i farmaci agli studenti senza ricevere alcun addestramento medico [44].
Dall’altra parte, i programmi di sverminazione scolastica hanno dimostrato di avere forti effetti positivi anche all’esterno. Miguel e Kramer (2004) hanno utilizzato un modello “difference-in-difference” per dimostrare che i programmi di sverminazione attuati in alcune scuole hanno ridotto il carico di malattie nelle scuole vicine dove gli alunni non sono stati trattati; altri dati suggeriscono che sverminando i bambini si ottengono forti diminuzioni dei tassi di infezione degli adulti, dal momento che i bambini sono una significativa fonte di trasmissione [45].
La natura degli elminti intestinali e dei farmaci disponibili per trattarli inoltre, favorisce programmi di verminazione universale. L’infezione è generalmente diffusa, quindi è utile trattare un ampio campione della popolazione; inoltre, un farmaco come l’Albendazolo rappresenta un economico e sicuro intervento che non è particolarmente specifico, e può essere utilizzato in maniera abbastanza efficace contro tutti e tre i principali tipi di elminti intestinali (o ogni infezione contemporanea di più tipi di elminti) [46]. Infine, siccome viene impedita la riproduzione di questi vermi, ridurne la trasmissione potrebbe essere la migliore maniera di ridurne la prevalenza, e l’intervento su larga su una base annuale o semestrale può in effetti essere un ragionevole mezzo per ottenere tale risultato [47].
In conclusione, ho affermato che la riduzione dell’infezione elmintica intestinale possa essere un elemento chiave dello sviluppo economico. Ci sono considerevoli prove che una riduzione del carico di parassiti possa migliorare lo sviluppo cognitive, la capacità di memorizzare, e le capacità intellettuali nei bambini in età scolastica; essa può anche conferire benefici a lungo termine sotto forma migliori condizioni di salute della popolazione collegate alla riduzione di malnutrizione, anemia, e difficoltà di crescita. D’altra parte, i diretti ed immediate benefici per la salute dei programmi di sverminazione – sotto forma di diminuzione delle malattia e della sofferenza, riduzione dei ricoveri in ospedale, delle visite mediche e delle co-infezioni – può anche far diminuire l’abbandono scolastico, far aumentare la frequenza scolastica ed i risultati raggiunti, migliorando al contempo la qualità della vita dei bambini in età scolastica e delle loro comunità. I programmi di sverminazione dovrebbero essere un naturale complemento di più ampi sforzi per migliorare la qualità e l’accessibilità dell’istruzione, dal momento che tali programmi aumenteranno naturalmente i risultati degli investimenti nel settore dell’istruzione aumentando al contempo la capacità dei poveri di trarre pieno vantaggio delle risorse per loro disponibili.
Fin qui ho esaminato il carico globale di vermi parassiti ed enumerato due meccanismi attraverso i quali l’infezione elmintica può imporre un reale costo economico sulle vittime pesantemente infette. Da una parte l’infezione cronica può portare a lungo termine a conseguenze indirette sul piano nutrizionale per gli ospiti dei parassiti, difficoltà di crescita, malassorbimento, e carenze di proteine ed energia; queste a loro volta hanno un impatto negativo sull’abilità cognitiva e la memoria. Dall’altro lato, l’infezione parassitica acuta può avere reali, immediate conseguenze per le sue vittime, tra le quali malessere, distrazione e malattia; la spesa correlata alla richiesta di cure mediche; ed il pedaggio che questi costi esigono sulla frequenza scolastica ed il proseguimento degli studi.
Dopo avere spiegato perché la parassitosi deve essere affrontata se vogliamo veramente assicurare un equo accesso all’istruzione a tutti gli studenti, resta la domanda: perché i programmi di verminazione scolastici sono un approccio ottimale?
I programmi di sverminazione scolastica hanno un certo numero di vantaggi. Da una parte essi permettono a chi stabilisce le linee guida sulla salute di avvantaggiarsi delle infrastrutture e delle istituzioni per la somministrazione del trattamento medico; gli studenti frequentano la scuola in maniera abbastanza regolare, e gli insegnanti possono facilmente distribuire i farmaci agli studenti senza ricevere alcun addestramento medico [44].
Dall’altra parte, i programmi di sverminazione scolastica hanno dimostrato di avere forti effetti positivi anche all’esterno. Miguel e Kramer (2004) hanno utilizzato un modello “difference-in-difference” per dimostrare che i programmi di sverminazione attuati in alcune scuole hanno ridotto il carico di malattie nelle scuole vicine dove gli alunni non sono stati trattati; altri dati suggeriscono che sverminando i bambini si ottengono forti diminuzioni dei tassi di infezione degli adulti, dal momento che i bambini sono una significativa fonte di trasmissione [45].
La natura degli elminti intestinali e dei farmaci disponibili per trattarli inoltre, favorisce programmi di verminazione universale. L’infezione è generalmente diffusa, quindi è utile trattare un ampio campione della popolazione; inoltre, un farmaco come l’Albendazolo rappresenta un economico e sicuro intervento che non è particolarmente specifico, e può essere utilizzato in maniera abbastanza efficace contro tutti e tre i principali tipi di elminti intestinali (o ogni infezione contemporanea di più tipi di elminti) [46]. Infine, siccome viene impedita la riproduzione di questi vermi, ridurne la trasmissione potrebbe essere la migliore maniera di ridurne la prevalenza, e l’intervento su larga su una base annuale o semestrale può in effetti essere un ragionevole mezzo per ottenere tale risultato [47].
In conclusione, ho affermato che la riduzione dell’infezione elmintica intestinale possa essere un elemento chiave dello sviluppo economico. Ci sono considerevoli prove che una riduzione del carico di parassiti possa migliorare lo sviluppo cognitive, la capacità di memorizzare, e le capacità intellettuali nei bambini in età scolastica; essa può anche conferire benefici a lungo termine sotto forma migliori condizioni di salute della popolazione collegate alla riduzione di malnutrizione, anemia, e difficoltà di crescita. D’altra parte, i diretti ed immediate benefici per la salute dei programmi di sverminazione – sotto forma di diminuzione delle malattia e della sofferenza, riduzione dei ricoveri in ospedale, delle visite mediche e delle co-infezioni – può anche far diminuire l’abbandono scolastico, far aumentare la frequenza scolastica ed i risultati raggiunti, migliorando al contempo la qualità della vita dei bambini in età scolastica e delle loro comunità. I programmi di sverminazione dovrebbero essere un naturale complemento di più ampi sforzi per migliorare la qualità e l’accessibilità dell’istruzione, dal momento che tali programmi aumenteranno naturalmente i risultati degli investimenti nel settore dell’istruzione aumentando al contempo la capacità dei poveri di trarre pieno vantaggio delle risorse per loro disponibili.
NOTE
1. Watkins and Pollitt, 171.
2.World Development Report 1993, 79.
3. Montresor, 9.
4.
Levinger, 15. Please note that this estimate is less current than the
Watkins and Pollitt estimate, leading Levinger to underestimate the
number infected.
5. Montresor, 9.
6. Watkins and Pollitt, 174-5.
7. Rockefeller Sanitation Committee (1915), cited in Bleakley, 79.
8. Rockefeller Sanitation Committee (1912), cited in Bleakley, 78.
9.
Ashford and Igaravidez (1911), cited in Watkins and Pollitt, 175. More
colorfully, the Rockefeller Foundation referred to Tamil workers’
“disinclination to use latrines” as the “‘White Man’s burden,’” “‘a
direct menace to the community,’” and “‘an indirect menace to the
world.’”
0. Report of a WHO Expert Committee (1987), 14.
11. Del Rosso and Marek, 5.
12. Levinger, 17.
13. World Development Report (1993), 79.
4. Watkins and Pollitt, 174.
5. Humans only.
6. Report of a WHO Expert Committee (1987), 15.
7. Crompton, S24.
8. Watkins and Pollitt, 174. Levinger mentions this briefly in the case of whipworm (17).
19. Report of a WHO Expert Committee (1987), 15; Levinger, 17.
20. World Development Report (1993), 79; Del Rosso and Marek, 5.
21. Stolzfus, 348.
22.
Watkins and Pollitt, 185. Specifically, some of the cytokines released
in the immune response have been tied to anorexic reactions in animals.
23. Report of a WHO Expert Committee (1987), 18.
24. Watkins and Pollitt, 174.
25. “School-based Deworming Interventions: An Overview,” 1.
26. Watkins and Pollitt, 174; Report of a WHO Expert Committee (1987), 19.
27. World Development Report (1993), 79.
28. Levinger, 9, 13.
29. Report of a WHO Expert Committee (1987), 29. Watkins and Pollitt, 186.
30. Boivin, 261.
31. Boivin, 261.
32. Nokes, 77.
33. Nokes, 77.
34. Sakti, 322.
35. Watkins and Pollitt, 185.
36. John and Petri, 242, 254, 264; Watkins and Pollitt, 185.
37. Watkins and Pollitt, 185, 174.
38. John and Petri, 242.
39. Report of a WHO Expert Committee (1987), 31.
40. Watkins and Pollitt, 174.
41. Levinger, 15.
42. Miguel and Kremer, 163.
43. Bleakley, 73, 75-6.
44. Watkins and Pollitt, 173.
45. Del Rosso and Marek, 19.
46. World Development Report (1993), 74.
47. Del Rosso and Marek, 20.
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Series 749.
2004. “School-Based Deworming Interventions: An Overview.” UNESCO, Fresh Tools for Effective School Health.
penna rassegnati l'unico parassita in un aula sei tu
ReplyDeletehai preso una partite di droga tagliata male corrado DROGATO DI MERDA penna?
ReplyDeleteCorrado i vermi li ha nella scatola cranica. Sono l'unica cosa viva che vi sia rimasta
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