http://zret.blogspot.com/2009/05/skara-brae.html
Skara Brae
L'arcipelago delle Orcadi fu abitato durante il Neolitico (IX-IV millennio a.C.) da una popolazione che costruì nella località di Skara Brae un villaggio in seguito abbandonato. Le abitazioni erano tutte di pietra ed edificate secondi criteri razionali ed efficienti. Skara Brae è un villaggio in cui le case, gli utensili, le suppellettili sono litici. Le vestigia, studiate in modo sistematico dall'archeologo Gordon Vere Childe, agli inizi del XX secolo, sono contraddistinte da abitazioni tutte al di sotto del livello del terreno ed uniformi sotto il profilo strutturale: sono infatti, costituite da un quadrilatero di pietre a secco attorno ad un focolare, mentre attorno sono dislocati i letti e la dispensa. I muri sono un po' inclinati verso l'interno a sostenere la copertura forse lignea o di vertebre di balena, ricoperta di terriccio e di erba.
La tipologia di queste strutture ricorda il mégaron miceneo: il mégaron era una grande stanza rettangolare, i cui muri laterali si estendevano di solito a comprendere un vestibolo ed un portico, a volte con colonne. Nella sala si trovava in genere un focolare centrale intorno al quale si ergevano quattro colonne di sostegno al tetto, in cui si apriva un foro per la luce e la ventilazione.
E' possibile che la struttura abitativa di Skara Brae costituisca un archetipo o uno dei possibili archetipi dell'architettura micenea? Se così fosse, la teoria settentrionalista, che vede in popoli nordici gli antenati degli Achei (Danai), ma che soprattutto individua nelle regioni settentrionali europee una scaturigine della civiltà greca, troverebbe un'ulteriore, per quanto controversa, conferma. Tale teoria è stata recentemente ripresa dall'ingegnere Felice Vinci, autore del voluminoso saggio "Omero nel Baltico", libro con cui ha suscitato "l'ira funesta" degli orientalisti inclini a considerare il Nord come un'area arretrata ed in cui tardi irradiò la sua luce il Sole dell'Oriente.
A mio parere, è possibile un'origine policentrica e più o meno coeva delle civiltà e forse la genesi delle culture neolitiche, ma soprattutto megalitiche, va ricercata altrove, nell'Atlantide, con le colonie e gli avamposti, posteriori alla sua scomparsa, distribuiti tra Medio Oriente, bacino del Mediterraneo, Mare del Nord etc. La diaspora degli Indoeuropei potrebbe essere la ripetizione di una diffusione precedente per opera di genti atlantidee.
D'altronde i misteriosi costruttori di Skara Brae innalzarono, tra i vari monumenti megalitici, anche l'anello di Brodgar, formato da tre cerchi concentrici comprendenti un terrapieno, un fossato e, al centro, un anello di pietre. E' una grandiosa testimonianza architettonica che ricorda la morfologia dell'Atlantide descritta da Platone. E' una coincidenza?
Fonti:
Dizionario di Archeologia, Milano, 2001, s.v. megaron
B. Porcu, Vento sulle Orcadi, 2009, in Fenix n. 7
F. Vinci, Omero nel Baltico, nuova edizione, 2008
La tipologia di queste strutture ricorda il mégaron miceneo: il mégaron era una grande stanza rettangolare, i cui muri laterali si estendevano di solito a comprendere un vestibolo ed un portico, a volte con colonne. Nella sala si trovava in genere un focolare centrale intorno al quale si ergevano quattro colonne di sostegno al tetto, in cui si apriva un foro per la luce e la ventilazione.
E' possibile che la struttura abitativa di Skara Brae costituisca un archetipo o uno dei possibili archetipi dell'architettura micenea? Se così fosse, la teoria settentrionalista, che vede in popoli nordici gli antenati degli Achei (Danai), ma che soprattutto individua nelle regioni settentrionali europee una scaturigine della civiltà greca, troverebbe un'ulteriore, per quanto controversa, conferma. Tale teoria è stata recentemente ripresa dall'ingegnere Felice Vinci, autore del voluminoso saggio "Omero nel Baltico", libro con cui ha suscitato "l'ira funesta" degli orientalisti inclini a considerare il Nord come un'area arretrata ed in cui tardi irradiò la sua luce il Sole dell'Oriente.
A mio parere, è possibile un'origine policentrica e più o meno coeva delle civiltà e forse la genesi delle culture neolitiche, ma soprattutto megalitiche, va ricercata altrove, nell'Atlantide, con le colonie e gli avamposti, posteriori alla sua scomparsa, distribuiti tra Medio Oriente, bacino del Mediterraneo, Mare del Nord etc. La diaspora degli Indoeuropei potrebbe essere la ripetizione di una diffusione precedente per opera di genti atlantidee.
D'altronde i misteriosi costruttori di Skara Brae innalzarono, tra i vari monumenti megalitici, anche l'anello di Brodgar, formato da tre cerchi concentrici comprendenti un terrapieno, un fossato e, al centro, un anello di pietre. E' una grandiosa testimonianza architettonica che ricorda la morfologia dell'Atlantide descritta da Platone. E' una coincidenza?
Fonti:
Dizionario di Archeologia, Milano, 2001, s.v. megaron
B. Porcu, Vento sulle Orcadi, 2009, in Fenix n. 7
F. Vinci, Omero nel Baltico, nuova edizione, 2008
Prima!
ReplyDeleteQuesta volta l'ho capito e mi è piaciuto. :)
Purtroppo però credo che Atlantide non sia mai esistita(ed è un peccato).
Per quanto riguarda "Omero nel Baltico" cominciai a leggerlo qualche anno fa, intrigata dalla tesi che presentava, ma dovetti smettere subito: troppo impegnativo e pesante per me.
Non avevo e non ho tutt'ora le nozioni di base (letteratura antica, storia antica, mitologia, conoscenza di studiosi e studi vari) per districarmi tra le sue righe.....
:(
ingegnere Felice Vinci, autore del voluminoso saggio "Omero nel Baltico"niente oh, non c'è un ca da fare... uno storico che mi scrive di storia, un ingegnere che mi scrive di ingegneria? macché scherziamo? troppo banale..
ReplyDeletetheDRaKKaR, non e' mica obbligatorio che un ingegnere non possa essere appassionato e essere esperto anche di cose che non riguardano l'ingegneria.
ReplyDeleteIo conosco un ingegnere, appassionato di Dante Alighieri, che conosce la Divina Commedia, meglio di tanti professori d'italiano a cominciare da zret.
ma certo
ReplyDeletedevi contestualizzare quello che ho scritto
mi riferisco agli sciachimisti, ove *per norma e regola* tutti parlano di tutto, sparando una marea di cazzate, senza pensare a chiedere almeno l'opinione di un esperto
poi che la cultura non passi solo per il mondo accademico lo sappiamo e capita, ma sentire un esperto è un passo direi fondamentale in una qualsiasi ricerca
ah, per finire, ovviamente il lavoro di Vinci a livello storico e antropologico vale molto molto poco e non lo dico, ma gli esperti (appunto)
Io me lo sono letto tutto e, con una passione viscerale per la cd "cultura e filosofia classiche", l'ho trovato piuttosto sciatto e pieno di approssimazioni... con il suo discorso si potrebbe inserire l'iliade e l'odissea in moltissime regioni del Globo, solo Giacobbo riesce ad essere così boccalone da prendere tutto come oro colato...
ReplyDeleteCordialità
Attila
essere scettici e' comodo, facile, sbrigativo...gli scettici sono la rovina della civilta' attuale!
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