http://tankerenemymeteo.blogspot.it/2013/02/inquinamento-reale-da-polveri-sottili-e.html
Inquinamento reale da polveri sottili e "normalizzatori" di Stato
In
questo articolo intendiamo ancora soffermarci sulla questione delle
polveri sottili o inquinamento atmosferico da nanopolveri che dir si
voglia.
Gli occultatori di verità scomode... i negazionisti, i normalizzatori di regime, oppongono sempre obiezioni risibili, [meno delle troiate che spari] ma è d'uopo comunque confutarle, poiché costoro, spesso esponenti di rilievo nell'ambito della "tutela" dell'ambiente e/o della salute, sfruttano la loro autorità tautologica [professo', scrivigliele meglio 'ste cazzate...] per abbindolare il lettore meno attento. Ben consapevoli di mistificare, questi elementi, organici al sistema, negano in modo pervicace che gli spaventosi livelli di polveri sottili da noi misurati in queste settimane siano necessariamente orginati [...e impara l'uso del correttore ortografico] dalla guerra ambientale in corso ed inoltre affermano che non è possibile comprendere a quali elementi si riferisca questo particolato, per cui, a loro dire, questi studi ambientali sono inutili. Di più! Essi asseriscono che le nostre apparecchiature non sono certificate... che sono dei giocattoli. [come il microscopio tuo e quello della stamìnchier] In realtà chi conosce l'argomento poiché lo ha ben studiato per anni, soggetto che è altresì al centro della sua professione, dovrebbe sapere che i prodotti attualmente sul mercato per il rilevamento delle polveri sottili sottostanno a precise specifiche, sono omologati e dunque sono venduti per uso professionale. Inoltre è acclarato che le polveri sottili possono essere in gran parte identificate nella loro composizione, semplicemente in base alle loro dimensioni, come spiegheremo più avanti.
Un certo Federico Valerio - Istituto Nazionale Ricerca Cancro Genova, scrive: "Per cortesia, prima di dire sciocchezze, verificate le unità di misura del vostro strumento. I numeri riportati sul display corrispondono al numero di particelle, probabilmente, per centimetro cubo di aria, con determinate dimensioni (micron). L'Arpal, con metodi certificati, misura il peso (espresso in microgrammi) di particelle di dimensioni inferiori a 10 micron, presenti in un metro cubo d'aria. Al momento, metodi di conteggio di particelle, come quello che usate, non hanno ancora ricevuto una certificazione dagli organismi internazionali per la standardizzazione di metodi di misura.
Dando per scontato che l'ARW-9880 calcoli il numero di particelle per ft3 (1 piede = 0,3048 m = 30,48 cm), [FINALMENTE! Ci sei arrivato, forse?] siamo proprio al ridicolo, [parole sante] considerato che, se anche fosse vero quanto asserisce il dottor Valerio "I numeri riportati sul display corrispondono al numero di particelle, probabilmente, per centimetro cubo di aria", sarebbe ancora peggio, poiché significherebbe che in un metro cubo d'aria si evidenzierebbe un valore migliaia di volte superiore! [no, non ci sei arrivato. Poveretto] Siamo di fronte allo svarione di un incompetente o c'è dell'altro? Oltretutto quello che conta è che il contatore di particelle ARW-9880 è dotato di dispositivo di allarme, che entra in funzione allorquando la concentrazione di inquinanti supera la soglia di sicurezza e ciò, puntualmente, si verifica in presenza di nebbia di ricaduta. Altro dettaglio degno di nota è il seguente: i valori più elevati di inquinamento atmosferico da nanopolveri si presentano sempre in prossimità delle nove di sera e questo dimostra che si tratta di polveri ultrafini (sotto i PM 2.5) in ricaduta e non di pulviscolo veicolare in sollevamento dal suolo. [già, la legge di gravità è un optional...] D'altronde il classico odore di zolfo ne conferma la provenienza, [quelle sono scorregge, zozzone] giacché la prima conseguenza della combustione di carburanti aeronautici è la produzione di SO2, casualmente riscontrabile nell'aumento del PM 2.5 ed inferiore. [sì, e CO2 e vapore acqueo ecc. sono in tracce...]
Inquinamento da polveri sottili a Sanremo
Dopo latelefonata al dirigente ARPAL,
figuremmè colossale ci siamo presi l'impegno di verificare di persona lo stato delle cose,
con l'intenzione di dimostrare che le discrepanze dei valori misurati
dal Comitato Tanker Enemy [cioè una banda di quattro straccioni al massimo] con le proprie apparecchiature non dipendevano
nemmeno dalla zona di "cattura" dell'aria.
Postazione: giardini Regina Elena - Sanremo (IM) - Tipo zona: urbana - Tipo stazione: fondo
Il livello massimo di PM 10 rilevato dalla stazione ARPAL nel mese di gennaio 2013, per quanto attiene al biossido si zolfo, è di 14 microgrammi per metro cubo. Addirittura, verso la fine del mese, quando a noi risultavano valori di PM 10 superiori di gran lunga alle due migliaia, la stazione ARPAL misurava 2 microgrammi! Valori alquanto distanti dalla dura realtà, senza tener conto che, al di sotto dei PM 10, la stazione non rileva alcunché. La legge non lo prescrive e siamo tutti contenti. Evviva! Si consideri che l'O.M.S. ritiene allarmante un superamento dei PM 10 di oltre 20 microgrammi per metro cubo. Ovviamente è ancor più grave la presenza di migliaia di microgrammi per metro cubo per quanto riguarda le particelle di dimensione inferiore e valutate dalla nostra apparecchiatura, certificata per impiego professionale. [sei proprio un clown andato a male: non era un CONTATORE?]
Abbiamo quindi dimostrato anche conquesto filmato,
questa pagliacciata registrato il giorno 1 febbraio 2013 di fronte alla stazione di
rilevamento ARPAL, che i conti effettivamente non tornano. Ci siamo
recati nella zona della stazione di rilevamento ARPAL ed abbiamo
eseguito diverse scansioni dell'aria in prossimità della strumentazione
dell'ente sopra detto. Le risultanze, come prevedibile, si discostano
ampiamente dai dati ufficiali forniti a questo link.
Ecco che cosa abbia misurato [professo', l'italiano latita] il contatore di particelle:
Particelle da 0.3 micron: 272853
Particelle da 0.5 micron: 125338
Particelle da 1.0 micron: 38485
Particelle da 2.5 micron: 13530
Particelle da 5.0 micron: 3963
Particelle da 10 micron: 1697
In contestazione di quanto affermano i negazionisti e cioé che la nostra apaprecchiatura "non funziona", possiamo assicurare senza tema di smentita che il contatore di polveri sottili non evidenzia alti livelli di particolato nelle giornate di scarsa o assente attività di geoingegneria clandestina. Ovvio che se vi fossero dei problemi nell'affidabilità della strumentazione o in errori di lettura, i livelli delle polveri dovrebbero essere sempre superiori ai massimi consentiti dall'O.M.S. O no? [c'è uno psichiatra, nei dintorni?]
Abbiamo, infatti, eseguito misurazioni in ambiente interno in diverse condizioni di inquinamento (stanza con fumatori, stanza in assenza di fumatori, stanza sottoposta a filtraggio per mezzo di depuratore d'aria con filtri E.P.A., stanza non sottoposta a depurazione etc.). Abbiamo anche compiuto decine di misurazioni in ambiente esterno in diversi orari ed in diverse condizioni ambientali. Come è logico, ogni misurazione si è rilevata coerente con la contingente situazione ambientale. Per cui, ci spiace per chi occulta, ma l'apparecchiatura svolge bene il suo compito! [questa è la pietra miliare tra le cagate che hai mitragliato da quando ti diverti col nuovo giocattolino STRACATALOL]
Caratteristiche del misuratore di polveri sottili ARW-9880
- Display 2,8 "TFT 320x240 pixel a colori LCD
- Visualizzazione simultanea di ben 6 range dimensionali di particelle, 0.3, 0.5, 1.0, 2.5, 5.0, 10µm.
- Misura della temperatura dell'aria e dell’umidità con calcolo del punto di rugiada e temperatura a bulbo umido (Dewpoint e Wet Bulb)
- Determinazione dei Valori Max, Min, DIF, e media AVG, con visualizzazione di Data / ora e allarme alto e basso
- Tempo di campionamento e dati di conteggio selezionabili con ritardo programmabile
- Memorizzare 5000 dati con data, ora, conteggio, umidità relativa, temperatura, volumi di campione, allarmi ed etichetta di posizione
Specifiche tecniche Misuratore di Particelle ARW-9880
Range di misura particolato /m3
0.3, 0.5, 1.0, 2.5, 5.0, 10µm
Portata
0.1ft3 (2.83L/min) controllato dalla pompa interna
Modi di conteggio
Totalizzatore, concentrazione, audio
Errore di coincidenza
5%, 2000000 particelle per pi3
Misura di temperatura e Umidità dell'aria
Range di Temp dell'aria
0 a 50ºC/32 a 122ºF; Precisione di base: ±0.5ºC/1ºF
Range di umidità
0 a 100%RH; Precisione di base: ±2.5%RH (20%~80%RH)
Range Temp. Dewpoint
-30~100ºC/-22~199ºF
Range Temp. Wet Buob
0~80ºC/32~176ºF
Il PARTICOLATO ATMOSFERICO
Fra tutte le componenti presenti in atmosfera, il particolato atmosferico rappresenta una delle fasi più importanti per lo studio dell’evoluzione degli inquinanti. Per particolato atmosferico (Particulate Matter, PM) si intende un insieme di particelle aventi caratteristiche fisiche e chimico-fisiche (dimensione, forma, composizione, densità, stato fisico) tali da consentire la loro sospensione in atmosfera per lunghi periodi (ore, giorni o anni) e che conservano le proprie caratteristiche per tempi tali da permetterne la partecipazione a processi fisici e/o chimici.
La composizione del particolato è differente a seconda dell’ambiente di provenienza (es. città o campagna), delle sorgenti (traffico veicolare, traffico aereo, riscaldamento, emissioni industriali, particelle di suolo erose e trasportate dal vento), del periodo dell’anno (inverno o estate) e può cambiare nel tempo.
La dimensione delle particelle è un parametro molto importante per la descrizione del loro comportamento e della loro origine. La composizione chimica, la rimozione, il tempo di residenza sono, infatti, tutte caratteristiche correlate a questo parametro. Le particelle disperse in atmosfera presentano forme irregolari e sono descritte facendo riferimento al diametro aerodinamico equivalente (dae), definito come il diametro di un’ipotetica sfera di densità unitaria avente la stessa resistenza al flusso della particella in esame, nelle medesime condizioni di temperatura, pressione ed umidità relativa. L’analisi della quantità di particelle sospese in funzione della loro dimensione genera una distribuzione multimodale che presenta tre mode principali. Il diametro aerodinamico è quindi utile ai fini di una classificazione in categorie dimensionali del particolato atmosferico.
E’ convenzione suddividere il particolato atmosferico in funzione del diametro aerodinamico nelle seguenti frazioni:
• Ultrafine (moda dei nuclei di Aitken): caratterizzata da particelle aventi diametro aerodinamico compreso tra 0.01 e 0.1 µm; generalmente le particelle sono i prodotti di una nucleazione omogenea di vapori sovrassaturi (SO2, NH3, NOX e prodotti della combustione ad elevate temperature);
• Fine (moda di accumulo): caratterizzata da particelle aventi diametro aerodinamico compreso tra 0.1 e 2.5 µm; la formazione generalmente avviene seguendo due possibili vie:
a) La prima caratterizzata da un possibile coagulo di particelle ultrafini attraverso processi di nucleazione eterogenea o di conversione gasparticelle;
b) La seconda caratterizzata dalla condensazione di gas su particelle preesistenti nella moda di accumulo. La crescita oltre questa dimensione è lenta, perché più grande è la particella, più lento è il suo movimento e meno probabile il suo incontro e la sua coagulazione con particelle di dimensioni simili; inoltre il rapporto massa/superficie di particelle grandi è minore rispetto a quelle più piccole. [piccolo aggiornamento veloce per questa ennesima dimostrazione di straccioneria: questa parte (presumo anche il resto) è stata spudoratamente COPIATA da qui http://www.tesionline.it/consult/preview.jsp?pag=2&idt=28748 e ovviamente non citata. Immagino che sia stata integrata con innumerevoli troiate dal/del falso rasta sanremese] Le particelle della moda di accumulo si formano anche quando evapora l’acqua delle goccioline contenenti sostanze solide disciolte. I principali componenti di queste particelle sono solfati, solfuri, nitrati, lo ione ammonio, carbonio organico ed elementare, ma anche particelle biologiche quali lieviti, batteri etc.
• Grossolana (moda grossolana): caratterizzata da particelle con diametro aerodinamico maggiore di 2.5µm.
Le particelle fini con diametro aerodinamico < 1 µm hanno una concentrazione in atmosfera compresa tra 10 e 10.000 particelle/cm3; quelle che superano 1 µm di diametro hanno una concentrazione minore di 10 particelle/cm3. Un'altra classificazione, altrettanto utile, del particolato è basata sull’analisi del suo processo di generazione. È possibile suddividere i processi di formazione in due grandi categorie a seconda che l'origine del particolato sia riconducibile direttamente alla fonte di emissione, oppure sia riconducibile ad una trasformazione avvenuta in tempi posteriori alla sua emissione.
Il particolato si definisce come primario qualora sia costituito da particelle emesse come tali dalle sorgenti naturali o antropogeniche; come secondario qualora si formi a seguito di una serie di processi chimici e/o fisici in atmosfera. È inoltre possibile distinguere il particolato considerando la fonte di emissione e quindi classificarlo come naturale o antropogenico. In generale si può affermare che la composizione del PM è molto variabile e dipende da molti fattori che includono sorgenti, condizioni climatiche, situazione topografica ecc.
Altre particelle fini sospese in atmosfera sono costituite da composti inorganici dello zolfo e dell’azoto. Una gran parte dello zolfo atmosferico è dovuto alle emissioni di dimetilsolfuro, (CH3)2S e di disolfuro di carbonio, CS2, provenienti dagli oceani e dalla combustione della biomassa; vi è inoltre il biossido di zolfo, SO2, emesso dai vulcani, dagli aerei e dalle centrali termoelettriche. L’evoluzione di tali molecole in un contesto ossidativo, quale è l’atmosfera, porta alla formazione di composti solforati come il solfuro di carbonile COS, lo ione solfato SO4 e gli ossidi di zolfo SOx. Le specie che si formano in maggiore quantità per ossidazione dei composti solforati sono l’acido solforico H2SO4 e gli ioni solfato SO4. L’acido solforico tende a spostarsi nell’aria non come gas ma come aerosol, a causa della sua grande affinità per le molecole d'acqua.
Effetti sul clima
Il particolato è responsabile di importanti effetti a livello globale dovuti alla sua propensione a variare l’albedo terrestre. La variazione dell’albedo è determinata da effetti diretti ed indiretti:
• Un’elevata concentrazione di particolato sospeso è in grado di fungere da schermo nei confronti della radiazione solare. La capacità del particolato atmosferico di riflettere e/o assorbire la radiazione solare è funzione delle dimensioni, della natura delle particelle che lo compongono e della lunghezza d’onda della radiazione. Il particolato ha un importante ruolo nel bilancio energetico terrestre, influenzando la percentuale di radiazione riflessa (backscattering) verso lo spazio rispetto a quella assorbita. Le particelle sospese in atmosfera creano quindi una sorta di strato di protezione e di schermatura dalla radiazione solare. L’aerosol riflette la radiazione solare, in particolare se contiene solfato, introducendo un effetto di raffreddamento (effetto Pinatubo, dal nome del vulcano responsabile di una famosa eruzione esplosiva) che sembra controbilanciare il 20-40% del radiative forcing dovuto ai gas serra antropogenici. Al contrario, particolati ricchi in carbonio elementare o nerofumo possono assorbire radiazione, esercitando un radiative forcing positivo sull’ambiente e contribuendo all’incremento dell’effetto serra. Tale effetto è incrementato qualora si abbia una forte variazione dell’albedo dovuta ad esempio alla deposizione di particolato di colore scuro su superfici bianche (es. deposizione di particolato carbonioso su terreni innevati).
Il particolato svolge anche un ruolo su alcuni processi stratosferici, quali la formazione e la distruzione dell’ozono attraverso reazioni che coinvolgono catalizzatori quali i radicali Cl•HO• e HOO•. La presenza di particelle solide sospese in atmosfera, generalmente presenti nelle nuvole (PSCs, Polar Stratosferic Clouds), fornisce una superficie catalitica finalizzata alla catalisi eterogenea di alcuni composti in fase gas, i quali prendono parte ai cicli di distruzione dell’ozono.
Effetti sulla visibilità
La visibilità è definita come la più grande distanza, in una certa direzione, alla quale è visto e identificato un oggetto scuro alla luce del giorno, o una fonte di luce non focalizzata di notte. Particelle di dimensioni dell’ordine della lunghezza d’onda della radiazione incidente (in questo caso del visibile) danno luogo a fenomeni di riflessione e diffrazione, diminuendo così la visibilità atmosferica (foschie).
Effetti sul microclima
Il particolato presente in città di grandi dimensioni può ridurre anche di più del 15% l’irradianza solare che raggiunge il suolo. L’effetto è evidente soprattutto quando il sole è basso sull’orizzonte, perché il cammino percorso dalla luce attraverso l’aria inquinata aumenta al ridursi dell’altezza del Sole. Quindi, per una data concentrazione di particolato in atmosfera, l’energia solare sarà ridotta in modo più intenso in città poste ad alte latitudini e nei periodi invernali.
Le nubi e le nebbie nelle grandi città si formano frequentemente, nonostante l’umidità relativa sia più bassa del 2-8% rispetto alle zone rurali circostanti, grazie alle attività antropogeniche che producono grandi quantità di particelle che fungono da nuclei di condensazione. Quando i nuclei di condensazione sono presenti in numero sufficiente il vapor d’acqua condensa velocemente su di essi, anche in condizioni di lieve sottosaturazione, determinando così un aumento delle precipitazioni in contesti urbani a causa del particolato atmosferico.
Ciò comunque non si verifica nel caso di dispersione aerea di nanoparticolato igroscopico. La constatazione oggettiva che le nuvole comunemente non si formano e le piogge non sono più una costante sui nostri centri abitati, a differenza di quanto avveniva una decina di anni addietro, è la prova indiretta che il nanoparticolato, misurato con il nostro strumento e non dichiarato dall'ARPAL, ha cartteristiche igroscopiche, cioé assorbe l'umidità atmosferica. In effetti le misurazioni della UR lo confermano: in presenza di pesanti attività di guerra climatica (diurne o notturne), l'umidità relativa precipita anche al di sotto del 30% (ad 800 metri dal mare!) ed il cielo appare sgombro da nubi. Oltre a ciò, le analisi condotte su campioni di acqua piovana nonché piante e terreni esposti (non protetti da serra), mostrano quantitativi abonormi di metalli pesanti come l'alluminio, il bario, il manganese, il ferro, il cadmio. E' inevitabile quindi collegare la presenza di un così elevato quantitativo di polveri sottili alla diffusione aerea (a basse altitudini) di nanoparticolato igroscopico ed elettroconduttivo per scopi militari.
Effetti sulla salute umana
Numerosi studi collocano il particolato atmosferico fra i principali fattori di rischio per la salute. Tutta la popolazione è soggetta all’esposizione ad inquinamento atmosferico poiché è inevitabile inalare del particolato.
Il principale organo bersaglio del particolato atmosferico è il sistema respiratorio, dove le particelle sospese sono convogliate durante la respirazione. Principale criterio classificativo della pericolosità del particolato è la dimensione delle particelle, in quanto dal raggio aerodinamico dipende la capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. Vengono così distinte tre frazioni di particolato:
• frazione inalabile: include tutte le particelle che riescono ad entrare dalle narici e dalla bocca;
• frazione toracica: comprende le particelle che riescono a passare attraverso la laringe, raggiungendo la regione tracheo-bronchiale (inclusa la trachea e le vie cigliate);
• frazione respirabile: include le particelle sufficientemente piccole da riuscire a raggiungere la regione alveolare, incluse le vie aeree non cigliate ed i sacchi alveolari.
Il PM10 ed il PM2.5 sono assimilabili rispettivamente alle frazioni toracica e respirabile. A prescindere dalla tossicità, le particelle che possono produrre effetti negativi sull’uomo sono sostanzialmente quelle di dimensioni più ridotte, mentre quelle maggiori di 15 µm vengono generalmente rimosse dal naso. Man mano che si procede dal naso o dalla bocca attraverso il tratto tracheo-bronchiale sino agli alveoli, diminuisce il diametro delle particelle che penetrano e si depositano. Particelle liquide o solubili possono essere assorbite dai tessuti in qualsiasi punto dove si depositano e provocare danni intorno a tale punto; particelle insolubili possono essere trasportate, in base alle loro dimensioni, verso altre parti del tratto respiratorio o del corpo, dove possono essere assorbite o provocare danni biologici.
LE VERITA SCOMODE VANNO OCCULTATE E CHI "SBAGLIA", PAGA
Il 17-11-2011, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della CGIL di Potenza dell’EHPA (Associazione per la Tutela della Salute e dell'Ambiente di Basilicata) e dell’O.I.P.A. (Guardie Eco-zoofile di Potenza), i risultati di due nuove analisi sui sedimenti dell’invaso del Pertusillo, condotte nell’ambito di una ricerca della prof.ssa Colella dell’Unibas, nonché presidente dell’EHPA.
Il risultato più dirompente emerso è la rilevante presenza nei sedimenti del metallo bario in concentrazioni significative (fino a 40,7 mg/kg). Dalle analisi sono emerse anche elevatissime concentrazioni di alluminio e ferro ed elevate concentrazioni di manganese, che superano tutti i limiti di legge.
Successivamente la prof.ssa Colella ha integrato i risultati di queste ultime due analisi con le tre precedenti dell’EHPA e dell’OIPA, nonché dei Radicali lucani che avevano documentato elevate concentrazioni di Bario anche nelle acque del Pertusillo, superiori ai limiti previsti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.).
Il 6 maggio 2012 il Tribunale di Potenza condanna due dei responsabili A.R.P.A. Puglia che hanno reso pubblici i dati, il tenente Giuseppe Di Bello a 2 mesi e 20 giorni e rinvia a giudizio Maurizio Bolognetti per rivelazione di segreto d'ufficio. NO COMMENT!
PREVISIONI METEO
Il 27 gennaio scorso scrivevamo: "Le importanti modifiche apportate dai riscaldatori ionosferici al corso della corrente a getto settentrionale, inducono a prevedere che il periodo compreso tra il 29 gennaio ed il 7 febbraio 2013 porteranno ad un ulteriore abbassamento delle temperature". Le previsioni meteo di oggi confermano le indicazioni con cui, con grande anticipo, avevano disegnato questo scenario: una forte perturbazione atlantica è diretta verso il continente e, una volta entrata nel Mediterraneo, dovrebbe dare vita a fenomeni nevosi anche a basse quote tra Piemonte e Liguria. Ovviamente non si possono fare i conti senza l'oste, per cui evidenziamo che tra il giorno 9 ed il giorno 14 febbraio 2013 assisteremo ad una pesante campagna di aerosol clandestini, con la diffusione in bassa e medio-alta atmosfera di tonnellate di nanoparticolato igroscopico. Nel periodo del festival della canzone di Sanremo le operazioni chmiche avverranno in gran parte nottetempo, mentre durante il giorno si potranno osservare sorvoli con il rilascio di scie chimiche non persistenti. Ciò con l'intento di creare un fronte artificiale di alta pressione atto a deviare la perturbazione atlantica che sarà appunto spostata verso il sud del Mediterraneo. In definitiva, anche se potrebbero verificarsi fenomeni, nella gran parte dei casi avremo solo cieli scuri, coperti artificialmente e senza precipitazioni rilevanti. In ogni caso, come è logico, essendo ridotto l'irraggiamento solare, le temperature subiranno una flessione notevole. Questa situazione permarrà almeno sino al 20 di febbraio.
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Gli occultatori di verità scomode... i negazionisti, i normalizzatori di regime, oppongono sempre obiezioni risibili, [meno delle troiate che spari] ma è d'uopo comunque confutarle, poiché costoro, spesso esponenti di rilievo nell'ambito della "tutela" dell'ambiente e/o della salute, sfruttano la loro autorità tautologica [professo', scrivigliele meglio 'ste cazzate...] per abbindolare il lettore meno attento. Ben consapevoli di mistificare, questi elementi, organici al sistema, negano in modo pervicace che gli spaventosi livelli di polveri sottili da noi misurati in queste settimane siano necessariamente orginati [...e impara l'uso del correttore ortografico] dalla guerra ambientale in corso ed inoltre affermano che non è possibile comprendere a quali elementi si riferisca questo particolato, per cui, a loro dire, questi studi ambientali sono inutili. Di più! Essi asseriscono che le nostre apparecchiature non sono certificate... che sono dei giocattoli. [come il microscopio tuo e quello della stamìnchier] In realtà chi conosce l'argomento poiché lo ha ben studiato per anni, soggetto che è altresì al centro della sua professione, dovrebbe sapere che i prodotti attualmente sul mercato per il rilevamento delle polveri sottili sottostanno a precise specifiche, sono omologati e dunque sono venduti per uso professionale. Inoltre è acclarato che le polveri sottili possono essere in gran parte identificate nella loro composizione, semplicemente in base alle loro dimensioni, come spiegheremo più avanti.
Un certo Federico Valerio - Istituto Nazionale Ricerca Cancro Genova, scrive: "Per cortesia, prima di dire sciocchezze, verificate le unità di misura del vostro strumento. I numeri riportati sul display corrispondono al numero di particelle, probabilmente, per centimetro cubo di aria, con determinate dimensioni (micron). L'Arpal, con metodi certificati, misura il peso (espresso in microgrammi) di particelle di dimensioni inferiori a 10 micron, presenti in un metro cubo d'aria. Al momento, metodi di conteggio di particelle, come quello che usate, non hanno ancora ricevuto una certificazione dagli organismi internazionali per la standardizzazione di metodi di misura.
Dando per scontato che l'ARW-9880 calcoli il numero di particelle per ft3 (1 piede = 0,3048 m = 30,48 cm), [FINALMENTE! Ci sei arrivato, forse?] siamo proprio al ridicolo, [parole sante] considerato che, se anche fosse vero quanto asserisce il dottor Valerio "I numeri riportati sul display corrispondono al numero di particelle, probabilmente, per centimetro cubo di aria", sarebbe ancora peggio, poiché significherebbe che in un metro cubo d'aria si evidenzierebbe un valore migliaia di volte superiore! [no, non ci sei arrivato. Poveretto] Siamo di fronte allo svarione di un incompetente o c'è dell'altro? Oltretutto quello che conta è che il contatore di particelle ARW-9880 è dotato di dispositivo di allarme, che entra in funzione allorquando la concentrazione di inquinanti supera la soglia di sicurezza e ciò, puntualmente, si verifica in presenza di nebbia di ricaduta. Altro dettaglio degno di nota è il seguente: i valori più elevati di inquinamento atmosferico da nanopolveri si presentano sempre in prossimità delle nove di sera e questo dimostra che si tratta di polveri ultrafini (sotto i PM 2.5) in ricaduta e non di pulviscolo veicolare in sollevamento dal suolo. [già, la legge di gravità è un optional...] D'altronde il classico odore di zolfo ne conferma la provenienza, [quelle sono scorregge, zozzone] giacché la prima conseguenza della combustione di carburanti aeronautici è la produzione di SO2, casualmente riscontrabile nell'aumento del PM 2.5 ed inferiore. [sì, e CO2 e vapore acqueo ecc. sono in tracce...]
Inquinamento da polveri sottili a Sanremo
Dopo la
Postazione: giardini Regina Elena - Sanremo (IM) - Tipo zona: urbana - Tipo stazione: fondo
Il livello massimo di PM 10 rilevato dalla stazione ARPAL nel mese di gennaio 2013, per quanto attiene al biossido si zolfo, è di 14 microgrammi per metro cubo. Addirittura, verso la fine del mese, quando a noi risultavano valori di PM 10 superiori di gran lunga alle due migliaia, la stazione ARPAL misurava 2 microgrammi! Valori alquanto distanti dalla dura realtà, senza tener conto che, al di sotto dei PM 10, la stazione non rileva alcunché. La legge non lo prescrive e siamo tutti contenti. Evviva! Si consideri che l'O.M.S. ritiene allarmante un superamento dei PM 10 di oltre 20 microgrammi per metro cubo. Ovviamente è ancor più grave la presenza di migliaia di microgrammi per metro cubo per quanto riguarda le particelle di dimensione inferiore e valutate dalla nostra apparecchiatura, certificata per impiego professionale. [sei proprio un clown andato a male: non era un CONTATORE?]
Abbiamo quindi dimostrato anche con
Ecco che cosa abbia misurato [professo', l'italiano latita] il contatore di particelle:
Particelle da 0.3 micron: 272853
Particelle da 0.5 micron: 125338
Particelle da 1.0 micron: 38485
Particelle da 2.5 micron: 13530
Particelle da 5.0 micron: 3963
Particelle da 10 micron: 1697
In contestazione di quanto affermano i negazionisti e cioé che la nostra apaprecchiatura "non funziona", possiamo assicurare senza tema di smentita che il contatore di polveri sottili non evidenzia alti livelli di particolato nelle giornate di scarsa o assente attività di geoingegneria clandestina. Ovvio che se vi fossero dei problemi nell'affidabilità della strumentazione o in errori di lettura, i livelli delle polveri dovrebbero essere sempre superiori ai massimi consentiti dall'O.M.S. O no? [c'è uno psichiatra, nei dintorni?]
Abbiamo, infatti, eseguito misurazioni in ambiente interno in diverse condizioni di inquinamento (stanza con fumatori, stanza in assenza di fumatori, stanza sottoposta a filtraggio per mezzo di depuratore d'aria con filtri E.P.A., stanza non sottoposta a depurazione etc.). Abbiamo anche compiuto decine di misurazioni in ambiente esterno in diversi orari ed in diverse condizioni ambientali. Come è logico, ogni misurazione si è rilevata coerente con la contingente situazione ambientale. Per cui, ci spiace per chi occulta, ma l'apparecchiatura svolge bene il suo compito! [questa è la pietra miliare tra le cagate che hai mitragliato da quando ti diverti col nuovo giocattolino STRACATALOL]
Da questo punto in poi smetto di commentare, è un compito improbo anche per 6mila euro sig. aggiati/ms.
Caratteristiche del misuratore di polveri sottili ARW-9880
- Display 2,8 "TFT 320x240 pixel a colori LCD
- Visualizzazione simultanea di ben 6 range dimensionali di particelle, 0.3, 0.5, 1.0, 2.5, 5.0, 10µm.
- Misura della temperatura dell'aria e dell’umidità con calcolo del punto di rugiada e temperatura a bulbo umido (Dewpoint e Wet Bulb)
- Determinazione dei Valori Max, Min, DIF, e media AVG, con visualizzazione di Data / ora e allarme alto e basso
- Tempo di campionamento e dati di conteggio selezionabili con ritardo programmabile
- Memorizzare 5000 dati con data, ora, conteggio, umidità relativa, temperatura, volumi di campione, allarmi ed etichetta di posizione
Specifiche tecniche Misuratore di Particelle ARW-9880
Range di misura particolato /m3
0.3, 0.5, 1.0, 2.5, 5.0, 10µm
Portata
0.1ft3 (2.83L/min) controllato dalla pompa interna
Modi di conteggio
Totalizzatore, concentrazione, audio
Errore di coincidenza
5%, 2000000 particelle per pi3
Misura di temperatura e Umidità dell'aria
Range di Temp dell'aria
0 a 50ºC/32 a 122ºF; Precisione di base: ±0.5ºC/1ºF
Range di umidità
0 a 100%RH; Precisione di base: ±2.5%RH (20%~80%RH)
Range Temp. Dewpoint
-30~100ºC/-22~199ºF
Range Temp. Wet Buob
0~80ºC/32~176ºF
Il PARTICOLATO ATMOSFERICO
Fra tutte le componenti presenti in atmosfera, il particolato atmosferico rappresenta una delle fasi più importanti per lo studio dell’evoluzione degli inquinanti. Per particolato atmosferico (Particulate Matter, PM) si intende un insieme di particelle aventi caratteristiche fisiche e chimico-fisiche (dimensione, forma, composizione, densità, stato fisico) tali da consentire la loro sospensione in atmosfera per lunghi periodi (ore, giorni o anni) e che conservano le proprie caratteristiche per tempi tali da permetterne la partecipazione a processi fisici e/o chimici.
La composizione del particolato è differente a seconda dell’ambiente di provenienza (es. città o campagna), delle sorgenti (traffico veicolare, traffico aereo, riscaldamento, emissioni industriali, particelle di suolo erose e trasportate dal vento), del periodo dell’anno (inverno o estate) e può cambiare nel tempo.
La dimensione delle particelle è un parametro molto importante per la descrizione del loro comportamento e della loro origine. La composizione chimica, la rimozione, il tempo di residenza sono, infatti, tutte caratteristiche correlate a questo parametro. Le particelle disperse in atmosfera presentano forme irregolari e sono descritte facendo riferimento al diametro aerodinamico equivalente (dae), definito come il diametro di un’ipotetica sfera di densità unitaria avente la stessa resistenza al flusso della particella in esame, nelle medesime condizioni di temperatura, pressione ed umidità relativa. L’analisi della quantità di particelle sospese in funzione della loro dimensione genera una distribuzione multimodale che presenta tre mode principali. Il diametro aerodinamico è quindi utile ai fini di una classificazione in categorie dimensionali del particolato atmosferico.
E’ convenzione suddividere il particolato atmosferico in funzione del diametro aerodinamico nelle seguenti frazioni:
• Ultrafine (moda dei nuclei di Aitken): caratterizzata da particelle aventi diametro aerodinamico compreso tra 0.01 e 0.1 µm; generalmente le particelle sono i prodotti di una nucleazione omogenea di vapori sovrassaturi (SO2, NH3, NOX e prodotti della combustione ad elevate temperature);
• Fine (moda di accumulo): caratterizzata da particelle aventi diametro aerodinamico compreso tra 0.1 e 2.5 µm; la formazione generalmente avviene seguendo due possibili vie:
a) La prima caratterizzata da un possibile coagulo di particelle ultrafini attraverso processi di nucleazione eterogenea o di conversione gasparticelle;
b) La seconda caratterizzata dalla condensazione di gas su particelle preesistenti nella moda di accumulo. La crescita oltre questa dimensione è lenta, perché più grande è la particella, più lento è il suo movimento e meno probabile il suo incontro e la sua coagulazione con particelle di dimensioni simili; inoltre il rapporto massa/superficie di particelle grandi è minore rispetto a quelle più piccole. [piccolo aggiornamento veloce per questa ennesima dimostrazione di straccioneria: questa parte (presumo anche il resto) è stata spudoratamente COPIATA da qui http://www.tesionline.it/consult/preview.jsp?pag=2&idt=28748 e ovviamente non citata. Immagino che sia stata integrata con innumerevoli troiate dal/del falso rasta sanremese] Le particelle della moda di accumulo si formano anche quando evapora l’acqua delle goccioline contenenti sostanze solide disciolte. I principali componenti di queste particelle sono solfati, solfuri, nitrati, lo ione ammonio, carbonio organico ed elementare, ma anche particelle biologiche quali lieviti, batteri etc.
• Grossolana (moda grossolana): caratterizzata da particelle con diametro aerodinamico maggiore di 2.5µm.
Le particelle fini con diametro aerodinamico < 1 µm hanno una concentrazione in atmosfera compresa tra 10 e 10.000 particelle/cm3; quelle che superano 1 µm di diametro hanno una concentrazione minore di 10 particelle/cm3. Un'altra classificazione, altrettanto utile, del particolato è basata sull’analisi del suo processo di generazione. È possibile suddividere i processi di formazione in due grandi categorie a seconda che l'origine del particolato sia riconducibile direttamente alla fonte di emissione, oppure sia riconducibile ad una trasformazione avvenuta in tempi posteriori alla sua emissione.
Il particolato si definisce come primario qualora sia costituito da particelle emesse come tali dalle sorgenti naturali o antropogeniche; come secondario qualora si formi a seguito di una serie di processi chimici e/o fisici in atmosfera. È inoltre possibile distinguere il particolato considerando la fonte di emissione e quindi classificarlo come naturale o antropogenico. In generale si può affermare che la composizione del PM è molto variabile e dipende da molti fattori che includono sorgenti, condizioni climatiche, situazione topografica ecc.
Altre particelle fini sospese in atmosfera sono costituite da composti inorganici dello zolfo e dell’azoto. Una gran parte dello zolfo atmosferico è dovuto alle emissioni di dimetilsolfuro, (CH3)2S e di disolfuro di carbonio, CS2, provenienti dagli oceani e dalla combustione della biomassa; vi è inoltre il biossido di zolfo, SO2, emesso dai vulcani, dagli aerei e dalle centrali termoelettriche. L’evoluzione di tali molecole in un contesto ossidativo, quale è l’atmosfera, porta alla formazione di composti solforati come il solfuro di carbonile COS, lo ione solfato SO4 e gli ossidi di zolfo SOx. Le specie che si formano in maggiore quantità per ossidazione dei composti solforati sono l’acido solforico H2SO4 e gli ioni solfato SO4. L’acido solforico tende a spostarsi nell’aria non come gas ma come aerosol, a causa della sua grande affinità per le molecole d'acqua.
Effetti sul clima
Il particolato è responsabile di importanti effetti a livello globale dovuti alla sua propensione a variare l’albedo terrestre. La variazione dell’albedo è determinata da effetti diretti ed indiretti:
• Un’elevata concentrazione di particolato sospeso è in grado di fungere da schermo nei confronti della radiazione solare. La capacità del particolato atmosferico di riflettere e/o assorbire la radiazione solare è funzione delle dimensioni, della natura delle particelle che lo compongono e della lunghezza d’onda della radiazione. Il particolato ha un importante ruolo nel bilancio energetico terrestre, influenzando la percentuale di radiazione riflessa (backscattering) verso lo spazio rispetto a quella assorbita. Le particelle sospese in atmosfera creano quindi una sorta di strato di protezione e di schermatura dalla radiazione solare. L’aerosol riflette la radiazione solare, in particolare se contiene solfato, introducendo un effetto di raffreddamento (effetto Pinatubo, dal nome del vulcano responsabile di una famosa eruzione esplosiva) che sembra controbilanciare il 20-40% del radiative forcing dovuto ai gas serra antropogenici. Al contrario, particolati ricchi in carbonio elementare o nerofumo possono assorbire radiazione, esercitando un radiative forcing positivo sull’ambiente e contribuendo all’incremento dell’effetto serra. Tale effetto è incrementato qualora si abbia una forte variazione dell’albedo dovuta ad esempio alla deposizione di particolato di colore scuro su superfici bianche (es. deposizione di particolato carbonioso su terreni innevati).
Il particolato svolge anche un ruolo su alcuni processi stratosferici, quali la formazione e la distruzione dell’ozono attraverso reazioni che coinvolgono catalizzatori quali i radicali Cl•HO• e HOO•. La presenza di particelle solide sospese in atmosfera, generalmente presenti nelle nuvole (PSCs, Polar Stratosferic Clouds), fornisce una superficie catalitica finalizzata alla catalisi eterogenea di alcuni composti in fase gas, i quali prendono parte ai cicli di distruzione dell’ozono.
Effetti sulla visibilità
La visibilità è definita come la più grande distanza, in una certa direzione, alla quale è visto e identificato un oggetto scuro alla luce del giorno, o una fonte di luce non focalizzata di notte. Particelle di dimensioni dell’ordine della lunghezza d’onda della radiazione incidente (in questo caso del visibile) danno luogo a fenomeni di riflessione e diffrazione, diminuendo così la visibilità atmosferica (foschie).
Effetti sul microclima
Il particolato presente in città di grandi dimensioni può ridurre anche di più del 15% l’irradianza solare che raggiunge il suolo. L’effetto è evidente soprattutto quando il sole è basso sull’orizzonte, perché il cammino percorso dalla luce attraverso l’aria inquinata aumenta al ridursi dell’altezza del Sole. Quindi, per una data concentrazione di particolato in atmosfera, l’energia solare sarà ridotta in modo più intenso in città poste ad alte latitudini e nei periodi invernali.
Le nubi e le nebbie nelle grandi città si formano frequentemente, nonostante l’umidità relativa sia più bassa del 2-8% rispetto alle zone rurali circostanti, grazie alle attività antropogeniche che producono grandi quantità di particelle che fungono da nuclei di condensazione. Quando i nuclei di condensazione sono presenti in numero sufficiente il vapor d’acqua condensa velocemente su di essi, anche in condizioni di lieve sottosaturazione, determinando così un aumento delle precipitazioni in contesti urbani a causa del particolato atmosferico.
Ciò comunque non si verifica nel caso di dispersione aerea di nanoparticolato igroscopico. La constatazione oggettiva che le nuvole comunemente non si formano e le piogge non sono più una costante sui nostri centri abitati, a differenza di quanto avveniva una decina di anni addietro, è la prova indiretta che il nanoparticolato, misurato con il nostro strumento e non dichiarato dall'ARPAL, ha cartteristiche igroscopiche, cioé assorbe l'umidità atmosferica. In effetti le misurazioni della UR lo confermano: in presenza di pesanti attività di guerra climatica (diurne o notturne), l'umidità relativa precipita anche al di sotto del 30% (ad 800 metri dal mare!) ed il cielo appare sgombro da nubi. Oltre a ciò, le analisi condotte su campioni di acqua piovana nonché piante e terreni esposti (non protetti da serra), mostrano quantitativi abonormi di metalli pesanti come l'alluminio, il bario, il manganese, il ferro, il cadmio. E' inevitabile quindi collegare la presenza di un così elevato quantitativo di polveri sottili alla diffusione aerea (a basse altitudini) di nanoparticolato igroscopico ed elettroconduttivo per scopi militari.
Effetti sulla salute umana
Numerosi studi collocano il particolato atmosferico fra i principali fattori di rischio per la salute. Tutta la popolazione è soggetta all’esposizione ad inquinamento atmosferico poiché è inevitabile inalare del particolato.
Il principale organo bersaglio del particolato atmosferico è il sistema respiratorio, dove le particelle sospese sono convogliate durante la respirazione. Principale criterio classificativo della pericolosità del particolato è la dimensione delle particelle, in quanto dal raggio aerodinamico dipende la capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. Vengono così distinte tre frazioni di particolato:
• frazione inalabile: include tutte le particelle che riescono ad entrare dalle narici e dalla bocca;
• frazione toracica: comprende le particelle che riescono a passare attraverso la laringe, raggiungendo la regione tracheo-bronchiale (inclusa la trachea e le vie cigliate);
• frazione respirabile: include le particelle sufficientemente piccole da riuscire a raggiungere la regione alveolare, incluse le vie aeree non cigliate ed i sacchi alveolari.
Il PM10 ed il PM2.5 sono assimilabili rispettivamente alle frazioni toracica e respirabile. A prescindere dalla tossicità, le particelle che possono produrre effetti negativi sull’uomo sono sostanzialmente quelle di dimensioni più ridotte, mentre quelle maggiori di 15 µm vengono generalmente rimosse dal naso. Man mano che si procede dal naso o dalla bocca attraverso il tratto tracheo-bronchiale sino agli alveoli, diminuisce il diametro delle particelle che penetrano e si depositano. Particelle liquide o solubili possono essere assorbite dai tessuti in qualsiasi punto dove si depositano e provocare danni intorno a tale punto; particelle insolubili possono essere trasportate, in base alle loro dimensioni, verso altre parti del tratto respiratorio o del corpo, dove possono essere assorbite o provocare danni biologici.
LE VERITA SCOMODE VANNO OCCULTATE E CHI "SBAGLIA", PAGA
Il 17-11-2011, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della CGIL di Potenza dell’EHPA (Associazione per la Tutela della Salute e dell'Ambiente di Basilicata) e dell’O.I.P.A. (Guardie Eco-zoofile di Potenza), i risultati di due nuove analisi sui sedimenti dell’invaso del Pertusillo, condotte nell’ambito di una ricerca della prof.ssa Colella dell’Unibas, nonché presidente dell’EHPA.
Il risultato più dirompente emerso è la rilevante presenza nei sedimenti del metallo bario in concentrazioni significative (fino a 40,7 mg/kg). Dalle analisi sono emerse anche elevatissime concentrazioni di alluminio e ferro ed elevate concentrazioni di manganese, che superano tutti i limiti di legge.
Successivamente la prof.ssa Colella ha integrato i risultati di queste ultime due analisi con le tre precedenti dell’EHPA e dell’OIPA, nonché dei Radicali lucani che avevano documentato elevate concentrazioni di Bario anche nelle acque del Pertusillo, superiori ai limiti previsti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.).
Il 6 maggio 2012 il Tribunale di Potenza condanna due dei responsabili A.R.P.A. Puglia che hanno reso pubblici i dati, il tenente Giuseppe Di Bello a 2 mesi e 20 giorni e rinvia a giudizio Maurizio Bolognetti per rivelazione di segreto d'ufficio. NO COMMENT!
PREVISIONI METEO
Il 27 gennaio scorso scrivevamo: "Le importanti modifiche apportate dai riscaldatori ionosferici al corso della corrente a getto settentrionale, inducono a prevedere che il periodo compreso tra il 29 gennaio ed il 7 febbraio 2013 porteranno ad un ulteriore abbassamento delle temperature". Le previsioni meteo di oggi confermano le indicazioni con cui, con grande anticipo, avevano disegnato questo scenario: una forte perturbazione atlantica è diretta verso il continente e, una volta entrata nel Mediterraneo, dovrebbe dare vita a fenomeni nevosi anche a basse quote tra Piemonte e Liguria. Ovviamente non si possono fare i conti senza l'oste, per cui evidenziamo che tra il giorno 9 ed il giorno 14 febbraio 2013 assisteremo ad una pesante campagna di aerosol clandestini, con la diffusione in bassa e medio-alta atmosfera di tonnellate di nanoparticolato igroscopico. Nel periodo del festival della canzone di Sanremo le operazioni chmiche avverranno in gran parte nottetempo, mentre durante il giorno si potranno osservare sorvoli con il rilascio di scie chimiche non persistenti. Ciò con l'intento di creare un fronte artificiale di alta pressione atto a deviare la perturbazione atlantica che sarà appunto spostata verso il sud del Mediterraneo. In definitiva, anche se potrebbero verificarsi fenomeni, nella gran parte dei casi avremo solo cieli scuri, coperti artificialmente e senza precipitazioni rilevanti. In ogni caso, come è logico, essendo ridotto l'irraggiamento solare, le temperature subiranno una flessione notevole. Questa situazione permarrà almeno sino al 20 di febbraio.
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
ReplyDeleteIn contestazione di quanto affermano i negazionisti e cioé che la nostra apaprecchiatura "non funziona", possiamo assicurare senza tema di smentita che il contatore di polveri sottili non evidenzia alti livelli di particolato nelle giornate di scarsa o assente attività di geoingegneria clandestina.
Strakkino, sei un imbecille all'ennesima potenza. Intanto notare l'italiano perfetto. Poi entrando nello specifico, nessuno ha mai contestato che il tuo giocattolo non funzioni. E' come il telemetro (dov'è, a proposito?), funziona se uno lo sa usare e nei limiti per i quali ne è previsto il funzionamento. Tu non lo sai usare. E non lo sai usare perché non tieni conto del tempo di aspirazione che è importantissimo. Non tieni conto del volume che aspiri effettivamente in quanto tu dici che aspiri tot m3/ora, ma il tuo giocattolo li aspira veramente? C'è un manometro che effettivamente ti dice quanto aspiri? Metti in correlazione il volume con il tempo di aspirazione? E inoltre tu sei talmente idiota da usarlo in modalità "Totalizzatore", ovverosia conti quante particelle sono passate senza tener conto né del tempo né del volume. Per poi non parlare del fatto che chissà dove aspiri e con quale procedura.
Infine, stupidotto che non sei altro, come puoi dimostrare che sia roba che viene dal cielo e non dagli scarichi delle auto o dei riscaldamenti?
Faccio una previsione: se non va in galera prima scommettete che il giocattolo sparirà dopo il 15 aprile, ovverosia quando ci sarà l'obbligo di spegnimento del riscaldamento?
Altro che "particolato di ricaduta", queste sono "puttanate di ricaduta".
Un ultima cosa, che mi era sfuggita dato che stava sulla foto in cima: se effettivamente ci fosse del biossido di zolfo nel "particolato di ricaduta" (e come farebbe ad esserci dato che è un gas lo sa solo lui) tu saresti già morto (il che sarebbe un bene per il web e l'umanità).
DeleteMa l'importante è fare fessi i soliti 4 "gonzi creduloni" ...
E comunque nonvha ancora capito la differenza fra PESO del particolato e NUMERO di patricelle ...
ReplyDeleteStrakkino, per curiosità, ma nella tua lista di disinformatori "Identifaid" mi spieghi cosa cazzo ci fa un "salumiere"?
ReplyDeleteChe cosa fa, rifornisce di panini i disinformatori?
Strakkino sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
quoto
DeleteC o g l i o n a z z o
buona serata agenti smom ;)
DeleteNo, ma dico io, un megacomplotto mondiale, che coinvolge millemila persone, con un budget di millemila miliardi di dollari e cosa si fa? Si recluta un salumiere (con tutto il rispetto per i salumieri)?
DeletePoi si lamenta che lo prendono per il culo.
Strakkino, ripeto, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
da ex salumiere non me la prendo, è il concetto base del complotto imbecille.
Deletesfruttano la loro autorità tautologica
ReplyDeleteAutorità tautologica ? Ma che cazzo stai a dire idiota che non sei altro ?
Prima di usare paroloni che non conosci, cerca almeno sul dizionario cosa significhino, altrimenti li usi ad minchiam, cosa per te solita a dire il vero. Non chiedere però al fratello imparato perchè altrimenti si acconguaglia.
Mi ricordi il tuo amichetto che usava l'espressionne Deus ex Machina alla cazzo ...
valutate dalla nostra apparecchiatura, certificata per impiego professionale
ReplyDeleteE chi l'avrebbe certificata ? il tuo amichetto e sodale Corrado Cannaiolo Penna visto che gli organismi di certifiicazione NON lo hanno fatto ?
Rosario...Rosario...ma quanto sei coglione!!
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ReplyDeleteAlcune osservazioni rapidissime.
ReplyDelete1) Ce l'ha con me. Sono il suo incubo.
2) Ha scritto una lunghissima supercazzola con dei copincolla così pacchiani da non accorgersi che si è smentito da solo quando riporta che «In generale si può affermare che la composizione del PM è molto variabile e dipende da molti fattori che includono sorgenti, condizioni climatiche, situazione topografica ecc.» e quindi essendoci molti fattori qualunque livello di polveri rilevato non può essere messo in correlazione con un fattore che NEANCHE CITA...
3) Prima scrive «Inoltre è acclarato che le polveri sottili possono essere in gran parte identificate nella loro composizione, semplicemente in base alle loro dimensioni, come spiegheremo più avanti.» e poi NON LO SPIEGA. Crede che scrivere frasette fingendo competenza (che non ha) possa far diventare vero ciò che è falso.
Che lui sia un falsario imbroglione è documentato. Quello che mi stupisce e che (fake a parte) ci sia ancora qualcuno disposto a credergli. Chiunque con un minimo di senso critico lo manderebbe a quel paese in un nanosecondo.
Come diceva Petrolini allo spettatore rumoroso:
«Io non ce l'ho con te. Ce l'ho con quello accanto a te che non ti butta di sotto»
Non è solo questione di senso critico è mancanza di intelligenza nello sciamista medio
Delete1) Ce l'ha con me. Sono il suo incubo.
DeleteLe Fou, direi che sei uno dei tanti suoi incubi ;)
A proposito della foto in apertura del, chiamiamolo così, articolo, che dovrebbe dimostrare la presenza di particolato contenente zolfo ho notato due cosette: è stata scattata il 6 settembre, cioè in estate, per cui quelli che girano attorno alla lampada sono probabilmente dei moscerini attirati dalla luce. Quanto poi al colore giallastro che, secondo il nostro indipezzente dimostrerebbe la presenza di biossido di zolfo (che è un gas e non ha colore), si spiega molto semplicemente col fatto che la luce è un lampione stradale con lampadina al sodio che, guarda caso, produce proprio una luce gialla... Ma è troppo pretendere che qualcuno dei suoi seguaci usi il cervello.
ReplyDeleteCome hai scritto tu il biossido di Zolfo (SO2) è un gas INCOLORE, quindi non può essere intravisto come nebbiolina giallastra.
DeleteCiò che voglio sottolineare è però il fallace "ragionamento" strakkininano:
Visto che lo Zolfo è giallo allora il biossido di Zolfo (e per esteso tutti i composti dello Zolfo) DEVONO essere giallognoli.
Ora siccome ho visto una cosa giallastra (vapore acqueo illuminato da luce giallastra), siccome mi serve dimostrare che è biossido di Zolfo... allora lo è veramente!
Ecco un'esempio, tra i tanti, di "sillogismi" ad minchiam che popolano i pensieri del poveretto.
@(LeFou!): "Ce l'ha con me. Sono il suo incubo." Se e' per quello, strakkino ha degli incubi degni di un trattato di psichiatria in ogni momento di ogni giorno. Poi tu ci metti del tuo per peggiorarli. Il che e' cosa buona.
ReplyDelete"... e poi NON LO SPIEGA" eh gia', cosa vuoi che spieghi, dato che ha scritto una vaccata immane?
@Bombarda: "Ma è troppo pretendere che qualcuno dei suoi seguaci usi il cervello." Anche perche' dovrebberlo averlo, e non mi pare che il cervello sia un elemento molto diffuso tra i suoi seguaci...
Quando straker si vantò tanto delle strumento acquistato, io scrissi che le risate non sarebbero mancate e che si sarebbe autosputtanato in poco tempo data la sua palese incapacità nel comprendere le materie tecniche, e così è stato.
ReplyDeleteLe considerazioni scritte dal Dr. Valerio sono le medesime che io e LeFou avevamo già fatto notare.
Penso non serva commentare ulteriormente le cazzate che scrive straker qui sopra in qunto sono frutto della sua stessa ignoranza, dato che non si rende nemmeno conto di contraddirsi riga dopo riga, in fin dei conti è ben dimostrato come straker vuoi per malafede vuoi per sua ignoranza ed incapacità non sappia distinguere una pera da una banana.
Detto questo possiamo assumere la seguente similitudine
straker = bugiardo = ignorante = incompetente
La solita FIGURA DI MERDA fatta da un COGLIONE INCOMPETENTE, INCAPACE, FALSARIO, BUGIARDO, LADRO, TRUFFATORE, MOLESTATORE, DIFFAMATORE:
ReplyDeleterosario FALSARIO marcianò, coadiuvato da fratello idiota: antonio SCIACALLO marcianò
no, fatemi capire:
ReplyDeletelui sostiene di vedere delle nano-particelle inquadrando un lampione, con una fotocamera mid-end, di notte, zoomando dalla sua finestra?
e riesce pure a capire che si tratta di ossido di zolfo?
C'ha i poteri esso lui...
Deletesi e scambia pure un ragnatela per qualche fantomatico filamento polimerico, HAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHA ROTFL
DeletePARANOIAAAAA