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Il destino degli animali
“Il destino degli animali” è la celebre opera pittorica di Franz Marc (Monaco, 1880 Verdun, 1916), artista tedesco. Marc, che morì sul campo di battaglia, nei quadri dipinti negli anni precedenti la Grande guerra, affinò uno stile in cui furono distillate le feconde esperienze a cavallo di due secoli, tra Jugendstil ed avanguardie del primo Novecento. “Nel 1912 affiorarono nella sua opera due nuove componenti: l’Orfismo ed il Futurismo, conosciuti a Parigi ed a Monaco, in quello stesso anno. Larghi fasci di luce, piani di colore trasparenti, dinamico comporsi delle strutture vennero generando una realtà cristallina, armonica e musicale, uno spazio magico dalle luci incantate in cui vibra un profondo fremito panteistico.” (Enciclopedia dell’Arte, Milano, 2005, s.v. Marc)
“Il destino degli animali” è un dipinto emblematico di questa poetica: in una foresta irreale, schegge colorate trafiggono il muto bramito di cervi ed il disperato nitrito dei cavalli. La lezione del raggiamo russo (Goncarova, Larionov), rivissuta attraverso il contatto con il Futurismo italiano e permeata delle reminiscenze espressioniste risalenti al Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), pulsa di rossi dolenti, in armonico stridio con l’indaco ed il malinconico verde.
Il quadro, nel suo pathos, pare anticipare le sorti dell’Europa di lì a poco incendiata dagli strali della contraerea ed insanguinata dagli scontri. I destrieri dipinti da Marc, come dilaniati in uno spasimo disperato, portano alla mente le pazze cariche della cavalleria sui fronti del conflitto: macelli di uomini e di animali in brani di carne, tra pozze di sangue, sotto il lucore fosforescente dell’artiglieria. L’intuizione cromatica si sfalda nelle sfaccettature taglienti della prospettiva frantumata; vi traluce appena l’ombra di una speranza.
Il destino dei nostri amici animali – sembra presagire Marc – innestato nella sofferenza e nella morte, è il destino degli uomini. Lo precorre come un’eco al contrario. Inascoltata.
Articolo correlato: C. Penna, Propaganda a favore del microchip per gli animali, 2010
“Il destino degli animali” è un dipinto emblematico di questa poetica: in una foresta irreale, schegge colorate trafiggono il muto bramito di cervi ed il disperato nitrito dei cavalli. La lezione del raggiamo russo (Goncarova, Larionov), rivissuta attraverso il contatto con il Futurismo italiano e permeata delle reminiscenze espressioniste risalenti al Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), pulsa di rossi dolenti, in armonico stridio con l’indaco ed il malinconico verde.
Il quadro, nel suo pathos, pare anticipare le sorti dell’Europa di lì a poco incendiata dagli strali della contraerea ed insanguinata dagli scontri. I destrieri dipinti da Marc, come dilaniati in uno spasimo disperato, portano alla mente le pazze cariche della cavalleria sui fronti del conflitto: macelli di uomini e di animali in brani di carne, tra pozze di sangue, sotto il lucore fosforescente dell’artiglieria. L’intuizione cromatica si sfalda nelle sfaccettature taglienti della prospettiva frantumata; vi traluce appena l’ombra di una speranza.
Il destino dei nostri amici animali – sembra presagire Marc – innestato nella sofferenza e nella morte, è il destino degli uomini. Lo precorre come un’eco al contrario. Inascoltata.
Articolo correlato: C. Penna, Propaganda a favore del microchip per gli animali, 2010
Ecco un idiota, sciacallo, ignorante, supponente, incompetente, imbecille, ladro di stipendio, che non capisce un cazzo che fa pubblicità a un suo pari
ReplyDeletecerto che fa pubblicità i due cialtroni si linkano a vicenda e si dividono i proventi delle donazioni
ReplyDeleteCome sciacomicaro non fa ridere; come scrittore fallito riesce solo ad essere invidioso; come critico cinematografico è fasullo perchè recensisce come vere le storie più assurde prodotte dalla fantasia a scopo commerciale; come esperto d'arte non è affatto migliore, per non parlare dell'esegeta biblico e del filosofo d'accatto.
ReplyDeleteE l'insegnante? Facile! I guai della scuola sono così tanti che uno zret più o meno non può fare la differenza.
...ronf...ronf...
ReplyDeleteBel modo comodo di "scrivere post", caro il mio professò cogliò: copiar recensioni d'opere d'arte, infiorettarle con vaccate e termini (da te) considerati aulici e via e via. Un esempio:
ReplyDeleteIl quadro, nel suo pathos, pare anticipare le sorti dell’Europa di lì a poco incendiata dagli strali della contraerea ed insanguinata dagli scontri.
PAGLIACCIO, dato che i VERI artisti e intellettuali SANNO quel che fanno, e a volte "prevengono" il futuro, E' CHIARO (nel caso in questione) che un pittore nel 1912 abbia previsto la tragedia della I guerra mondiale (e non abbia potuto descriverla DOPO, essendo caduto nel 1916, purtroppo per lui).
ilpeyote meglio che tralasci le altre tue vaccate per carità di patria BUFFONE incompetente SU TUTTO
Della serie: "traduzioni simultanee"
ReplyDeleteDirettamente dalla discarica per allucinati (cit.) di quest'imbecille:
'o professò cogliò ha detto...
Un saluto cordialissimo a tutti i lettori. Volevo comunicare che, a causa di un impedimento indipendente dalla mia volontà, non posso replicare ai vari commenti o rispondere ad eventuali quesiti. E' possibile anche che alcuni contributi saranno pubblicati con un certo ritardo. Mi scuso per questo disguido. Conto di risolvere il problema quanto prima.
Grazie a tutti per la pazienza.
venerdì, ottobre 29, 2010 8:42:00 PM
Ma va' a lavorare, buffone: probabilmente c'è un problema con blogger e tu (mettendo le mani avanti, da perfetto incompetente) dici (in pratica): "scusate, non capisco una minchia di niente d'informatica, nessuno commenterà 'ste mie troiate, però scrivo 'sto commento tanto per fare"?
IDIOTA.
ilpeyote non potrai MAI risolvere il problema della tua imbecillità CIALTRONE SPACCAPIETRE CON LA TESTA CHE NON SEI ALTRO