http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/08/le-guerre-vengono-motivate-da-falsi.html
Le guerre vengono motivate da falsi pretesti ... cosa faranno per giustificare un'aggressione all'Iran?
Da che mondo è mondo gli USA (ma non solo loro) inventano attacchi ed attentati contro loro stessi per giustificare la guerra.
Chi
conosce la storia della portaerei Maddox “attaccata dai vietcong” che
servì ad innescare il conflitto in Vietnam sa bene che l’attacco si
rivelò poi una (quasi) totale invenzione degli USA,
così come invenzione USA furono le storie di bambini appena nati
uccisi dagli Iracheni negli ospedali del Kuwait, le storie delle armi
di distruzione di massa irachene (che non furono mai trovate, neppure
dopo la fine della seconda guerra del golfo).
Adesso vogliono fare la guerra all’Iran
Chi? USA e Israele in primis, ma sappiamo come la Gran Bretagna sia sempre stata fedele alleata nelle guerre degli USA.
Come possono giustificare l’aggressione militare senza un casus belli?
Non possono, qualcosa devono inventarsi.
E allora un attentato ai giochi olimpici farebbe proprio al caso loro, darebbe la giustificazione di fronte all’opinione pubblica per un attacco all’Iran.
L’Iran
ha attaccato violentemente il logo dei giochi olimpici che
richiamerebbe troppo da vicino la parola Zion ovvero Sion (ed in effetti
le analogie ci sono, ma questo poco importa, sta di fatto che l’Iran
ha preso di mira – per adesso verbalmente – i giochi Olimpici).
Questa
dichiarazione iraniana può essere utilizzata dai servizi segreti per
scaricare addosso all’Iran un eventuale attentato gestito o co-gestito
dai servizi segreti (in Italia hanno collaborato alle diverse stragi di stato, e non crediate che Mossad, FBI e company siano molto meglio).
Israele ha già lanciato l’allarme,
paventando episodi di terrorismo da parte araba (iraniana in
particolare) nel quarantesimo anniversario dell’eccidio alle olimpiadi
di Monaco .
A 11 anni esatti dall’11 settembre i giochi olimpici un auto-attentato darebbe la possibilità di innescare un altro conflitto.
L’11 agosto potrebbe essere una data simbolicamente importante (10 anni e 11 mesi dopo)
Speriamo che non succede, ma purtroppo la storia ci dice che è già successo.
Ricordatevi
che nell’archivio della marina USA ci sono le trascrizioni delle
intercettazioni decrittate della flotta giapponese che si avvicinava a
Pearl Harbour secondo la ricostruzione del libro “il giorno dell’inganno” . E se questo non vi convince sappiate che USA e Giappone erano già ai ferri corti per l’embargo del petrolio decretato dagli USA ed i segnali di un prossimo atto ostile da parte del Giappone erano evidenti (*) .
Gli
USA sapevano che i giapponesi stavano arrivando ma non hanno avvertito
i generali che comandavano la guarnizione di Pearl Harbour, perché
avevano bisogno di quei 3000 morti per potere convincere il popolo
statunitense ad entrare in guerra.
Per altro la fondazione Rockefeller ha pubblicato un paio di anni fa degli studi su “scenari futuri”, il peggiore dei quali prevedeva 13.0000 morti alle olimpiadi di Londra
e successivamente il diffondersi di un’epidemia di aviaria.
Rockefeller non è un uomo qualunque, ma uno dei più ricchi e potenti
uomini al mondo.
In
conclusione, se facciamo girare questo messaggio forse possiamo evitare
che facciano un attentato? Se siamo in troppi a saperlo/sospettarlo
possiamo fare la differenza?
Speriamo di sì.
Com’era
possibile che un’unità operativa speciale così grande — comprendeva
sei portaerei — fosse riuscita ad avvicinarsi fino a 370 chilometri da
Oahu e a lanciare 183 aerei nella prima ondata dell’attacco, sfuggendo
ai radar e infliggendo alla flotta americana del Pacifico un colpo così
terribile? Anzitutto, l’unità operativa giapponese seguì una rotta
settentrionale malgrado l’inverno e il mare grosso. La zona a nord di
Pearl Harbor era la meno battuta dai voli di ricognizione americani.
Inoltre le portaerei giapponesi mantennero un rigoroso silenzio radio.
Il
radar, comunque, vigilava sull’isola strategica per individuare
eventuali aerei in arrivo. Verso le sette di quella mattina decisiva,
due militari in servizio presso l’Opana Mobile Radar Station sull’isola
di Oahu notarono dei punti insolitamente grandi sull’oscilloscopio,
che segnalavano la presenza di “probabilmente oltre 50” aerei. Ma quando
avvertirono il Centro Informazioni fu detto loro di non preoccuparsi.
L’ufficiale che si trovava presso il Centro Informazioni suppose si
trattasse dei bombardieri americani B-17 attesi dal continente.
È
mai possibile che il governo americano non avesse sentito, per così
dire, puzza di bruciato nell’aria? Il governo giapponese aveva fatto
pervenire ai suoi inviati a Washington un messaggio in 14 parti da
consegnare a Cordell Hull, il segretario di Stato, alle 13 in punto del
7 dicembre 1941. A Pearl Harbor, per il fuso orario, sarebbe stata la
mattina del 7 dicembre. Il messaggio conteneva la dichiarazione
dell’interruzione da parte del Giappone dei negoziati con gli Stati
Uniti per serie ragioni politiche. Avendo intercettato il messaggio, il
governo americano si rese conto che la situazione era critica. La sera
prima di quel giorno memorabile, Franklin D. Roosevelt, allora
presidente degli Stati Uniti, aveva ricevuto le prime 13 parti del
documento intercettato. Dopo averlo letto, disse, in sostanza: “Questo
significa la guerra”.
Sebbene
le autorità americane credessero imminenti degli atti di ostilità da
parte dei giapponesi, la New Encyclopædia Britannica dice: “Non
conoscevano né l’ora né il luogo dove ciò sarebbe accaduto”. La
maggioranza pensava a qualche parte dell’Estremo Oriente, forse in
Thailandia.
(...)
Da parte americana ci furono oltre 2.330 morti e 1.140 feriti.
"In conclusione, se facciamo girare questo messaggio forse possiamo evitare che facciano un attentato? Se siamo in troppi a saperlo/sospettarlo possiamo fare la differenza?"
ReplyDeleteDella serie:
A. se avviene un attentato ci ho azzeccato.
B. se non avviene un attentato l'ho sventato.
Ma davvero... chi vuole prendere per il culo?
guarda guarda chi va a difendere ....
ReplyDeleteBeh Claudio, complottisti, neonazisti, estremisti di sinistra e antisemiti di tutte le risme amano profondamente feroci tiranni come Assad e la sua banda, Ahmadinejad e gli ayatollah. Se non fosse che sono giá morti tesserebero gli elogi anche di Hitler, Stalin e Mao anzi, a dire il vero peró molti di loro fanno pure questo ...
DeleteThis comment has been removed by the author.
ReplyDeleteIo ogni tanto ci vado sul sito di corrado quando qui appaiono i post più allucinati, più che altro per leggermi i commenti e sapete una cosa?
ReplyDeletenessuno commenta... povero corrado :foreveralone: ogni tanto mi viene voglia di lasciargli un commentino
Non si può commentare su quei siti.
DeleteDel resto i commenti sfavorevoli non sarebbero pubblicati.
La possibilità di commentare in quei siti (corrado cannaiolo penna, rosario falsario marcianò, bacab, freeskies...) è direttamente proporzionale all'intelligenza e all'onestà dei gestori del blog OSSIA ZERO
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