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Un Lungo Inverno
La fine di quell’illusione che chiamavamo democrazia ci ha colpito nel profondo in un modo un po’ inatteso. Non ci sentiamo in colpa per nessun motivo e non pensavamo di meritarci questo nuovo ordine mondiale. Siamo convinti di non essere noi (noi inteso come umanità) i responsabili del disastro ambientale e neppure del terrorismo o del ‘disordine’ globale, causa di tanta solerte iniziativa verticistica, al contrario avremmo avuto delle buone idee per migliorare la nostra vita e quella di altri nostri consimili in armonia e serenità, ma nessuno, per colpa o negligenza, ci ha concesso di provarci. Immaginiamo allora che esista un ordine superiore che, da ogni azione violenta o discordante, ne tragga beneficio, si rafforzi, si espanda: Ordine dal Caos.
La crisi finanziaria, la crisi ambientale(1) e la crisi sociale sono state confezionate artificiosamente allo scopo di rendere ineluttabile la perdita di diritti civili fondamentali come quelli che ci vengono portati via, un piccolo frammento al giorno, con una strategia multilivello subdola e quasi invisibile che ormai ben conosciamo (2). Non è in pericolo la Democrazia, forse mai esistita, ma il nostro grado di libertà acquisito sino a ieri. Non abbiamo più nessun controllo sul territorio e neppure sui cieli, irrorati quotidianamente da veleni e da emissioni elettromagnetiche, sul suolo e sulle acque, utilizzati in cento modi tutti utili al fine di poterli contaminare per sempre subito dopo il loro sfruttamento. Tutto è contaminato in tutti i settori e la colpa, ripeto, non è nostra! Non è nostra infatti, ad esempio, la colpa delle scelte effettuate sull’energia nucleare: un referendum aveva espresso chiaramente le propensioni, molto difformi da quanto deciso, di noi italiani!
Le forme di inquinamento sono sempre più subdole e perfezionate ed inoltre, una decisa operazione di ‘camuffamento’ le rende quasi invisibili ed impercettibili (3). Cosa c’è infatti nelle ‘scie chimiche’? E nei vaccini? E nel cibo OGM? Nei farmaci? Nelle emissioni degli inceneritori? A noi non è dato saperlo, dobbiamo fidarci ed anche confidarci, per aprire il nostro cuore e la nostra mente al detentore unico del potere sulla terra. Un'unica regia infatti genera i ‘mostri’ che abbiamo di fronte ed il suo obiettivo finale potrebbe essere verosimilmente quello di ‘cambiare scena’ con nuovi attori, nuova sceneggiatura e, già che ci siamo, con una nuova colonna sonora (4)!
Il cambiamento a cui assisteremo però non sarà un ‘riformismo’ dell’esistente ma una vera rivoluzione. Mentre assistiamo infatti alla lotta per il controllo del pianeta, ci accorgiamo di essere parte in causa, forse solo un fastidioso elemento di disturbo che va, per questo motivo, delimitato, condizionato e possibilmente riprogrammato. In gran parte l’operazione è già riuscita: l’artificio prende il posto del naturale e questo evento terrifico è visto addirittura con benevolenza da parte dei più. La seduzione della macchina è stata inserita nei nostri scenari alla ricerca, infruttuosa in partenza, di piacere. Quale piacere può renderci un oggetto?
La regia unica sta distruggendo il pianeta, non noi che siamo parte di quel pianeta che si vuole modificare o distruggere. Un lungo inverno ci attende, assai poco metaforico e molto reale (5).
L’oscuramento chimico e quasi quotidiano dei cieli ci ha già addomesticato a considerarli normali: ci accorgiamo della potenza di questo regista? Eppure il regista ha paura, ha paura di qualcosa dentro di noi, è invero sfacciato nelle sue manifestazioni, ma ha bisogno di coronarle di polveroni di fumo semantico, un po’ come fa con il sole, oscurato da perenni strati chimici: un appiglio per poter sperare di riprenderci, perlomeno, quel piccolo grado di libertà perduto.
Il post precedente (6) è un contributo a questo proposito molto importante perché indica la corretta chiave di interpretazione di quanto sia efficace il messaggio di ciò che ci viene propinato quotidianamente dai media. La forza seduttiva ed evocativa delle immagini influisce (come scientificamente provato) direttamente sulla realtà. Questo ci dovrebbe far intuire di cosa abbiamo bisogno per proteggerci da questi attacchi: non esporci a tali informazioni - filtrare tali informazioni – depurarci da tali informazioni – diffonderne la consapevolezza – attuare misure di profilassi. I veleni, anche se di varia natura e provenienza, richiedono le stesse misure di contrasto.
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P.S. Lo so, l'immagine è un pò scontata...ma era troppo bella! Grande Dees!
link alla fonte: http://freeskies.over-blog.com
qui cè una crisi di cervelli
ReplyDeleteSolo per aver osato toccare ST-TOS sarebbe da appendere per la lingua sia l'illustratore che chiunque usi le sue vomitate.
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