L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Monday, March 4, 2013

Il libro di Mirdad

http://zret.blogspot.co.uk/2013/03/il-libro-di-mirdad.html

Il libro di Mirdad

Il libro di Mirdad, il segreto della conoscenza e della saggezza”, [professore di sta cippa, non sei neanche capace di copiare un titolo: prima saggezza e poi conoscenza] è un’opera del libanese Mikhail Naimy, sodale ed accolito del compatriota Kahil Gibran. E’ scritto in larga parte sotto forma di dialogo. Narra la storia di un misterioso straniero, Mirdad. Egli si reca in visita nel remoto monastero che sorge sulla montagna dell’Arca. Lì assume il ruolo di maestro e di guida spirituale per i nove allievi che si è scelto.

“Il libro di Mirdad”, vergato in inglese e poi tradotto in arabo, è romanzo sui generis in cui non accade quasi nulla, se si escludono i primi magri capitoli. L’esile filo narrativo è imperlato di parabole, di profondi insegnamenti, di aforismi adamantini. Alcune pagine sono molto belle ed ispirate, pervase dalla ieraticità di un Vangelo apocrifo.

“Solo l’ignoranza ama essere ornata di parrucche e di toghe sì da poter emanare leggi ed infliggere condanne”.

“La fede che nasce su un’onda di paura non è altro che la schiuma della paura: essa s’alza e s’abbassa con la paura. La vera Fede non sboccia che sullo stelo dell’Amore. Il suo frutto è il Discernimento”.

“Le parole sono nel migliore dei casi lampi che rivelano orizzonti; esse non sono strade che conducono a quegli orizzonti e, ancor meno, esse gli orizzonti.”

“Più che un inferno è l’avere ali di luce e piedi di piombo; l’essere sostenuti dalla speranza ed il venire sommersi dalla disperazione; l’essere spiegati dall’indomita fede ed il venire ripiegati dal pavido dubbio”.

I concetti si addensano in immagini di mirabile purezza, in esempi torniti, in limpide descrizioni del paesaggio. “Il libro di Mirdad” è un’esortazione a superare il dualismo, ad attingere la natura divina che è in noi, sepolta sotto uno spesso strato di sedimenti, la cui luce è offuscata dall’eclissi cieca e nera dell’esistenza.

Pieno di pàthos è il capitolo intitolato “La grande nostalgia”, ove lo struggente rimpianto della Beatitudine ancestrale trova accenti elegiaci.

Le parole di Naimy sono un balsamo per gli infermi. Sono rugiada sulla fronte del febbricitante. Che cos’è la vita, se non una febbre, una sete inestinguibile di Infinito, tosto risorgente, non appena è un po’ placata? L’autore, attraverso la seducente tessitura fonica, elargisce attimi intensi, visioni mistiche. Lascia persino baluginare l’ineffabile mistero dell’Assoluto, oltre l’Inferno, oltre lo stesso Paradiso. Così tutte le aspirazioni umane e persino gli ideali più alti, al cospetto dell’Unità primigenia, inscalfibile, si riducono a squallide carcasse, a relitti rosi dalla salsedine.

Non sorprende che un dipinto dai colori smaglianti come “Il Libro di Mirdad”, sia piaciuto per la sua spiritualità ad Osho, ma deluderà i palati grossolani avvezzi a storie avventurose, ad intrecci costellati di colpi di scena. Lontano dai gusti triviali dei nostri tempi, eppure in parte non discosto da talune recenti espressioni della New age, il titolo si sgualcisce qua è là in qualche increspatura consolatoria. In quei brani dove il profeta Mirdad prova a suggerire l’origine del male, si avverte alcunché di arido, di gratuito. Qui l’autore ricuce con mano ferma e sapiente le dolorose ferite del cosmo e dell’essere, ma le cicatrici sono ancora visibili.

Il romanzo si conclude con un inno, scandito da una ripresa: “Dio è il tuo capitano, salpa, o mia Arca!”. Beato chi conosce la rotta…

10 comments:

  1. ultimi tempi un cazzo

    ilpeyote finaalmente una labelS giusta STRACATALOL

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  2. Ma alla fine gli è piaciuto o no sto libro? XD

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    Replies
    1. Nicholas, secondo te, lo ha capito?
      Io non ci credo poi molto...

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  3. Qualcuno più intelligente di me riesce a dirmi il senso di questa roba apparsa nei commenti della discarica?

    M_Mlunedì, marzo 04, 2013 11:08:00 AM

    Ciao Koenig!

    Allora, il tutto si basa sulla sovranità in generale, quindi sia quella individuale che quella statale, monetaria, ecc....in teoria è quella che dovremmo avere anche noi ma che è solo sulla carta!!

    In pratica, ogni cosa è privata. Sei vai sul sito www.sec.gov e cerchi "Italia" ti compare che REPUBBLICA DI ITALIA è una corporazione privata, insieme a tanti altri stati, che ne so, come per esempio "STATO DI ISRAELE" tutti organizzati per bene (fanno parte dei "GOVERNI STRANIERI").

    Tutto quello che è all'interno dei confini geografici dell'italia, per esempio, è a sua volta privato, e quindi anche le persone nate dentro! Infatti alla nascita di un individuo viene creato un contratto firmato dai genitori che ha il tuo stesso nome e cognome ma scritto tutto in lettere MAIUSCOLE! Ogni documento che possiedi (controlla tu stesso) dalla patente, alla carta di identità, c.f., contratto in banca, ecc...è intestato al contratto scritto in lettere MAIUSCOLE che non sei te, persona fisica in carne ed ossa, ed è stato fatto per ingannarci!

    Per fare un esempio, quando Straker viene chiamato in tribunale, non chiamano mai lui in persona, ma diciamo, la sua Carta di Identità...Lui, riconoscendosi nel suo pezzo di carta, ammette, inconsapevolmente, di essere quel pezzo di carta, sul quale i giudici hanno autorità! Solo su quello....vabbè la cosa non è tanto facile...

    Cmq, per tornare all'articolo, i depositari dell OPPT hanno usato lo stesso linguaggio che usano per schiavizzarci per dichiarare che nessuna corporazione potrà mai più usarci come schiavi e tutto quello che era di proprietà dei soliti noti ora è di proprietà di tutte le persone della terra, in parti uguali.

    Ripeto che la cosa è da approfondire, e per chi non ha mai sentito parlare di sovranità individuale, codice UCC, e argomenti correlati non può capire....

    diciamo, per riassumere, che potrebbe essere una soluzione a questo sistema marcio, corrotto e pieno di vermi parassiti! Ho detto potrebbe, perchè ovviamente può essere anche tutto un inganno per altri scopi che ad ora non riusciamo ancora a vedere.

    Per adesso concludo dicendo che qualcuno ha ottenuto dei grandissimi risultati con questo "metodo"....ma sono ancora pochissimi che lo hanno applicato....

    Ciao!!


    Credo che non ci dormirò stanotte....

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    Replies
    1. non ne ha di senso, almeno non nella testa di una persona normale

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    2. Chiamate la neuro né è partito un altro per la tangente

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    3. fantastico!
      quindi in tribunale basta dire "non mi riconosco in quella carta d'identità, infatti il mio nome si scrive tutto in minuscolo" e il giudice riconosce di non avere sovranità!
      appena lo viene a sapere Silvio... anzi silvio... che smacco per la povera Boccassini!

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    4. lospecchiodelpensiero.wordpress.com/2013/02/27/oppt-alcune-domande-frequenti/

      io non ci ho capito niente... ma dev'essere la fonte di ispirazione del delirio di sopra.

      in ogni caso un blog che si apre con la scritta "Fisica quantistica- spiritualità- un
      mondo migliore" non può che regalare perle meravigliose!

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