http://zret.blogspot.com/2011/04/la-profondita-della-superficie.html
La profondità della superficie
Anni fa lessi di un padre ed una madre che, perduta prematuramente l’adorata figlia, notarono con sorpresa nella targa dell’automobile appartenuta alla giovane, le date della di lei morte. Fu una combinazione o il destino era scritto a tal punto che le cifre ferali furono indicate nei numeri della targa? Quante volte ci scopriamo ad individuare in lettere di insegne, in numeri di targhe, in mille frammenti di scritte ed immagini, dei segni, dei messaggi sibillini, eppure così chiari per noi, perché collegati ad una data cruciale! Qui leggiamo le iniziali della persona mancata, quivi la data del suo compleanno; addirittura un suono, affiorando dal mare dei rumori, accenna le prime note di una melodia per noi tanto pregnante. Ne traiamo presagi, conferme, ammonizioni. Sono corrispondenze casuali o tracce di un mondo ulteriore che i sensi e l’intelletto, di solito sopiti, ma ora aguzzati da un evento decisivo sino ad una percezione iperbolica, ossessiva, ci permettono di scorgere?
Quante volte le lettere di un libro che stiamo leggendo, simili a sciami di piccoli insetti, si staccano dalla pagina per attaccarsi ad una parola udita, in una concomitanza inspiegabile!
E’ arduo stabilire se, dietro il caos (apparente?) delle parvenze, si celi una trama segreta, un disegno capace di motivare quanto sembra illogico, stocastico, assurdo persino. Se è così, quale valore assumono le cifrate cifre che costellano i giorni dell’esistenza? Porsi tale domanda significa pure interrogarsi su che cosa si annidi nel numero, magico scrigno di cui abbiamo perso la chiave. Le coincidenze significative passano attraverso insignificanti sincronicità. E’ compito impari tentare di interpretarle.
Charles Baudelaire scrive che “la Natura è una foresta di simboli”: ci perdiamo in questa fitta foresta, dove a tratti un dardo di luce rischiara pochi fili d’erba. Decriptare i messaggi e poi? Si rischia di inclinare al fatalismo: così fu, perché doveva essere, come se il libero arbitrio introducesse una dose di entropia e di gratuità in un universo intimamente coeso, nonostante la frammentarietà dei fenomeni. Non sappiamo se e dove la libertà si saldi in modo inconcepibile per la nostra limitata capacità di comprendere, all’organizzazione implicita, finanche alla Provvidenza.
Le date della scomparsa incise sulla targa sono e restano un enigma, simili alle sillabe spezzate di una lingua ignota, alle lettere scalpellate su un minuscolo frammento di una tavoletta fittile.
Quante volte le lettere di un libro che stiamo leggendo, simili a sciami di piccoli insetti, si staccano dalla pagina per attaccarsi ad una parola udita, in una concomitanza inspiegabile!
E’ arduo stabilire se, dietro il caos (apparente?) delle parvenze, si celi una trama segreta, un disegno capace di motivare quanto sembra illogico, stocastico, assurdo persino. Se è così, quale valore assumono le cifrate cifre che costellano i giorni dell’esistenza? Porsi tale domanda significa pure interrogarsi su che cosa si annidi nel numero, magico scrigno di cui abbiamo perso la chiave. Le coincidenze significative passano attraverso insignificanti sincronicità. E’ compito impari tentare di interpretarle.
Charles Baudelaire scrive che “la Natura è una foresta di simboli”: ci perdiamo in questa fitta foresta, dove a tratti un dardo di luce rischiara pochi fili d’erba. Decriptare i messaggi e poi? Si rischia di inclinare al fatalismo: così fu, perché doveva essere, come se il libero arbitrio introducesse una dose di entropia e di gratuità in un universo intimamente coeso, nonostante la frammentarietà dei fenomeni. Non sappiamo se e dove la libertà si saldi in modo inconcepibile per la nostra limitata capacità di comprendere, all’organizzazione implicita, finanche alla Provvidenza.
Le date della scomparsa incise sulla targa sono e restano un enigma, simili alle sillabe spezzate di una lingua ignota, alle lettere scalpellate su un minuscolo frammento di una tavoletta fittile.
Azz. ma o'coglio' quante seghe mentali si fa, si faccia almeno le pippe vere, se non altro, forse, qualcosa riesce a godere ...
ReplyDeleteImpossibile, non gli tira
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