L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Tuesday, August 7, 2012

Le guerre vengono motivate da falsi pretesti ... cosa faranno per giustificare un'aggressione all'Iran?


http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/08/le-guerre-vengono-motivate-da-falsi.html

Le guerre vengono motivate da falsi pretesti ... cosa faranno per giustificare un'aggressione all'Iran?

Da che mondo è mondo gli USA (ma non solo loro) inventano attacchi ed attentati contro loro stessi per giustificare la guerra.
 
Chi conosce la storia della portaerei Maddox “attaccata dai vietcong” che servì ad innescare il conflitto in Vietnam sa bene che l’attacco si rivelò poi una (quasi) totale invenzione degli USA, così come invenzione USA furono le storie di bambini appena nati uccisi dagli Iracheni negli ospedali del Kuwait, le storie delle armi di distruzione di massa irachene (che non furono mai trovate, neppure dopo la fine della seconda guerra del golfo).
 
Adesso vogliono fare la guerra all’Iran
Chi? USA e Israele in primis, ma sappiamo come la Gran Bretagna sia sempre stata fedele alleata nelle guerre degli USA.
 
Come possono giustificare l’aggressione militare senza un casus belli?
Non possono, qualcosa devono inventarsi.
 
E allora un attentato ai giochi olimpici farebbe proprio al caso loro, darebbe la giustificazione di fronte all’opinione pubblica per un attacco all’Iran.
 
L’Iran ha attaccato violentemente il logo dei giochi olimpici che richiamerebbe troppo da vicino la parola Zion ovvero Sion (ed in effetti le analogie ci sono, ma questo poco importa, sta di fatto che l’Iran ha preso di mira – per adesso verbalmente – i giochi Olimpici).
 
Questa dichiarazione iraniana può essere utilizzata dai servizi segreti per scaricare addosso all’Iran un eventuale attentato gestito o co-gestito dai servizi segreti (in Italia hanno collaborato alle diverse stragi di stato, e non crediate che Mossad, FBI e company siano molto meglio).
 
Israele ha già lanciato l’allarme, paventando episodi di terrorismo da parte araba (iraniana in particolare) nel quarantesimo anniversario dell’eccidio alle olimpiadi di Monaco .
 
A 11 anni esatti dall’11 settembre i giochi olimpici un auto-attentato darebbe la possibilità di innescare un altro conflitto.
L’11 agosto potrebbe essere una data simbolicamente importante (10 anni e 11 mesi dopo)
Speriamo che non succede, ma purtroppo la storia ci dice che è già successo.
 
Ricordatevi che nell’archivio della marina USA ci sono le trascrizioni delle intercettazioni decrittate della flotta giapponese che si avvicinava a Pearl Harbour secondo la ricostruzione del libro “il giorno dell’inganno” . E se questo non vi convince sappiate che USA e Giappone erano già ai ferri corti per l’embargo del petrolio decretato dagli USA ed i segnali di un prossimo atto ostile da parte del Giappone erano evidenti (*) . 
 
Gli USA sapevano che i giapponesi stavano arrivando ma non hanno avvertito i generali che comandavano la guarnizione di Pearl Harbour, perché avevano bisogno di quei 3000 morti per potere convincere il popolo statunitense ad entrare in guerra.
 
Per altro la fondazione Rockefeller ha pubblicato un paio di anni fa degli studi su “scenari futuri”, il peggiore dei quali prevedeva 13.0000 morti alle olimpiadi di Londra e successivamente il diffondersi di un’epidemia di aviaria. Rockefeller non è un uomo qualunque, ma uno dei più ricchi e potenti uomini al mondo.
 
In conclusione, se facciamo girare questo messaggio forse possiamo evitare che facciano un attentato? Se siamo in troppi a saperlo/sospettarlo possiamo fare la differenza?
 
Speriamo di sì.
 


 

Com’era possibile che un’unità operativa speciale così grande — comprendeva sei portaerei — fosse riuscita ad avvicinarsi fino a 370 chilometri da Oahu e a lanciare 183 aerei nella prima ondata dell’attacco, sfuggendo ai radar e infliggendo alla flotta americana del Pacifico un colpo così terribile? Anzitutto, l’unità operativa giapponese seguì una rotta settentrionale malgrado l’inverno e il mare grosso. La zona a nord di Pearl Harbor era la meno battuta dai voli di ricognizione americani. Inoltre le portaerei giapponesi mantennero un rigoroso silenzio radio.

Il radar, comunque, vigilava sull’isola strategica per individuare eventuali aerei in arrivo. Verso le sette di quella mattina decisiva, due militari in servizio presso l’Opana Mobile Radar Station sull’isola di Oahu notarono dei punti insolitamente grandi sull’oscilloscopio, che segnalavano la presenza di “probabilmente oltre 50” aerei. Ma quando avvertirono il Centro Informazioni fu detto loro di non preoccuparsi. L’ufficiale che si trovava presso il Centro Informazioni suppose si trattasse dei bombardieri americani B-17 attesi dal continente.

È mai possibile che il governo americano non avesse sentito, per così dire, puzza di bruciato nell’aria? Il governo giapponese aveva fatto pervenire ai suoi inviati a Washington un messaggio in 14 parti da consegnare a Cordell Hull, il segretario di Stato, alle 13 in punto del 7 dicembre 1941. A Pearl Harbor, per il fuso orario, sarebbe stata la mattina del 7 dicembre. Il messaggio conteneva la dichiarazione dell’interruzione da parte del Giappone dei negoziati con gli Stati Uniti per serie ragioni politiche. Avendo intercettato il messaggio, il governo americano si rese conto che la situazione era critica. La sera prima di quel giorno memorabile, Franklin D. Roosevelt, allora presidente degli Stati Uniti, aveva ricevuto le prime 13 parti del documento intercettato. Dopo averlo letto, disse, in sostanza: “Questo significa la guerra”.

Sebbene le autorità americane credessero imminenti degli atti di ostilità da parte dei giapponesi, la New Encyclopædia Britannica dice: “Non conoscevano né l’ora né il luogo dove ciò sarebbe accaduto”. La maggioranza pensava a qualche parte dell’Estremo Oriente, forse in Thailandia.

(...)

Da parte americana ci furono oltre 2.330 morti e 1.140 feriti.
 
 

7 comments:

  1. "In conclusione, se facciamo girare questo messaggio forse possiamo evitare che facciano un attentato? Se siamo in troppi a saperlo/sospettarlo possiamo fare la differenza?"

    Della serie:

    A. se avviene un attentato ci ho azzeccato.
    B. se non avviene un attentato l'ho sventato.

    Ma davvero... chi vuole prendere per il culo?

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  2. Replies
    1. Beh Claudio, complottisti, neonazisti, estremisti di sinistra e antisemiti di tutte le risme amano profondamente feroci tiranni come Assad e la sua banda, Ahmadinejad e gli ayatollah. Se non fosse che sono giá morti tesserebero gli elogi anche di Hitler, Stalin e Mao anzi, a dire il vero peró molti di loro fanno pure questo ...

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  3. This comment has been removed by the author.

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  4. Io ogni tanto ci vado sul sito di corrado quando qui appaiono i post più allucinati, più che altro per leggermi i commenti e sapete una cosa?
    nessuno commenta... povero corrado :foreveralone: ogni tanto mi viene voglia di lasciargli un commentino

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    1. Non si può commentare su quei siti.
      Del resto i commenti sfavorevoli non sarebbero pubblicati.

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  5. La possibilità di commentare in quei siti (corrado cannaiolo penna, rosario falsario marcianò, bacab, freeskies...) è direttamente proporzionale all'intelligenza e all'onestà dei gestori del blog OSSIA ZERO

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