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Il finto rivoluzionario comunista Bertinotti mostra la sua vera identità
Per chi conosce bene cosa sia il signoraggio, che permette al sistema bancario di derubare il comune cittadino e di esercitare al contempo un fortissimo peso politico su qualsiasi tipo di governo (di facciata), per chi sa bene cosa siano le scie chimiche e cosa rappresenti il piano di avvelenamento globale tramite scie, vaccini tossici e codex alimentarius, è difficile credere nella buona fede di un dirigente di partito che parla male del capitalismo senza esporre i segreti del signoraggio, e che denuncia alcune forme di inquinamento ambientale senza denunciare quelle che in assoluto sono le peggiori, le più subdole e pericolose.
D'altronde Bertinotti quando era presidente della camera dei deputati aveva mostrato di stare dalla parte dei banchieri cercando di censurare l'intervento di un esponente dell'estrema destra (Teodoro Bontempo, detto "er pecora") che ha fatto quello che lui, "estremista di sinistra" (a parole ovviamente) non ha mai avuto il coraggio di fare, ovvero denunciare la malapianta del signoraggio.
Sappiamo già che diversi uomini politici di opposte fazioni si incontrano al tavolo di organismi come il CFR o l'Istituto Aspen ed il gruppo Bilderberg, assieme ad economisti, banchieri, finanzieri, dirigenti delle grande aziende e direttori dei mass media. Illuminante è la coesistenza di D'Alema e Fini nel CFE europeo, che poi (non si a bene con quale coraggio o con quale consumata arte da attori) fanno mostra di combattersi di fronte alle telecamere.
Niente di strano quindi che il "comunista rivoluzionario" (di nome ma non certo di fatto) Bertinotti sia stato beccato godersi la vita festeggiando in compagnia di finanzieri, nobili e dirigenti aziendali. Forse a 70 anni è anche un po' stanco di nascondere la propria vera indole.
Leggete qui di seguito l'articolo Once we were communists tratto dal sito bamboccioni alla riscossa (in appendice un intervento dell'attuale Papa Benedetto 16° che recita le parole d'ordine del Nuovo Ordine Mondiale e la mozione contro il signoraggio di T. Bontempo cui si accennava sopra).
Dopo le infinite ospitate a “Porta a Porta”, Fausto Bertinotti ora sarebbe perfetto per una puntata di “Chi l’ha visto”. L’ex presidente della Camera, l’ex leader di Rifondazione comunista, l’ex candidato premier (giusto due anni fa) per la sinistra della Sinistra (Verdi, Pierrecì, Piddiccì): insomma l’ex tante cose, ma pur sempre l’eterno subcomandante Fausto de’ noantri pare scomparso. Sparito. Svanito.
E dire che l’ex segretario di Rifondazione comunista, nel salottino Rai di Bruno Vespa, aveva addirittura il record di presenze: era stato invitato più spesso dei vari Berlusconi, Fassino o Mastella. E dire pure che a Bertinotti – non una vita fa, ma ai tempi di Prodi premier - bastava un’intervista per far tremare il governo. E dire anche che perfino all’ultimo congresso di Rifondazione – nell’estate rovente del 2008; subito dopo la batosta elettorale che aveva lasciato la sinistra della Sinistra con un palmo di naso e senza uno straccio di seggio – aveva quasi convinto tutti, con il suo sempreverde richiamo alla lotta contro “il capitalismo totalizzante e incivile”. Quasi, perché poi la sua Rifondazione si é comunque spezzata in due (con Nichi Vendola che, proprio con l’aiuto di Bertinotti, ha lasciato l’ovile ed è andato a costruire un nuovo partitino: Sinistra Ecologia e Libertà, assieme ai soliti Verdi e al solito Piddicì). Ma insomma, quasi quasi ce l’aveva fatta. E comunque non tutte le ciambelle, le elezioni e i congressi riescono con il buco.
Un vero peccato, insomma, la sua scomparsa dalla ribalta. Ma si sa: gli anni passano per tutti. Anche per il subcomandante Fausto (nomignolo che per la cronaca gli rimase appiccicato causa la sua passione per il Chiapas e i guerriglieri zapatitsti). Bertinotti tempo fa ha ufficialmente rinunciato a Porta a Porta e alla vita di partito, e ha annunciato di volersi godere la pensione. E – giusto lunedì scorso – ha compiuto settant’anni. Settant’anni festeggiati con il suo consueto garbo, lontano – dunque – dai riflettori. Ma non dai flash dei paparazzi. Anzi di un paparazzo in particolare: il veterano Umberto Pizzi, fotografo dai tempi della Dolce Vita e della Roma anni Sessanta, che ha pescato l’ex segretario di Rifondazione comunista davanti a un’enorme torta al cioccolato a casa di uno degli amici più cari. Forse un sindacalista? No, il finanziere e avvocato d’affari Mario D’Urso.
E gli ex compagni di Rifondazione? Per carità qualcuno – come Franco Giordano, pure lui ex segretario del Prc – non ha mancato di andare a festeggiare il (fu) leader. Ma tra gli invitati spiccavano ben altri pezzi da novanta: la coppia nobile Marina e Carlo Ripa di Meana; la regina dei tessuti, Marta Marzotto; l’ex chef del Gambero Rosso, Fulvio Pierangelini; le sorelle Carla e Anna Fendi (quelle, per capirci, delle borsette); Jean Paul Troili (organizzatori di eventi per il jet-set, famoso per aver fatto da “regista” al matrimonio italiano di Tom Cruise). E – chissà perché – non Bruno Vespa, ma Gigi Marzullo. O almeno questo raccontano le foto pubblicate da uno dei siti di gossip e cronaca politica più famoso del Belpaese, Dagospia.
Si dirà: un caso. Ma quando mai. Perché – esattamente il giorno dopo – Bertinotti è stato pescato – sempre da Dagospia – a un party organizzato questa volta a casa Fendi, in onore dell’attrice francese Fanny Ardant. E perché la passione dell’ex leader del principale partito comunista italiano per i salotti chic romani è nota da tempo. Per lo meno a chi conosce la scena politica e mondana della Capitale. Per dire. Proprio poco prima delle elezioni che decretarono l’espulsione della sinistra della Sinistra dal Parlamento, il paparazzo Pizzi spiegò al “Corriere della Sera” che lo incrociava a feste e banchetti almeno un paio di volte a settimana («Lo trovi a casa della Marisella Federici, come pure dalla Sandra Verusio o dalla Maria Angiolillo. Sebbene io sospetti che preferisca andare dalla Guya Sospisio»). La cosa fece scalpore. E il subcomandante Fausto? E il subcomandante Fausto – quello che amava ripetere “non so vedere il mondo se non ho il padrone e la classe operaia” – rispose da par suo: «La reclusione e il ghetto sono luoghi e scelte contro cui ci battiamo, mi batto da sempre. Una società chiusa, dove ognuno sta nel suo mondo, piace tanto solo ai conservatori». Memorabile.
Del resto l’uomo eternamente contro “il capitalismo totalizzante e incivile” ha sempre avuto una dote non comune: quella di trovare le parole giuste al momento giusto. Anche grazie all’aiuto della moglie Lella.
Per esempio: si presentava – subito dopo l’elezione a presidente della Camera – con un elegantissimo gessato a Porta a Porta? E Lella serafica spiegava al Corriere che non era uno schiaffo alla povertà, si trattava solo di “un omaggio di Mariano Rubinacci, il grande sarto napoletano“. Oppure: saltava fuori che Bertinotti aveva una smodata passione oltre che per le tute blu, anche per il cachemire? E sempre Lella, paziente, apriva cuore e armadio al solito Corriere, e diceva: sono solo regali dei militanti. E ancora: il subcomandante Fausto veniva pescato a usare un volo di Stato, pagato da tutti i contribuenti, per andare a Parigi, al matrimonio di Clotilde D’Urso, nipote dell’amico finanziere Mario D’Urso? E il subcomandante Fausto, più ineffabile di una Sfinge, faceva rispondere dall’Ufficio stampa della Camera che «l’ uso di velivoli di Stato da parte delle più alte cariche istituzionali per i propri spostamenti è regolato da una direttiva del presidente del Consiglio dei ministri, emanata il 21 novembre dell’ anno 2000, e dalle successive integrazioni. Le modalità di viaggio in Italia e all’ estero, pertanto, non dipendono da un’ autonoma scelta del presidente della Camera dei deputati, ma dal rispetto delle indicazioni dettate dal governo». Mica era colpa sua, quindi. Come mica fu colpa sua se nella sede di Rifondazione comunista, andò in scena – sempre durante il governo Prodi – uno strano furto. Arrivò un pacco di cravate cucite a mano da Luca Roda (le stesse usata dal presidente Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ricordò maligno il Corriere della Sera). Destinatario: Fausto Bertinotti. Costo al pezzo (a carico di Bertinotti): dai 95 ai 115 euro. Purtroppo una mano ignota le fece, per l’appunto, sparire. Ma anche in quel caso l’ex leder di Rifondazione comunista non si scompose. Chiamò l’atelier e si limitò a dire: «La prossima volta, mandatemele pure al mio ufficio alla Camera, che è meglio».
Già, ottima idea. Così come non sarebbe male scomodare per un’ultima volta il vecchio leader che ora si gode la pensione de luxe da ex parlamentare. Per chiedergli se lui – tra un banchetto e l’altro – si sia mai posto davvero altre domande ancora più spinose. Tipo: perché la “classe operaia” - come lui stesso ammise - abbia mollato Rifondazione, Piddicì e Verdi e si sia messa a votare Lega e Pdl. Perché la solita trimurti della sinistra della Sinistra – che in teoria doveva prendere il 10% dei voti alle ultime politiche – sia rimasta senza un parlamentare che sia uno. Perchè, l’anno scorso, alle elezioni europee quel che è rimasto del suo partito, dei Verdi e degli altri cespugli non hanno conquistato uno – dicasi: uno – scranno neanche a Bruxelles. E soprattutto perchè – ora alle elezioni regionali di domenica prossima -i dirigenti della sinistra della Sinistra temano, con la sola eccezione della Puglia del suo pupillo Vendola, un’altra debacle. Non per altro. E’ che chi scrive tra i party chiccosi, gli aerei blu, la passione per il cachemire, le cravatte griffate e quel disastro chiamato Sinistra italiana, beh, si diceva: chi scrive un nesso tra queste due cose lo vede. Ma vorrebbe sentire cosa ne pensa il subcomandante Fausto. Così, per curiosità, diciamo.
Appendice
Di seguito, l'ordine del giorno come messo agli atti dall'On. Buontempo.
La Camera,
premesso che:
l'emissione di denaro in euro a favore dello Stato da parte della Banca d'Italia avviene dietro corresponsione alla banca stessa di debito pubblico;
la Banca d'Italia è di proprietà di privati che si arricchiscono commerciando i titoli di debito, mentre tale debito è pubblico e quindi a carico di tutti i cittadini;
dunque l'utilizzo della moneta euro rappresenta un costo per i cittadini italiani, che non sono più proprietari dell'istituto di emissione nazionale, come anche sono private le banche nazionali di molti Paesi d'Europa e la Banca centrale europea, le cui quote sono detenute dalle banche nazionali;
non vi è nessun motivo che legittimi questo stato di cose visto che la moneta è inconvertibile e non rappresenta alcuna riserva e si tratta quindi di un mero strumento cartaceo di rappresentazione di valori di scambio;
l'articolo 41 del provvedimento in esame mostra l'impegno del Governo a «favorire la modernizzazione degli strumenti di pagamento, riducendo i costi finanziari e amministrativi derivanti dalla gestione del denaro contante e dei titoli di credito cartacei» e per questo il Governo chiede la delega a riordinare «la disciplina in materia di sistemi di pagamento»,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di affrontare la questione del signoraggio vigente sull'utilizzo della moneta euro adottando i provvedimenti necessari ad eliminare i costi finanziari per i cittadini legati all'emissione di tale moneta.
9/2272-bis/3. Buontempo.
Era un po' che mancavano un po' di minchiate sul signoraggio.
ReplyDeleteGrazie corrado cialtrone.
Il complottismo é veramente un´arma di distruzione di massa cerebrale transpartitica. Riferimenti al signoraggio e alla necessitá di abolirlo si trovano anche nel programma elettorale di Forza Nuova. Facendo il pari con le interrogazioni sulle scie chimiche di esponenti PD e IDV e sulla convinzione di buona parte del PDL che il riscaldamento globale sia un bufala ne esce un quadretto niente male....
ReplyDeleteEia Eia Alalà!
ReplyDeleteCerto che dopo le centinaia di figure di merda che ha fatto corrado penna dimostrando di dire solo cose false sulla medicina, prendendo cantonate a destra e a manca sui vaccini, sbagliando calcoli matematici e concetti fisici di base.... da buon incompetente di tutto e su tutto (soprattutto in fisica) poteva esimersi dall'andare a mettersi in una nuova avventura merdaiola quale imbecille che si è sempre dimostrato nelal sua inutile vita??
ReplyDeleteEh no, figurarsi!!
Heil Corraden !!!
ReplyDeleteCorrado gran coglione, laurea comprata, ignorante galattico: DOVE SONO I MILIONI DI MORTI PER IL VACCINO che la tua testa bacata si è inventato?
ReplyDeleteIGNORANTE dimostri di non capire nulla di economia come non capisci nulla di:
° Fisica
° Meteorologia
° Medicina
° Meccanica dei fluidi
° Aritmetica
Però RUBI sempre lo stipendio
non mi incazzo nemmeno più per le stronzate sul signoraggio. si tratta di gente che non è capace nemmeno di contare il resto dal salumiere.
ReplyDeletese vale tanto poco la banconota, brutto mona, per quale motivo se te la danno per andare a sparare minkiate a destra e a sinistra o per comprare la carta sprecata dei tuoi libri, non ti va bene che uno ti dia direttamente 30 centesimi in moneta o un pacchetto di caramelle?
ma la gente che ti dà retta, non rendendosi conto di queste cose, quanto deficiente deve essere?
"ma la gente che ti dà retta..."
ReplyDeletea vedere dai commenti sul suo blog e sul suo fakeblog tuttuno direi che non lo segue nessuno: quei 2-3 commenti alla settimana pure un ebete vede che sono i suoi!
E' per quello che ha adottato la causa delle scie comiche. Del resto quando dici che i vaccini ti uccideranno e chiunque vede che si fa prima a morire dal ridere per le sue minchiate, che i nocciolini della pesca guariscono dal cancro tanto bene quanto un clistere di caffè e che le nuvole si formano ad angolo dritto..!!
Saluti
MarcoB (aspirante esame di minchiologia: esame superato per il cialtrone uno e trino corrado-giuditta-paolo)