Liguria: lo stupro di una terra sacra
Le affermazioni di scrittori classici circa gli antichi Liguri, a proposito della stretta relazione tra Liguri e Siculi, sembrano essere state confermate da recenti indagini genetiche. Ellanico di Mitilene (VI sec. a.C) scrive che i Liguri erano approdati nella Sicilia occidentale due generazioni prima della Guerra di Troia (intorno al XIII sec. a. C. secondo la cronologia corrente, non accettata, però, da alcuni studiosi). Servio, commentatore di Virgilio, ricorda che, dopo essere stati costretti ad abbandonare il Lazio, a causa degli Umbri, essi emigrarono nell'isola, sotto la guida del mitico re Siculo. La toponomastica evidenzia il nesso tra i due popoli: Segesta, Entella, Lerici-Erice sono toponimi liguri e siculi. Segesta Tigulliorum è l'attuale Sestri Levante, mentre l'antica Segesta dell'isola mediterranea fu alleata di Atene contro Siracusa, durante la seconda fase della Guerra del Peloponneso (431-404 a.C.). Altri toponimi rivelatori sono Tella in Liguria, Tellaro in Sicilia; Levanto e Levanzo.
Questo popolo, esperto nella navigazione, attraversò il Mar Ligure ed il Tirreno per insediarsi in Corsica e nella Sicilia occidentale. Tuttavia l'area in cui i Liguri instaurarono un particolare legame con le energie ctonie fu la regione che disegna un triangolo ideale comprendente il Golfo di Genova, con un vertice a nord che coincide con la zona in cui svetta il Monte Beigua, il vertice orientale incluso nella Lunigiana, con i monti Sacro e Caprione, e quello occidentale in cui si aderge la vetta del Bego, nelle Alpi Marittime. In Lunigiana i Liguri eressero le statue-stele, altrove scelsero dei luoghi che diventarono santuari sub divo, spesso segnati da coppelle scavate nella roccia, da megaliti, da incisioni rupestri. L'etnia, nota nell'antichità anche come Ambroni, in alcuni siti creò degli allineamenti di pietre che delineano la costellazione di Cassiopea, costellazione boreale dalla caratteristica forma di W, ben riconoscibile grazie ai quattro astri di magnitudine inferiore a 3.
Lo storico Enrico Calzolari che sostiene la parentela tra Liguri e Siculi, a differenza di altri etnologi, reputa pure che sia rintracciabile un substrato sanscrito nella cultura ligure e più in generale un collegamento con l'Oriente, come sarebbe testimoniato dalla venerazione del dio Belenos, divinità della luce, forse di origine celtica, accostata a Baal. E' accostamento rigettato dalla maggior parte degli studiosi, ma, prescindendo da questioni erudite ed ostiche, sembra che l'energia di antichi "punti" sia correlata a fenomeni enigmatici, come anomalie gravitazionali o avvistamenti di U.F.O. frequenti soprattutto in Lunigiana e nella Liguria occidentale. Il biologo Giorgio Pattera suppone che i numerosi avvistamenti si possano spiegare con la presenza di faglie. Egli rammenta che molte zone in cui sono avvenuti avvistamenti di U.F.O. sono classificati a rischio sismico medio-alto. Lo scienziato congettura che gli U.F.O. siano interessati a tali distretti contraddistinti da situazione di instabilità del sottosuolo, originata da due fronti energetici che si contrappongono. Quando uno dei due fronti cede, l'energia viene liberata e quindi dà origine al movimento tellurico. "Se vogliamo ipotizzare l'interesse degli U.F.O. per le fonti naturali di energia, in qualsiasi forma si presentino (elettricità, acqua, gravità, radioattività...), questo potrebbe spiegare l'insistenza degli oggetti volanti non identificati lungo queste 'autostrade', a scopo di ricognizione e di acquisizione".
Nelle Alpi Liguri, nel Medioevo, si snodava pure il primo tratto di una via del sale che, attraversando le Alpi, giungeva a Ginevra. Secondo Oberto Araudi, questa zona è percorsa da una ley-line.
Le basi militari ed interventi di vario tipo, ma sempre nefasti, hanno trasmutato le energie benefiche in vortici stagnanti, mentre la Liguria, da "terra leggiadra" è ormai regione deturpata dalla speculazione edilizia, sventrata dalle discariche, una landa inaridita dalla siccità e dagli incendi... Inceneritori e centrali nucleari saranno il colpo di grazia... e questo è solo il visibile.
Fonti:
Intervista ad Enrico Calzolari, 2009 rilasciata a M. Agosti, 2009
L'antico popolo dei Liguri, intervista ad Enrico Calzolari rilasciata a O. Carigi e S. Tavanti, 2009
Dizionario di Astronomia e Cosmologia, Milano, 2005, s.v. Cassiopeia
G. Pattera, U.F.O.: vent’anni di indagini e di ricerche, Parma, 2005-2007, pp. 155-159
Questo popolo, esperto nella navigazione, attraversò il Mar Ligure ed il Tirreno per insediarsi in Corsica e nella Sicilia occidentale. Tuttavia l'area in cui i Liguri instaurarono un particolare legame con le energie ctonie fu la regione che disegna un triangolo ideale comprendente il Golfo di Genova, con un vertice a nord che coincide con la zona in cui svetta il Monte Beigua, il vertice orientale incluso nella Lunigiana, con i monti Sacro e Caprione, e quello occidentale in cui si aderge la vetta del Bego, nelle Alpi Marittime. In Lunigiana i Liguri eressero le statue-stele, altrove scelsero dei luoghi che diventarono santuari sub divo, spesso segnati da coppelle scavate nella roccia, da megaliti, da incisioni rupestri. L'etnia, nota nell'antichità anche come Ambroni, in alcuni siti creò degli allineamenti di pietre che delineano la costellazione di Cassiopea, costellazione boreale dalla caratteristica forma di W, ben riconoscibile grazie ai quattro astri di magnitudine inferiore a 3.
Lo storico Enrico Calzolari che sostiene la parentela tra Liguri e Siculi, a differenza di altri etnologi, reputa pure che sia rintracciabile un substrato sanscrito nella cultura ligure e più in generale un collegamento con l'Oriente, come sarebbe testimoniato dalla venerazione del dio Belenos, divinità della luce, forse di origine celtica, accostata a Baal. E' accostamento rigettato dalla maggior parte degli studiosi, ma, prescindendo da questioni erudite ed ostiche, sembra che l'energia di antichi "punti" sia correlata a fenomeni enigmatici, come anomalie gravitazionali o avvistamenti di U.F.O. frequenti soprattutto in Lunigiana e nella Liguria occidentale. Il biologo Giorgio Pattera suppone che i numerosi avvistamenti si possano spiegare con la presenza di faglie. Egli rammenta che molte zone in cui sono avvenuti avvistamenti di U.F.O. sono classificati a rischio sismico medio-alto. Lo scienziato congettura che gli U.F.O. siano interessati a tali distretti contraddistinti da situazione di instabilità del sottosuolo, originata da due fronti energetici che si contrappongono. Quando uno dei due fronti cede, l'energia viene liberata e quindi dà origine al movimento tellurico. "Se vogliamo ipotizzare l'interesse degli U.F.O. per le fonti naturali di energia, in qualsiasi forma si presentino (elettricità, acqua, gravità, radioattività...), questo potrebbe spiegare l'insistenza degli oggetti volanti non identificati lungo queste 'autostrade', a scopo di ricognizione e di acquisizione".
Nelle Alpi Liguri, nel Medioevo, si snodava pure il primo tratto di una via del sale che, attraversando le Alpi, giungeva a Ginevra. Secondo Oberto Araudi, questa zona è percorsa da una ley-line.
Le basi militari ed interventi di vario tipo, ma sempre nefasti, hanno trasmutato le energie benefiche in vortici stagnanti, mentre la Liguria, da "terra leggiadra" è ormai regione deturpata dalla speculazione edilizia, sventrata dalle discariche, una landa inaridita dalla siccità e dagli incendi... Inceneritori e centrali nucleari saranno il colpo di grazia... e questo è solo il visibile.
Fonti:
Intervista ad Enrico Calzolari, 2009 rilasciata a M. Agosti, 2009
L'antico popolo dei Liguri, intervista ad Enrico Calzolari rilasciata a O. Carigi e S. Tavanti, 2009
Dizionario di Astronomia e Cosmologia, Milano, 2005, s.v. Cassiopeia
G. Pattera, U.F.O.: vent’anni di indagini e di ricerche, Parma, 2005-2007, pp. 155-159
Zret che mette una foto col cielo BLU!!!!
ReplyDeleteNON CI POSSO CREEEEEEDERE
Mi piacerebbe tanto, ma proprio tanto, sapere dove si trovano questi punti che presentano anomalie gravitazionali, chi le ha misurate, con quale strumentazione e che valori ha riscontrato.
ReplyDeleteAntonio, togli subito la foto con il cielo blu !!!
ReplyDeleteCon tutta la fatica che faccio per dimostare che il cielo e' bianco, vieni tu che mi posti un cielo blu !!!
Giorgio Pattera uno scienziato!
ReplyDeleteE da quando Zret se la fa con una genia di venduti, collusi, mercenari e disinformatori? Perchè, se ricordo bene, lui e suo fratello considerano l'intera categoria come una delle più asservite ai poteri malvagi e corrotti. Ah già, è vero, ci sarebbero anche la Staninger e altri due o tre...
Zret, scendi dal pero va là!
Una bella coppia di sicofanti
ReplyDeleteAnonymous said...
ReplyDeleteUna bella coppia di sicofanti
Ovviamente a coppie di due.
ilpeyote arturo
Credo che in Italia non esista un pezzo di territorio che in qualche modo non sia sacro, storico, monumentale e chi più ne ha più ne metta.
ReplyDelete"un collegamento con l'ORIENTE, come sarebbe testimoniato dalla venerazione del dio Belenos, divinità della luce, forse di origine CELTICA, accostata a Baal"
ReplyDeleteNon fa una grinza, Zret! I Celti vivono così a Est, ma così a Est che hanno superato il Giappone e sono rispuntati dall'altro lato delle mappe!
Ma, dicci... 'un sarai mica filo-padano? Con tutte 'ste fregnacce sul sacro suolo celtico...
Terra Nova
c'è chi venera il dio Belenos c'é chi venera i fratelli Belinos !!!
ReplyDeleteBelinùn de n'abelinou.
ReplyDeleteMia c'u belìn g'intra un belin cun "...la venerazione del dio Belenos, divinità della luce".
Nu gh'intra ninte cu-a luxe, ma u l'intra da n'atra parte.
Ma u ghe n'ou peu belìn de spegate 'ste coze. Tantu tiè tantu abelinou che nu ti capiesci un belìn comunque.
mc
Il vero stupro della Liguria è quando ci si è trasferita la famiglia Marcianò. Punto. E provino il contrario.
ReplyDeleteLa solita abissale ignoranza scientifica. Se esistessero veramente zone di irregolarità nel campo gravitazionale, sarebbe possibile costruire macchine a moto perpetuo in grado di generale quantità pressochè infinite di energia a costo 0.
ReplyDelete@Terra Nova,
ReplyDeletebeh, dai, non lo stroncare cosi', dopo tutto intorno al 3° secolo A.C. i Celti erano arrivati fino in Anatolia (Asia minore).
Certo che dire quello ha detto zret e' e rimane una belinata (se posso usare questo termine col permesso dei liguri, quelli veri)
Calma.
ReplyDeleteNon conosco la zona specifica ma posso dire che in Italia, come nel resto del mondo, esistono le cosiddette "anomalie gravimetriche" (non gravitazionali...) che sono date dalla presenza di masse a densita' maggiore o minore della media sia nel mantello che nella crosta.
Una rapida infarinatura online:
http://www.sapere.it/tca/minisite/scienza/tuttoscienza/id792.html
La carta a piccola scala delle anomalie di Bouger dell'Italia:
http://www.sapere.it/tca/minisite/scienza/tuttoscienza/pages/id_o436.html
Lo studio della anomalie gravimetriche e' una potente risorsa per le ricerche petrolifere.
Saluti
Michele