http://zret.blogspot.com/2010/03/continuita-e-discontinuita-nella.html
Continuità e discontinuità nella fenomenologia ufologica
Nel numero 17 di "Fenix", il direttore Adriano Forgione dedica l'editoriale Siamo vittime di un inganno. Sveglia! alla fenomenologia ufologica. L'approccio al problema è accorto. Forgione scrive: "Durante la puntata speciale di Voyager del 15 febbraio scorso ho posto sul tavolo quella che è la mia visione del fenomeno U.F.O., riferendomi alla multidimensionalità... Le caratteristiche solide, le astronavi metalliche, le tracce al suolo, le strane interazioni che questo fenomeno presenta con gli esseri umani sia in caso di incontro ravvicinato singolo sia di gruppo o addirittura di massa, sembrano essere un inganno... Gli U.F.O. sembrano mutare nel corso della storia per assumere sembianze e caratteristiche assimilabili alla consapevolezza scientifica del periodo".
Sfiorai il tema delle forme relative agli U.F.O. che paiono adattarsi agli schemi percettivi e gnoseologici degli osservatori, oltre che al loro immaginario scientifico-tecnologico nell'articolo Percezione e realtà. Forse l'argomento più forte che depone a favore di questa tesi è l'insieme delle testimonianze raccolte da vari autori, tra cui l'intelligente Johannes Fiebag, a proposito delle navi aeree che verso la fine del XIX secolo furono avvistate negli Stati Uniti. Erano simili ad improbabili mongolfiere o a dirigibili con eliche, ali battenti e fari: soprattutto ricordavano le sbalorditive macchine volanti concepite dall'infrenabile fantasia di Jules Verne in un romanzo coevo come "Robur il Conquistatore". Veramente quelle airships parevano modellate sul modus percipiendi dei testimoni dell'epoca. Dopo l'ondata del 1897, non furono quasi mai più scorte (per quanto mi consta) aeronavi di quel genere: negli anni 40 del XX secolo si passò dai piatti volanti di Kenneth Arnold (in verità degli oggetti quasi a forma di rondine), agli U.F.O. campaniformi di Adamski, del caso "Amicizia" etc. sino alle navicelle dal profilo affilato di Meier, Lazar et al. per finire con l'invasione delle sfere "plasmatiche" di questi ultimi anni. Ho naturalmente semplificato, trascurando innumerevoli fogge degli O.V.N.I. avvistati o immortalati in istantanee e video. [1]
Davvero, come notò l'ottimo Fiebag, siamo al cospetto di un'Intelligenza che proietta immagini, manipola e controlla. E' un'Intelligenza i cui fini non sono chiari, ma che pare prendersi giuoco di un'umanità adusa a credere all'esteriorità, a fidarsi di sensi spesso fallaci. Osserva Forgione: "Sembra che la fonte del fenomeno si diverta a camuffarsi, interagendo con noi in modo subdolo ed ingannevole... Sono convinto che si tratta di intelligenze che sono sempre state qui, ma provenienti da una realtà parallela."
Il discorso si può estendere anche agli occupanti degli U.F.O.: un tempo si incontravano alieni "kaloi kai agathoi" o simili ad astronauti con tanto di tuta e casco, oggi, per lo più, esili creature macrocefale o sinistri Insettoidi.
Eppure, nonostante il caleidoscopio sempre cangiante delle apparizioni, pare che resti agglutinata alla causa formale una causa materiale, per dirla con Aristotele. Meglio, le forme non prescindono da un sinolo: già i graffiti preistorici contemplano un'iconografia di presunti oggetti volanti a forma di disco, di piatto, di globo etc. Si pensi, verbigrazia, alle opere rupestri studiate da Aime Michel.
Di là dal mascheramento dunque si intravede una seppur labile continuità formale che si cristallizza di solito nella forma del disco e del globo, forse perché, come ipotizzò Jung, il cerchio e la sfera sono archetipi solari e simboli di perfezione. Non di meno, tale Leit-motiv potrebbe essere l'indizio di uno "zoccolo duro" di tipo tecnologico (e sia pure di una tecnologia avveniristica) che trova in specifiche morfologie degli aspetti inerenti ai viaggi nello spazio (e nel tempo?).
Gli antichi Romani usarono il termine "clipeus" per designare ordigni di forma circolare, il vocabolo "trabes" per denotare i "moderni sigari": le scelte linguistiche tendono a confermare una costanza nelle manifestazioni.
Infine le caratteristiche somatiche del Grigio paiono un'altra invariante che accomuna, mutatis mutandis, l'antichità e l'età contemporanea, passando per il Medioevo. Insomma, in qualche caso è possibile che U.F.O. ed extraterrestri possiedano una natura “concreta” ed appaiano più o meno come sono.
Non è tutto miraggio quel che vola.
[1] Anche recentemente sono stati avvistati U.F.O. di tipo adamskiano.
Sfiorai il tema delle forme relative agli U.F.O. che paiono adattarsi agli schemi percettivi e gnoseologici degli osservatori, oltre che al loro immaginario scientifico-tecnologico nell'articolo Percezione e realtà. Forse l'argomento più forte che depone a favore di questa tesi è l'insieme delle testimonianze raccolte da vari autori, tra cui l'intelligente Johannes Fiebag, a proposito delle navi aeree che verso la fine del XIX secolo furono avvistate negli Stati Uniti. Erano simili ad improbabili mongolfiere o a dirigibili con eliche, ali battenti e fari: soprattutto ricordavano le sbalorditive macchine volanti concepite dall'infrenabile fantasia di Jules Verne in un romanzo coevo come "Robur il Conquistatore". Veramente quelle airships parevano modellate sul modus percipiendi dei testimoni dell'epoca. Dopo l'ondata del 1897, non furono quasi mai più scorte (per quanto mi consta) aeronavi di quel genere: negli anni 40 del XX secolo si passò dai piatti volanti di Kenneth Arnold (in verità degli oggetti quasi a forma di rondine), agli U.F.O. campaniformi di Adamski, del caso "Amicizia" etc. sino alle navicelle dal profilo affilato di Meier, Lazar et al. per finire con l'invasione delle sfere "plasmatiche" di questi ultimi anni. Ho naturalmente semplificato, trascurando innumerevoli fogge degli O.V.N.I. avvistati o immortalati in istantanee e video. [1]
Davvero, come notò l'ottimo Fiebag, siamo al cospetto di un'Intelligenza che proietta immagini, manipola e controlla. E' un'Intelligenza i cui fini non sono chiari, ma che pare prendersi giuoco di un'umanità adusa a credere all'esteriorità, a fidarsi di sensi spesso fallaci. Osserva Forgione: "Sembra che la fonte del fenomeno si diverta a camuffarsi, interagendo con noi in modo subdolo ed ingannevole... Sono convinto che si tratta di intelligenze che sono sempre state qui, ma provenienti da una realtà parallela."
Il discorso si può estendere anche agli occupanti degli U.F.O.: un tempo si incontravano alieni "kaloi kai agathoi" o simili ad astronauti con tanto di tuta e casco, oggi, per lo più, esili creature macrocefale o sinistri Insettoidi.
Eppure, nonostante il caleidoscopio sempre cangiante delle apparizioni, pare che resti agglutinata alla causa formale una causa materiale, per dirla con Aristotele. Meglio, le forme non prescindono da un sinolo: già i graffiti preistorici contemplano un'iconografia di presunti oggetti volanti a forma di disco, di piatto, di globo etc. Si pensi, verbigrazia, alle opere rupestri studiate da Aime Michel.
Di là dal mascheramento dunque si intravede una seppur labile continuità formale che si cristallizza di solito nella forma del disco e del globo, forse perché, come ipotizzò Jung, il cerchio e la sfera sono archetipi solari e simboli di perfezione. Non di meno, tale Leit-motiv potrebbe essere l'indizio di uno "zoccolo duro" di tipo tecnologico (e sia pure di una tecnologia avveniristica) che trova in specifiche morfologie degli aspetti inerenti ai viaggi nello spazio (e nel tempo?).
Gli antichi Romani usarono il termine "clipeus" per designare ordigni di forma circolare, il vocabolo "trabes" per denotare i "moderni sigari": le scelte linguistiche tendono a confermare una costanza nelle manifestazioni.
Infine le caratteristiche somatiche del Grigio paiono un'altra invariante che accomuna, mutatis mutandis, l'antichità e l'età contemporanea, passando per il Medioevo. Insomma, in qualche caso è possibile che U.F.O. ed extraterrestri possiedano una natura “concreta” ed appaiano più o meno come sono.
Non è tutto miraggio quel che vola.
[1] Anche recentemente sono stati avvistati U.F.O. di tipo adamskiano.
L'uffologia va a ondate.
ReplyDeleteAumentando quando qualche coglione riesce a finire in TV per raccontare la sua "esperienza".
Ti dice nulla questo?
Coincidenze?
Comunque di una cosa siamo sicuri: tu e tua sorella non siete umani.
Dopo la sfilza di figure di merda fatte con le scie comiche, o'professore e' ritornato agli UFO !!!
ReplyDeleteIo direi meglio:
ReplyDeletefenomenologia fuffologica
parla di tutto e di un cazzo contemporaneamente
ReplyDeleteè da ANNI che rispetto agli osservatori cambiano gli avvistamenti con il cambiare della società e dei costumi.
Gli antichi romani mica potevano dire "ho visto un oggetto che assomigliava a un F-16"
ma associavano fenomenologie a quello che conoscevano.
Gli "avvistamenti antichi" non potranno mai essere classificati veramente con sicurezza:
sciami di micrometeoriti sarebbero state viste come "lacrime di Giove", un bell' asteroide come un "carro volante" una cometa come "Giunone che va fuori dai maroni".
L' assurdità delle affermazioni di Zret viene chiarita...dallo stesso Zret: chi ha avvistato qualcosa di strano l' ha associato a cose già conosciute: piatti negli anni 50, dischi volanti nei 60,70,80, dai 90 con l' immaginario collettivo generato da Xfiles son diventate astronavi rettiliane o dei grigi (i "grigi" fanno la loro prima apparizione negli avvistamenti dei giorni nostri SOLO dopo l' uscita cinematografica di "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo"...)
Esticazzi, eh.
Straker ha detto...
ReplyDeleteCliccate più volte su questo link
Ad-Sense, così gli si scarica il credito. Porta al blog cloaca di Nigrelli.
30 marzo, 2010 15:41
Scusate ma questa non la comprendo...
Vostro se.se.su.se
@ se.se.su.se
ReplyDelete"Scusate ma questa non la comprendo..."
Perchè, come lui, non sai che ha un credito... illimitato!!!
ssss: Ad-sense fa pagare per ogni click, quindi credo che ciò che l'accher intenda è che continuando a cliccare il link sponsorizzato, google sottragga soldi dal credito dello sponsorizzante. Quello che credo io è che google filtri i click provenienti dal medesimo IP/sessione/referral/cookie , altrimenti qualunque cretino potrebbe mettere su con due righe un bot che sputtana adsense.
ReplyDeleteOra che ci penso, "qualunque cretino" forse non è corretto. Straker, ad esempio, cerca di farlo manualmente.....
Ma... veramente... come si fa a essere così rincoglioniti?
@Anonimo dotto o dotto'
ReplyDeleteAh ok! grazie! ora ho capito....l'accher sanremese vorrebbe che milioni di seguaci clicchino all'unisono...
Spero per lui che non abbia provato a fare anche un DoS dai sue tre pc di casa....
Vostro se.se.su.se
grazie ai fratelli Marcio per le risate...il bello è che solo dopo le spiegazioni capiscono di aver cannato...prima nemmeno lontanamente ne han sentore....
ReplyDelete"provato a fare anche un DoS"
ReplyDeleteSi un DoS come no, l'unico DOS che conosce è questo
C:\DIR
30/03/2010 15.61 DIR .
30/03/2010 15.61 DIR ..
30/03/2010 15.61 1561 straker.puppa
1 file 1561 metri
2 babbei
0 neuroni disponibili
C:\
Non è tutto miraggio quel che vola.
ReplyDeleteInfatti.
Ci sono aerei, uccelli, satelliti, meteoriti, palloncini, sacchetti di plastica...
Basta sapere scegliere e soprattutto saper come usare il "fuori fuoco" :D
Saluti
Michele