http://zret.blogspot.com/2009/05/abisso.html
Abisso
A volte accade che gli eventi della mattina, già nelle prime ore del pomeriggio, paiono persi in un'abissale distanza. Chi eravamo solo poco tempo fa? Dove? Sembra che gli istanti siano risucchiati in un vortice spaventoso. In certi momenti, è come se la coscienza, alleggerita del peso dell’identità, si sfaldasse, come se l'io si dilatasse ad accogliere frammenti di universi e soffi di Luce.
La fiamma di un sogno ci lambisce, rischiarando dimensioni ulteriori. Ci accorgiamo che l'esistenza ordinaria è stretta nella corazza della logica, di una percezione bidimensionale, della caduta fatale nella vecchiezza e nella morte.
Intravisti certi orizzonti, non si possono più dimenticare, anche se sembrano dissolversi tra le nebbie dell'oblio. Uno scatto secco della chiave nella serratura e la porta si dischiude. In visioni ipnagogiche, mentre continua ad echeggiare un'insensata frase piena di sensi ignoti, si scivola in wormholes interiori: così un altro universo si squaderna, dove il tempo non esiste più e l'illusione si scioglie.
Come in certi sogni in cui vediamo allineati tanti usci che ci separano da eden ed inferni, non sappiamo quale sia il varco da oltrepassare per accedere all'infinito. L'anima è un'orbita cui si intersecano meteore di possibilità, comete di inimmaginabili immagini. Viviamo in limine e lo stridore è quello dei mondi che collidono. Nessuna conquista è indolore, nessuna verità quieta.
L'abisso può essere un vertiginoso precipizio, ma anche una corrente ascensionale.
La fiamma di un sogno ci lambisce, rischiarando dimensioni ulteriori. Ci accorgiamo che l'esistenza ordinaria è stretta nella corazza della logica, di una percezione bidimensionale, della caduta fatale nella vecchiezza e nella morte.
Intravisti certi orizzonti, non si possono più dimenticare, anche se sembrano dissolversi tra le nebbie dell'oblio. Uno scatto secco della chiave nella serratura e la porta si dischiude. In visioni ipnagogiche, mentre continua ad echeggiare un'insensata frase piena di sensi ignoti, si scivola in wormholes interiori: così un altro universo si squaderna, dove il tempo non esiste più e l'illusione si scioglie.
Come in certi sogni in cui vediamo allineati tanti usci che ci separano da eden ed inferni, non sappiamo quale sia il varco da oltrepassare per accedere all'infinito. L'anima è un'orbita cui si intersecano meteore di possibilità, comete di inimmaginabili immagini. Viviamo in limine e lo stridore è quello dei mondi che collidono. Nessuna conquista è indolore, nessuna verità quieta.
L'abisso può essere un vertiginoso precipizio, ma anche una corrente ascensionale.
http://pensierispettinati.tumblr.com/post/112225835/diario-enotecario-c-un-abisso secondo me si riferiva a questo,tutta invidia la sua.saluti bacco perbacco!
ReplyDeleteOmmioddio!
ReplyDeleteE' bello ma...scusa Zret, te lo devo proprio chiedere: ti senti bene?
Senza ironia.
he finally realizes the impending doom of legal troubles.. or maybe he's just announcing his decision to get himself out of the gene pool, which makes all of us grateful
ReplyDelete@Nico: battutaccia.
ReplyDeleteElle, ogni tanto anche io posso, no? :D
ReplyDeleteMica piglio soldi, almeno che mi diverta ;-)
Zret scrive: "P.S. Questo testo è stato inviato al Direttore di Sanremonews, ma crediamo che non verrà pubblicato."
ReplyDeletehttp://zret.blogspot.com/2009/05/polis.html
Potete starne certi che non ve lo pubblicano. Scrivete cazzate immonde, un po' di dignità ce l'hanno pure i giornali, ohibò!
Si, si....vabè ;) :D anche loro non è che scherzino.
ReplyDeleteChe ha detto Straker ultimamente?
"Non seppellitemi vicino alla tomba di Attivissimo"?
Ma roba da matti....:D
Credo però che tra i due Marcianò Bros il più paranoico sia Zret.
Ho fatto un giro sul suo blog, a spigolare tra i suoi post vecchi e nuovi (penso che Zret mi direbbe di andare a spigolare in un altro modo....) mi da tanto l'impressione di un asceta che cerchi di evitare certi tipi di contatto con il mondo.