Risoluzione dell’osteonecrosi cavitazionale attraverso la Tecnica di NeuroModulazione, una nuova forma di terapia basata sull’intenzione: uno studio di casi clinici
Traduzione dell'articolo Resolution
of cavitational osteonecrosis through NeuroModulation Technique, a
novel form of intention-based therapy: a clinical case study., pubblicato su THE JOURNAL OF ALTERNATIVE AND COMPLEMENTARY MEDICINE
Volume 15, Number 1, 2009
Tale articolo è visionabile on line al link
http://nmt.md/Papers/nmt_nico_jacm_pub_-_final.pdf
L'abstract (riassunto) di tale lavoro si trova anche sul database scientifico governativo pubmed al link
Sulle cavitazioni ed i loro possibili effetti negativi sulla salute vedi per esempio: http://scienzamarcia.blogspot.it/2014/12/rantes-e-fattore-di-crescita-dei.html
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Risoluzione
dell’osteonecrosi cavitazione attraverso la Tecnica di
NeuroModulazione, una nuova forma di terapia basata sull’intenzione:
uno studio di casi clinici
Autori
Leslie S. Feinberg, D.C., Robert B. Stephan, D.D.S.,
Kathleen P. Fogarty, N.D.,
Lynn Voortman, L.Ac.,
William A. Tiller, Ph.D., e Riccardo Cassiani-Ingoni, Ph.D.
Abstract (riassunto)
Obiettivi:
Questo
studio ha valutato la possibilità di utilizzare la Tecnica di
NeuroModulazione (NMT), una forma di medicina basata sull’intenzione,
per indurre l’osteogenesi e la guarigione dell’osteonecrosi
cavitazionale, una comune forma progressiva di malattia ischemica
dell’arco alveolare.
Schema del lavoro:
Undici
(11) pazienti scelti arruolati in base alla presenza di lesioni
nell’osso mandibolare. Dieci (10) soggetti si sono sottoposti alla
terapia NMT per un periodo di non più di 10 mesi, mentre un soggetto non
ha ricevuto alcun trattamento.
Misurazione dei risultati:
Un’analisi molto precisa della densità dell’osso nel processo alveolare
della mascella e della mandibola è stata effettuata prima e dopo la
terapia utilizzando il sistema di ultrasonografia Cavitat, approvato
dalla statunitense Food and Drug Administration.
Risultati:
Tutti i soggetti presentavano un numero di lezioni cavitazionali
compreso tra 1 e 6 alla prima scansione first, la maggior parte delle
quali (92%) erano associate con siti di denti precedentemente estratti. I
pazienti trattati con la NMT hanno dimostrato significativi
miglioramenti nella densità dell’osso in 27 delle 34 lesioni analizzate
(79%). Il numero medio di lesioni per ogni paziente era 4 prima del
trattamento e 0 dopo il trattamento (p 0.01). Un paziente trattato con
la NMT, un paziente trattato chirurgicamente ed il soggetto di controllo
sono stati sottoposti a scansione anche in date successive, mostrando
una guarigione duratura delle lesioni tramite la NMT paragonabile a
quella ottenuta con la chirurgia, mentre invece il paziente di controllo
non trattato ha mostrato una persistenza della patologia.
Conclusioni:
La
terapia NMT fornisce un trattamento sicuro e potenzialmente efficace
per l’osteonecrosi dell’osso mandibolare. Si incoraggiano esperimenti
preclinici con il controllo del placebo per investigare in profondità il
potenziale della NMT per il trattamento delle patologie degenerative ed
infiammatorie.
Ma chi lo paga, questo imbecille?
ReplyDeleteDa quando il dentista gli ha detto che ha i denti marci, se la prende coi dentisti e le loro conoscenze mediche a riguardo,invece di smettere di drogarsi e iniziare a lavarsi i denti.
DeleteLo stesso dicasi per la sua avversione agli psichiatri.
Cia axlman;
DeletePiu' nel dettaglio, qual'e' la tua opinione rispetto alla psichiatria? E' possibile annoverarla tra le pseudo-scienze? Ho letto alcune argomentazioni molto solide ( per esempio la discussione che appare al momento su RationalWiki ) e da parte mia ho avuto ( oramai 15anni fa ) contatti molto stretti con TelefonoViola e diversi collettivi anti-psichiatria e devo dire che, a parte il solito dietrologismo che comunque piaga pure gli anti-psichiatria visto che nascono e provengono da area diciamo "alternativa" ( quella dell'anarchia per dire ), alcuni argomenti mi appaiono non solo "convincenti" ma persino inattaccabili.
Ora, magari prima di lanciarsi in mega-discussioni, volevo solo conoscer eil tuo punto di vista; naturalmente nei e tempi e modi che ritieni consoni, sono un lurker professionista :)
Ciao
Cia[o]
DeleteConoscere il
E, scusatemi per la mancanza totale di accenti, sono troppo pigro per settare la tastiera in italiano.
Max io non conosco bene la materia e comunque non credo sia possibile dare una risposta sintetica e senza fare distinguo alla tua domanda.
DeleteSe proprio ti interessa la mia opinione, la risposta è che la psichiatria (quindi la branca della medicina che si occupa dei disturbi mentali, lasciando perdere le varie teorie, tecniche, analisi e altri millemila psico-qualcosa) si possa considerare fondamentalmente basata su metodi scientifici esattamente come il resto della medicina, però con qualche lato ancora diciamo troppo teorico e troppo poco empirico e provabile.
Il difetto principale, nel senso di poco o punto scientifico, secondo me consiste nella classificazione dei disturbi: a parte casi eclatanti, in base a cosa un dato comportamento andrebbe considerato "normale" o meno?
Il fatto è che questo difetto è intrinseco allo studio della mente umana.
Se si vuole stabilire quale sia la pressione "normale" o la glicemia "normale" o la conta dei globuli bianchi "normale" ecc, basta usare metodi statistici: raccogliere un numero abbastanza elevato di campioni e poi ricavare il dato cercato.
Ma se si vuole stabilire quale sia un comportamento "normale", come si dovrebbe fare, vista l'enorme quantità di variabili in gioco?
lo stesso vale naturalmente per i sostenitori dell'anti-psichiatria: secondo loro molti dei disturbi psichiatrici non sono da considerare tali, ma in base a cosa, scientificamente parlando, lo fanno?
Come dicevo, difetto intrinseco alla materia.
anche se stando alla descrizione la qualità delle immagini non è esaltante (640x480 px), per i fisici pennuti e per i simpatizzanti di disbiosi intestinale e terapie a base di clisteri, in diretta dalla gallery dei pesci d'aprile 2015 ecco il kit per l'auto colonscopia
ReplyDeletePenna, te lo ripeto, visto che fai il sordo...
ReplyDeleteSono stati "analizzati" i dati di 11 pazienti, 10 sottoposti alla "cura" e 1 è stato usato come controllo... Lo dovresti capire da solo che il campione di confronto "il famoso "1" non sottoposto alla cura) non ha alcun significato statistico... Inoltre non è stato fatto un esame in doppio cieco... Quindi chi ha fatto la ricerca e ha analizzato i dati potrebbe aver un pochino "filtrato" i due campioni in modo da far risultare quanto voleva.
Ergo, ci stai presentando uno "studio" che ha le seguenti falle:
1) è presentato su una rivista non peer-review affidabile
2) lo studio è statisticamente insignificante, visto che il campione di controllo non è minimamente paragonabile a quello sottoposto alla "cura"
3) c'è il sospetto che i risultati siano stati "filtrati" in modo opportuno
Inoltre, vorrei ricordarti che sul sito della "cura" non ci sono altri risultati positivi se non questi 10 e altri 2 (che viene il sospetto essere tra quelli usati per lo "studio" pubblicato). La "cura", poi, dovrebbe funzionare per quasi qualsiasi malanno ma, invece, pare che sia stata testata solo su gente che ha avuto problemi "dentali"...... ho come un sospetto.... ;-)
J.
Vi seguo e supporto ( almeno con il cuore ) sempre amici cari, e' che ho proprio una vita di merda
ReplyDeleteUn saluto ( pugnace e tatuato )
Max Cady
pubblicato su THE JOURNAL OF ALTERNATIVE AND COMPLEMENTARY MEDICINE
ReplyDeleteEh, una garanzia di affidabilità scientifica, neh?...
La cosa più inquietante è che questo soggetto sembra interessato solo alla bocca e al culo e non che che son proprio due robe complementari.
ReplyDeleteNel suo caso lo sono, eccome se lo sono... :D :D :D
DeleteMa porco demonio, quante idiozie in un colpo solo...
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