http://www.tankerenemy.com/2009/09/scie-chimiche-e-cambiamenti-genetici.html
Scie chimiche e cambiamenti genetici (terza ed ultima parte)
Secondo il Neodarwinismo, la speciazione è un meccanismo evolutivo che in natura porta alla formazione di due o più specie a partire da una sola. L’origine di una nuova specie è determinata dall’azione combinata dell’isolamento e delle mutazioni casuali (sic) che si accumulano in popolazioni rimaste separate per lunghi periodi. Quando le variazioni accumulate impediscono la formazione di ibridi fertili tra i due gruppi, anche in seguito alla rimozione della barriera che le separava, si dice che sono originate due specie distinte. Come si può constatare, il neodarwinismo non spiega quasi nulla, poiché elude le domande fondamentali (Che cosa provoca le variazioni genetiche? Non è forse vero che le mutazioni sono quasi sempre involutive o neutre?) ed in quanto si trincera sempre dietro il caso.[1]
Correttamente Will Hart, nel breve saggio intitolato "Darwin in soffitta", osserva: “La selezione naturale (una delle espressioni magiche del neodarwinismo come “deriva genetica”, n.d.a.) non avrebbe mai imposto ad una gimosperma, per esempio, una felce, di mutare e di dotarsi di una nuova struttura che avrebbe richiesto gran parte dell’energia della pianta stessa, senza avere peraltro alcuno scopo. Ciò sarebbe, infatti, contrario alla stessa legge di selezione naturale, ovvero la sopravvivenza della specie meglio adattata. … Inoltre, perché nei reperti fossili si trovano numerosi esempi di gimnosperme e di angiosperme, senza che appaia mai una specie di transizione?” Hart nota anche: “La mutazione deve cominciare con una pianta che si dotò di fiori, ma non esistevano insetti o altri animali specificamente adattati ad impollinare i fiori, perché precedentemente non sbocciavano fiori”. Insomma, non se ne esce, a meno che non si introducano concetti nuovi.
Le mutazioni si distinguono in tre tipi: geniche, cromosomiche e genomiche.
Le prime coinvolgono un solo gene e ne esistono di due tipologie: quelle che non implicano un cambiamento nella quantità di D.N.A. che costituisce il gene, e quelle che provocano una variazione quantitativa.
Le mutazioni cromosomiche coinvolgono la struttura di un cromosoma, con o senza variazione quantitativa del materiale genetico.
Le ultime alterano la struttura del genoma, l’insieme delle sequenze nucleotidiche del D.N.A. Possono comportare l’aggiunta o la perdita di un cromosoma oppure la variazione dell’intero corredo cromosomico. La perdita di un intero cromosoma, definita monosemia, è generalmente letale. L’aggiunta di un intero cromosoma è condizione denominata trisomia: tra le più note trisomie nell’uomo si annovera quella del cromosoma 21 che determina la sindrome di Down.
Gli agenti in grado di indurre mutazioni sono i mutageni: possono essere fisici o chimici. Come si è visto, questi agenti causano quasi sempre mutazioni neutre o svantaggiose. Recentemente sono stati segnalati insetti mostruosi: si tratta di esemplari la cui descrizione affidiamo alle eloquenti immagini. E’ possibile che, poiché esistono milioni di specie di insetti, si tratti di specie fino a poco tempo fa ignote, ma si è tentati di pensare che siano la conseguenza o di esperimenti genetici o – ipotesi più plausibile – il risultato della contaminazione ambientale legata all’uranio ed altri elementi radioattivi.
Dunque, se intendiamo scartare l’ipotesi del disegno intelligente e la teoria dell’intervento esterno, guardata con interesse anche da alcuni biologi, dobbiamo supporre che un presumibile salto è correlato ad energie particolari e non ad agenti noti. Potrebbero essere energie - si pensi ai i campi di torsione - studiate e riscoperte solo da alcuni scienziati pionieristici, per lo più russi. Queste energie potrebbero essere irradiate dal centro della Galassia, come pensa qualcuno.
Le élites oscure che, senza dubbio non limitano le loro competenze alla “scienza” ufficiale di stampo ottocentesco e la cui tecnologia si fonda su acquisizioni inimmaginabili e nascoste all’opinione pubblica, sanno come agire per stornare gli eventi che potrebbero portare alla loro definitiva disfatta. Ecco perché le scie chimiche e tutto ciò che ruota attorno ad esse sono la chiave per comprendere molti fenomeni attuali e futuri e per gettare uno sguardo dietro le quinte.
[1] Sul Darwinismo ed il Neodarwinismo, si legga C. Penna, Cosa ci raccontano realmente i fossili? 2009, con i riferimenti ivi contenuti.
Fonti:
Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. neodarwinismo, mutageni, mutazione, speciazione
Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia, Milano, 2005, s.v. raggi cosmici
J. D. Kenyon, La storia proibita, Diegaro di Cesena, 2008
Kether, Il colpo di coda del Drago, 2009
L. Pauwels, J. Bergier, Il mattino dei maghi, Milano, 1963
Leggi qui la seconda parte.
Si ringraziano S. e J. per la documentazione fotografica.
Correttamente Will Hart, nel breve saggio intitolato "Darwin in soffitta", osserva: “La selezione naturale (una delle espressioni magiche del neodarwinismo come “deriva genetica”, n.d.a.) non avrebbe mai imposto ad una gimosperma, per esempio, una felce, di mutare e di dotarsi di una nuova struttura che avrebbe richiesto gran parte dell’energia della pianta stessa, senza avere peraltro alcuno scopo. Ciò sarebbe, infatti, contrario alla stessa legge di selezione naturale, ovvero la sopravvivenza della specie meglio adattata. … Inoltre, perché nei reperti fossili si trovano numerosi esempi di gimnosperme e di angiosperme, senza che appaia mai una specie di transizione?” Hart nota anche: “La mutazione deve cominciare con una pianta che si dotò di fiori, ma non esistevano insetti o altri animali specificamente adattati ad impollinare i fiori, perché precedentemente non sbocciavano fiori”. Insomma, non se ne esce, a meno che non si introducano concetti nuovi.
Le mutazioni si distinguono in tre tipi: geniche, cromosomiche e genomiche.
Le prime coinvolgono un solo gene e ne esistono di due tipologie: quelle che non implicano un cambiamento nella quantità di D.N.A. che costituisce il gene, e quelle che provocano una variazione quantitativa.
Le mutazioni cromosomiche coinvolgono la struttura di un cromosoma, con o senza variazione quantitativa del materiale genetico.
Le ultime alterano la struttura del genoma, l’insieme delle sequenze nucleotidiche del D.N.A. Possono comportare l’aggiunta o la perdita di un cromosoma oppure la variazione dell’intero corredo cromosomico. La perdita di un intero cromosoma, definita monosemia, è generalmente letale. L’aggiunta di un intero cromosoma è condizione denominata trisomia: tra le più note trisomie nell’uomo si annovera quella del cromosoma 21 che determina la sindrome di Down.
Gli agenti in grado di indurre mutazioni sono i mutageni: possono essere fisici o chimici. Come si è visto, questi agenti causano quasi sempre mutazioni neutre o svantaggiose. Recentemente sono stati segnalati insetti mostruosi: si tratta di esemplari la cui descrizione affidiamo alle eloquenti immagini. E’ possibile che, poiché esistono milioni di specie di insetti, si tratti di specie fino a poco tempo fa ignote, ma si è tentati di pensare che siano la conseguenza o di esperimenti genetici o – ipotesi più plausibile – il risultato della contaminazione ambientale legata all’uranio ed altri elementi radioattivi.
Dunque, se intendiamo scartare l’ipotesi del disegno intelligente e la teoria dell’intervento esterno, guardata con interesse anche da alcuni biologi, dobbiamo supporre che un presumibile salto è correlato ad energie particolari e non ad agenti noti. Potrebbero essere energie - si pensi ai i campi di torsione - studiate e riscoperte solo da alcuni scienziati pionieristici, per lo più russi. Queste energie potrebbero essere irradiate dal centro della Galassia, come pensa qualcuno.
Le élites oscure che, senza dubbio non limitano le loro competenze alla “scienza” ufficiale di stampo ottocentesco e la cui tecnologia si fonda su acquisizioni inimmaginabili e nascoste all’opinione pubblica, sanno come agire per stornare gli eventi che potrebbero portare alla loro definitiva disfatta. Ecco perché le scie chimiche e tutto ciò che ruota attorno ad esse sono la chiave per comprendere molti fenomeni attuali e futuri e per gettare uno sguardo dietro le quinte.
[1] Sul Darwinismo ed il Neodarwinismo, si legga C. Penna, Cosa ci raccontano realmente i fossili? 2009, con i riferimenti ivi contenuti.
Fonti:
Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. neodarwinismo, mutageni, mutazione, speciazione
Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia, Milano, 2005, s.v. raggi cosmici
J. D. Kenyon, La storia proibita, Diegaro di Cesena, 2008
Kether, Il colpo di coda del Drago, 2009
L. Pauwels, J. Bergier, Il mattino dei maghi, Milano, 1963
Leggi qui la seconda parte.
Si ringraziano S. e J. per la documentazione fotografica.
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ReplyDeletePrimo!
ReplyDeleteOggi non ho voglia di leggermi un'altro post del professore ma guardando le foto mi chiedevo se gli insetti li ha catturati lui.
La cosa drammatica e' che ogni cosa postata da antonio e rosario ne viene automaticamente screditata. Avessi letto da qualche altra parte del "neodarwinismo" sarei anche stato spinto a informarmi di piu'. Citato da loro, riceve automaticamente una valutazione negativa. Quando poi, a fine articolo, trovi: Sul Darwinismo ed il Neodarwinismo, si legga C. Penna non rimangono piu' speranze. Poi non capisco questo: "L’origine di una nuova specie è determinata dall’azione combinata dell’isolamento e delle mutazioni casuali (sic). Il sic si usa per indicare che si sta riportando qualcosa scritto da qualche altra parte e l'errore e' nel contenuto originale e non nella trascrizione. Dal latino sic = cosi'. Ok. Qual'e' il problema con "casuali"? Possibile che tutte le mutazioni siano causate dalla smart dust e dal bario?
ReplyDeleteUno vede delle mosche strane e molto probabilmente è colpa dei campi di torsione correlati ad energie che potrebbero essere irradiate dal centro della Galassia!
ReplyDeleteMa và a cagher!
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ReplyDeletePer la serie: "ho letto Darwin e non ci ho capito una sega, ma ve lo spiego lo stesso"
ReplyDeleteHo letto solo il primo paragrafo e mi è bastato per capire che il bell'Antò di teoria dell'evoluzione non ha capito un Conan. Perfino io che non ne so nulla so che le mutazioni hanno un ruolo quanto meno secondario. La varianza genetica è molto più importante.
ReplyDeletePer citare FSTDT: EVOLUTION DOES NOT WORK THIS WAY!!!!
P.S. per capire meglio come funziona realmente l'evoluzione senza dover prima farsi mezzo corso di biologia, consiglio i libri di Richard Dawkins, ad esempio (ma non solo) "The selfish gene".
ReplyDeleteOppure il bellissimo "L'orologiaio cieco".
ReplyDeletebe' perché spendere soldi per comprare un libro del professor richard dawkins (magari l'ultimo che è uscito proprio oggi, "the greatest show on earth") quando l'evoluzione ce la spiega così bene il noto paleontologo e biologo, nonché professore di liceo, corrado penna, l'uomo convinto che gli pterosauri si siano estinti da pochi anni (http://scienzamarcia.altervista.org/ptero.html)?
ReplyDeletehttp://www.youtube.com/watch?v=kFsB1Jk1OQ0
ReplyDeleteForza Antonio, ancora qualche giorno e tornerai a farti prendere per il culo dai tuoi allievi, d'altronde scrivendo simili cazzate porgi loro gli argomenti su un vassoio d'argento.
ReplyDeleteZRET: STUDIA NE HAI BISOGNO
Mikhail Lanart-Hastur
Appello OT:
ReplyDeleteChi dei lettori di questo blog ha un pó di dimestichezza con la fisica quantistica? Avrei una domandina.
THX.
Albrogio e' tornatoooooo!!!
ReplyDeletehttp://albrogio.blogspot.com/2009/08/we-are-beck.html
he is beck!
Risposta all'appello OT:
ReplyDeleteDirei che corrado ha delle ottime credenziali, data la sua dimestichezza con la fisica quantistica. Quantistica di che? Di una beata minchistica.
ilpeyote heisenberg
Anche Rev. Stone è 15 anni che studia fisica quantistica :-)
ReplyDelete@tigre:
ReplyDeleteLa mia domanda era seria. Anche se per qualche minuto l´idea di consultare il fisico bestiale mi é quasi venuta, tanto per farmi due risate...
Alessandro, tra le salve di minchiate quotidiane sparate da TE, speravo di confondermi :)
ReplyDeleteilpeyote ME (minchiatenemy)
@tigre:
ReplyDeletenema problema. E´che sto leggendo un libro di un certo Alex Vilenkin e ci son delle cose che non mi tornano. Il che é anche evidente visto che lui é un fisico e io uno storico. E allora speravo che qualcuno che commenta qua magari sia un fisico o assimilabile e abbia voglia di perdere dieci minuti a rispondere a una mia mail....
Alessandro, che io sappia terenzio il troll (il primo che mi viene in mente) è un fisico (e, per quanto possa essere attendibile io, che all'università ho dato soprattutto esami di matematica, e per interessi miei m'"occupo" anche di scienza) con gli attributi non quadrati ma pentagonali.
ReplyDeleteilpeyote eclettico
@tigre:
ReplyDeletethx. vedo se riesco a sgamarlo da qualche parte... mai un troll quando ti serve.. :P
Ah dimenticavo di commentare il post:
solite cazzate...