http://straker-61.blogspot.com/2009/05/opporsi-allopposizione.html
Opporsi all'"opposizione"
Sappiamo che esiste un'opposizione "voluta ed autorizzata dal sistema". Di Pietro, Grillo, Travaglio... appartengono a questa tipologia di falso dissenso, una valvola di sfogo per cittadini frustrati e vessati. Studiando questi personaggi, chi li sostiene e li finanzia, si comprende che sono dei tribuni collusi con il potere. Non è difficile comprendere il loro vero ruolo, la loro vera natura.
Più infidi, perché ben dissimulati, sono altri divulgatori di verità scabrose, indagatori di pericolose macchinazioni: costoro carpiscono la fiducia anche delle persone più provvedute. La carpiscono con una paziente, accurata costruzione di una reputazione cristallina, millantando un cursus honorum irreprensibile, di strenui oppugnatori dei potenti. Se raccontano di aver subìto pressioni e minacce, se vengono aggrediti dai disinformatori, siamo certi che essi sono dei giornalisti e conferenzieri sinceri? No. Probabilmente costoro appartengono a livelli piuttosto alti della piramide e lo stesso Attivissimo, cui è affidato il compito di attaccare i ricercatori indipendenti, non sa che alcuni doppiogiochisti sono attori consumati esperti nel metodo Stanislavskij. Li si può definire "agenti di controllo" (è dicitura che ho mutuato da Davy): che si occupino di scie chimiche e di temi affini non è una discriminante che accerti la loro buona fede. In primo luogo, non trattano il tema in modo convincente e fattivo, ma introducono a volte dei distinguo oppure si perdono in prolisse dissertazioni che non si traducono mai in azioni. Ne è un esempio lampante il sito sciechimiche.org che, presto infiltrato dai servizi, è diventato un'accademia del nulla o, meglio, un pascolo recintato in cui utenti-pecore possono brucare l'erba, mentre sono controllati dagli agenti-pastori.
Come dunque stabilire la genuinità di certi ricercatori? Non è facile, ma neppure impossibile. In primo luogo, questi custodi del gregge, lupi travestiti da agnelli, prima o dopo si tradiscono: può essere una stretta di mano massonica, una frequentazione con Attivissimo o con altri famigerati gazzettieri, un articolo la cui linearità è incrinata da un'espressione ambigua, può essere un microscopico indizio seminato in un testo.
Basta che ci si indigni per la futura promulgazione del Codex Alimentarius per essere veri oppositori del sistema? Basta denunciare la censura e la campagna di denigrazione a danno di Giampaolo Giuliani per essere fautori della scienza indipendente? Quante volte scopriamo che questi scrittori contraffatti sono adepti della setta il cui profeta è il livido e livoroso Paolo Attivissimo! Non dimentichiamo poi che il sistema non solo controlla la dissidenza, ma la crea, anche aprendo siti gattopardeschi, strumenti affinché tutto cambi per non cambiare nulla.
Aveva ragione Orazio, quando scriveva Naturam expellas furca, tamen usque recurret, ossia "Anche se caccerai la natura con la forca, essa tuttavia ritornerà sempre" (Orazio, Epist., I, 10, 24). Questi agenti di controllo, per quanto si ingegnino a mascherare il loro vero temperamento, prima o dopo, lo rivelano, a causa di un lapsus freudiano. La maschera che aderisce al loro volto come una seconda pelle si lacera appena, sicché si intravede il viso sfigurato di chi è avvezzo a mentire. La menzogna è per loro un abito ed un'abitudine.
Occorre prestare attenzione: la loro "disponibilità al dialogo", il loro "atteggiamento democratico" (che si esplica, ad esempio, nella decisione di non moderare i commenti straripanti calunnie e diffamazioni) sono segni di scarsa affidabilità. Visto che non si può servire contemporaneamente Dio e Mammona, tale contegno di "apertura" e di "tolleranza" è, in realtà, traccia di una subdola, volpina strategia di disinformazione. La licenza viene spacciata per libertà e, nel contempo, si accusa chi, invece, è leale con sé stesso e con gli altri, chi non accetta compromessi con gli imbroglioni ed i ciarlatani, di non volere il contraddittorio, di essere intollerante. Certo! Si è intolleranti verso le mistificazioni. Non abbiamo alcunché da condividere con queste canaglie. Non pranzeremo con loro. La coerenza non si baratta e non si svende per un piatto di lenticchie.
Alcuni sono subornati con lusinghe e promesse, altri sono corrotti, altri sono minacciati: per questi motivi, passano dalla parte dei mistificatori, magari all'inizio cercando di tenere il piede in due staffe per non apparire sfacciati nella loro defezione. Poi diventano avversari della verità a pieno titolo ed a pieno regime, accolti nelle amorevoli grinfie degli aguzzini. L'abbraccio si rivelerà per loro mortale. Sono come i pedoni nel gioco degli scacchi: saranno i primi ad essere sacrificati affinché la partita sia vinta. Per pochi ed effimeri privilegi, i fiancheggiatori del regime rinunciano alla dignità, alla coscienza. Intanto i vari "studiosi" di cospirazioni, in modo molto scaltro, deviano l'attenzione su strane ed oscure storie, ma stranamente nessuno o quasi li attacca. L’importante è che non si guardi in alto, ai burattinai. A volte si adducono blandi e convenzionali argomenti contro gli agenti in incognito: li si insignisce pure di qualche ironico riconoscimento, ma non sono oggetto di imboscate, di pesanti e volgari assalti. Si tenta di distruggere chi veramente combatte contro l’avvelenamento globale, contro le mille perversità del sistema, per mezzo di insinuazioni, dardi avvelenati, con una campagna di discredito ossessiva, insistente e diuturna, laddove i finti divulgatori solo ogni tanto sono criticati o derisi, giusto per non destare sospetti nei lettori e nell’uditorio dei convegni.
Infine, anche se questi propugnatori dell’informazione non allineata sono attaccati, si nota che si sta seguendo un copione, che è una recita, sebbene gli attori siano abilissimi nell'incarnare ruoli e personaggi.
Naturalmente non sono divulgatori, ma divulg-attori.
Più infidi, perché ben dissimulati, sono altri divulgatori di verità scabrose, indagatori di pericolose macchinazioni: costoro carpiscono la fiducia anche delle persone più provvedute. La carpiscono con una paziente, accurata costruzione di una reputazione cristallina, millantando un cursus honorum irreprensibile, di strenui oppugnatori dei potenti. Se raccontano di aver subìto pressioni e minacce, se vengono aggrediti dai disinformatori, siamo certi che essi sono dei giornalisti e conferenzieri sinceri? No. Probabilmente costoro appartengono a livelli piuttosto alti della piramide e lo stesso Attivissimo, cui è affidato il compito di attaccare i ricercatori indipendenti, non sa che alcuni doppiogiochisti sono attori consumati esperti nel metodo Stanislavskij. Li si può definire "agenti di controllo" (è dicitura che ho mutuato da Davy): che si occupino di scie chimiche e di temi affini non è una discriminante che accerti la loro buona fede. In primo luogo, non trattano il tema in modo convincente e fattivo, ma introducono a volte dei distinguo oppure si perdono in prolisse dissertazioni che non si traducono mai in azioni. Ne è un esempio lampante il sito sciechimiche.org che, presto infiltrato dai servizi, è diventato un'accademia del nulla o, meglio, un pascolo recintato in cui utenti-pecore possono brucare l'erba, mentre sono controllati dagli agenti-pastori.
Come dunque stabilire la genuinità di certi ricercatori? Non è facile, ma neppure impossibile. In primo luogo, questi custodi del gregge, lupi travestiti da agnelli, prima o dopo si tradiscono: può essere una stretta di mano massonica, una frequentazione con Attivissimo o con altri famigerati gazzettieri, un articolo la cui linearità è incrinata da un'espressione ambigua, può essere un microscopico indizio seminato in un testo.
Basta che ci si indigni per la futura promulgazione del Codex Alimentarius per essere veri oppositori del sistema? Basta denunciare la censura e la campagna di denigrazione a danno di Giampaolo Giuliani per essere fautori della scienza indipendente? Quante volte scopriamo che questi scrittori contraffatti sono adepti della setta il cui profeta è il livido e livoroso Paolo Attivissimo! Non dimentichiamo poi che il sistema non solo controlla la dissidenza, ma la crea, anche aprendo siti gattopardeschi, strumenti affinché tutto cambi per non cambiare nulla.
Aveva ragione Orazio, quando scriveva Naturam expellas furca, tamen usque recurret, ossia "Anche se caccerai la natura con la forca, essa tuttavia ritornerà sempre" (Orazio, Epist., I, 10, 24). Questi agenti di controllo, per quanto si ingegnino a mascherare il loro vero temperamento, prima o dopo, lo rivelano, a causa di un lapsus freudiano. La maschera che aderisce al loro volto come una seconda pelle si lacera appena, sicché si intravede il viso sfigurato di chi è avvezzo a mentire. La menzogna è per loro un abito ed un'abitudine.
Occorre prestare attenzione: la loro "disponibilità al dialogo", il loro "atteggiamento democratico" (che si esplica, ad esempio, nella decisione di non moderare i commenti straripanti calunnie e diffamazioni) sono segni di scarsa affidabilità. Visto che non si può servire contemporaneamente Dio e Mammona, tale contegno di "apertura" e di "tolleranza" è, in realtà, traccia di una subdola, volpina strategia di disinformazione. La licenza viene spacciata per libertà e, nel contempo, si accusa chi, invece, è leale con sé stesso e con gli altri, chi non accetta compromessi con gli imbroglioni ed i ciarlatani, di non volere il contraddittorio, di essere intollerante. Certo! Si è intolleranti verso le mistificazioni. Non abbiamo alcunché da condividere con queste canaglie. Non pranzeremo con loro. La coerenza non si baratta e non si svende per un piatto di lenticchie.
Alcuni sono subornati con lusinghe e promesse, altri sono corrotti, altri sono minacciati: per questi motivi, passano dalla parte dei mistificatori, magari all'inizio cercando di tenere il piede in due staffe per non apparire sfacciati nella loro defezione. Poi diventano avversari della verità a pieno titolo ed a pieno regime, accolti nelle amorevoli grinfie degli aguzzini. L'abbraccio si rivelerà per loro mortale. Sono come i pedoni nel gioco degli scacchi: saranno i primi ad essere sacrificati affinché la partita sia vinta. Per pochi ed effimeri privilegi, i fiancheggiatori del regime rinunciano alla dignità, alla coscienza. Intanto i vari "studiosi" di cospirazioni, in modo molto scaltro, deviano l'attenzione su strane ed oscure storie, ma stranamente nessuno o quasi li attacca. L’importante è che non si guardi in alto, ai burattinai. A volte si adducono blandi e convenzionali argomenti contro gli agenti in incognito: li si insignisce pure di qualche ironico riconoscimento, ma non sono oggetto di imboscate, di pesanti e volgari assalti. Si tenta di distruggere chi veramente combatte contro l’avvelenamento globale, contro le mille perversità del sistema, per mezzo di insinuazioni, dardi avvelenati, con una campagna di discredito ossessiva, insistente e diuturna, laddove i finti divulgatori solo ogni tanto sono criticati o derisi, giusto per non destare sospetti nei lettori e nell’uditorio dei convegni.
Infine, anche se questi propugnatori dell’informazione non allineata sono attaccati, si nota che si sta seguendo un copione, che è una recita, sebbene gli attori siano abilissimi nell'incarnare ruoli e personaggi.
Naturalmente non sono divulgatori, ma divulg-attori.
"sicché si intravede il viso sfigurato di chi è avvezzo a mentire"
ReplyDeleteSi è guardato allo specchio?
Sterker, Sterker, perché giudichi sempre tutti con il tuo metro?
ReplyDeleteSe tu sei un incompetente, bugiardo, ignorante, falsificatore, incapace il resto del mondo non è così.
Perché per una volta nelle tua vita non presenti delle prove invece che dei tarocchi?
Sarà perché sai di mentire e hai paura di perdere anche i 4 cerebrolesi che ancora ti seguono?
Mikhail Lanart-Hastur
E' mica stato cosi co...one da mettere la foto che ritrae un minore?
ReplyDelete@orso
ReplyDeletesi, ma mettendoci un nome a casaccio
Non pranzeremo con loro. La coerenza non si baratta e non si svende per un piatto di lenticchie.
ReplyDeleteSvendere? Rosario, in qualsiasi caso il pranzo te lo pagavi.. sia chiaro. Sei troppo abituato male mi sa.
Ai falsari non sono uso pagare nemmeno il caffè.
Insiste con Sala.. che dire: Peyote, sei al sicuro :P
Ora, questo è un post dove da il meglio della sua abilità di ricercatore: consiglio di mandare un'email a Brandolini, ed in copia alla segreteria del partito democratico o a Franceschini direttamente, e chiedere se si dissocia o meno.
Non c'è che dire, su cinque nomi appioppati, tre sono di persone che non hanno mai fatto nulla per nasconderli, gli altri due sono sparati così, alla membro di segugio... Ritenta, sarai più fortunato ;)
ReplyDeleteE' molto sbagliato che a me, più che i nomi delle persone nella foto del pranzo scettico, interessi il nome (e magari telefono...) della ragazza nello specchio...? :-P
ReplyDeleteGran bella tavolata; visto che alle riunioni "se magna", alla prox vengo anch'io.
ReplyDelete- Morgelloni trifolati
- Nanomunghi alla cacciatora
Basta che non mi venga servito lo Strakkino ... mi è indigesto!
Salve a tutti.
ReplyDeleteStefania sarei io. Sono la collaboratrice di Paolo Franceschetti (a cui sono rivolti gran parte degli attacchi dell'articolo).
Ovviamente quella della foto non sono io. Ma voi lo sapete perché la foto è vostra. Infatti l'ho trovata nel blog di Attivissimo, in cui si vede la versione ingrandita e si può notare benissimo che non sono io.
La foto è stata scattata al convegno di Lugano del 25 aprile. Convegno al quale io non nemmeno assistito!
Scrivo qui, dato che Marcianò applica la censura preventiva. Infatti ho già mandato due commenti ma non mi sono stati pubblicati. Come era prevedibile. :-)
Stefania, mi piacerebbe avere un commento di Paolo Franceschetti alla luce di tutto, anche del suo articolo sui debunker di prima della conferenza. Senza nessuna remora o pregiudizio nei suoi confronti da parte mia... è pura e semplice curiosità personale (anche in privato). Ovviamente se non gli porta via tempo.
ReplyDeleteGrazie.
Non sarebbe in grado di identificare qualcuno neppure dalla carta d'identità...
ReplyDeleteMa quanto gli saranno fischiate le orecchie nel momento in cui digitava "ciarlatano"?
ReplyDeleteCordialità
Attila