http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/10/appuntamento-in-via-gradoli.html
APPUNTAMENTO IN VIA GRADOLI
Di Antonella Randazzo
Ritengo che i personaggi politici debbano essere giudicati soltanto per ciò che riguarda la “cosa” pubblica, e non per le vicende private. Non mi sembra indice di civiltà il mettere alla gogna un personaggio per le vicende private. Ovviamente, non è il massimo avere come autorità personaggi che fanno uso di droga e che partecipano a festini a luci rosse.
Stando alle parole dei “trans” che ricevono in via Gradoli a Roma, sarebbero tanti i personaggi della politica e dello spettacolo che frequentano via Gradoli, e pagherebbero in media 1500 euro per “appuntamento”. La cifra si alzerebbe se viene fatta richiesta, oltre che di sesso, anche di droga. Qualcuno conferma che il "vizietto" di Marrazzo sarebbe assai diffuso in ambienti politici e non solo. Spiega il giornalista e presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro: "Molti politici in questo momento stanno tremando. Soprattutto se viene confermata la holding del ricatto messa in piedi dai quattro carabinieri. Altri politici potrebbero essere ricattati. All'epoca c'era un noto personaggio di Centrodestra che aveva lanciato una crociata contro i trans. Ma aveva ricevuto delle foto che ritraevano il figlio in compagnia di un trans e aveva quindi fatto marcia indietro... Più volte ho ricevuto informazioni su molti personaggi famosi della politica, dello spettacolo e dello sport, dediti a queste debolezze private... I trans lavorano per strada, per esempio in via Gradoli, ma hanno anche inserzioni sui giornali. I politici preferiscono gli stranieri, perchè li riconoscono meno. Ma alcuni si fidano e vanno anche con i trans italiani" ((vedi http://www.affaritaliani.it/politica/marrazzo_palazzo_trans261009.html).
Lo squallore di tutto questo però non deve farci dimenticare che quando un personaggio viene messo alla gogna mediatica è perché sta facendo qualcosa non in linea con i suoi padroni.
In questi giorni, i personaggi politici sembrano essersi trasformati, grazie alle colpe del collega, in cavalieri senza macchia, additando il “reo” e punendolo con espulsione ed ostracismo.
Qualcuno ha detto che nell’attuale sistema i personaggi che avranno ruoli importanti saranno quelli “ricattabili”, ovvero che nella propria vita (anche privata) hanno comportamenti che la maggior parte dei cittadini giudica negativamente, specie se, come Marrazzo, si vantano di essere cattolici e di credere nei valori della famiglia.
Perché devono essere ricattabili? Perché, se dovessero voler uscire dal recinto può scattare lo “scandalo” che li distruggerà irreversibilmente.
Questo spiegherebbe perché fra milioni di italiani onesti, che credono veramente nei valori morali e della famiglia, sarebbero scelti personaggi di cui, all’occorrenza, si può svelare la moralità non ineccepibile.
Ma cosa avrebbe fatto Marrazzo di così grave da meritare la gogna mediatica sui suoi “vizietti”?
Probabilmente lo sapremo meglio in futuro, ma oggi possiamo constatare che egli aveva talvolta assunto posizioni non popolari fra il gruppo politico, facendo emergere che l’economia italiana era in agonia a causa delle banche, che col pretesto della “crisi” erano diventate assai avare, costringendo non poche aziende a fallire.
Il 24 Settembre 2009, Marrazzo fece una dichiarazione:
“Bene esito tavolo credito, ora le banche accelerino i tempi. Ritengo senza dubbio positivo l’esito del tavolo del credito: abbiamo voluto far sedere attorno allo stesso tavolo le associazioni imprenditoriali e i principali istituti bancari di Roma e del Lazio con l’obiettivo di fare il punto, insieme, su un capitolo determinante come quello del credito. La portata della crisi che sta investendo le imprese, come evidenziato anche dal rapporto presentato oggi dalla Cna, impone risposte immediate. Da parte nostra le risorse e gli strumenti ci sono. Ora però il momento di accelerare i tempi e renderli pienamente operativi. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno sollecitare il sistema bancario a fare la sua parte, perché è proprio sul versante della liquidità, e quindi del credito, che si fondano le necessarie azioni per consentire al tessuto imprenditoriale di uscire dalla crisi.”(1)
Di sicuro non sono stati pochi i momenti di contrasto fra Marrazzo e l’attuale governo, nonostante le strombazzate su un presunto “avviso preventivo” di Berlusconi sembrerebbero suggerire una specie di “solidarietà” fra l’ex presidente regionale e l’attuale capo di governo, che, com’è noto, di “scandali sessuali” è ormai saturo.
Tutti i giornali di regime hanno stigmatizzato l’ex presentatore, mettendo in risalto la “ricattabilità”. I partiti hanno rafforzato la gogna mediatica.
Sicuramente Marrazzo, negli anni del suo mandato, ha talvolta agito in modo diverso rispetto alla comune tendenza politica. Ad esempio, quando ha accolto i rappresentanti dell’Associazione Italia-Palestina e dell’Avad, Associazione Volontaria Assistenza Disabili. Con la collaborazione della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, si rendeva possibile l’accoglienza in Italia, assieme ai loro familiari, dei bambini di Gaza che avevano bisogno di cure mediche. Il presidente Marrazzo ha sostenuto tale progetto, in tempi in cui persino i vecchi fascisti si recano in Israele a fare cordoglio.
Di certo Marrazzo, salito al potere nella Regione Lazio, si trovò ad affrontare diverse “patate bollenti”. Ad esempio, quella del settore sanità, quella edilizia e quella relativa ai prestiti bancari.
Egli fece capire che la “crisi” era dovuta a problemi di accesso al credito, e per questo decise di utilizzare la Banca Impresa Lazio (Bil) per garantire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda la sanità, Marrazzo decide di assumere ad interim l'assessorato alla sanità, in modo tale da poter affrontare “di petto” le varie disfunzioni e gli indebitamenti della sanità regionale. L'indebitamento della spesa sanitaria sarebbe stato di almeno 9 miliardi e 700 milioni. Marrazzo cercherà di far scendere il disavanzo, controllando le strutture sanitarie. Egli suo malgrado avrà a che fare con lo scandalo sollevato dalla "Lady Asl", al secolo Anna Iannuzzi, le cui confessioni faranno emergere nel luglio 2006 falsi mandati di pagamento e tangenti pagate per ottenere privilegi illeciti nell' ambito della sanità romana. Finiranno sotto inchiesta diversi uffici del consiglio regionale Lazio, in particolare l'ufficio di Giulio Gargano, consigliere di Forza Italia.
Oltre al Gargano, saranno arrestati l'ex capo di gabinetto della Regione Lazio della precedente Giunta, Marco Buttarelli e diverse altre persone. La corruzione di questi politici faceva lievitare il costo della sanità. Marrazzo si pose l’obiettivo di rendere più “trasparente” il costo delle strutture sanitarie, cercando di porre rimedio al debito accumulato negli anni.
Senza dubbio l’operato di Marrazzo può essere in più aspetti criticato, non si vuole certo sostenere che egli sia stato sempre a servizio dei cittadini, come dovrebbero essere tutti i politici in una vera democrazia. Occorre tener presente che il gruppo di potere attuale è spesso intransigente, e pretende dai suoi servitori politici una sottomissione totale. Quelli che sgarrano prima o poi pagano.
Marrazzo più volte aveva parlato di una politica utile ai cittadini, che non promette “imprese faraoniche” ma piccoli aiuti concreti. Egli spiegava: "La crisi c'è e non sono certo le parole che possono contenerla (serve) una risposta dal basso (strumenti come) il reddito minimo garantito, la formazione permanente, politiche di garanzia al credito".(2)
Marrazzo sembrava intenzionato a mantenere le sue promesse, avversato da più parti.
Aveva incentivato il credito alle piccole e medie imprese, creato il “piano casa” e il reddito garantito. Le critiche sollevate furono diverse, anche dagli stessi consiglieri regionali. Il diktat dei banchieri impone di sottrarre quante più risorse possibili al pubblico, per pagare l’enorme debito e per mantenere inalterato il loro potere.
Nonostante gli ostacoli, Marrazzo riuscirà a fare approvare il “piano casa” e la proposta di legge sull'assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2009/2011 della Regione Lazio, nell’agosto scorso. L’obiettivo era, come aveva dichiarato l'assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri, quello di sostenere gli “sforzi su pochi ma significativi interventi. Investire sulle politiche abitative, sostenere il reddito di chi è in difficoltà, agevolare il credito alle imprese significa offrire soluzioni concrete per affrontare la grave crisi che stiamo vivendo. In questo modo vogliamo dare vita ad un circuito economico virtuoso. Con questo assestamento si completa positivamente e si rafforza il piano anti-crisi avviato con le ultime finanziarie regionali. Un impegno eccezionale che non ha compromesso la politica di risanamento di questi anni".(3)
Con il “piano casa”, spiegava l'Assessore alle Politiche della Casa, Mario Di Carlo, "La Regione si è impegnata nella costruzione di 30mila nuovi alloggi, che saranno edificati sia da operatori pubblici che privati. Le famiglie che vi accederanno pagheranno una quota di 500-550 euro al mese per una casa dal valore di 150mila euro. Quando avranno terminato di pagare potranno decidere se restare semplici inquilini, lasciando che l'Ater acquisti la casa, o se diventare loro stessi i proprietari riscattandola. Questo sarà possibile grazie a un voucher di 15mila euro che la Regione metterà all'inizio del contratto.”(4)
Lo scorso 16 ottobre, il “piano casa” è stato bocciato dal governo, che ha impugnato un solo articolo. Marrazzo era deciso ad andare avanti revocando l’articolo bocciato. Egli aveva dichiarato: “La legge e' comunque in vigore e noi ci stiamo riservando o di presentare una delibera con la quale revocheremo solo quell'articolo oppure di prendere altre strade".(5)
Alemanno ha talvolta criticato Marrazzo, parlando di “inutili sacrifici dei cittadini romani”, e mostrando di non gradire il suo "obsoleto welfare”.
Perdendo l’incarico regionale, Marrazzo non sarà più nemmeno il commissario straordinario della Sanità regionale, e questo probabilmente susciterà la reazione positiva di qualcuno. E forse anche il "piano casa" potrebbe non dare l'esito sperato.
In conclusione, non riteniamo che Marrazzo fosse un paladino degli interessi collettivi, altrimenti non sarebbe stato messo al potere, ma riteniamo che egli abbia fatto qualcosa che ha irritato i suoi padroni, attivando il linciaggio mediatico. Altrimenti non si spiega come mai tanto livore da parte di parecchi personaggi politici, in un paese in cui il livello di corruzione è molto alto e di “festini a base di sesso e di droga” a cui partecipano politici si hanno diversi precedenti.
Crediamo che Marrazzo sia stato travolto dalla bufera, non per motivi “morali” com’è stato fatto credere, ma per motivi di potere. Quello che ha fatto di “sconveniente” per i suoi padroni e che non gli è stato perdonato potrà emergere molto presto: quando al suo posto verrà messo un personaggio che agirà in modo diverso rispetto al predecessore proprio sui fatti “scottanti” che hanno attivato il linciaggio mediatico.
Copyright © 2009 - all rights reserved.
Tutti i diritti sono riservati. Per richiedere la riproduzione dell'articolo scrivere all'indirizzo e-mail giadamd@libero.it
NOTE
1) www.regione.lazio.it/binary/web/home_comunicati.../tavolopmi.pdf
2) http://date.it.sourcews.com/9-27-4
3) http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/news_dettaglio.php?id=1207&tblId=NEWS
4) www.regione.lazio.it
5) Fonte: Adnkronos/Labitalia, 16 ottobre 2009.
Ritengo che i personaggi politici debbano essere giudicati soltanto per ciò che riguarda la “cosa” pubblica, e non per le vicende private. Non mi sembra indice di civiltà il mettere alla gogna un personaggio per le vicende private. Ovviamente, non è il massimo avere come autorità personaggi che fanno uso di droga e che partecipano a festini a luci rosse.
Stando alle parole dei “trans” che ricevono in via Gradoli a Roma, sarebbero tanti i personaggi della politica e dello spettacolo che frequentano via Gradoli, e pagherebbero in media 1500 euro per “appuntamento”. La cifra si alzerebbe se viene fatta richiesta, oltre che di sesso, anche di droga. Qualcuno conferma che il "vizietto" di Marrazzo sarebbe assai diffuso in ambienti politici e non solo. Spiega il giornalista e presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro: "Molti politici in questo momento stanno tremando. Soprattutto se viene confermata la holding del ricatto messa in piedi dai quattro carabinieri. Altri politici potrebbero essere ricattati. All'epoca c'era un noto personaggio di Centrodestra che aveva lanciato una crociata contro i trans. Ma aveva ricevuto delle foto che ritraevano il figlio in compagnia di un trans e aveva quindi fatto marcia indietro... Più volte ho ricevuto informazioni su molti personaggi famosi della politica, dello spettacolo e dello sport, dediti a queste debolezze private... I trans lavorano per strada, per esempio in via Gradoli, ma hanno anche inserzioni sui giornali. I politici preferiscono gli stranieri, perchè li riconoscono meno. Ma alcuni si fidano e vanno anche con i trans italiani" ((vedi http://www.affaritaliani.it/politica/marrazzo_palazzo_trans261009.html).
Lo squallore di tutto questo però non deve farci dimenticare che quando un personaggio viene messo alla gogna mediatica è perché sta facendo qualcosa non in linea con i suoi padroni.
In questi giorni, i personaggi politici sembrano essersi trasformati, grazie alle colpe del collega, in cavalieri senza macchia, additando il “reo” e punendolo con espulsione ed ostracismo.
Qualcuno ha detto che nell’attuale sistema i personaggi che avranno ruoli importanti saranno quelli “ricattabili”, ovvero che nella propria vita (anche privata) hanno comportamenti che la maggior parte dei cittadini giudica negativamente, specie se, come Marrazzo, si vantano di essere cattolici e di credere nei valori della famiglia.
Perché devono essere ricattabili? Perché, se dovessero voler uscire dal recinto può scattare lo “scandalo” che li distruggerà irreversibilmente.
Questo spiegherebbe perché fra milioni di italiani onesti, che credono veramente nei valori morali e della famiglia, sarebbero scelti personaggi di cui, all’occorrenza, si può svelare la moralità non ineccepibile.
Ma cosa avrebbe fatto Marrazzo di così grave da meritare la gogna mediatica sui suoi “vizietti”?
Probabilmente lo sapremo meglio in futuro, ma oggi possiamo constatare che egli aveva talvolta assunto posizioni non popolari fra il gruppo politico, facendo emergere che l’economia italiana era in agonia a causa delle banche, che col pretesto della “crisi” erano diventate assai avare, costringendo non poche aziende a fallire.
Il 24 Settembre 2009, Marrazzo fece una dichiarazione:
“Bene esito tavolo credito, ora le banche accelerino i tempi. Ritengo senza dubbio positivo l’esito del tavolo del credito: abbiamo voluto far sedere attorno allo stesso tavolo le associazioni imprenditoriali e i principali istituti bancari di Roma e del Lazio con l’obiettivo di fare il punto, insieme, su un capitolo determinante come quello del credito. La portata della crisi che sta investendo le imprese, come evidenziato anche dal rapporto presentato oggi dalla Cna, impone risposte immediate. Da parte nostra le risorse e gli strumenti ci sono. Ora però il momento di accelerare i tempi e renderli pienamente operativi. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno sollecitare il sistema bancario a fare la sua parte, perché è proprio sul versante della liquidità, e quindi del credito, che si fondano le necessarie azioni per consentire al tessuto imprenditoriale di uscire dalla crisi.”(1)
Di sicuro non sono stati pochi i momenti di contrasto fra Marrazzo e l’attuale governo, nonostante le strombazzate su un presunto “avviso preventivo” di Berlusconi sembrerebbero suggerire una specie di “solidarietà” fra l’ex presidente regionale e l’attuale capo di governo, che, com’è noto, di “scandali sessuali” è ormai saturo.
Tutti i giornali di regime hanno stigmatizzato l’ex presentatore, mettendo in risalto la “ricattabilità”. I partiti hanno rafforzato la gogna mediatica.
Sicuramente Marrazzo, negli anni del suo mandato, ha talvolta agito in modo diverso rispetto alla comune tendenza politica. Ad esempio, quando ha accolto i rappresentanti dell’Associazione Italia-Palestina e dell’Avad, Associazione Volontaria Assistenza Disabili. Con la collaborazione della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, si rendeva possibile l’accoglienza in Italia, assieme ai loro familiari, dei bambini di Gaza che avevano bisogno di cure mediche. Il presidente Marrazzo ha sostenuto tale progetto, in tempi in cui persino i vecchi fascisti si recano in Israele a fare cordoglio.
Di certo Marrazzo, salito al potere nella Regione Lazio, si trovò ad affrontare diverse “patate bollenti”. Ad esempio, quella del settore sanità, quella edilizia e quella relativa ai prestiti bancari.
Egli fece capire che la “crisi” era dovuta a problemi di accesso al credito, e per questo decise di utilizzare la Banca Impresa Lazio (Bil) per garantire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda la sanità, Marrazzo decide di assumere ad interim l'assessorato alla sanità, in modo tale da poter affrontare “di petto” le varie disfunzioni e gli indebitamenti della sanità regionale. L'indebitamento della spesa sanitaria sarebbe stato di almeno 9 miliardi e 700 milioni. Marrazzo cercherà di far scendere il disavanzo, controllando le strutture sanitarie. Egli suo malgrado avrà a che fare con lo scandalo sollevato dalla "Lady Asl", al secolo Anna Iannuzzi, le cui confessioni faranno emergere nel luglio 2006 falsi mandati di pagamento e tangenti pagate per ottenere privilegi illeciti nell' ambito della sanità romana. Finiranno sotto inchiesta diversi uffici del consiglio regionale Lazio, in particolare l'ufficio di Giulio Gargano, consigliere di Forza Italia.
Oltre al Gargano, saranno arrestati l'ex capo di gabinetto della Regione Lazio della precedente Giunta, Marco Buttarelli e diverse altre persone. La corruzione di questi politici faceva lievitare il costo della sanità. Marrazzo si pose l’obiettivo di rendere più “trasparente” il costo delle strutture sanitarie, cercando di porre rimedio al debito accumulato negli anni.
Senza dubbio l’operato di Marrazzo può essere in più aspetti criticato, non si vuole certo sostenere che egli sia stato sempre a servizio dei cittadini, come dovrebbero essere tutti i politici in una vera democrazia. Occorre tener presente che il gruppo di potere attuale è spesso intransigente, e pretende dai suoi servitori politici una sottomissione totale. Quelli che sgarrano prima o poi pagano.
Marrazzo più volte aveva parlato di una politica utile ai cittadini, che non promette “imprese faraoniche” ma piccoli aiuti concreti. Egli spiegava: "La crisi c'è e non sono certo le parole che possono contenerla (serve) una risposta dal basso (strumenti come) il reddito minimo garantito, la formazione permanente, politiche di garanzia al credito".(2)
Marrazzo sembrava intenzionato a mantenere le sue promesse, avversato da più parti.
Aveva incentivato il credito alle piccole e medie imprese, creato il “piano casa” e il reddito garantito. Le critiche sollevate furono diverse, anche dagli stessi consiglieri regionali. Il diktat dei banchieri impone di sottrarre quante più risorse possibili al pubblico, per pagare l’enorme debito e per mantenere inalterato il loro potere.
Nonostante gli ostacoli, Marrazzo riuscirà a fare approvare il “piano casa” e la proposta di legge sull'assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2009/2011 della Regione Lazio, nell’agosto scorso. L’obiettivo era, come aveva dichiarato l'assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri, quello di sostenere gli “sforzi su pochi ma significativi interventi. Investire sulle politiche abitative, sostenere il reddito di chi è in difficoltà, agevolare il credito alle imprese significa offrire soluzioni concrete per affrontare la grave crisi che stiamo vivendo. In questo modo vogliamo dare vita ad un circuito economico virtuoso. Con questo assestamento si completa positivamente e si rafforza il piano anti-crisi avviato con le ultime finanziarie regionali. Un impegno eccezionale che non ha compromesso la politica di risanamento di questi anni".(3)
Con il “piano casa”, spiegava l'Assessore alle Politiche della Casa, Mario Di Carlo, "La Regione si è impegnata nella costruzione di 30mila nuovi alloggi, che saranno edificati sia da operatori pubblici che privati. Le famiglie che vi accederanno pagheranno una quota di 500-550 euro al mese per una casa dal valore di 150mila euro. Quando avranno terminato di pagare potranno decidere se restare semplici inquilini, lasciando che l'Ater acquisti la casa, o se diventare loro stessi i proprietari riscattandola. Questo sarà possibile grazie a un voucher di 15mila euro che la Regione metterà all'inizio del contratto.”(4)
Lo scorso 16 ottobre, il “piano casa” è stato bocciato dal governo, che ha impugnato un solo articolo. Marrazzo era deciso ad andare avanti revocando l’articolo bocciato. Egli aveva dichiarato: “La legge e' comunque in vigore e noi ci stiamo riservando o di presentare una delibera con la quale revocheremo solo quell'articolo oppure di prendere altre strade".(5)
Alemanno ha talvolta criticato Marrazzo, parlando di “inutili sacrifici dei cittadini romani”, e mostrando di non gradire il suo "obsoleto welfare”.
Perdendo l’incarico regionale, Marrazzo non sarà più nemmeno il commissario straordinario della Sanità regionale, e questo probabilmente susciterà la reazione positiva di qualcuno. E forse anche il "piano casa" potrebbe non dare l'esito sperato.
In conclusione, non riteniamo che Marrazzo fosse un paladino degli interessi collettivi, altrimenti non sarebbe stato messo al potere, ma riteniamo che egli abbia fatto qualcosa che ha irritato i suoi padroni, attivando il linciaggio mediatico. Altrimenti non si spiega come mai tanto livore da parte di parecchi personaggi politici, in un paese in cui il livello di corruzione è molto alto e di “festini a base di sesso e di droga” a cui partecipano politici si hanno diversi precedenti.
Crediamo che Marrazzo sia stato travolto dalla bufera, non per motivi “morali” com’è stato fatto credere, ma per motivi di potere. Quello che ha fatto di “sconveniente” per i suoi padroni e che non gli è stato perdonato potrà emergere molto presto: quando al suo posto verrà messo un personaggio che agirà in modo diverso rispetto al predecessore proprio sui fatti “scottanti” che hanno attivato il linciaggio mediatico.
Copyright © 2009 - all rights reserved.
Tutti i diritti sono riservati. Per richiedere la riproduzione dell'articolo scrivere all'indirizzo e-mail giadamd@libero.it
NOTE
1) www.regione.lazio.it/binary/web/home_comunicati.../tavolopmi.pdf
2) http://date.it.sourcews.com/9-27-4
3) http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/news_dettaglio.php?id=1207&tblId=NEWS
4) www.regione.lazio.it
5) Fonte: Adnkronos/Labitalia, 16 ottobre 2009.
Personalmente trovo fantastica questa frase:
ReplyDelete"ma oggi possiamo constatare che egli aveva talvolta assunto posizioni non popolari fra il gruppo politico"
:D
Lu
Tutti uguali, 'sti complottisti da strapazzo: più l'argomento o la persona dono indifendibili, più s'accaniscono nel difenderli.
ReplyDeleteilpeyote marrazzo randazzo
Secondo me se il M'arrazzo... ehm... Marrazzo i 5.000 neuri li dava a lei ne era ben contenta. :D
ReplyDeleteSaluti
Michele
Ps: pero' che figura di merda...
Le cariche dello stato non sono insostituibili.
ReplyDeleteC'è la fila di persone in grado di ricoprire quei ruoli.
Se vuoi ricoprire un ruolo istituzionale di quel livello devi RINUNCIARE alla tua vita privata, devi essere limpido e cristallino.
Ti piacciono i trans? Proponi di riaprire i bordelli.
Ti piace la droga? Proponi la legalizzazione.
Le cose andrebbero meglio se l'ipocrisia fosse bandita dal mondo politico.
captcha "nesses"
ReplyDelete@fozzillo:
ReplyDeletequoto in pieno. Se rivesti una carica pubblica le tue debolezze è meglio che le mandi a putt.. ops...
A parte la battuta di bassa lega (e daje) penso veramente che un uomo pubblico debba essere inattacabile sotto ogni profilo!
Nessuno e' inattaccabile Alessandro ;-)
ReplyDelete@Foe-Hammer:
ReplyDeleteOk... ma puoi ridurre al minimo il rischio evitando di andare a mignotte o di mettere il tuo figlio stupido in una posizione di rilievo o, come è il caso di alcuni politici, di aprir bocca. :)
Se vuole andare a puttane, lo deve fare senza nascondersi!
ReplyDeleteLo so è un po forte, ma la penso così.
Rappresentano il popolo?
Che comincino dal rappresentare se stessi.
Non accetto chi fa certe cose su cui in parlamento vota contro.
Penso di integrare Fozzillo e le teste pensanti dicendo che la Randazzo di 'sto randazzo e quelli come lei dimostrano (come sempre) di far finta di non capire e di spostare la questione. Il problema non è la ricattabilità (ok, i carabinieri si sono comportati da cialtroni, ma nessuno ha obbligato il Marrazzo di turno - e da anni, non è il solito 'episodio isolato' - a fare quel che faceva sino a ieri, anche se non è reato) perché sta a te, uomo pubblico e che GOVERNA, non metterti in condizione d'essere ricattabile ed essere trasparente e cristallino.
ReplyDeleteIl problema non è la ritorsione verso questo o quello "scomodo" o "non allineato". NON si raccontano palle (come ha fatto Marrazzo) su complotti e bufale. I comportamenti privati, quando non sono reato, restano privati. Ma un conto son quelli del mio elettricista di fiducia, BEN altro contro son quelli di un presidente del consiglio o di regione, che in pubblico parlano di valori etici e della famiglia e in privato fanno delle schifezze che metà basta.
In conclusione: come al solito, Randazzo è intellettualmente disonesta, sposta i discorsi, non ha capito un bel randazzo di niente.
ilpeyote irreprensibile
Da quando l'Enel e' stata privatizzata, non ci sono piu' le cariche pubbliche di una volta...
ReplyDeleteAnche questa storia del bipolarismo non mi convince appieno: ti costringe ad una scelta definita di campo.
E poi, parlano di estraneazione della gente dalla politica. Non e' che il bipolarismo sia la causa dell'allontanamento: e' che, se la osservi da abbastanza lontano, certamente la scena politica la puoi descrivere come un sistema bipolare.
Ma appena ti avvicini abbastanza, ecco che i poli diventano almeno quattro.
E comunque, penso che tutte queste scintille intorno a Marrazzo non siano altro che la conseguenza di una forte repulsione tra due delle piu' alte cariche dello stato: ha fatto bene, secondo me, a cercare un isolamento perfetto, anche perche' non aveva piu' la capacita' per reggere la situazione.
(captcha: acculers. Sara' un caso?)
Complimenti per le metafore elettriche, Terenzio :)
ReplyDeleteilpeyote edison
tigre, per quanto mi rigurda uno puo' andare con prostitute e trans, sono affari suoi.
ReplyDeleteQuello che non digerisco e' che a farlo siano dei moralsiti che hanno in pubblico l'immagine di padri e mariti modello e, magari, sparano a zero per l'immoralita' altrui dai giornali di cui sono direttori o dall'alta carica cui ricoprono.
Ben venga quindi che gli scheletri dagli armadi escano. In ogni caso la randazza e' solo una nullita' come il suo compagno di merende strakkino
Foe, mi sa che abbiamo espresso con parole diverse lo stesso concetto: finché non si commettono reati uno in privato fa quel che vuole (come diceva il buon Benigni "uomini, donne, maiali, basta godere":)). Però, appunto, se quell'uno in pubblico è in prima fila al family day o promuove leggi liberticide o va in udienza dal papa o fa discorsi sull'etica matrimoniale, va cacciato qualsiasi sia la carica ricoperta.
ReplyDeleteConcordo sulla randazzo di 'sto randazzo, nullità opportunista di turno.
ilpeyote libertario