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ELEZIONI TRUCCATE
di Gianni Lannes
Il responso delle urne? Scontato: la Casa Bianca ha
già stabilito chi vince nello Stivale (il 51° Stato a stelle e strisce). La tornata sarà aggiudicata di misura dal
Partito democratico (che ha prontamente scimmiottato le primarie d’oltre
oceano) alleato con Sel di Vendola incluso Monti, Casini & Fini tutto
compreso nel prezzo.
Per smascherare questa ennesima messinscena non c’è
bisogno di inchieste, ma basta usare il semplice buonsenso. La realtà è sotto
gli occhi di tutti, è sufficiente osservarla con occhio critico. Mentre vanno
in onda le consuete finte liti per gettare fumo negli occhi dell’ elettorato
credulone, sono già pronti i soliti inciuci. «Io, grillina responsabile penso a
un governo stabile» titola La Repubblica (edizioni di Bologna) il 12
febbraio 2013. Così mentre il capo
comico Grillo arringa le folle e ne spara di tutti i colori, annunciando fuoco
e fiamme contro gli avversari (per finta) , ecco l’apertura al dialogo di Michela Montevecchi, capolista al
Senato del Movimento 5 Stelle. «Non credo che faremo cadere il governo».
Secondo il predicatore affarista, invece, in caso di mancata maggioranza a
palazzo Madama bisognerà tornare a alle urne. Il testo dell’intervista non
lascia spazio a dubbi. Ecco le dichiarazioni testuali:
«"Lei
mi chiede se ci prenderemmo la responsabilità di far cadere oppure no un
governo? Io credo di no, siamo tutte persone di buon senso". Così la
capolista del Movimento 5 Stelle al Senato per l’Emilia Romagna, Michela
Montevecchi, ai microfoni di Radio Città del Capo, nello stesso giorno in cui
Silvio Berlusconi ha prefigurato un analogo scenario. "Larghe intese? Non
credo che al Senato abbiano bisogno di noi - ha detto il Cavaliere a proposito
di un futuro governo del PD, con una maggioranza risicata al Senato -. Nel
Movimento 5 stelle la sinistra può trovare candidati di sostegno". Montevecchi,
la cui elezione è praticamente scontata stando a tutti i sondaggi, potrebbe essere
una di questi. Anche perché non crede affatto che il prossimo governo durerà
poco, come invece sostiene il suo "leader" Beppe Grillo ("Tra
sei mesi si torna a votare"). "Io mi aspetto una presa di
responsabilità per fare in modo che il governo duri il più a lungo possibile -
ha detto invece Montevecchi alla radio -. Siamo in una fase di crisi profonda,
dovremo mettere da parte le nostre ideologie, sacrificare qualcosa tutti quanto
e venirci incontro". Peraltro, aggiunge, "neanche Grillo ha mai detto
di augurarsi che il governo cada"».
Un
maggiordomo a stelle e strisce - Chi ha piazzato il non
eletto Mario Monti (imbottito di conflitti di interessi ed al soldo di
interessi finanziari speculativi) a Palazzo Chigi previa nomina a senatore per nebulosi
meriti in favore dell’Italia? Chi ha stabilito questa data in tutta fretta per
le elezioni? Chi prende direttamente ordini dalla Casa Bianca e dalla Nato? Chi
non ha mai fiatato sulla sospensione della Costituzione in favore del Trattato
di Lisbona? Chi non ha speso una parola sulla legge elettorale palesemente
incostituzionale ed antidemocratica? Alla prova dei fatti il presidente della Repubblica
uscente, Giorgio Napolitano, già
denunciato all’Autorità Giudiziaria, per alto tradimento.
Il
Corsera (12 dicembre 2012) - L'ambasciatore Usa: Monti leader coraggioso. Merkel
e Schaeuble: meglio di Berlusconi. Nel giorno delle pesanti critiche ricevute
da Silvio Berlusconi il governo di Mario Monti, futuro dimissionario, registra
anche gli importanti elogi da parte di esponenti dei governi americano e tedesco.
MONTI, LEADER CORAGGIOSO - Nel 2012 «il governo italiano ha avviato un processo
di riforme che ha creato le basi per la crescita economica - ha esaltato
l'economista l'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma David Thorne - Il premier
Monti ha dimostrato grande leadership e coraggio durante il suo mandato,
rafforzando la posizione dell'Italia in Europa e nel resto del mondo». CREATE
LE BASI PER LA CRESCITA - Durante il ricevimento di Natale a Villa Taverna
Thorne ha prima guardato alla sua Patria sottolineando l'importanza della
rielezione del presidente Barack Obama, poi ha speso lodi per un governo che
«ha avviato un processo di riforme che ha creato le basi per la crescita economica».
L'EDITORIALE DEL «NEW YORK TIMES» - Anche il New York Times prende posizione
contro il già più volte premier di Arcore, in un editoriale dal titolo «Il
ritorno spudorato di Berlusconi» pubblicato sull'edizione globale International
Herald Tribune. Un articolo in cui viene rivolto anche un invito a Mario Monti
a ricandidarsi. L'annuncio di Berlusconi «è una spiacevole notizia per la
politica italiana e le sue riforme economiche» si legge nell'editoriale. BILANCIO
- L'articolo ripercorre l'ultimo anno politico italiano, dallo scioglimento del
governo Berlusconi tra il discredito dei mercati europei fino all'insediamento
di Monti e la sua politica di austerità, chiesta anche dall'Europa e, in
particolare, dalla Germania di Angela Merkel. «I risultati di Monti sono stati
considerevoli» si legge ancora nell'editoriale. Che si conclude con un appello
allo stesso premier dimissionario a candidarsi e a «raccogliere altri centristi
attorno alla sua causa» perché «l'Italia non può permettersi altri anni di
stallo politico e di stagnazione economica causate dall'opportunismo spudorato
di Berlusconi».
ELOGIO
DEL PADRONE USA A GRILLO - Le marionette si adottano, coltivano ed allevano per tempo. Non a caso i
dipendenti dell’Intelligence anglo-americana hanno allestito in Italia uffici
di propaganda sotto mentite spoglie. Inoltre, continuano indisturbati a finanziare
di tutto e di più per controllare ed orientare l’opinione pubblica tricolore
(alla voce pennivendoli, politicanti, attorucoli).
Ecco cosa si apprende dalla lettura di un corposo
telegramma partito il 4 aprile 2008 dall’ambasciata nordamericana ed
indirizzato al segretario di Stato USA, Condoleeza Rice mentre il pilotato ubriacone George W. Bush
sta concludendo il secondo mandato. Il documento epistolare racconta di un
pranzo con l’attuale padrone del Movimento 5 Stelle, il ragionier Beppe Grillo. Per l’ambasciatore Usa il capo di M5S è un “interlocutore politico credibile”.
I padroni d’Italia avevano compreso il
potenziale elettorale del comico e previsto in anticipo il suo successo. Alle 11,12 di quasi 5 anni fa dall’ambasciata
americana a Roma parte il telegramma intitolato «Pranzo con l’attivista italiano Beppe Grillo: “Nessuna speranza per
l’Italia”. L’ossessione della corruzione». A firmarlo è Ronald Spogli, ambasciatore a Roma, e
il destinatario è Condi Rice, a cui spiega in cinque pagine che Grillo è un
«interlocutore credibile» nella comprensione del sistema politico italiano,
grazie al fatto di essere «unico» per denuncia della corruzione nelle vita
pubblica, ricorso al web e appello agli oppressi. La comunicazione si apre con
un preambolo in cui si presenta il «politico italiano Beppe Grillo» come «un
comico divenuto attivista che durante un pranzo nella residenza del consigliere
economico dell’ambasciata ha affermato: “Non c’è speranza per l’Italia”». Segue
la descrizione di Grillo: «È un eccentrico, si appella agli oppressi d’Italia e
così riesce a portare nelle piazze centinaia di migliaia di persone per
protestare contro l’ordine costituito». Soprattutto «i suoi commenti risaltano
per il contrasto con quelli dei nostri interlocutori tradizionali su economia,
politica e in particolare sulla corruzione».
La seconda parte del documento classificato
«sensitive» comprende un approfondimento sul personaggio. «Giuseppe “Beppe”
Grillo è un ex comico politicamente schietto che ha ottenuto una celebrità
mondiale scorticando ogni giorno i politici italiani sul suo blog e
organizzando con successo una manifestazione contro la corruzione nel governo
alla quale lo scorso autunno hanno partecipato oltre 150 mila persone».
L’accento viene messo sullo stile personale: «Grillo è brusco, perfino profano,
ma le sue accuse dirette e spesso taglienti risaltano al contrasto con le
analisi timide e indirette sulla corruzione che vengono dal mondo politico
italiano». È a tali caratteristiche che l’ambasciatore Spogli attribuisce la
capacità di «galvanizzare una parte dell’opinione pubblica in genere
silenziosa, convogliando la rabbia degli italiani verso la corruzione
governativa più radicata e l’incapacità dell’élites di migliorare le condizioni
del Paese» con la conseguenza di «aver creato un foro alternativo di
discussione su questioni che non vengono affrontate dai maggiori media».
Il fenomeno della «Corruzione» occupa la parte
centrale del telegramma. Allora, «Grillo, 59 anni, ha una capigliatura
selvaggia e un aspetto quasi da portuale ma è riuscito ad affermarsi negli
ultimi dieci anni come un commentatore controcorrente sulla corruzione
italiana, in particolare identificando i problemi contabili di Parmalat assai
prima che i dettagli delle irregolarità finanziarie venissero scoperte». Tale
precedente, in realtà, una soffiata pilotata del vice presidente Parmalat, lo
accredita agli occhi dell’ambasciata americana a Roma, che aggiunge: «Grillo
ritiene che l’endemica corruzione nella classe politica italiana ha distrutto
ogni speranza di migliorare le prospettive economiche nazionali» fino al punto
che «l’unica soluzione è la rimozione di praticamente tutti i politici di
destra e sinistra rimpiazzandoli con giovani che hanno meno legami con
l’establishment e meno interesse nel mantenimento dello status quo». Ciò che
colpisce Spogli, che ha incontrato Grillo assieme ad altri funzionari
dell’ambasciata, è che «descrive la corruzione come una procedura standard
nell’attuale cultura politica italiana, ai suoi occhi i politici di destra e sinistra
vogliono solo mantenere il potere, sono troppo vecchi, carenti di visione e
capacità per migliorare le condizioni del Paese». La lotta alla corruzione è la
chiave di lettura che consente di comprendere l’opposizione di Grillo a
«energia nucleare, rigassificatori e
inceneritori perché sarebbero tutti progetti destinati a enormi perdite di
fondi pubblici a vantaggio di corruzione, mafia o entrambe». È tale battaglia
che spinge l’estensore del documento a titolare il paragrafo sull’opposizione
agli inceneritori in Campania: «Luddista, progressista o entrambi?». Facendo intuire
che il giudizio su questa presa di posizione resta in sospeso.
Infine il
messaggio che Grillo consegna ai capoccia nord-americani: «Tutti i partiti e
politici italiani sono illegittimi», di «centro, destra o sinistra», perché
«arresti, indagini e conflitti di interessi li rendono incapaci o inadatti»
senza contare che il sistema elettorale «basato sulle liste impedisce ai
cittadini di scegliere chi votare». La sua proposta è il «boicottaggio del
sistema politico» e per questo «sul suo blog chiede di non partecipare le
elezioni politiche del 13 e 14 aprile» ma gli interlocutori americani vedono
«il possibile germe di un nuovo partito nella decisione di consentire a
candidati indipendenti alle elezioni amministrative di usare il suo nome»,
sostenendoli poi con il blog a patto che abbiano i tre requisiti necessari:
nessuna carica precedente, fedina penale pulita e disponibilità a pubblicare
online tutte le attività e transazioni svolte dopo l’eventuale elezione.
Domanda
non concordata: ragionier Grillo lei ha mai partecipato alla riunione a
bordo del Britannia nel 1992, in cui i potentucoli anglo-americani
hanno stabilito come spartirsi definitivamente l'Italia?
Singolari
coincidenze - Il 16 settembre 2009, Il Corriere
della Sera pubblica un’intervista all’ambasciatore David H. Thorne. Titolo: «L'Ambasciatore
Usa avverte l'Italia “Dipendenza energetica, un rischio”». Il giornalista
Caprara domanda:
«Non è che tra le materie che preoccupano gli
Stati Uniti c’è l’interesse del governo italiano, di Berlusconi, per
l’oleodotto South Stream, caro alla Russia, invece che per il Nabucco?».
Risponde il rappresentante di Washington:
«Va
considerato tutto in un contesto ampio. Una delle più grandi preoccupazioni
della politica americana è la dipendenza energetica dell’Europa. Che non
dipenda da una sola fonte e che le diversifichi: Nord Africa, Iran, Russia...
L’Italia è in procinto di riprendere il suo programma nucleare, ne ho parlato
nei miei incontri e mi pare ci sia un interessante impegno del governo a farlo.
Al Dipartimento di Stato, nel governo americano il timore riguarda l’Europa,
non solo l’Italia».
Una minaccia
che nel 2012 è stata tradotta in uno strano attentato alla scuola di Brindisi, luogo
di transito dei tracciati energetici in ballo. Un messaggio, anzi un
avvertimento allo Stato italiota che ha ucciso una ragazza di 16 anni Melissa
Bassi) e ferito gravemente alcune studentesse. Successivamente, nel luglio di
dell’anno scorso, in un misterioso incendio il gabinetto della Polizia scientifica
(in uno dei luoghi più controllati di Roma) è andato in fiamme e i reperti della
tentata strage brindisina sono stati irrimediabilmente distrutti dal fuoco. Sarà stato il provvidenziale caso o c’è stato
dolo? La Cia ne sa qualcosa? Aisi ed Aise stanno sempre a guardare le 5 stelle?
Ora è chiaro chi comanda nella nostra patria? Non
abbiamo l’anello al naso ma dignità. E' ora di dimostrarlo con i fatti, perché siamo nel pieno corso della terza ed ultima guerra mondiale. USA: GO HOME!
Ma scusate, parte del PD e Vendola non sarebbero gli ex comunisti? E gli USA vorrebbero un governo di comunisti?
ReplyDeleteLannes, te se un ciula ...
Ma qualcuno è riuscito a leggere tutto questo delirio ? ROTFL
DeleteVedo che continua a fare lo sciacallo sull' evento di Brindisi...
Ormai i complottisti ripetono le stesse cose da anni. Sono diventati pallosi. Dovrebbero rendersi conto di dove sono caduti in basso (e poi perchè la iii guerra mondiale dovrebbe essere l'ultima? secondo me l'unica guerra possibile in questo periodo è un altro conflitto nel golfo, visto come vanno le cose dalle loro parti)
ReplyDeleteComincia a venirmi a noia il giornalista, si fa per dire, giustamente trombato Gianni Lannes ...
ReplyDeleteLannes, ma non te ne dovevi andare dall'Italia / smettere di scrivere perchè minacciato dai poteri forti giudoplutomassofasciocattocomunisti?
ReplyDeleteE perchè sei invece sempre qui a spappolarci le gonadi col decespugliatore?
Perchè per una volta non dai seguito ai tuoi proclami di levarti dalle balle?
E poi si lamenta che nessuno pubblica le sue idiozie.
ReplyDeleteO cercato un po' di dati su Lannes in rete, sono sorpreso tutti le informazioni su di lui hanno come fonte..lui.
Qualcuno ha qualcosa di più affidabile?
Qualcuno ha qualcosa di più affidabile?
DeleteNemmeno lui.
ilpeyote nemmeno lui
la.cosa divertente (diciamo così per non piangere) è che:
ReplyDeleteBerlusconi accusa Monti di essere al soldo del complotto giudoplutomassonico;
Vendola accusa Monti e Berlusconi di essere al soldo del complotto ecc...;
Ingroia accusa Monti, Berlusconi, Vendola e Bersani di essere al soldo ecc...;
Grillo accusa Monti, Berlusconi, Vendola, Bersani e Ingroia ecc..
Poi arriva Lannes che nel megacomplottone infila anche Grillo.
Ci manca qualcuno che accusi Lannes di complicità e siamo a posto!
Faccio io:
DeleteAllora LAnnes sono 6 lettere, anche Gianni sono 6 lettere, e se non sbaglio ha lavorato per la stampa (6 lettere), quindi 666!
La stampa inoltre è di Torino che è la capitale della magia nera (ci abito, è tutto vero, magia nera a ogni angolo!).
Inoltre è attivo nel ""giornalismo di inchiesta" contiamo le lettere 11 2 9, il 2 si può vedere con una / quindi 11/9, lannes è coinvolto negli (auto)attentati dell'11 settembre.
Mischiare tutto e aggiungere: sveglitavi!!1!1!fattoriale!!
Bellissima XD
Delete