http://zret.blogspot.com/2010/03/dalla-trilogia-degli-illuminati-al.html
Dalla "Trilogia degli Illuminati" al "Pendolo di Foucault": come la ricerca sul Nuovo ordine mondiale viene segregata nel ghetto della sub-cultura
Robert Anton Wilson e Robert Shea sono gli autori del ciclo intitolato La trilogia degli Illuminati. La saga comprende L'occhio nella piramide, La mela d'oro ed Il Leviatano. Nel primo volume, Malik, editore di una rivista indipendente, scopre per caso i progetti e le aspirazioni di alcune logge segrete e di altre dementi organizzazioni che controllano le sorti dell'intera umanità. Si trova così coinvolto in rocambolesche disavventure. Tra sostanze psicotrope, sesso e violenza, confraternite magiche, manifestazioni politiche, birri spregiudicati e criminali idealisti, città sommerse, brandelli di filosofie orientali, i due scrittori dipanano una matassa di spaventose congiure e di enigmi sconcertanti.
Non ripercorro l'intricato intreccio del romanzo, poiché vorrei lasciare ai lettori il gusto di scoprire le "predizioni" sul nostro tempo che, nell'ormai lontano 1975, Wilson e Shea disseminarono nel loro èpos post-moderno. Si pongono alcuni problemi: come poterono i due scrittori statunitensi vaticinare il futuro con tanta accuratezza? Come reagisce il pubblico e soprattutto la critica a queste incomode rivelazioni pronunciate con lo stratagemma della finzione letteraria? Al primo quesito non è così arduo rispondere: alcuni autori sono abituati ad osservare, ma soprattutto, spinti da curiosità intellettuale, si addentrano negli oscuri cunicoli della storia occulta, pure talora affiliandosi a società segrete, per carpirne qualche arcano. Fu questo probabilmente il percorso di George Orwell cui, a differenza di molti suoi epigoni, non mancò il talento. Sia quel che sia, talora ci vengono squadernati intrighi che scambiamo per gli scarabocchi di uno schizofrenico.
Eppure, se ricordiamo la natura psicopatica delle élites, non ci sorprenderà quel bric à brac di insane cabale che i critici organici al sistema si affrettano a confinare nel kitsch e nella farneticazione. Giusto! Sennonché il cattivo gusto ed il delirio non provengono tanto dalla sub-cultura, bensì dal potere: la cultura popolare, infatti, sviscera il laidume della storia per esibirlo. Non manca il compiacimento morboso per una realtà putrida, ma l'operazione opposta di chi si ostina a coprire ed a negare è molto più sconcia. Eco, nel plumbeo e pessimo romanzetto Il pendolo di Foucault, si affanna ad infangare in modo indiscriminato tutta la tradizione ermetica, pur d'insabbiare scabrose verità, con l'argomento ormai consunto e bisunto del "sonno della ragione che genera mostri". Colui pare un imbianchino di sepolcri dalle lastre sgretolate.
Lo stesso Ezio Albrile, storico delle religioni, altrimenti noto per i suoi dotti studi sulle religioni iraniche e le loro diramazioni, sdrucciola sul lucido pavimento della normalizzazione e, in un implacabile pamphlet contro David Icke, si attorciglia in un discorso capziosamente persuasivo su spie, contro-spie, spie doppiogiochiste etc. Anche qui l'arma privilegiata è quella della generalizzazione: “Alice nel paese delle meraviglie ed il disastro delle Torri Gemelle” è un delirio. Ne arguiamo che tutto quanto scrive Icke è follia pura, sebbene provenga in parte da fonti dei servizi cui sembra il saggista britannico sia in qualche modo vicino. Si può concordare con la pars destruens, ma la pars construens qual è? Vale a dire, quali sono le mezze verità che intanto bisognerebbe cominciare a divulgare, mentre si preferisce ricorrere ad una tabula rasa?
Nel momento in cui si rinuncia al discernimento, alla cernita (tra il loglio di Icke e di altri, germogliano anche spighe di grano), si sprofonda nel dogmatismo e, quel che è peggio, nel negazionismo. E’ il passo compiuto da Eco (non so se sia stato compiuto anche da Albrile né mi interessa), un passo che potrebbe essere frutto di pur storte convinzioni o di calcoli pragmatici, verso la smentita apodittica e censoria: il giorno 11 settembre 2001, alcuni islamici dirottarono due aerei contro le Torri Gemelle; le scie tossiche sono scie di condensazione... Perfetto: i nostri governanti tutti sono saggi ed onesti.
E' troppo facile disintegrare una statua di creta e non osare neppure guardare negli occhi il bronzeo Moloch. Troppo facile, da esteti a senso unico, essere schizzinosi nei confronti della paccottiglia New age e, nel contempo, tacere sulle incontrovertibili (e pacchiane) trame dei governi, magari mordendo col dente eburneo anche intuizioni gnostiche coraggiosamente "eretiche".
Umberto Eco si rallegrava per il naufragio delle utopie letterarie “generatrici di violenza”, ma si è sempre ben guardato dall'auspicare il superamento di un sistema "generatore e moltiplicatore di violenza". In fondo, l'unica diversità tra la cloaca della cultura underground e quella di Eco è che sulla seconda è stato sparso un po' di profumo.
Non ripercorro l'intricato intreccio del romanzo, poiché vorrei lasciare ai lettori il gusto di scoprire le "predizioni" sul nostro tempo che, nell'ormai lontano 1975, Wilson e Shea disseminarono nel loro èpos post-moderno. Si pongono alcuni problemi: come poterono i due scrittori statunitensi vaticinare il futuro con tanta accuratezza? Come reagisce il pubblico e soprattutto la critica a queste incomode rivelazioni pronunciate con lo stratagemma della finzione letteraria? Al primo quesito non è così arduo rispondere: alcuni autori sono abituati ad osservare, ma soprattutto, spinti da curiosità intellettuale, si addentrano negli oscuri cunicoli della storia occulta, pure talora affiliandosi a società segrete, per carpirne qualche arcano. Fu questo probabilmente il percorso di George Orwell cui, a differenza di molti suoi epigoni, non mancò il talento. Sia quel che sia, talora ci vengono squadernati intrighi che scambiamo per gli scarabocchi di uno schizofrenico.
Eppure, se ricordiamo la natura psicopatica delle élites, non ci sorprenderà quel bric à brac di insane cabale che i critici organici al sistema si affrettano a confinare nel kitsch e nella farneticazione. Giusto! Sennonché il cattivo gusto ed il delirio non provengono tanto dalla sub-cultura, bensì dal potere: la cultura popolare, infatti, sviscera il laidume della storia per esibirlo. Non manca il compiacimento morboso per una realtà putrida, ma l'operazione opposta di chi si ostina a coprire ed a negare è molto più sconcia. Eco, nel plumbeo e pessimo romanzetto Il pendolo di Foucault, si affanna ad infangare in modo indiscriminato tutta la tradizione ermetica, pur d'insabbiare scabrose verità, con l'argomento ormai consunto e bisunto del "sonno della ragione che genera mostri". Colui pare un imbianchino di sepolcri dalle lastre sgretolate.
Lo stesso Ezio Albrile, storico delle religioni, altrimenti noto per i suoi dotti studi sulle religioni iraniche e le loro diramazioni, sdrucciola sul lucido pavimento della normalizzazione e, in un implacabile pamphlet contro David Icke, si attorciglia in un discorso capziosamente persuasivo su spie, contro-spie, spie doppiogiochiste etc. Anche qui l'arma privilegiata è quella della generalizzazione: “Alice nel paese delle meraviglie ed il disastro delle Torri Gemelle” è un delirio. Ne arguiamo che tutto quanto scrive Icke è follia pura, sebbene provenga in parte da fonti dei servizi cui sembra il saggista britannico sia in qualche modo vicino. Si può concordare con la pars destruens, ma la pars construens qual è? Vale a dire, quali sono le mezze verità che intanto bisognerebbe cominciare a divulgare, mentre si preferisce ricorrere ad una tabula rasa?
Nel momento in cui si rinuncia al discernimento, alla cernita (tra il loglio di Icke e di altri, germogliano anche spighe di grano), si sprofonda nel dogmatismo e, quel che è peggio, nel negazionismo. E’ il passo compiuto da Eco (non so se sia stato compiuto anche da Albrile né mi interessa), un passo che potrebbe essere frutto di pur storte convinzioni o di calcoli pragmatici, verso la smentita apodittica e censoria: il giorno 11 settembre 2001, alcuni islamici dirottarono due aerei contro le Torri Gemelle; le scie tossiche sono scie di condensazione... Perfetto: i nostri governanti tutti sono saggi ed onesti.
E' troppo facile disintegrare una statua di creta e non osare neppure guardare negli occhi il bronzeo Moloch. Troppo facile, da esteti a senso unico, essere schizzinosi nei confronti della paccottiglia New age e, nel contempo, tacere sulle incontrovertibili (e pacchiane) trame dei governi, magari mordendo col dente eburneo anche intuizioni gnostiche coraggiosamente "eretiche".
Umberto Eco si rallegrava per il naufragio delle utopie letterarie “generatrici di violenza”, ma si è sempre ben guardato dall'auspicare il superamento di un sistema "generatore e moltiplicatore di violenza". In fondo, l'unica diversità tra la cloaca della cultura underground e quella di Eco è che sulla seconda è stato sparso un po' di profumo.
Basta questo:
ReplyDeleteIn fondo, l'unica diversità tra la cloaca della cultura underground e quella di Eco è che sulla seconda è stato sparso un po' di profumo.
ilpeyote si vede che di cloache te ne intendi professò
Zrettino, ti brucia un po' che i libri di Eco vendano centinaia di migliaia di copie mentre tu stai disperatamente cercando qualche povero fesso cui sbolognare il tuo "Apocalissi aliene"?
ReplyDeleteNoi di Boyager pensiamo di sì...
In questo post si avverte distintamente l'ECO di tutte le frustrazioni del professorino.
ReplyDeleteNel primo volume, Malik, editore di una rivista indipendente
ReplyDeleteEvidentemente in strakanese indipendente significa spazzatura
Antonio continua a rosicare per il successo di Eco, ma stai attento che continuando cosi' ti verra' il mal di fegato, se non l'hai gia'.
zretino ti consiglio l'Amaro Medicinale Giuliani
ReplyDeletePerché mi consigli l'Amaro Medicinale Giuliani caro Anonymous?
ReplyDeleteComunque, come sempre, ottimo articolo zietto!
SONO ROMANZI!!!
ReplyDeletePorco giuda ballerino, qualcuno cerchi di farglielo capire!
E per favore, ditegli francamente che anche se infarcisce la sua prosa di termini aulici, merda e' e merda rimane!
Eccheccazzo!
Saluti
Michele
Zret, vedi il fatto è che Eco scrive bene e i suoi libri piacciono, tu sei una merde che si fa continuamente prendere in giro dai tuoi allievi, non capisci un cazzo e, da quello che scrivi, hai dei gravi problemi psichici.
ReplyDeleteConsiderato questo, è normale che nessuno ti caghi
ZRET:
ROSICA
PUPPA
SUCA
Zrettino quanto ti rode vero? Tu devi pagare la marchetta delle scie chimiche a straker anche solo per pubblicare un articolino come questo.
ReplyDeleteSecondo me tempo fa hai mandato un tuo scritto ad Eco che lo ha usato da mettere sotto la sabbia nella cassetta del gatto, per questo ti stai macinando il fegato.
Ma pensa che pure io che scrivo peggio delle galline posso vantare la pubblicazione di qualche racconto. Mia mamma qualche decina di premi letterari e un paio di libri di poesie e di racconti(non certo lo strega per carità) e la moglie di un mio collega è in attesa della pubblicazione del suo secondo romanzo...
Tu nella migliore delle ipotesi potresti fare proprio come quegli aspiranti scrittori di cui parla Eco, guarda caso, nel pendolo di Foucault.
Potresti giusto giusto provare con una di quelle case editrici che te ne stampa 500 copie dietro pagamento di 2500 euro e poi, dopo averle regalate ad amici e parenti, tenerti le restanti 490 copie ed usarle per un paio di inverni al posto della legna nella stufa.
@Hanmar
ReplyDelete"SONO ROMANZI!!!"
Michele, capiscilo, ha 1 neurone. O lo usa per vomitare le sue stronzate, O lo usa per capire la differenza tra romanzi e realta'.
Putroppo per noi, ha scelto la prima!