L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Wednesday, December 10, 2014

Oblion, la cospirazione

http://zret.blogspot.ch/2014/12/oblion-la-cospirazione.html

Oblion, la cospirazione

Essere, non solo esistere.

Viviamo in tempi paradossali. Così, se intendiamo estrarre dal mondo una scheggia di verità, dobbiamo rivolgerci alla fiction, mentre i media istituzionali curano la produzione di sceneggiati a puntate: si pensi al patetico teleromanzo sull’Ebola.


Dagli interessi coltivati dall’autore, Valerio Petretto, ho subito fiutato che il suo romanzo, “Oblion, la cospirazione”, era un’audace prospettiva su motivi border line. Non mi sbagliavo: il giovane scrittore, sin dalle prime pagine, ci scaraventa nel buco nero di una congiura spaventosa.

Il testo, più simile ad una sceneggiatura cinematografica che ad un’opera narrativa, si avvale di un montaggio adrenalinico e di spiazzanti analessi, mentre rincorre la verità che non vogliamo accettare: gli uomini, intrappolati ed intorpiditi nella materia, non sono liberi e la storia è una gigantesca menzogna.

Molti leggeranno il libro come un racconto di fantascienza, avvincente e ricco di colpi di scena, immedesimandosi negli eroi, Max e Johanna, cui tocca scoprire il duplice imbroglio: quello della vita e quello della morte. “Oblion”, però, è molto di più: nonostante la prosa un po' trascurata e la convenzionalità delle descrizioni, la fatica di Petretto cattura il lettore per la sua presa sul tema del destino, una specie di “eterno ritorno” senza scopo né speranza di riscatto.

Mentre l’autore concatena le sequenze che conducono all’allucinante epilogo, ci accorgiamo che le catene dell’illusione sono strette ancora di più. Riusciremo mai a spezzarle?


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4 comments:

  1. Essere un segaiolo mentale, non solo esistere, cosí parló Antonio Acconguagliato Marcianó !!!

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  2. proFESSOre come al solito dimostri solo di essere un COGLIONE incapace e spari termini alla cazzo solo per FAR sembrare di "essere studiato".
    In realtà ciò che si evince dai tuoi sproloqui sconclusionati è solo la tua prosopopea senza costrutto.
    Insomma ogni volta che cerchi di far qualcosa, antonio SCIACALLO NAZISTA marcianò, non fai altri che rimarcare di essere un POVERO FALLITO BILIOSO INVIDIOSO INETTO MALDESTRO... esattamente come tuo fratello, il CRIMINALE rosario FALSARIO marcianò

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  3. Analessi because flashback is too mainstream...

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