http://zret.blogspot.ch/2014/12/un-grammy-per-sammy.html
Un Grammy per Sammy
Quando
un adulto chiese a Sammy, rosea bimbetta dell’asilo, “Che cosa vuoi
fare da grande?”, ella rispose tutta contegnosa: “L’astronauta!” … ed
astronauta diventò. A volte i sogni si avverano e la pargoletta di un
tempo è oggi un’eroina che è partita… per lo spazio.
Siamo commossi e pieni di ammirazione: Samantha tra un po’ ha più lauree di Piero Angela. Senza titoli accademici si vale meno di un fico secco e la Scienza, “benefica, immortal, a’ trionfi avvezza”, è tutta lì, in magnifiche pergamene incorniciate, abbellite da autografi pieni di svolazzi, da bolli preziosi, da stemmi rutilanti.
L’ulissiaca viaggiatrice è poliglotta: soprattutto il suo italiano è forbito, irreprensibile. Le sue conoscenze sono “interminate” e “sovrumane” come gli spazi cosmici che ora l’esploratrice contempla, lo sguardo solenne e sagace, dalla stazione orbitante.
Intrepida, intemerata, invitta, inclita, ella, da lassù, ove si ode quasi il frullo di angeliche ali, ci elargisce graziosamente il suo infinito sapere, la sua profonda comprensione delle meccaniche celesti, persino dei più reconditi misteri della Creazione.
Celestiale creatura, solo Tu, potevi inanellare tanti trionfi, celebrare la fulgida, sempiterna vittoria del Sapere sulle tenebre della superstizione in cui brancola un’umanità smarrita.
Non sapremmo quale dottissima disquisizione trascegliere nel florilegio da Te composto in guisa tanto superba: la Scienza si innalza a Poesia, alata a somiglianza di Pegaso.
Così, pur consci che tutte le Tue perle sono di inestimabile valore, esibiamo all’universale contemplazione la seguente:
“Ecco come ti si vede dallo spazio. I disegni che le nuvole creano sopra il Golfo sono meravigliosi!”
Forse quelle descritte in modo tanto sublime dalla nostra novella Saffo non sono nubi, anzi ci pare che colei sia incorsa in una castroneria, ma Le accordiamo venia, perché, malgrado codesta lievissima menda, Sammy resta e resterà in saecula saeculorum la nostra castronauta, pardon Astronauta per antonomasia.
Siamo commossi e pieni di ammirazione: Samantha tra un po’ ha più lauree di Piero Angela. Senza titoli accademici si vale meno di un fico secco e la Scienza, “benefica, immortal, a’ trionfi avvezza”, è tutta lì, in magnifiche pergamene incorniciate, abbellite da autografi pieni di svolazzi, da bolli preziosi, da stemmi rutilanti.
L’ulissiaca viaggiatrice è poliglotta: soprattutto il suo italiano è forbito, irreprensibile. Le sue conoscenze sono “interminate” e “sovrumane” come gli spazi cosmici che ora l’esploratrice contempla, lo sguardo solenne e sagace, dalla stazione orbitante.
Intrepida, intemerata, invitta, inclita, ella, da lassù, ove si ode quasi il frullo di angeliche ali, ci elargisce graziosamente il suo infinito sapere, la sua profonda comprensione delle meccaniche celesti, persino dei più reconditi misteri della Creazione.
Celestiale creatura, solo Tu, potevi inanellare tanti trionfi, celebrare la fulgida, sempiterna vittoria del Sapere sulle tenebre della superstizione in cui brancola un’umanità smarrita.
Non sapremmo quale dottissima disquisizione trascegliere nel florilegio da Te composto in guisa tanto superba: la Scienza si innalza a Poesia, alata a somiglianza di Pegaso.
Così, pur consci che tutte le Tue perle sono di inestimabile valore, esibiamo all’universale contemplazione la seguente:
“Ecco come ti si vede dallo spazio. I disegni che le nuvole creano sopra il Golfo sono meravigliosi!”
Forse quelle descritte in modo tanto sublime dalla nostra novella Saffo non sono nubi, anzi ci pare che colei sia incorsa in una castroneria, ma Le accordiamo venia, perché, malgrado codesta lievissima menda, Sammy resta e resterà in saecula saeculorum la nostra castronauta, pardon Astronauta per antonomasia.
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Ma non ti rendi conto di quanto brutta sia la tua vita, Antonio?
ReplyDeleteNon ti capita mai di voltarti indietro e chiederti che cosa hai concluso fino ad ora?
Poveruomo!
Zret sei una persona idegna, ividiosa e che probabilmente soffre di un disturbo evitante della personalità, almeno è questo quello che emerge da quello che scrivi, sinceramente faresti molto meglio a startene zitto, per un professore (ancora non mi spiego come tu possa insegnare in un liceo) è davvero una gan brutta figura.
ReplyDeleteSe apocalissi aliene fosse un libro di rosicate sarebbe spesso come il signore degli anelli.
ReplyDelete:D
Antò, a te chi l'ha data la laurea? L'hai ottenuta come il tuo amichetto cannaiolo?
ReplyDeleteChe pietosa dimostrazione di invidia.
ReplyDeleteInvece di ammirare chi con impegno, fatica e voglia ha raggiunto un traguardo fantastico, questo essere indegno sputa su chi ha avuto le palle per arrivare dove voleva.
Sam, se mai leggerai questi commenti, noi facciamo il tifo per te.
Forse riesce ad essere peggio di suo fratello ... povera mamma Marcianó.
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