http://www.tankerenemy.com/2010/09/dizionario-del-meteorologo.html
Dizionario del meteorologo disinformatore
In questi ultimi anni, in concomitanza con l'esecranda operazione scie chimiche, un po' alla volta, non solo i fenomeni meteorologici sono stati contraddistinti da sempre più frequenti anomalie, ma anche il linguaggio delle previsioni ha subìto una paurosa metamorfosi. Ciò rivela, senza ombra di dubbio, la malafede di quegli "esperti" che, succubi dei militari, padroni del clima, hanno dovuto adeguare concetti e termini alla nuova situazione.
Ormai la cricca dei meteorologi impiega dunque un linguaggio cifrato per preannunciare le attività di irrorazione chimico-biologico. E' un lessico che, con il passare del tempo, ha sostituito quasi del tutto le normali espressioni della disciplina. Non solo, tale codice è ormai completamente avulso da un'analisi dei fenomeni all'origine delle varie condizioni meteorologiche. Si noti l'assenza del riferimento, durante i bollettini di guerra, alle perturbazioni, alle aree di alta o bassa pressione, ai fronti nuvolosi, alla circolazione atmosferica… : il tempo non è più esaminato nel suo sviluppo temporale e spaziale, ma dato come un insieme di circostanze de facto. Sole, precipitazioni, direzione dei venti, moto ondoso, temperature, umidità etc. non sono ascritti a cause più o meno precise o all'interazione di diversi fattori, ma sono semplicemente enumerati in modo arido e non consequenziale. L’unico criterio è quello che si fonda su un banalissimo movimento da nord a sud. Si susseguono piatte ed insignificanti elencazioni: tanti anni di studio dedicati alla fisica dell’atmosfera per ripetere ogni giorno, con voce anodina ed un vocabolario povero sin quasi all’afasia, i soliti luoghi comuni, come fosse l’oroscopo di un rotocalco popolare.
Vero è che questa spaventevole degenerazione, che ha snaturato i metodi di previsione, si confà alla povertà culturale e soprattutto alla superficialità del pubblico che segue i weather reports, non perché attratta da manifestazioni naturali di incredibile bellezza e di sublime grandiosità, ma in quanto solamente interessata a sapere se la vacanza o la gita fuori porta della fine settimana sarà "rovinata" dalla pioggia.
Accade ben di peggio: interi periodi di villeggiatura sono trascorsi sotto cieli chimici con una luce pallida e tra nebbie di ricaduta. Sono grotteschi quei servizi televisivi in cui sono inquadrati allegri turisti che, distesi sulla sabbia o sdraiati sulle chaise-longues, sono sovrastati da una volta grigiastra, mentre, a causa della foschia, non si intravede neanche l’orizzonte. Alcuni villeggianti, pur ignorando il problema delle chemtrails, istintivamente si accorgono che qualcosa non quadra. Vessati da vigili che elevano contravvenzioni per divieto di sosta, anche quando l’automobile sconfina di un centimetro dalla riga del posteggio, stremati dal traffico e dalla confusione dei centri balneari, svenati da certuni esosi negozianti, quando per giunta fiutano che le decantate spiagge del Mediterraneo sono una tetra e mefitica palude, mandano al diavolo albergatori e sindaci ruffiani.
Che cosa pensare poi di quei pieghevoli e delle cartoline che immortalano obbrobriosi panorami con una sarabanda di scie tossiche?
Vediamo ora quali sono le parole e le diciture ricorrenti, vomitate dalle bocche mendaci dei meteo-disinformatori. Ad ogni unità linguistica segue la traduzione-definizione. Insomma, trasformiamo la lingua invertita di Orwell in italiano.
Anomalous brown cloud - E’ una densa bruma di colore giallastro contenente veleni di ogni tipo (dal biossido di zolfo che le conferisce il colore livido, all'alluminio, dal bario al piombo etc.). Il tutto è mischiato alle polveri sottili, agli scarichi industriali, alle emissioni dei mostruosi "termovalorizzatori" e degli impianti di riscaldamento. Ne risulta una poltiglia chimica micidiale che era ignota anche negli anni dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione più spinte.
Cielo lattiginoso - Vedi il lemma “cielo velato”.
Cielo velato - Coincide con la patina che adombra la luce solare: questa copertura è creata dai numerosi passaggi a bassa quota degli aerei, una volta che le varie scie si amalgamano a creare un uniforme strato lattiginoso.
Cirri spissati - Geniale trovata linguistica dovuta alla fervida fantasia del meteorologo Ugo Betti ed adoperata per spacciare scie a quota medio-bassa per cirri, la cui genesi e morfologia non trova riscontro in alcun testo scientifico.
Cirrus aviaticus - Letteralmente "cirro della nonna", ma tale sintagma, nell'infinita ignoranza dei “profeti del tempo”, dovrebbe denotare nuvole filiformi, simili ai cirri, generate, secondo i ciarlatani, dalle scie di condensazione: in realtà sono scie velenose che tendono ad espandersi, dopo essere state rilasciate dagli aerei della morte. Sembra che questo barbaro e mistificante neologismo sia stato ideato dalla N.A.S.A.
Innocue velature - Famigerata ed abusata dicitura che denota le scie chimiche durevoli o effimere nonché la loro progressiva trasformazione che causa l’offuscamento del cielo. Ogni qual volta questa espressione viene pronunciata, è certo che nelle ore successive incroceranno decine e decine di velivoli per imbrattare il cielo e contaminare l’intera biosfera. E’ ovvio che di “innocuo” queste cosiddette “velature” non hanno alcunché, essendo perniciose come tutte le irrorazioni.
Nebbie diffuse - Sono caligini artificiali spesso costiere e che ristagnano nonostante la scarsa umidità. Queste nebbie si formano anche in quelle zone dove tale fenomeno era un tempo assai raro.
Nubi stratificate in quota - Sono falde chimiche. E’ un’espressione ingannevole ed insulsa, perché “in quota” non ha alcun significato, se non si precisa l’altitudine. I meteo-disinformatori impiegano certi lessemi un po’ come don Abbondio usa il latinorum, per confondere l’interlocutore e suscitare in lui un senso di inadeguatezza.
Nuvole collose - E’ un sintagma tra i più balordi. Designa nubi dall’aspetto e dalla consistenza del tutto innaturali sempre create dai militari e risultato spesso di trattamenti elettromagnetici.
Nuvole senza fenomeni - Sono orridi nembi chimici da cui naturalmente non cade neanche una stilla di pioggia.
Nubi alte e sottili - Scie tumorali rilasciate a quote medio-basse. Da rilevare come i meteo-disinformatori cerchino di convincere il pubblico che si tratta di formazioni di alta quota, laddove è vero il contrario. E’ il consueto stravolgimento orwelliano della lingua.
Nubi stratificate in quota - Vedi “Nubi alte e sottili”.
Piogge sparse o piovaschi sparsi - Debolissime e venefiche precipitazioni, miseri relitti di perturbazioni imbrifere che sono state quasi del tutto neutralizzate. La genericità del verbo “sparse” assicura la precisione del pronostico meteorologico, perché è quasi certo che qualche sparuta goccia qua o là cadrà.
Temporali di calore - E’ questa una locuzione della vera meteorologia, ma applicata in modo capzioso ed a sproposito, per preannunciare improbabili rovesci soprattutto in montagna dovuti al notevole calore pomeridiano in vicinanza del suolo. Questi temporali sono molto rari nelle aree pianeggianti, ma un po’ più frequenti sui rilievi. In ogni caso, è necessario che l'atmosfera in quota sia, anche se debolmente, perturbata, altrimenti le eventualità che si scateni l’acquazzone sono pressoché nulle. Per via degli interventi che stravolgono di continuo i parametri naturali, i temporali di calore sono diventati del tutto straordinari. Le espressioni corrette ormai quasi eclissate dalla neo-lingua meteorologica servono a conferire una parvenza di normalità alla descrizione di un tempo ormai completamente manipolato e deciso a tavolino.
Velature innocue - Vedi il lemma “Innocue velature”.
Velature di passaggio - Come sopra.
Velature traslucide - Neologismo di RAI News 24.
Visibilità discreta - Indica una visibilità talmente ridotta che non ci si orienta ad un palmo dal naso, a causa delle nebbie composte per lo più da biossido di zolfo.
Ormai la cricca dei meteorologi impiega dunque un linguaggio cifrato per preannunciare le attività di irrorazione chimico-biologico. E' un lessico che, con il passare del tempo, ha sostituito quasi del tutto le normali espressioni della disciplina. Non solo, tale codice è ormai completamente avulso da un'analisi dei fenomeni all'origine delle varie condizioni meteorologiche. Si noti l'assenza del riferimento, durante i bollettini di guerra, alle perturbazioni, alle aree di alta o bassa pressione, ai fronti nuvolosi, alla circolazione atmosferica… : il tempo non è più esaminato nel suo sviluppo temporale e spaziale, ma dato come un insieme di circostanze de facto. Sole, precipitazioni, direzione dei venti, moto ondoso, temperature, umidità etc. non sono ascritti a cause più o meno precise o all'interazione di diversi fattori, ma sono semplicemente enumerati in modo arido e non consequenziale. L’unico criterio è quello che si fonda su un banalissimo movimento da nord a sud. Si susseguono piatte ed insignificanti elencazioni: tanti anni di studio dedicati alla fisica dell’atmosfera per ripetere ogni giorno, con voce anodina ed un vocabolario povero sin quasi all’afasia, i soliti luoghi comuni, come fosse l’oroscopo di un rotocalco popolare.
Vero è che questa spaventevole degenerazione, che ha snaturato i metodi di previsione, si confà alla povertà culturale e soprattutto alla superficialità del pubblico che segue i weather reports, non perché attratta da manifestazioni naturali di incredibile bellezza e di sublime grandiosità, ma in quanto solamente interessata a sapere se la vacanza o la gita fuori porta della fine settimana sarà "rovinata" dalla pioggia.
Accade ben di peggio: interi periodi di villeggiatura sono trascorsi sotto cieli chimici con una luce pallida e tra nebbie di ricaduta. Sono grotteschi quei servizi televisivi in cui sono inquadrati allegri turisti che, distesi sulla sabbia o sdraiati sulle chaise-longues, sono sovrastati da una volta grigiastra, mentre, a causa della foschia, non si intravede neanche l’orizzonte. Alcuni villeggianti, pur ignorando il problema delle chemtrails, istintivamente si accorgono che qualcosa non quadra. Vessati da vigili che elevano contravvenzioni per divieto di sosta, anche quando l’automobile sconfina di un centimetro dalla riga del posteggio, stremati dal traffico e dalla confusione dei centri balneari, svenati da certuni esosi negozianti, quando per giunta fiutano che le decantate spiagge del Mediterraneo sono una tetra e mefitica palude, mandano al diavolo albergatori e sindaci ruffiani.
Che cosa pensare poi di quei pieghevoli e delle cartoline che immortalano obbrobriosi panorami con una sarabanda di scie tossiche?
Vediamo ora quali sono le parole e le diciture ricorrenti, vomitate dalle bocche mendaci dei meteo-disinformatori. Ad ogni unità linguistica segue la traduzione-definizione. Insomma, trasformiamo la lingua invertita di Orwell in italiano.
Anomalous brown cloud - E’ una densa bruma di colore giallastro contenente veleni di ogni tipo (dal biossido di zolfo che le conferisce il colore livido, all'alluminio, dal bario al piombo etc.). Il tutto è mischiato alle polveri sottili, agli scarichi industriali, alle emissioni dei mostruosi "termovalorizzatori" e degli impianti di riscaldamento. Ne risulta una poltiglia chimica micidiale che era ignota anche negli anni dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione più spinte.
Cielo lattiginoso - Vedi il lemma “cielo velato”.
Cielo velato - Coincide con la patina che adombra la luce solare: questa copertura è creata dai numerosi passaggi a bassa quota degli aerei, una volta che le varie scie si amalgamano a creare un uniforme strato lattiginoso.
Cirri spissati - Geniale trovata linguistica dovuta alla fervida fantasia del meteorologo Ugo Betti ed adoperata per spacciare scie a quota medio-bassa per cirri, la cui genesi e morfologia non trova riscontro in alcun testo scientifico.
Cirrus aviaticus - Letteralmente "cirro della nonna", ma tale sintagma, nell'infinita ignoranza dei “profeti del tempo”, dovrebbe denotare nuvole filiformi, simili ai cirri, generate, secondo i ciarlatani, dalle scie di condensazione: in realtà sono scie velenose che tendono ad espandersi, dopo essere state rilasciate dagli aerei della morte. Sembra che questo barbaro e mistificante neologismo sia stato ideato dalla N.A.S.A.
Innocue velature - Famigerata ed abusata dicitura che denota le scie chimiche durevoli o effimere nonché la loro progressiva trasformazione che causa l’offuscamento del cielo. Ogni qual volta questa espressione viene pronunciata, è certo che nelle ore successive incroceranno decine e decine di velivoli per imbrattare il cielo e contaminare l’intera biosfera. E’ ovvio che di “innocuo” queste cosiddette “velature” non hanno alcunché, essendo perniciose come tutte le irrorazioni.
Nebbie diffuse - Sono caligini artificiali spesso costiere e che ristagnano nonostante la scarsa umidità. Queste nebbie si formano anche in quelle zone dove tale fenomeno era un tempo assai raro.
Nubi stratificate in quota - Sono falde chimiche. E’ un’espressione ingannevole ed insulsa, perché “in quota” non ha alcun significato, se non si precisa l’altitudine. I meteo-disinformatori impiegano certi lessemi un po’ come don Abbondio usa il latinorum, per confondere l’interlocutore e suscitare in lui un senso di inadeguatezza.
Nuvole collose - E’ un sintagma tra i più balordi. Designa nubi dall’aspetto e dalla consistenza del tutto innaturali sempre create dai militari e risultato spesso di trattamenti elettromagnetici.
Nuvole senza fenomeni - Sono orridi nembi chimici da cui naturalmente non cade neanche una stilla di pioggia.
Nubi alte e sottili - Scie tumorali rilasciate a quote medio-basse. Da rilevare come i meteo-disinformatori cerchino di convincere il pubblico che si tratta di formazioni di alta quota, laddove è vero il contrario. E’ il consueto stravolgimento orwelliano della lingua.
Nubi stratificate in quota - Vedi “Nubi alte e sottili”.
Piogge sparse o piovaschi sparsi - Debolissime e venefiche precipitazioni, miseri relitti di perturbazioni imbrifere che sono state quasi del tutto neutralizzate. La genericità del verbo “sparse” assicura la precisione del pronostico meteorologico, perché è quasi certo che qualche sparuta goccia qua o là cadrà.
Temporali di calore - E’ questa una locuzione della vera meteorologia, ma applicata in modo capzioso ed a sproposito, per preannunciare improbabili rovesci soprattutto in montagna dovuti al notevole calore pomeridiano in vicinanza del suolo. Questi temporali sono molto rari nelle aree pianeggianti, ma un po’ più frequenti sui rilievi. In ogni caso, è necessario che l'atmosfera in quota sia, anche se debolmente, perturbata, altrimenti le eventualità che si scateni l’acquazzone sono pressoché nulle. Per via degli interventi che stravolgono di continuo i parametri naturali, i temporali di calore sono diventati del tutto straordinari. Le espressioni corrette ormai quasi eclissate dalla neo-lingua meteorologica servono a conferire una parvenza di normalità alla descrizione di un tempo ormai completamente manipolato e deciso a tavolino.
Velature innocue - Vedi il lemma “Innocue velature”.
Velature di passaggio - Come sopra.
Velature traslucide - Neologismo di RAI News 24.
Visibilità discreta - Indica una visibilità talmente ridotta che non ci si orienta ad un palmo dal naso, a causa delle nebbie composte per lo più da biossido di zolfo.
cirro aviaticus = cirro della nonna
ReplyDeleteZret sei tanto ignorante quanto coglione
Solo per una malsana curiosità, qualcuno è in grado di dar corpo a questa pregnante frase di stracchino?
ReplyDeleteStraker ha detto...
Qui si parla di noi (Discussione riservata, guarda caso).
Io non riesco a entrarci.
riccardo, è una discussione sul forum di nexus dal titolo "'o comandante clusò (scherzo, sono i suoi nome e cognome) vs. andrea rampado", ma non ho voglia d'iscrivermi al forum.
ReplyDeletePiuttosto, le vaccate citate da eSSSe sono copia e incolla da vecchie troiate, roba datata (anche) gennaio 2008, ad es. qui http://tinyurl.com/2d7cwko
ilpeyote che pena
Chi lo dice ad antonio che sta confondendo aviticus con aviaticus? e' vero che ormai e' tardi per fare marcia indietro, dovrebbe ammettere di avere sbagliato e non ne avra' mai le palle.
ReplyDeleteInfatti, kindred, ma ormai sono ANNI (cfr. link che ho postato) che 'o professò cogliò ripete 'ste troiate. E meno male che avrebbe studiato lettere e insegna materie umanistiche...
ReplyDeleteilpeyote 'o professò cirrus escrementis
Della serie: "ovviamente non poteva mancare questo demente"
ReplyDeleteLuka78 ha detto...
Bell'articolo, Zret.
Confermo le scie nella foto che fa da copertina a questo articolo.
Roma, infatti, ieri ed oggi ( 05 e 06 settembre 2010 ) è sotto un attacco chimico che fa schifo!
E domenica ( 04 settembre '10 ), verso le 10:30, c'era anche un bel cielo harpizzato.
Più di così....
Luka78
07 settembre, 2010 21:22
Qualcuno spieghi il significato e l'uso del calendario a questi rintronati.
ilpeyote più (imbecille) di così...
brutto non capire una mazza di meteo e voler sostenere con arroganza e spocchiosità ciò che non esiste, insultando con odio insensato chi lavora in modo serio quando i veri disinformatori sono gli autori di un articolo tanto inutile quanto insensato e tecnicamente sbagliato
ReplyDeleteVessati da vigili che elevano contravvenzioni per divieto di sosta, anche quando l’automobile sconfina di un centimetro dalla riga del posteggio,
ReplyDeleteAhi ahi, mi sa tanto che Antò si è preso un'altra multa...
Nanaclimb metti la testa nel cesso (dopo aver cagato) e sciacqua,somaro e servo.
ReplyDeleteArticolo quanto mai preciso e onesto.
Metereologi ciarlatani e servi bastardi.
Che palle i new trolls.
ReplyDeleteilpeyote finitela
A me sembrano sempre i soliti trolls...
ReplyDeleteChe miserabile e penosa accozzaglia di idiozie!
ReplyDeleteSi possono formulare due ipotesi:
1. stanno alzando il tiro nella speranza di attirare l'attenzione di qualche addetto ai lavori.
2. credono veramente a quello che scrivono.
Il secondo caso smaschererebbe una situazione di disagio autentico, un bisogno disperato di aiuto professionale. Affermare che nessun fenomeno meteorologico possa essere naturale e che qualunque formazione nuvolosa sia di origine in qualche modo artificiale è un atto che può essere partorito solo da una mente in stato di sofferenza organica o psicologica. Il propalare con incredibile arroganza gigantesche fesserie come "Nebbie diffuse - Sono caligini artificiali spesso costiere e che ristagnano nonostante la scarsa umidità." oppure "Visibilità discreta - Indica una visibilità talmente ridotta che non ci si orienta ad un palmo dal naso, a causa delle nebbie composte per lo più da biossido di zolfo." denota non solo una totale impreparazione in materia ma anche la totale mancanza di rispetto per l'intelligenza altrui.
anonimo hai nuovamente dimenticato la pillolina vero?
ReplyDeleteBeh, gattone rosso, che dire di queste falsificazioni da disinformatore nato e cresciuto, fatto e finito?
ReplyDeleteNubi stratificate in quota - Sono falde chimiche.
FALDE CHIMICHE?
Nubi alte e sottili - Scie tumorali rilasciate a quote medio-basse.
Ma diobòno, se sono "alte e sottili" COME MINCHIA FANNO AD ESSERE A "QUOTE MEDIO-BASSE"?
Nubi stratificate in quota - Vedi “Nubi alte e sottili”.
Appunto, vedi sopra.
Visibilità discreta - Indica una visibilità talmente ridotta che non ci si orienta ad un palmo dal naso, a causa delle nebbie composte per lo più da biossido di zolfo
Per favore, professò cogliò... O è discreta O è ridotta, la visibilità... L'anidride solforosa, poi...
ilpeyote FINITELA COGLIONI SPACCAPIETRE CON LA TESTA
"E domenica ( 04 settembre '10 )"...
ReplyDeleteSTRAROTFL.
Manco un calendario sa leggere, questo demente!
Ci proviamo a spiegarglielo che domenica era il 5 settembre, o e' tempo perso?
frankbat, a proposito di dementi, ecco qui quella che misurava la quota degli aerei mediante una bottiglietta di plastica:
ReplyDeleteTrotterella ha detto...
Ottimo articolo! Sicuramente faremo più attenzione a captare il nuovo vocabolario. Non a caso stasera nel tg di Minzolini hanno pontificato sulla bravura dei meteorologi di oggi e su quanto si siano accurati ed evoluti i servizi di oggi. Che dire?. Un botta e risposta non casuale per tamponare quello che ormai è evidente, cioè che le previsioni sono solo una farsa?
07 settembre, 2010 22:39
...e subito arrivano le lodi d'o comandante interdetto clusò:
Straker ha detto...
Ciao Trotterella, quel servizio, riciclato su tutto i tg della TV di regime sembra un'ammissione di debolezza del sistema. Non tutti sono idioti e chissà quanti insulti hanno ricevuto da più parti.
07 settembre, 2010 23:04
Non tutti sono idioti ma tu di dai parecchio da fare per esserne la dimostrazione vivente (si fa per dire).
ilpeyote l'hai detto tu
Ammettiamo solo per un secondo che, per una ed una sola volta, ci sia una copertura "costiera" persistente formata "per lo più" da biossido di zolfo in una zona abitata.
ReplyDeleteSi verificherebbe una strage.
L'odore caratteristico, insopportabile, pungente ed irritante per occhi e vie respiratorie si avvertirebbe nelle zone circostanti in modo netto, suscitando vivo allarme, malori e ulteriori decessi.
Ma chi credi di prendere in giro Rosario?
Uff, che palle il filtro di blogger..
ReplyDeleteilpeyote scusa se mi ripeto eSSSe
Dedicato a Rosario:
ReplyDeletehttp://banferenemy.blogspot.com/
Indica una visibilità talmente ridotta che non ci si orienta ad un palmo dal naso, a causa delle nebbie composte per lo più da biossido di zolfo.
ReplyDeleteZret è come le vecchine beghine che, anni fa, in chiesa recitavano le preghiere in latino senza capire che cosa stessero dicendo (gloogare "Donna Bisodia", please).
Il biossido di zolfo non forma nebbie a meno che non sia in concentrazione così elevata che ammazzerebbe tutti nel giro di pochi secondi. E in quantita molto, ma molto minori, sarebbe percettibilissimo, e non provocherebbe solo con i millanta disturbi citati qua e là dai fratelli, ma si manifesterebbe in modo inaccettabile al naso e alla gola delle vittime.
Ma zret questo non lo sa, nè gli importa di saperlo. Come uno zombie prosegue a ripetere la sua insensata litania, sicuro che qualche altro zombie, prima o poi, gli farà da coro.
E tanto gli basta per essere felice.
Mastro, correggimi se sbaglio, ma credo che poi inevitabilmente ci sarebbe una sorta di precipitazione di acido solforico in grado di arrecare "lievi" danni alla vegetazione e non solo..
ReplyDeleteprofessò cogliò, guarda qui http://tinyurl.com/2vuxpvn che cosa fa "visivamente" il SO2. Sperimentane l'effetto mettendoci la tua testaccia bacata dentro eppoi se ne parla.
ReplyDeleteilpeyote curati idiota
Straker ha detto...
ReplyDeleteCiao Corrado, che cosa possiamo inventarci per sputtanare definitivamente questi malandrini?
08 settembre, 2010 00:14
ilpeyote ecco
Ahhh, ora ho capito perchè questa sera il Mario DiMauro di Facebook ha tirato giù una supercazzola sui termini usati dai meteorologi: c'era l'articolino insipido di Rosariuccio!!! :-)
ReplyDeleteBigRedCat said...
ReplyDelete...credo che poi inevitabilmente ci sarebbe una sorta di precipitazione di acido solforico in grado di arrecare "lievi" danni alla vegetazione e non solo..
Può darsi.
Ma non ci sarebbe più anima via a constatarlo, nè a raccontarlo.
la tigre della malora said...
professò cogliò, guarda qui http://tinyurl.com/2vuxpvn che cosa fa "visivamente" il SO2.
Ehmm... Tigre...
La SO2 non si vede.
Quello che si vede nella foto è, quasi certamente, vapore d'acqua.
L'acqua è talmente diffusa che, di fatto, non può quasi mai mancare nelle emissioni vulcaniche.
Il fatto che possa contenere anche SO2, e in grande quantità, è possibilissimo, visto che è anche emesso da vulcani; ma dall'immagine da sola non è dato saperlo.
Ci vorrebbe un file *.sml (.smell), ma non mi risulta sia ancora implimentato.
Dovrei chiedere a qualche esperto in informatica. Sai darmi qualche nominativo, magari in Liguria?
Permettete, provo a rifrasare in termini più semplici, in modo che anche gli sciachimisti più puri possano capire.
ReplyDeleteANTO', ROSA', IL BIOSSIDO DI ZOLFO PUZZA!!!
Concordo con mastro.
ReplyDeleteQuella della foto e' acqua sotto forma di vapore condensato.
Quasi quasi gli spedisco una bella bomboletta di solforosa spray per uso enologico, vediamo se la gradisce.
Saluti
Michele
Oggi ancora non si è visto l'anonimo ROSICATORE molto ben educato e simpatizzante del deretano?
ReplyDeleteChe abbia finito il cipresso norvegese e sia dovuto correre a farne scorta? Oppure ha finito la vaselina?? Ahahah
Antonio ignorante marcianò l'anidride solforosa puzza di uova marce (e puzza anche più di te)
ReplyDeleteThis comment has been removed by the author.
ReplyDeleteNo.
ReplyDeleteQuello che puzza di uova marce e' l'idrogeno solforato o acido solfidrico (IUPAC solfuro di diidrogeno).
La solforosa non puzza, meglio sa come di bruciato acre, e ti blocca semplicemente la respirazione.
Saluti
Michele
(corretto refusi)
@ Hanmar
ReplyDeleteSe si vuole sentire l'odore dell'anidride solforosa, o biossido di zolfo che dir si voglia, basta accendere un fiammifero, l'odore acre che si sente è dovuto proprio all' SO2
Ormai e' evidente, zret e' affetto da demenza senile precoce.
ReplyDelete@tigre
Piu' che di new trolls si tratta di bimbominkia trolls
Zret l'odore acre che senti è quello scorreggione di tuo fratello ! capito Rosario quando le molli almeno avverti tuo fratello e apri la finestra
ReplyDeletePiccola digressione sul termine "cirrus aviaticus": non so chi l'abbia inventato e perché sia stato affibbiato tale nome alle scie di condensazione, ma faccio notare che il termine suddetto non esiste in nessuna classificazione degna di tale nome. Qui trovate, per esempio, quella comunemente riconosciuta in tutto il mondo
ReplyDeletewww.clouds-online.com
Potete controllare anche sul sito del MetOffice inglese (è abbastanza affidabile, voglio sperare) o del WMO (World Meteorological Organization): niente cirrus aviaticus. D'altra parte se cercate con google le prime pagine di occorrenze sono in buona parte di siti complottisti e il resto di siti non specialistici.
gian
Anonymous said...
ReplyDeleteNanaclimb metti la testa nel cesso (dopo aver cagato) e sciacqua,somaro e servo.
Mi dispiace che sia incapace di pensare con la tua testa.
Vediamo che elementi porti a sostegno della tua tesi ??
longaclimb, per come è stata scritta (l'utilizzo di alcune parole e la loro posizione nella frase) sembra una "scorreggia" di 'o comandant in persona. Se è stato proprio lui sta tranquillo che è troppo coniglio per venire qui a rispondere avanti.
ReplyDelete@Ironman One
ReplyDeleteEcche', rosario se li tenga a casa sua i cattivi odori che produce !!!
Ah tanto per ricordarglielo :
straker
PUPPA !!!
@kassovitz
ReplyDeletechi è Mario DiMauro?
vai su FB sul gruppo "le scie chmiche sono una cazzata" e potrai renderti conto del suo livello di demenza complottista
ReplyDeleteTra l'altro Mario DiMauro è stato classificato da Strakkino come utente fake e disinformatore. Oramai è una guerra tra paranoici :-)
ReplyDelete