L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Tuesday, October 5, 2010

Aut

http://zret.blogspot.com/2010/10/aut.html

Aut

Scrive Blaise Pascal: "Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre occupati dal passato e dall'avvenire. Non pensiamo quasi mai al presente o, se ci pensiamo, è solo per prenderne lume al fine di predisporre l'avvenire. Il presente non è mai il nostro fine; il passato ed il presente sono i nostri mezzi; solo il futuro è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere e, preparandoci sempre ad essere felici, è inevitabile che non siamo mai tali." (Pascal, Pensieri)

Lo scienziato e filosofo francese mette a nudo la condizione umana, anticipando le analisi degli esistenzialisti. Egli ci mostra il carattere illusorio del presente, attimo inattingibile, nonché la logorante oscillazione del pensiero tra passato e futuro. Di fronte ad una così lucida constatazione, sembrano sgretolarsi tutte le esortazioni a vivere l'ora. In verità, non si tratta di vivere l'adesso che non esiste, ma di trascendere il tempo, vera condanna per l'uomo, che è come schiacciato da una ruota dentata.

La felicità, dissanguata nel rimpianto o frantumata nell'attesa, è un miraggio, la curva che si avvicina all’infinito all’asintoto, senza mai toccarlo. Le ore si consumano tra la noia e l'inquietudine. Nel vuoto del tedio ribollono i pensieri più tormentosi. Tra le spine del dolore si lacerano le speranze. Perché tutto questo? Perché manca sempre qualcosa: l'appiglio, l'approdo, il senso, il fondamento... Perché avviene questo? Perché l'esistenza non è la vita e l'esistenza è insufficienza.


2 comments:

  1. I post di zretino sono delle vere e proprie martellate sui maroni...

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  2. La felicità, dissanguata nel rimpianto o frantumata nell'attesa, è un miraggio, la curva che si avvicina all’infinito all’asintoto, senza mai toccarlo.

    IGNORANTE DEFICIENTE, E' OVVIO che la curva di 'sta minchia non s'avvicina MAI a un asintoto.

    ilpeyote SEI UN POVERACCIO STRACCIONE IGNORANTE

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