http://zret.blogspot.com/2010/03/pegno.html
Pegno
Siamo nel cuore di eventi tragicosmici. Riusciamo a concepire anche solo per un istante come sarà l'esistenza, quando tutto sarà rivoltato ed annichilito? Cominciamo a staccarci dalle cose, per quanto possibile. Il denaro, gli agi, le gratificazioni professionali... saranno presto un mucchio di cenere. Le tragedie di oggi saranno i rimpianti di domani.
E' un'illusione continuare a credere che gli anni a venire saranno la stanca ripetizione di questi. Incombono cambiamenti inimmaginabili e, se da un lato, si sta disserrando un mondo di luminose prospettive, dall'altro, sarà necessario attraversare lande desolate.
Possiamo presagire che cosa ci riserva il futuro: sul piano pratico sarà una prova ancora più ardua di quella che affrontò l'umanità prima e durante il diluvio. L'uomo comune non ode i tremolii, non scorge le sottili incrinature, non sente i brividi che fanno vibrare il ghiaccio delle notti. Anche chi intravede i prodromi della fine, non è meno cieco: lo abbaglia la folgore del destino scagliata sulla Terra. Così, brancolando nel buio rischiarato appena dalle fiaccole della speranza, compiamo l'ultima parte del percorso.
E' vero che la meta è la Vita, ma chi raggiungerà la destinazione? La salvezza è grazia, ma non è del tutto gratuita. Non sappiamo se saremo tra "i sommersi ed i salvati" né a quali condizioni. Il Regno può essere vicino, ma, per accedervi, si paga pegno.
E' un'illusione continuare a credere che gli anni a venire saranno la stanca ripetizione di questi. Incombono cambiamenti inimmaginabili e, se da un lato, si sta disserrando un mondo di luminose prospettive, dall'altro, sarà necessario attraversare lande desolate.
Possiamo presagire che cosa ci riserva il futuro: sul piano pratico sarà una prova ancora più ardua di quella che affrontò l'umanità prima e durante il diluvio. L'uomo comune non ode i tremolii, non scorge le sottili incrinature, non sente i brividi che fanno vibrare il ghiaccio delle notti. Anche chi intravede i prodromi della fine, non è meno cieco: lo abbaglia la folgore del destino scagliata sulla Terra. Così, brancolando nel buio rischiarato appena dalle fiaccole della speranza, compiamo l'ultima parte del percorso.
E' vero che la meta è la Vita, ma chi raggiungerà la destinazione? La salvezza è grazia, ma non è del tutto gratuita. Non sappiamo se saremo tra "i sommersi ed i salvati" né a quali condizioni. Il Regno può essere vicino, ma, per accedervi, si paga pegno.
Fratello Zret, ricordati che devi morire.
ReplyDeleteNel frattempo....
PUPPA!!!!!
Incombono cambiamenti inimmaginabili e, se da un lato, si sta disserrando un mondo di luminose prospettive, dall'altro, sarà necessario attraversare lande desolate...
ReplyDeleteSulla faccia della terra, gli oceani erano scomparsi, e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti. Tuttavia, i parassiti statali erano sopravvissuti.
Balconcino no Marcianò.
Predicozzo di frate antonio strakano' da Sanremo
ReplyDelete'o professore dovrebbe prendere esempio da questo http://www.youtube.com/watch?v=P42ZYqTbh3o
ReplyDeleteilpeyote padre maronno