http://zret.blogspot.com/2010/04/redenzione.html
Redenzione
Redenzione è letteralmente "riscatto". Com'è misero, eppure evocativo il significato letterale! Ci riporta all'"economia" dell’universo. I conti vanno pareggiati, prima o poi, i debiti saldati.
La necessità della redenzione implica il concetto di caduta. Impossibile stabilire se essa fu necessaria, dunque nell'ordine delle cose oppure la conseguenza di un errore o di un’infedeltà. Nella caduta il Ribelle trascinò parte del cosmo: diventa ineludibile una riparazione.
Testimonianza del traviamento è l'uomo: il discorso antropologico accentra in sé la riflessione non per antropocentrismo, ma come enigma cogente. Indagare la natura umana in bilico tra gli abissi della turpitudine e l'empireo della purezza, con tutta la gamma intermedia, è il quesito per antonomasia, poiché condensa in sé l'inestricabile, gordiana contraddizione del reale.
La verità oltraggiata e soprattutto l’innocenza punita sono i trofei del male, ma esiste un "male irredimibile", come lo definì Carlo Emilio Gadda? Occorre versare del sangue per lavare via il sangue, il cui valore vitale e purificatorio è espresso in quelle raffigurazioni dove dal liquido che sgocciola su un prato sbocciano dei fiori rossi.
Il tema della ferita aperta nel corpo della creazione è stato trasfigurato e trasposto nei miti basati sul tema del sacrificio. Sacrificio è azione sacra (anche nel senso di terribile per chi, con abnegazione, assume il male su di sé per espiarlo); gli dei che si immolano per l'umanità vivono più l'angoscia del destino che quella della morte. Mi chiedo in che misura questi sacrifici redimano e quanto di essi, invece, appartenga ad una retorica della sofferenza, della flagellazione, tra voluptas dolendi e tratti autolesionistici. Mi chiedo quale sia la condizione che possa offrire una speranza di salvezza: a lasciar intravedere uno spiraglio, non sono né il merito né la predestinazione – cocci di elucubrazioni teologiche – ma è forse la silenziosa fedeltà a sé stessi.
Il sacrificio vale come gesto esemplare o come atto che salva? Se il capro espiatorio cancella le colpe, il male può essere annichilito, ma anche dimenticato? La sua cancellazione pare implicare la distruzione definitiva, irreversibile di chi lo incarna, di chi vi aderisce con piena e pervicace consapevolezza. La redenzione potrebbe significare apocatastasi o fiamma distruttrice.
E’ possibile che alcune delle luci siano solo fuochi fatui.
La necessità della redenzione implica il concetto di caduta. Impossibile stabilire se essa fu necessaria, dunque nell'ordine delle cose oppure la conseguenza di un errore o di un’infedeltà. Nella caduta il Ribelle trascinò parte del cosmo: diventa ineludibile una riparazione.
Testimonianza del traviamento è l'uomo: il discorso antropologico accentra in sé la riflessione non per antropocentrismo, ma come enigma cogente. Indagare la natura umana in bilico tra gli abissi della turpitudine e l'empireo della purezza, con tutta la gamma intermedia, è il quesito per antonomasia, poiché condensa in sé l'inestricabile, gordiana contraddizione del reale.
La verità oltraggiata e soprattutto l’innocenza punita sono i trofei del male, ma esiste un "male irredimibile", come lo definì Carlo Emilio Gadda? Occorre versare del sangue per lavare via il sangue, il cui valore vitale e purificatorio è espresso in quelle raffigurazioni dove dal liquido che sgocciola su un prato sbocciano dei fiori rossi.
Il tema della ferita aperta nel corpo della creazione è stato trasfigurato e trasposto nei miti basati sul tema del sacrificio. Sacrificio è azione sacra (anche nel senso di terribile per chi, con abnegazione, assume il male su di sé per espiarlo); gli dei che si immolano per l'umanità vivono più l'angoscia del destino che quella della morte. Mi chiedo in che misura questi sacrifici redimano e quanto di essi, invece, appartenga ad una retorica della sofferenza, della flagellazione, tra voluptas dolendi e tratti autolesionistici. Mi chiedo quale sia la condizione che possa offrire una speranza di salvezza: a lasciar intravedere uno spiraglio, non sono né il merito né la predestinazione – cocci di elucubrazioni teologiche – ma è forse la silenziosa fedeltà a sé stessi.
Il sacrificio vale come gesto esemplare o come atto che salva? Se il capro espiatorio cancella le colpe, il male può essere annichilito, ma anche dimenticato? La sua cancellazione pare implicare la distruzione definitiva, irreversibile di chi lo incarna, di chi vi aderisce con piena e pervicace consapevolezza. La redenzione potrebbe significare apocatastasi o fiamma distruttrice.
E’ possibile che alcune delle luci siano solo fuochi fatui.
Prove da aspirante filosofo :D
ReplyDeletePeta...
ReplyDeleteUn tipico autunno del New England, con le foglie degli aceri che assumono quello stupendo colore!
Ma non dovevano essere tutti morti per colpa delle scie comiche? :D
Saluti
Michele
avete visto il commento del reverendo su luogocomune O_O?
ReplyDeletehttp://tinyurl.com/yzj9z9d
niente male, come niente male chi vuole regalargli 200€ il nick SHM vi ricorda qualcuno ?
ReplyDeleteFantastico.
ReplyDeletePrima getta merda su una ONG e poi, quando si prende la denuncia, cala le braghe e chiede il pecunio alle pecore.
Che xente, fioi...
Saluti
Michele
Adesso vediamo quanto ci mettera' il mazzucco a bannare il reverendo.
ReplyDeleteCerto bisogna dire, a onor del merito, che il reverendo non ha peli sulla lingua.
Mazzucco ti auguro di cuore di perdere la causa e ,con i danni che dovrai pagare e i costi degli avvocati, di finire sul lastrico.
Mazzucco è il peggiore di tutti, perchè arrogante e palesemente in cattiva fede. E non fa ridere come gli sciachimisti. Rev Stone, con tutti i suoi difetti, è almeno una persona che sa ammettere i suoi errori (es. telemetro) e come ha detto Foe non ha peli sulla lingua. Potrebbe persino essere uno dei rari complottisti con cui si può intavolare una discussione seria.
ReplyDeleteEd
Potrebbe persino essere uno dei rari complottisti con cui si può intavolare una discussione seria.
ReplyDeleteSu questo non ci piove, il problema è che lui si considera uno dei "duri e puri",e quindi anche se sbattesse il naso su un risultato che è contrario alle sue aspettative non lo accetterebbe. In parole povere, e tanto per far un esempio, o le scie sono chimiche, oppure sono... chimiche. Altre soluzioni, per il suo modo di pensare, non ci sono.
Accolgo sempre con stizza le querele contro i siti o in generale contro gente che scrive sulla rete ed è sostanzialmente indifesa contro le azioni legali. Non conosco nulla di questo fatto nè saprei schierarmi dalla parte di nessuno, di certo c'è chi abusa del diritto di cronaca per sparare contro tutto e tutti allo scopo di sentirsi leader di un qualche movimento di verità. Mazzucco lo infilerei proprio in questa categoria. Magari stavolta ha ragione, magari ha torto... mah! Molte volte qui si citano le sparate di Straker che accusa di quotidianamente di genocidio mezzo mondo (per sua fortuna gode di visibilità pari a zero altrimenti passerebbe il resto della vita in tribunale)... insomma, dai e dai la gente si incazza e la denuncia parte. Mi colpisce però la disponibilità degli adepti a sganciare il grano, almeno in risposta nel forum per sostenere la difesa di Mazzucco.
ReplyDeletePassa l'idea che l'editore di se stesso non sia mai responsabile di nulla... se guadagna col frutto delle sue discutibilissime idee i soldi sono i suoi, se viene querelato per gli stessi motivi l'obolo spetta ai suoi lettori.
Un po' comoda come guru-position.
Non posso che concordare con Franci.
ReplyDeleteE' facile spalare merda e poi non scontarne le conseguenze.
Mi colpisce però la disponibilità degli adepti a sganciare il grano
ReplyDeleteFranci una cosa e' dare la disponibilita' a sganciare il grano un altra e' darlo per davvero.
Mi auguro che il denaro veramente raccolto possa essere veramente a livello di spiccioli, cosi il mazzucco dovra' sborsare di tasca propria il grosso delle spese.
Mi colpisce però la disponibilità degli adepti a sganciare il grano
ReplyDeleteBisogna poi vedere quanti sono veri e quanti sono fake messi li per sollecitare le coscienze degli altri. O quanti sono veri e scrivono "conta su di me" per ottenere analogo risultato, magari su precisa istruzione del guru...
Mi colpisce però la disponibilità degli adepti a sganciare il grano
ReplyDeleteSeeeeeeee!
Voglio proprio vedere in quanti sono realmente disponibili a tirare fuori il grano. Perché è facile fare il complottista duro e puro in pantofole davanti a un PC, ma non appena si tratta di fare qualcosa di concreto, specialmente cacciare fuori i soldi, questa gente, chissà come mai, rinsavisce completamente :-)
Secondo me alla fine raccoglierà un bel gruzzoletto con questa storia.MM conta su un numero di gonzi non indifferente,grazie anche al fatto che appoggia ogni minima cazzata che possa fargli avere qualche click e vendere qualche dvd.
ReplyDeleteIn quella fogna di sito si ritrovano sciachimisti,ufologi,lunacomplottistri,undicisettembrini,sostenitori delle cure alternative ecc. ecc. insomma tutti insieme alla fine un pò di numero lo fanno.
E MM incassa...