http://zret.blogspot.com/2010/05/i-grigi-ieri-ed-oggi.html
I Grigi, ieri ed oggi
L'arte rupestre australiana annovera singolari graffiti con figure "radiografate" ed esseri di carattere “pluviale”, la cui sagoma è delineata e riempita da gocce. Tra gli studiosi di Clipeologia, hanno suscitato molto interesse alcuni petroglifi nelle grotte di Kimberley, regione dell’Australia settentrionale. Effigiati su rocce sedimentarie e sul granito, essi rappresentano figure analoghe ai Grigi, come sono descritti da migliaia di testimonianze in tutto il mondo. Alcune pitture create dagli Aborigeni, risalgono, secondo gli archeologi, a circa 5.000 anni or sono.
In effetti, la somiglianza è notevole: i volti a pera, gli occhi oblunghi e grandi evocano la fisionomia dei Greys. Nelle caverne di Kimberley, questi esseri, il volto circonfuso da un alone, si affollano sulle pareti fissando, l'osservatore con il loro sguardo spiritato.
E' difficile stabilire se veramente queste raffigurazioni siano l'indizio di una presenza non terrestre in un lontano passato o, invece, l'espressione di una visionaria arte sciamanica, quantunque forse le due interpretazioni si escludano a vicenda solo all'apparenza. Il ricercatore britannico Nigel Kerner le considera la prova di un contatto dell'umanità con i malevoli Grigi che risalerebbe ad epoche remote. Peter Kolosimo, il primo autore che in Italia catalogò in modo sistematico queste ed altre curiosità, di fronte agli "astronauti" preistorici, rimase prudente. Vero è che gli uomini del XX secolo tendono a vedere in certi graffiti rupestri delle creature aliene con tanto di tuta e casco o i classici Grigi macrocefali, ma potrebbe trattarsi di una percezione condizionata e distorta da paradigmi culturali.
Comunque sia, è utile rammentare che rappresentazioni di presunti Grigi sono un Leit motiv nell'arte, nel folklore e nella letteratura un po' a tutte le latitudini (in Giordania, Terra di Sumer, Africa australe, Europa etc.), costituendo un'invariante che trova il suo pendant nella forma discoidale, per quanto attiene alle navi spaziali. (Si legga Continuità e discontinuità nella fenomenologia ufologica, 2010).
Sulla natura dei Grigi, le ipotesi pullulano: qualcuno li reputa extraterrestri originari di Zeta Reticuli o di Orione, altri li considera esseri interdimensionali. La maggior parte degli ufologi pensa ad androidi, in missione sulla Terra e su altri pianeti, inviati da razze che vivono in mondi lontanissimi dal nostro, altri ancora pensa ad uomini del futuro. Qualche ricercatore li vede come un popolo benevolo, ma forse si tratta di un’altra stirpe. Kerner individua nei Grigi freddi esecutori aglii ordini di una civiltà estinta: sarebbero quindi gli emissari di una nazione delle stelle forse intenta a compiere una missione dai fini per noi imponderabili.
Il tutto è avvolto in un crepuscolo enigmatico e dai contorni spesso inquietanti, come conturbante è l'aura color arancio o marrone che attornia la testa dei “Grigi australiani”: sembra la riproduzione di un'energia sprigionata dall'entità, una di quelle energie che normalmente sono invisibili, come tutto ciò che è essenziale.
Fonti:
N. Kerner, Why do we let ETs play “hide and seek “with us?, 2010
P. Kolosimo, Astronavi sulla preistoria, Milano, ristampa del 2004, p. 314
R. Malini, U.F.O., il dizionario enciclopedico, Milano, Firenze, 2003, s.v. razze aliene
In effetti, la somiglianza è notevole: i volti a pera, gli occhi oblunghi e grandi evocano la fisionomia dei Greys. Nelle caverne di Kimberley, questi esseri, il volto circonfuso da un alone, si affollano sulle pareti fissando, l'osservatore con il loro sguardo spiritato.
E' difficile stabilire se veramente queste raffigurazioni siano l'indizio di una presenza non terrestre in un lontano passato o, invece, l'espressione di una visionaria arte sciamanica, quantunque forse le due interpretazioni si escludano a vicenda solo all'apparenza. Il ricercatore britannico Nigel Kerner le considera la prova di un contatto dell'umanità con i malevoli Grigi che risalerebbe ad epoche remote. Peter Kolosimo, il primo autore che in Italia catalogò in modo sistematico queste ed altre curiosità, di fronte agli "astronauti" preistorici, rimase prudente. Vero è che gli uomini del XX secolo tendono a vedere in certi graffiti rupestri delle creature aliene con tanto di tuta e casco o i classici Grigi macrocefali, ma potrebbe trattarsi di una percezione condizionata e distorta da paradigmi culturali.
Comunque sia, è utile rammentare che rappresentazioni di presunti Grigi sono un Leit motiv nell'arte, nel folklore e nella letteratura un po' a tutte le latitudini (in Giordania, Terra di Sumer, Africa australe, Europa etc.), costituendo un'invariante che trova il suo pendant nella forma discoidale, per quanto attiene alle navi spaziali. (Si legga Continuità e discontinuità nella fenomenologia ufologica, 2010).
Sulla natura dei Grigi, le ipotesi pullulano: qualcuno li reputa extraterrestri originari di Zeta Reticuli o di Orione, altri li considera esseri interdimensionali. La maggior parte degli ufologi pensa ad androidi, in missione sulla Terra e su altri pianeti, inviati da razze che vivono in mondi lontanissimi dal nostro, altri ancora pensa ad uomini del futuro. Qualche ricercatore li vede come un popolo benevolo, ma forse si tratta di un’altra stirpe. Kerner individua nei Grigi freddi esecutori aglii ordini di una civiltà estinta: sarebbero quindi gli emissari di una nazione delle stelle forse intenta a compiere una missione dai fini per noi imponderabili.
Il tutto è avvolto in un crepuscolo enigmatico e dai contorni spesso inquietanti, come conturbante è l'aura color arancio o marrone che attornia la testa dei “Grigi australiani”: sembra la riproduzione di un'energia sprigionata dall'entità, una di quelle energie che normalmente sono invisibili, come tutto ciò che è essenziale.
Fonti:
N. Kerner, Why do we let ETs play “hide and seek “with us?, 2010
P. Kolosimo, Astronavi sulla preistoria, Milano, ristampa del 2004, p. 314
R. Malini, U.F.O., il dizionario enciclopedico, Milano, Firenze, 2003, s.v. razze aliene
Zret-a Ridiculi ha colpito ancora!
ReplyDelete...poveruomo...
ReplyDeleteE poi Zret si chiede perché Eco è famoso e vende e lui è un idiota preso per il culo anche dai suoi allievi
ReplyDeleteZ-Ret è un fan di Z-eta RET-iCuli
ReplyDeleteForse farebbe bene a leggere questo mio post :P
ReplyDeletehttp://nico-murdock.blogspot.com/2010/05/alienatevi-il-futuro.html