http://www.tankerenemy.com/2009/08/se-il-controllo-del-clima-diventa.html
Se il controllo del clima diventa un'arma (articolo di Antonio Teti)
Dall'Alaska onde radio per modificare il tempo atmosferico
Pubblichiamo un articolo del 2008 su H.A.A.R.P. che, nonostante qualche lacuna ed imprecisione, evidenzia in modo corretto uno dei veri fini del complesso di antenne ubicato a Gakona, in Alaska, ossia il controllo del clima in ambito militare. Per una conoscenza più esauriente del tema, consigliamo la lettura degli articoli scritti dal Professor Alessio di Benedetto, studi in cui sono analizzate tutte le sinistre potenzialità di H.A.A.R.P., un'arma polivalente, dagli effetti distruttivi spaventosi.
Il testo è tratto da novaonline.ilsole24ore.com e si può leggere anche qui.
Niente guerra ambientale, almeno sulla carta. Qualche settimana fa in un'intervista radiofonica il tenente generale Fabio Mini, ex capo di Stato Maggiore del Comando N.A.T.O. delle Forze Alleate Sud Europa, ha asserito che «la guerra ambientale in qualunque forma, è proibita dalle leggi internazionali. Le Nazioni Unite, fin nel 1977, hanno approvato la convenzione contro le modifiche ambientali, il che rende ingiustificabile qualsiasi guerra proprio per i suoi effetti sull'ambiente, ma, come succede a molte convenzioni, è stata ignorata ed i militari hanno anzi accelerato la ricerca e l'applicazione delle tecniche di modificazione del tempo e del clima, facendole passare alla clandestinità. Se prima di quella data, l'uso delle devastazioni ambientali era chiaro e se le modifiche ambientali anche gravissime erano codificate e persino elevate al rango di sviluppo strategico o di progresso tecnologico, oggi non si sa più dove si diriga la ricerca e come si orientino le nuove armi».
Mini sa bene di che cosa parla. È un militare con un'esperienza accumulata nel corso degli anni in missioni in tutti gli angoli del pianeta. Nel 2004 è stato decorato perfino con la "Legion of Merit" dal comando statunitense. Ma a che cosa si riferisce esattamente? Un interrogativo che ci si pone da un po' di tempo è quello riconducibile alle cause dell'estrema instabilità climatica che, negli ultimi anni, "colpisce" diverse aree. Uragani, tempeste e tifoni continuano a devastare diverse aree del pianeta dai Caraibi all'Asia, mentre in Asia ed in Medio Oriente la siccità affligge le popolazioni residenti. Sappiamo tutti che la causa di questi fenomeni è dovuta soprattutto all'aumento della temperatura del globo.
Ma è solo una delle cause. Spostiamoci nel paese del freddo più lungo ed intenso degli Stati Uniti: l'Alaska. La località che ci interessa è Gakona, altipiano immerso nel verde lussureggiante dei boschi del nord. Proprio al centro di questo paradiso della natura, ha sede il Laboratorio di Ricerca dell'Aviazione statunitense, Divisione Veicoli Spaziali, in cui si compiono studi avanzati sui cambiamenti climatici. In realtà, questi studi sono riconducibili ad un programma noto, sin dal 1992, con la sigla H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program). Il progetto viene descritto su un portale in cui viene presentata un'innocente stazione scientifica dove si sondano via radio le regioni dell'alta atmosfera (ionosfera e magnetosfera). Nel sito, dalle scarne informazioni, si indica che per ulteriori informazioni è necessario contattare l'Air Force Research Laboratory dell'U.S. Air Force. Inoltre si precisa che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia ed i Paesi europei, che risultano componenti del consorzio Eiscat (European Incoherent Scatter Radar).
Anche in Europa H.A.A.R.P. è presente. A Tromsoe (Norvegia) sono state fornite (da ditte statunitensi collegate al progetto) apparecchiature di recente installazione classificate come radar "incoerenti". Gakona, che è situata a circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, è in un'enorme proprietà del Dipartimento della Difesa statunitense, scelto nel 1993 da funzionari dell'Air Force per installare piloni di alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto fino ad arrivare a 180. Ognuno di questi essi porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la "banda bassa" da 2.8 a 7 MegaHertz e l'altra per la "banda alta" da 7 fino 10 MegaHertz. Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350 km, grazie alla loro grande potenza. Scopo ufficiale delle installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni dato che lo strato è composto da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), ed ha la proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne. È per questo, ad esempio, che, di notte, ci è possibile ascoltare alla radio le stazioni AM di molti Paesi stranieri, dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre. In realtà il progetto è integrato nel N.A.A.T. (New Armaments to Advanced Technology), controllato dalla Difesa strategica statunitense (S.D.I.).
Così, mentre gli ambientalisti accusano l'amministrazione Bush di non aver firmato il Protocollo di Kyoto e di non avviare misure consistenti per la riduzione di gas nocivi nell'atmosfera, la questione della "guerra climatica" non viene minimamente menzionata. Perché di questo si tratta! Infatti il sistema di antenne sarebbe (è, non "sarebbe", n.d.r.) in grado di emettere onde radio ad altissima frequenza che, concentrate in un punto specifico dello strato atmosferico, ne determinerebbero un surriscaldamento. A questo punto le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra con un "effetto penetrazione" che può generare fenomeni climatici di tipo diverso (maremoti, tifoni, uragani etc.). Sono ancora ipotesi (non sono ipotesi, bensì fatti accertati, n.d.r.), ma non del tutto ignorabili. Di recente la Federazione Scienziati Americani ha ammesso che avviene un «uso militare» di H.A.A.R.P., ma non di tipo "destructive", ma orientato solo per operazioni di tipo "special recognitions". In effetti, mediante una modulazione mirata dei segnali in frequenze bassissime, sarebbe possibile "vedere" ciò che succede nel sottosuolo, individuando bunker, silos di missili e installazioni sotterranee.
Di "guerra ambientale" si parlava già decenni or sono. Anche in U.R.S.S., sin dal 1976, si annunciava la possibilità di sperimentazioni di questo tipo. Lo scienziato Bernard Eastlund, considerato il padre di H.A.A.R.P., l'11 agosto 1987 brevettava con numero di "patente" 4,686,605 il suo «Metodo ed apparato per l'alterazione di una regione dell'atmosfera, della ionosfera o della magnetosfera». Nessuno può dirci che cosa ci riservi il futuro, però forse un giorno potremmo anche essere costretti a pagare per una giornata di sole...
Pubblichiamo un articolo del 2008 su H.A.A.R.P. che, nonostante qualche lacuna ed imprecisione, evidenzia in modo corretto uno dei veri fini del complesso di antenne ubicato a Gakona, in Alaska, ossia il controllo del clima in ambito militare. Per una conoscenza più esauriente del tema, consigliamo la lettura degli articoli scritti dal Professor Alessio di Benedetto, studi in cui sono analizzate tutte le sinistre potenzialità di H.A.A.R.P., un'arma polivalente, dagli effetti distruttivi spaventosi.
Il testo è tratto da novaonline.ilsole24ore.com e si può leggere anche qui.
Niente guerra ambientale, almeno sulla carta. Qualche settimana fa in un'intervista radiofonica il tenente generale Fabio Mini, ex capo di Stato Maggiore del Comando N.A.T.O. delle Forze Alleate Sud Europa, ha asserito che «la guerra ambientale in qualunque forma, è proibita dalle leggi internazionali. Le Nazioni Unite, fin nel 1977, hanno approvato la convenzione contro le modifiche ambientali, il che rende ingiustificabile qualsiasi guerra proprio per i suoi effetti sull'ambiente, ma, come succede a molte convenzioni, è stata ignorata ed i militari hanno anzi accelerato la ricerca e l'applicazione delle tecniche di modificazione del tempo e del clima, facendole passare alla clandestinità. Se prima di quella data, l'uso delle devastazioni ambientali era chiaro e se le modifiche ambientali anche gravissime erano codificate e persino elevate al rango di sviluppo strategico o di progresso tecnologico, oggi non si sa più dove si diriga la ricerca e come si orientino le nuove armi».
Mini sa bene di che cosa parla. È un militare con un'esperienza accumulata nel corso degli anni in missioni in tutti gli angoli del pianeta. Nel 2004 è stato decorato perfino con la "Legion of Merit" dal comando statunitense. Ma a che cosa si riferisce esattamente? Un interrogativo che ci si pone da un po' di tempo è quello riconducibile alle cause dell'estrema instabilità climatica che, negli ultimi anni, "colpisce" diverse aree. Uragani, tempeste e tifoni continuano a devastare diverse aree del pianeta dai Caraibi all'Asia, mentre in Asia ed in Medio Oriente la siccità affligge le popolazioni residenti. Sappiamo tutti che la causa di questi fenomeni è dovuta soprattutto all'aumento della temperatura del globo.
Ma è solo una delle cause. Spostiamoci nel paese del freddo più lungo ed intenso degli Stati Uniti: l'Alaska. La località che ci interessa è Gakona, altipiano immerso nel verde lussureggiante dei boschi del nord. Proprio al centro di questo paradiso della natura, ha sede il Laboratorio di Ricerca dell'Aviazione statunitense, Divisione Veicoli Spaziali, in cui si compiono studi avanzati sui cambiamenti climatici. In realtà, questi studi sono riconducibili ad un programma noto, sin dal 1992, con la sigla H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program). Il progetto viene descritto su un portale in cui viene presentata un'innocente stazione scientifica dove si sondano via radio le regioni dell'alta atmosfera (ionosfera e magnetosfera). Nel sito, dalle scarne informazioni, si indica che per ulteriori informazioni è necessario contattare l'Air Force Research Laboratory dell'U.S. Air Force. Inoltre si precisa che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia ed i Paesi europei, che risultano componenti del consorzio Eiscat (European Incoherent Scatter Radar).
Anche in Europa H.A.A.R.P. è presente. A Tromsoe (Norvegia) sono state fornite (da ditte statunitensi collegate al progetto) apparecchiature di recente installazione classificate come radar "incoerenti". Gakona, che è situata a circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, è in un'enorme proprietà del Dipartimento della Difesa statunitense, scelto nel 1993 da funzionari dell'Air Force per installare piloni di alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto fino ad arrivare a 180. Ognuno di questi essi porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la "banda bassa" da 2.8 a 7 MegaHertz e l'altra per la "banda alta" da 7 fino 10 MegaHertz. Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350 km, grazie alla loro grande potenza. Scopo ufficiale delle installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni dato che lo strato è composto da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), ed ha la proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne. È per questo, ad esempio, che, di notte, ci è possibile ascoltare alla radio le stazioni AM di molti Paesi stranieri, dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre. In realtà il progetto è integrato nel N.A.A.T. (New Armaments to Advanced Technology), controllato dalla Difesa strategica statunitense (S.D.I.).
Così, mentre gli ambientalisti accusano l'amministrazione Bush di non aver firmato il Protocollo di Kyoto e di non avviare misure consistenti per la riduzione di gas nocivi nell'atmosfera, la questione della "guerra climatica" non viene minimamente menzionata. Perché di questo si tratta! Infatti il sistema di antenne sarebbe (è, non "sarebbe", n.d.r.) in grado di emettere onde radio ad altissima frequenza che, concentrate in un punto specifico dello strato atmosferico, ne determinerebbero un surriscaldamento. A questo punto le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra con un "effetto penetrazione" che può generare fenomeni climatici di tipo diverso (maremoti, tifoni, uragani etc.). Sono ancora ipotesi (non sono ipotesi, bensì fatti accertati, n.d.r.), ma non del tutto ignorabili. Di recente la Federazione Scienziati Americani ha ammesso che avviene un «uso militare» di H.A.A.R.P., ma non di tipo "destructive", ma orientato solo per operazioni di tipo "special recognitions". In effetti, mediante una modulazione mirata dei segnali in frequenze bassissime, sarebbe possibile "vedere" ciò che succede nel sottosuolo, individuando bunker, silos di missili e installazioni sotterranee.
Di "guerra ambientale" si parlava già decenni or sono. Anche in U.R.S.S., sin dal 1976, si annunciava la possibilità di sperimentazioni di questo tipo. Lo scienziato Bernard Eastlund, considerato il padre di H.A.A.R.P., l'11 agosto 1987 brevettava con numero di "patente" 4,686,605 il suo «Metodo ed apparato per l'alterazione di una regione dell'atmosfera, della ionosfera o della magnetosfera». Nessuno può dirci che cosa ci riservi il futuro, però forse un giorno potremmo anche essere costretti a pagare per una giornata di sole...
Professor Alessio di Benedetto
ReplyDeleteProfessore si, ma di estetica musicale al conservatorio.
Chissa come mai,i fratelloni, si dimenticano sempre di citare in cosa e' docente il Di Benedetto
A Zret:
ReplyDeleteVisto che lei, nell'articolo, trasforma tramite sue note vari "sarebbe" e "ipotesi" in fatti accertati, sarebbe così cortese da spiegare, tecnicamente, come è possibile creare un lobo di trasmissione così stretto da colpire aree di poche decine di chilometri di raggio a distanza di diverse migliaia con un insieme di dipoli, che per sua natura è caratterizzato dalla omnidirezionalità?
Passando alla termodinamica, un uragano tropicale medio scarica in 48 ore un quantitativo di energia valutato pressapoco sui 30'000'000 GWatt/ora, energia pari a quella prodotta da tutte le centrali elettriche mondiali in grossomodo 400 giorni. Ora, visto che l'energia non si crea dal nulla ma si trasforma, può lei spiegarmi come viene prodotta, imagazzinata, trasmessa e applicata questa spaventosa quantità di energia? (fonte usata per i dati: http://www.aoml.noaa.gov/hrd/tcfaq/D7.html).
Qualora intenda suggerire che l'attuazione del bieco progetto avvenga non trasmettendo di prima mano l'energia necessaria, ma controllando e manovrando perturbazioni esistenti, allora la prego di rispondere a queste domande:
- Come è possibile spostare un qualsiasi oggetto tramite onde elettromagnetiche? E qualora studiasse l'argomento e capisse che probabilmente si riferisce ad un campo magnetico, come sarebbe possibile generarne uno sufficentemente potente senza fondere letteralmente ogni genere di materiale ferromagnetico posto nel raggio di diverse centinaia di chilometri dalla sorgente?
-Una uragano ha una massa, intesa come peso della materia in esso contenuta a meno della pura spinta idrostatica, letteralmente spaventosa. Non ho tempo e, probabilmente, nemmeno le conoscenze necessarie per affrontare l'argomento ma, vista la sicurezza nelle sue affermazioni, mi aspetto quanto prima una approfondita e inattaccabile analisi meteorologica e energetica dell'entità della forza necessaria a spostare a comando detta massa.
Aspetto con fiducia una adeguata risposta alle mie domande, possibilmente non un copia-incolla di definizioni da qualsivoglia sito ma del materiale originale che, date le vostre approfondite compentenze multidisciplinari, non avrete problemi a produrre.
Cordialmente,
Dott. Ing. Riccardo Belloli.
quantitativo di energia valutato pressapoco sui 30'000'000 GWatt/ora
ReplyDeleteHai dimenticato di specificare "di byte" :D
Saluti
Michele
Ooops, scusate l'errore dovuto alla fretta: 30'000'000 GW*ora, non GW/ora.
ReplyDeleteAd ogni modo, l'ho postato anche su TE. Spero che mi rispondano!
Riccardo, dato che il tuo commento è intelligente, sarà cestinato immediatamente.
ReplyDeleteSeee...
ReplyDeleteInge, alla tua eta' pensavo avessi smesso di credere a Babbo straker. :D
Saluti
Michele
Ho parlato troppo presto :) 'o professore di 'sto randazzo e 'o comandante clusò, col loro stile signorile e la loro preparazione scientifica, hanno fornito risposte esaurienti, documentate e cortesi alle domande poste da Riccardo:
ReplyDelete"Mi pare che Lei, esimio Ingegnere, sia il clone di pirlangela: ha già tutte le risposte alle sue capziose domande. D'altronde la Sua onniscienza non si discute.
P.S. Mai sentito citare le energie scalari?
By Zret, at 07 agosto, 2009 15:52"
"RB12, poniti questa domanda: "Perché non me ne vado a rompere i marroni da mia sorella, invece di stare sempre a visitare questo blog?"
... e risponditi da solo, visto che hai bene dimostrato di avere le mani in pasta e che ti brucia il didietro.
By Straker, at 07 agosto, 2009 15:54"
Riccardo ti sei meritato un posto nella lista degli occultatori :D
ReplyDeleteenergie scalari
ReplyDeleteE quali sarebbero le energie vettoriali zret ?
:D
Sei un ignorante galattico Antonio, sei proprio una
comica, insieme al tuo fratello bilioso, il Geometer
e' domani la cosa di pattera vero? dite che ci saranno anche i peracottari?
ReplyDeleteChi è in zona magari fa un salto. :D
Ma poi chi è questo Antonio Teti?
ReplyDeleteHo dato un'occhiata con Google e ne ho trovati diversi, nessuno petò che abbia a che vedere con la fisica )uno è dottore in economia e commercio laureato a Pescara, ma non credo sia lui).
Un altro dei "ricercatori indipendenti" tanto cari al Komandante?
La mia risposta, che dubito verrà pubblicata:
ReplyDeletezret, cosa intende per Energia scalare? Mi confonde, in quanto l'energia è per sua definizione una grandezza scalare.
Straker, ho posto delle domande tecniche, penso ben argomentate, in modo civile e questa è la sua risposta? Beh, ne prendo atto. Mi chiedo perchè pubblicare il mio commento, comunque.
RB12, perche' sono dei ciarlatani che NON rispondono mai alle domande, ma fanno passare i commenti solo per offendere le persone e ricevere gli osannanti applausi dei seguaci.
ReplyDeleteE proprio perche' mi ero rotto di questa situazione ho deciso all'epoca di aprire il mio blog.
Saluti
Michele
Il progetto viene descritto su un portale in cui viene presentata un'innocente stazione scientifica dove si sondano via radio le regioni dell'alta atmosfera (ionosfera e magnetosfera). Nel sito, dalle scarne informazioni, si indica che per ulteriori informazioni è necessario contattare l'Air Force Research Laboratory dell'U.S. Air Force.
ReplyDeleteOvviamente si guardano bene dal mettere il link al sito, altrimenti qualcuno potrebbe rendersi conto che le informazioni non sono affatto scarne e soprattutto potrebbe capire cosa è veramente HAARP.
Quanto ai contenuti "tecnici"... va beh, solita fuffa trita e ritrita.
AndreaS
RB12, non risponderanno mai, la loro ignoranza è pari solo alla loro astiosità. La fisica per i due cretini è solo un immenso punto interrogativo. Che paglicci!
ReplyDeleteChe dire, pensavo che i Marcianò fossero persone che parlano senza cognizione di causa e affetti da mania di protagonismo, ma ora so che sono anche dei volgari cafoni, per non dire altro. Dopo il mio intervento di ieri, con relative risposte assolutamente inadeguate o offensive, Straker ha insinuato che fossi un millantatore. Ho risposto a lui e ad Arturo (il quale, al contrario, è stato veramente gentile nel suo commento). La mia risposta, assolutamente corretta, non è stata pubblicata. Un comportamento più che riprovevole, inqualificabile.
ReplyDeleteLucy e the_clutz, sperando che mi leggiate, vi ringrazio per i vostri interventi, mi spiace non poter ribattere. Indipendentemente dalle differenti posizioni, vi invito a riflettere riguardo al comportamento del vostro anfitrione. A mio modo di vedere, non può esserci dialogo se non c'è libertà di parola, e non può esserci obiettività se non vi è dialogo. Qualora voleste proseguire il discorso, potete contattarmi alla mia mail: r.belloli@gmail.com
Posto la mia risposta qui, e per quanto mi riguarda sarà l'ultima mia parola rivolta ai buffoni in questione. Non avranno più nemmeno il mio sdegno per quanto mi riguarda.
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Tutto pensavo fuorchè dover fornire prova della mia laurea, che mi scuso non aver specificato prima essere in Ingegneria Aerospaziale. Non sono solito millantare competenze o titoli di studio, semplicemente Google non è un archivio dello scibile umano, e non tutti noi laureati purtroppo vediamo un nostro lavoro pubblicato in internet. Ad ogni modo, a questo indirizzo trova una tabella del voto finale di Informatica C in cui può trovare il mio nome. Qualora lo volesse, posso inviarle via mail il supplemento al diploma di laurea, che è l'unico certificato digitale che mi viene fornito dal Politecnico di Milano.
Detto questo, visto che mi ha chiesto direttamente un parere, desidereri rispondere ad Arturo. Quello che posso dire, ovviamente solo per quanto riguarda la mia competenza, è che tutte le teorie che ho letto sul vostro e altri siti di simile argomentazione sono semplicemente infondate, e spesso dimostrano delle fondamentali ignoranze sull'argomento, superficialità a trarre le conclusioni o semplicemente voli pindarici senza alcuna attinenza con la realtà. Ne è un esempio l'articolo sui turbofan, che presenta molti errori nella traduzione della spiegazione del funzionamento del motore e nelle teorie formulate circa la possibile manomissione dello stesso. Ripeto, mi permetto di esprimere questa opinione solo per quanto riguarda il mio campo di competenza.
Per quanto riguarda la geoingegeria, non ne ho alcuna conoscenza oltre a qualche articolo letto su internet, quindi non penso che la mia opinione possa interessare qualcuno.
Per concludere, riguardo alla possibilità che qualcuno stia segretamente e sistematicamente irrorando il cielo tenedo la popolazione all'oscuro, mi sento di escluderne la fattibilità sia come ingegnere, per le infondatezze delle teorie di cui prima, sia per ragioni di logica e buon senso.
Chiedo cortesemente ai moderatori di pubblicare questo mio commento non essendo offensivo per nessuno e, sopratutto, essendo una risposta a delle domande a me dirette.
RB12,
ReplyDeletetutta la mia stila e appoggio morale.
Sarei onorato se tu ricopiassi il tuo commento qui sopra e lo lasciassi anche su questo mio post, che in parte parlava anche di te:
http://nico-murdock.blogspot.com/2009/08/nuova-figura-di-straker.html
Ciao
RB ti capisco, mi era capitata la stessa cosa con mike sul suo blog. La malafede dei due è ormai provata, c'è solo da sperare che coloro che gli hanno dato credito possano ravvedersi.
ReplyDeleteRB12, è possibile ottenere lobi di trasmissione stretti anche con elementi omnidirezionali come dei semplici dipoli.
ReplyDeleteSi usano i cosiddetti "array", ossia gruppi di antenne disposti secondo particolari griglie o allineamenti. Alimentandoli in maniera sfasata e/o disponendoli in precise posizioni spaziali, si ottiene un lobo stretto che può essere puntato in qualsiasi direzione.
(ma da qui a dire a validare HAARP, scie chimiche e compagnia bella ce ne vuole. E' come dire che l'allunaggio è finto perché esistono le telecamere)
Si, effettivamente su TE mi hanno fatto vedere delle foto di polari ottenibili con la matrice di antenne in questione. Devo dire che mi ha sorpreso la strettezza dei lobi ottenibili con quella tecnica, non pensavo davvero fosse possibile con dei semplici dipoli! Mi scuso per l'errore di superficialità.
ReplyDeleteAd ogni modo (riflessione rivolta a gli interlocutori su TE), ho comunque dubbi riguardo la coerenza del flusso di onde elettromagnetiche ottenibile in quel modo, che in ogni caso non è paragonabile a quello ottenibile da un sistema di antenne a parabola.
Piccola precisazione che non cambia la sostanza dei fatti. I dipoli sono omnidirezionali solo nel piano a loro perpendicolare. In direzione verticale non irradiano.
ReplyDeleteAnche le armi a microonde non sono così fuori dal mondo, ma si tratta di strumenti da usare a corto raggio senza badare molto agli effetti collaterali.
Puntare il lobo a centinaia di chilometri di distanza per causare o direzionare un uragano (nel caso fosse possibile) finirebbe col friggere tutto quello che incontra per la strada.