Dead or alive?
Il
28 gennaio 1986 la navetta spaziale “Challenger” esplose in volo,
settantatré secondi dopo essere decollata dalla rampa di lancio di Cape
Canaveral (Florida). Nell’incidente morirono i sette componenti
dell'equipaggio che comprendeva cinque astronauti della N.A.S.A. e due
specialisti del carico utile. La causa del tragico evento fu individuata
in un guasto ad una guarnizione, denominata "O-ring", nel segmento
inferiore del razzo a propellente solido.
La rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme che determinarono un cedimento strutturale del serbatoio esterno (booster), contenente idrogeno ed ossigeno liquidi.
Il lancio fu trasmesso in diretta televisiva, anche se molti telespettatori lo seguirono in differita nel corso della giornata.
Nel disastro persero la vita Francesco R. Scobee, comandante; Michael J. Smith, pilota; Ronald McNair, specialista di missione; Ellison Onizuka, specialista di missione; Judith Resnik, specialista di missione; Greg Jarvis, specialista del carico utile; Christa McAuliffe, specialista del carico utile.
Questa è la versione ufficiale di quanto accaduto... ma è una versione corrispondente al vero?
Scrive l’autore Daniel Foss:
“Credo di aver appurato che cinque fra i sette componenti dell’equipaggio sono ancora vivi. Alcuni di loro per giunta usano ancora i loro vecchi nomi! Il governo degli Stati Uniti è tristemente noto per le sue censure e le sue sfacciate frodi, dall’episodio di Roswell sino all’inside job del 9 11. E’ interessante notare che Judith Resnik e Michael Smith sono entrambi docenti: Judith Resnik insegna alla Yale School of Law e Michael Smith alla Wisconsin State School of Engineering”.
Daniel Foss ha compiuto accurate ricerche da cui risulterebbe proprio che almeno alcuni scienziati imbarcati sullo space shutlle "Challenger" sono oggi vivi e vegeti, addirittura senza aver cambiato identità. Fotografie ed altri documenti lo proverebbero. Il condizionale, in questi casi, è d’obbligo. Tuttavia l’incidente del "Challenger" pare avere le tipiche coordinate dei sinistri contraffatti o comunque di quegli accadimenti in cui la narrazione canonica dell’avvenimento è piena di falle, resoconto dove un frammento di verità è incastonato in un’evidente montatura: si pensi al recente schianto del velivolo civil-chimico appartenente alla compagnia tedesca “Germanwings”.
Dunque... dead or alive?
Fonte: opobnews
La rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme che determinarono un cedimento strutturale del serbatoio esterno (booster), contenente idrogeno ed ossigeno liquidi.
Il lancio fu trasmesso in diretta televisiva, anche se molti telespettatori lo seguirono in differita nel corso della giornata.
Nel disastro persero la vita Francesco R. Scobee, comandante; Michael J. Smith, pilota; Ronald McNair, specialista di missione; Ellison Onizuka, specialista di missione; Judith Resnik, specialista di missione; Greg Jarvis, specialista del carico utile; Christa McAuliffe, specialista del carico utile.
Questa è la versione ufficiale di quanto accaduto... ma è una versione corrispondente al vero?
Scrive l’autore Daniel Foss:
“Credo di aver appurato che cinque fra i sette componenti dell’equipaggio sono ancora vivi. Alcuni di loro per giunta usano ancora i loro vecchi nomi! Il governo degli Stati Uniti è tristemente noto per le sue censure e le sue sfacciate frodi, dall’episodio di Roswell sino all’inside job del 9 11. E’ interessante notare che Judith Resnik e Michael Smith sono entrambi docenti: Judith Resnik insegna alla Yale School of Law e Michael Smith alla Wisconsin State School of Engineering”.
Daniel Foss ha compiuto accurate ricerche da cui risulterebbe proprio che almeno alcuni scienziati imbarcati sullo space shutlle "Challenger" sono oggi vivi e vegeti, addirittura senza aver cambiato identità. Fotografie ed altri documenti lo proverebbero. Il condizionale, in questi casi, è d’obbligo. Tuttavia l’incidente del "Challenger" pare avere le tipiche coordinate dei sinistri contraffatti o comunque di quegli accadimenti in cui la narrazione canonica dell’avvenimento è piena di falle, resoconto dove un frammento di verità è incastonato in un’evidente montatura: si pensi al recente schianto del velivolo civil-chimico appartenente alla compagnia tedesca “Germanwings”.
Dunque... dead or alive?
Fonte: opobnews
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E perché mai avrebbero dovuto tener nascosto che alcuni dei membri dell'equipaggio si erano salvati? Ci illumini, o esimio professor cazzone.
ReplyDelete1: la guarnizione non e' denominata "O-ring". O-ring significa guarnizione. imbecille.
ReplyDelete2: se e' stata messa in scena la distruzione dello shuttle per nascondere qualcosa che non andava nel programma spaziale, perche' lasciare vivi testimoni, addirittura con le stesse generalita'? imbecille.
3: se e' stata inscenata la distruzione dello shuttle per nascondere le persone stesse, perche' non cambiare la loro identita'? imbecille
4: invece di scrivere queste stronzate perche' non cominci a dare ripetizioni private, che ti servono i quattrini? imbecille.
Ferma restando la totale convergenza di opinioni sui punti 2, 3 e 4, dissento sul punto 1. Una guarnizione generica si chiama "gasket". L'O-ring è una particolare e specifica guarnizione di tipo toroidale ed è giusto definirla "denominata..."
DeleteMa proprio no, scusa. "O-ring" è un tipo genrico di guarnizione che identifica la sola forma e non la funzione, non denomina nulla. Sarebbe come dire che "il motore ha ceduto per la rottura di una connessione, denominata vite". E' una stupidaggine, punto e basta.
DeleteSulla guarnizione sono d'accordo con cesare de robertis. Su tutto il resto sono d'accordo con Silent Bob.
ReplyDeleteE dopo si meravigliano se uno li insulta pesantemente.
ReplyDeleteMa è mai possibile che sciacalli simili denigrino la morte di 7 persone altamente istruite (cosa che loro non potranno mai essere dato che sono microcefali) e altamente specializzate (in questo campo purtroppo i fratellonzi hanno delle specialità, ma solo nel ramo "sciacallate ed affini").
Voi non avete idea di quanto male mi faccia vedere quella foto in cima a queste ignobili righe.
"...determinarono un cedimento strutturale del serbatoio esterno (booster), contenente idrogeno ed ossigeno liquidi."
ReplyDeleteCerto che fare un minimo di ricerca prima di sparare certe cazzate, sono dei solid fuel booster in cui viene bruciato alluminio.
Una volta tanto avrebbe potuto tirare acqua al suo mulino e spiegare che ci avvelenano con metalli pesanti, ma fare ricerca prima di sentenziare qualcosa è troppo per sta gente.
Marco, diciamo che ha fatto un calderone ed ha miscelato tutto assieme; fino a quando scrive:
DeleteLa rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme che determinarono un cedimento strutturale del serbatoio esterno
scrive giusto, poi nel momento in cui chiama il serbatoio esterno "booster" (bastava tradurre letteralmente ed aveva il nome giusto, "external tank") ci si accorge di quanto è ignorante ed imbecille.
Tra parentesi, sscusate il doppio post, ma solo ora vedo:
ReplyDeleteNel disastro persero la vita
...
Christa McAuliffe, specialista del carico utile.
Ok, questa è la denominazione ufficiale NASA, ma Christa McAuliffe era una INSEGNANTE VERA, non quella sottospecie di ameba che sei tu c(z)retino! Prima di scrivere il suo nome dovresti lavarti le mani con l'acido muriatico e la bocca con la varechina (o Miracle Mineral Solution, che tanto è la stessa cosa).
Più che altro, quello che a me lascia sconvolto è l'atteggiamento di tetragona indifferenza di queste due bestia di fronte alla catastrofe che esse stesse hanno provocato e che li sta progressivamente travolgendo. Il fratello studiato continua imperterrito con cazzate che neanche il peggior frikkettone in acido riuscirebbe a concepire, mentre il fratello scemo... continua pure lui, maledicendo a destra e a manca, ma guardandosi bene dal cercarsi (bestemmia!) un lavoro degno di un uomo.
ReplyDelete"Due bestiE..."
DeleteChino il capo e mi prendo uno degli "imbecille" che ho affibbiato a tonino. Colpa mia che chiamo tutte le guarnizioni "o-ring" :)
ReplyDeleteuna guarnizione, denominata "O-ring"
ReplyDeleteEd ecco, bambini, perchè è non si deve parlare di cose di cui non si capisce una cippa: si finisce per fare una sonora figura da Zret.
E, ovviamente, *nessuno* se la era mai data ( cazzo, usavano i loro "vecchi nomi" ) tranne questo imbecille da competizione.
ReplyDeleteSulle pagine bianche ho trovato ben due Cesare Giulio (http://goo.gl/rix6v0) quindi l'accoltellamento è stata una messa in scena e Giulio Cesare vive tutt'ora tranquillo e non ha nemmeno cambiato nome...
ReplyDeletesolo un fesso può scrivere una scemenza tale.
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