I parassiti in aula: parla di lui e di zretino
http://scienzamarcia.blogspot.it/2014/12/i-parassiti-in-aula-gli-effetti-dei.html
I PARASSITI IN AULA: GLI EFFETTI DEI VERMI INTESTINALI SUI RISULTATI SCOLASTICI ED IL VALORE DEI PROGRAMMI DI SVERMINAZIONE NELLA SCUOLA
Traduzione dell'articolo di Katherine Hoffmann intitolato PARASITES
IN THE CLASSROOM: THE EFFECTS OF INTESTINAL HELMINTHS ON EDUCATIONAL
ATTAINMENT AND THE VALUE OF SCHOOL DEWORMING PROGRAMS, pubblicato sul sito dell’Università statunitense di Stanford al link:
I
PARASSITI IN AULA: GLI EFFETTI DEI VERMI INTESTINALI SUI RISULTATI
SCOLASTICI ED IL VALORE DEI PROGRAMMI DI SVERMINAZIONE NELLA SCUOLA
Coloro
che sostengono interventi di salute pubblica per ridurre la prevalenza
dei parassiti spesso puntano il dito sul fatto che la povertà aumenta la
suscettibilità alle infezioni parassitiche, e considerando l’intervento
medico come mezzo per offrire ai più poveri migliori opportunità nella
vita ed una salute migliore. Non di meno, una questione ugualmente
interessante (sebbene meno diretta) è quella se tale legame causale
possa andare anche nella direzione inversa, ovvero se un alto carico di
parassiti possa rinforzare o peggiorare la situazione di povertà. Tale
questione è di particolare rilevanza per quelli che distribuiscono le
risorse per i programmi di aiuto allo sviluppo, dal momento che ridurre
il carico di parassiti potrebbe non solo migliorare la salute della
popolazione, ma anche agire come meccanismo che nel lungo termine
aumenta la crescita economica e spezza il circolo vizioso della povertà
nel mondo in via di sviluppo.
In
questo articolo discuto gli effetti delle infezioni da elminti
intestinali – specificamente ascaridi, anchilostomi, vermi a frusta (Trichuris trichiura)
– sul successo scolastico, un fattore chiave per “fuggire” dalla
povertà. Io ipotizzo che le infezioni da parassiti hanno una varietà di
effetti diretti ed indiretti sul successo scolastico, e passo in rivista
la letteratura scientifica che supporta l’esistenza di un legame tra le
due cose. Concludo con una discussione del perché i programmi di
sverminazione a scuola possono essere degli interventi particolarmente
pratici (e che permettono di ottenere buoni risultati a fronte di bassi
investimenti) al fine di ridurre il carico delle malattie ed aumentare
il successo scolastico nelle comunità in cui ci sono scarsi introiti
finanziari.
PERCHÈ SVERMINARE?
La
prevalenza globale dell’infezione da elminti è incredibilmente alta.
Alcuni ricercatori stimano che oltre un quarto della popolazione
mondiale sia infetta da un qualche tipo di verme intestinale, con
ascaridi, anchilostomi e vermi a frusta (Trichuris trichiura) che
infettano rispettivamente 1,47 - 1,05 e 1,3 miliardi di persone [1].
Inoltre la World Bank stima che 100 milioni di persone possono
sperimentare una forma di debilitazione come risulto dell’infezione
[2].
A
causa della loro alta mobilità e dei loro scarsi standard di igiene, I
bambini in età scolastica sono particolarmente vulnerabili a questi
parassiti [3]. Oltre a tutto questo, viene stimato che 400, 170 e 300
milioni di bambini siano infettati rispettivamente da ascaridi,
anchilostomi e vermi a frusta [4]. I bambini possono anche essere
particolarmente suscettibili agli effetti avversi delle infezioni degli
elminti a causa del loro sviluppo fisico incompleto e della loro
maggiore vulnerabilità immunologica [5].
Mentre
l’alta prevalenza delle infezioni da vermi parassiti presente una
chiara opportunità di intraprendere delle azioni, c’è anche una
sufficiente evidenza aneddotica che l’intervento di verminazione
funziona. Le champagne per ridurre le infezioni di elminti negli Stati
Uniti possono essere rintracciate addirittura nel lontano 1910, quando
la Fondazione Rockefeller ha iniziato la lotta contro gli anchilostomi –
il cosiddetto “germe della pigrezza” – nel sud dell’America [6]. Questa
campagna è stata ricevuta entusiasticamente dagli educatori di tutta
quella regione; come è stato osservato da una scuola della Virginia: “‘I
bambini che erano svogliati e apatici adesso sono attivi e vigili;
bambini che un anno fa non potevano studiare, adesso non solo stanno
studiando, ma provano gioia nello studiare per la prima volta nella
loro vita le loro guance mostrano la luce della salute.’”[7] Dalla
Louisiana, una direzione scolastica riconoscente ha aggiunto:
‘Come risultato del vostro trattamento ... le lezioni non sono più così
difficili per loro: essi pongono maggiore attenzione in classe e hanno
più energia … per farla breve nelle nostre aule abbiamo adesso circa 120
bambini brillanti, dalla faccia colorita, mentre se non ci aveste fatto
trattare qui ci sarebbero molti bambini stupidi col viso pallido.’ [8]
Rapporti
simili (sebbene in qualche modo un poco più imperialisti) sono emersi
da varie altre regioni dei mondo che erano allora in via di sviluppo;
per esempio due ricercatori di Puerto Rico hanno trovato che:
‘Oltre
a tutti i vari sintomi di cui soffre lo sfortunato jibaro [contadino],
infetto dagli anchilostomi, c’è la condizione di avere un intelletto
intorpidito, una mente che ha ricevuto un terribile colpo ... C’è
un’espressione senza speranza, ipocondriaca, malinconica, che in certi
casi gravi diventa addirittura una vera e propria apparente stupidità,
con indifferenza a quanto succede intorno e mancanza di ogni
ambizione.’[9]
Tali
osservazioni operavano una connessione intuitive tra il carico di
parassiti e le prestazioni intellettuali, ma anche al giorno d’oggi tale
legame è lontano dall’essere bene stabilito. Mentre sembra che i vermi
possano danneggiare in qualche maniera le facoltà cognitive, i
meccanismi che causali sono ancora oggetto di un acceso dibattito.
L’EFFETTO BIOLOGICO INDIRETTO DELLE INFEZIONI DA VERMI
Forse
la maniera più ovvia attraverso la quale gli elminti intestinali
possono danneggiare lo sviluppo dei loro ospiti umani è il loro effetto
sulla nutrizione. L’infezione da elminti intestinali è stata associata
con problemi quali carenze vitaminiche, arresto della crescita, anemia,
carenza di calorie e proteine, che a sua volta influiscono negativamente
sull’abilità cognitiva e sullo sviluppo intellettuale [10]. Questa
relazione è particolarmente allarmante perché è graduale e spesso
relativamente asintomatica [11].
L’infezione
da parassiti può influire negativamente sulla nutrizione in molte
maniere. Da una parte alcuni ricercatori sostengono che i vermi possono
competere direttamente con il loro ospite per l’accesso ai nutrienti; si
pensa che sia i vermi a frusta [12] che gli ascaridi [13] facciano
questo al loro ospite. Tuttavia, Watkins e Pollitt affermano che
l’intensità di questo effetto è presumibilmente minimo; dopo tutto le
necessità nutrizionali di questi vermi intestinali sono piccole se
paragonate a quelle dell’organismo ospite [14].
Una
fonte più probabile di malnutrizione indotta dall’infezione è il
malassorbimento nutrizionale associato alla presenza dei parassiti nel
corpo. Per esempio, sia nei maiali che negli uomini, gli ascaridi sono
stati correlati a degli effetti temporanei quali intolleranza al
lattosio, malassorbimento dei grassi, della vitamina A [15] e dell’azoto
[16]. Un’assunzione difettosa dei nutrienti può dipendere da un danno
diretto alle pareti dell’intestino causato dalla presenza dei vermi, ma
può essere anche una conseguenza di cambiamenti più sottili quali
squilibri chimici causati dalla reazione del corpo alla presenza degli
elminti [17]. In alternativa, Watkins and Pollitt suggeriscono che il
rilascio di inibitori della protease da parte dei vermi per difendersi
dal processo digestivo del corpo può danneggiare anche la scissione
anche di altre sostanze nutritive [18]. Infine, le infezioni da vermi
possono causare anche diarrea e velocizzare il “tempo di transito”
attraverso l’intestino, riducendo ulteriormente le opportunità del corpo
di catturare e ritenere i nutrienti contenuti nel cibo [19].
I
vermi possono contribuire alla malnutrizione anche causando anoressia.
Una diminuzione di appetito e di assunzione del cibo dovuta
all’infezione elmintica è ampiamente riconosciuta dalla letteratura
[20], con un recente studio di 459 bambini di Zanzibar che riporta come
anche le madri hanno notato un aumento spontaneo dell’appetito dopo che i
propri figli sono stati sottoposti ad un regime antiparassitario [21].
Sebbene l’esatta causa di tale anoressia non sia nota, i ricercatori
credono che possa essere soltanto un effetto collaterale della risposta
immunitaria del corpo contro i parassiti e lo stress causato dal
combattere l’infezione [22].
Gli
elminti possono avere effetti negative sulla nutrizione anche inducendo
un’anemia da carenza di ferro. Questo effetto è particolarmente grave
nelle pesanti infezioni dal momento che gli anchilostomi, come N.
Americanus ed A. Duodenale, si nutrono direttamente del sangue del
proprio ospite. Sebbene l’impatto di un singolo verme sia limitato (ogni
esemplare di queste due specie consuma rispettivamente circa 0.02-0.07
ml e 0.14-0.26 ml di sangue al giorno) ma questo effetto è cumulativo
negli individui con pesantemente infestati, dal momento che possono
essere portatori di centinaia di vermi [23]. Un ricercatore è arrivato
addirittura a predire che “la perdita di sangue causata dagli
anchilostomi è equivalente al dissanguamento giornaliero di of 1,5
milioni di persone”[24], mentre uno studio eseguito a Zanzibar ha
mostrato che un’applicazione quadrimestrale di Mebendazolo dal costo di
15 centesimi potrebbe evitare la perdita media annua di 0.25 litri di
sangue per ogni bambino [25]. Sebbene il verme a frusta abbia degli
effetti più leggeri, anch’esso può indurre anemia come risultato del
sanguinamento causato dal danno che causa nel piccolo intestino [26].
Fine della prima parte; a breve verrà pubblicata la seconda parte
I PARASSITI IN AULA
ReplyDeleteScusate, è ancora insegnante? Perché l'unico parassita in aula che mi viene in mente è lui ...
Beh, non proprio: io credevo che l'articolo si riferisse a zretino...
DeleteA propo': in gennaio dovrò tenere una lezione nella scuola dove lui insegnava... chissà se si ricordano di lui (del "fisico", intendo)?
Questo i vermi li ha all'interno della sua scatola cranica, sono l'unica cosa viva in essa
ReplyDelete