http://www.tankerenemy.com/2012/09/segnalazioni-di-settembre-su-haarp.html
Segnalazioni di settembre su H.A.A.R.P
Si
intitola “Scoperte scientifiche non autorizzate” il libro di Marco
Pizzuti dedicato alla scienza censurata ed affossata. Il saggio, che è
del 2011, ma ristampato nel giugno 2012, merita qualche riga di
commento. L’autore è nato a Roma nel 1971, laureato in Giurispudenza, ex
ufficiale dell'esercito, opinionista e conferenziere, è uno dei più
tenaci tra i divulgatori indipendenti. Da anni svolge ricerche non
allineate in ambito storico, economico, medico e scientifico. Ha
pubblicato “Rivelazioni non autorizzate”, “Scoperte archeologiche non
autorizzate” ed il recente “I mercanti della salute”.
“Scoperte scientifiche non autorizzate” solleva molte inquietanti questioni: ripercorre la storia di Nikola Tesla, uno straordinario ed al contempo misconosciuto scienziato che, con oltre 700 brevetti rivoluzionari, ha gettato le fondamenta tecnologiche della società contemporanea. Pizzuti si sofferma poi su molti altri studiosi ribelli condannati all’oblio dall’establishment, dimostrando che l’intreccio tra scienza accademica e potere economico blocca l’umanità in uno stato di schiavitù. L’ostracismo con cui sono stati colpiti molti ricercatori “eretici” è tutt’uno con l’egemonia del sapere ufficiale e con la corte di disinformatori i cui raffazzonati “argomenti” si possono confutare conoscendo, ad esempio, gli studi di Tesla.
Scrive Pizzuti: “L’atmosfera dello strato più basso, pur essendo un isolante perfetto (dielettrico), sotto l’effetto della grande forza elettromotrice prodotte dalle bobine di Tesla conduce liberamente la corrente. L’inventore serbo notò che la conduttività cresceva molto rapidamente con il rarefarsi dell’atmosfera e con l’aumento delle tensioni elettriche, arrivando fino al punto di lasciar scorrere la corrente, come se fosse un filo di rame. Tesla affermò di aver dimostrato in maniera inconfutabile come enormi quantità di energia elettrica potevano essere trasmesse agli strati più alti dell’atmosfera senza limiti di distanza. Nell’articolo comparso sull’Elecrical review del 29 marzo 1899, egli manifestò addirittura il timore di poter incendiare l’atmosfera durante i suoi esperimenti con grandi potenze elettriche.
Sapendo quindi che la parte più bassa dell’atmosfera in condizioni normali è isolante, mentre quella più alta (la ionosfera, n.d.r.) è conduttiva, Tesla ideò una tecnica per trasmettere ed immagazzinare corrente su quest’ultima. Lo scopo era quello di rendere accessibile questa corrente da qualsiasi altra parte del globo mediante l’uso di fasci di particelle conduttive provenienti da terra. L’ingegnoso e futuristico sistema prevedeva, infatti, l’impiego di potenti prioettori di energia radiante che, ionizzando l’aria, avvrebbero creato i corridoi conduttivi necessari per portare e riprendere corrente elettrica da terra. Lo strato d’aria isolante sarebbe stato perforato così da lunghi varchi di aria ionizzata artificialmente. Nelle intenzioni di Tesla, tali “raggi canale” avrebbero consentito il collegamento tra la stazione trasmittente, l’alta atmosfera (caricata di energia) e tutte le altre stazioni riceventi a terra, compresi i mezzi di trasporto (velivoli, treni, navi) equipaggiati con il dispositivo per la reazione di tali corridoi conduttivi. L’alta atmosfera sarebbe stata così usata come un magazzino planetario di energia disponibile sempre e dappertutto per tutta l’umanità...”
Come si può constatare da questo stralcio, già alla fine del XIX secolo erano disponibili i presupposti teorici per influire sulle varie falde dell’atmosfera terrestre. Dunque è probabile che, a distanza di più di un secolo, quelle basi concettuali siano diventate una crudele realtà: si pensi agli apparati che riscaldano la ionosfera con apporti energetici cospicui. Ci riferiamo agli impianti H.A.A.R.P. che non è per nulla peregrino collegare a disastrose manipolazioni climatiche ed ai sommovimenti tellurici. Alla possibilità di scatenare sismi Pizzuti dedica il paragrafo “Terremoto a Manhattan”: le ricerche di Tesla, condotte a Colorado Springs, confluirono in un esperimento che, attraverso oscillatori in grado di entrare in risonanza con la materia, provocò una scossa il cui epicentro fu proprio il laboratorio di Tesla.
Rimanendo in tema, in “X Times” di questo mese, si può leggere un reportage a firma di Gianluca Gualtiero ed intitolato “Il dominio di H.A.A.R.P.” E’ un’inchiesta in cui è descritto un programma bellico che travalica il controllo climatico. Gualtiero conduce la sua indagine privilegiando l’analisi dei risultati conseguiti dal fisico brasiliano Fran De Aquino, secondo i termini dell’articolo elaborato dal fisico Corrado Penna.
Infine segnaliamo un corposo e documentato resoconto di Fabrizio Rendina, “Le micidiali armi di H.A.A.R.P. e D.A.R.P.A.” dove ampio spazio è consacrato al controllo mentale ed agli strumenti strategici di ultima generazione... concepiti probabilmente per sterminare l'ultima generazione.
“Scoperte scientifiche non autorizzate” solleva molte inquietanti questioni: ripercorre la storia di Nikola Tesla, uno straordinario ed al contempo misconosciuto scienziato che, con oltre 700 brevetti rivoluzionari, ha gettato le fondamenta tecnologiche della società contemporanea. Pizzuti si sofferma poi su molti altri studiosi ribelli condannati all’oblio dall’establishment, dimostrando che l’intreccio tra scienza accademica e potere economico blocca l’umanità in uno stato di schiavitù. L’ostracismo con cui sono stati colpiti molti ricercatori “eretici” è tutt’uno con l’egemonia del sapere ufficiale e con la corte di disinformatori i cui raffazzonati “argomenti” si possono confutare conoscendo, ad esempio, gli studi di Tesla.
Scrive Pizzuti: “L’atmosfera dello strato più basso, pur essendo un isolante perfetto (dielettrico), sotto l’effetto della grande forza elettromotrice prodotte dalle bobine di Tesla conduce liberamente la corrente. L’inventore serbo notò che la conduttività cresceva molto rapidamente con il rarefarsi dell’atmosfera e con l’aumento delle tensioni elettriche, arrivando fino al punto di lasciar scorrere la corrente, come se fosse un filo di rame. Tesla affermò di aver dimostrato in maniera inconfutabile come enormi quantità di energia elettrica potevano essere trasmesse agli strati più alti dell’atmosfera senza limiti di distanza. Nell’articolo comparso sull’Elecrical review del 29 marzo 1899, egli manifestò addirittura il timore di poter incendiare l’atmosfera durante i suoi esperimenti con grandi potenze elettriche.
Sapendo quindi che la parte più bassa dell’atmosfera in condizioni normali è isolante, mentre quella più alta (la ionosfera, n.d.r.) è conduttiva, Tesla ideò una tecnica per trasmettere ed immagazzinare corrente su quest’ultima. Lo scopo era quello di rendere accessibile questa corrente da qualsiasi altra parte del globo mediante l’uso di fasci di particelle conduttive provenienti da terra. L’ingegnoso e futuristico sistema prevedeva, infatti, l’impiego di potenti prioettori di energia radiante che, ionizzando l’aria, avvrebbero creato i corridoi conduttivi necessari per portare e riprendere corrente elettrica da terra. Lo strato d’aria isolante sarebbe stato perforato così da lunghi varchi di aria ionizzata artificialmente. Nelle intenzioni di Tesla, tali “raggi canale” avrebbero consentito il collegamento tra la stazione trasmittente, l’alta atmosfera (caricata di energia) e tutte le altre stazioni riceventi a terra, compresi i mezzi di trasporto (velivoli, treni, navi) equipaggiati con il dispositivo per la reazione di tali corridoi conduttivi. L’alta atmosfera sarebbe stata così usata come un magazzino planetario di energia disponibile sempre e dappertutto per tutta l’umanità...”
Come si può constatare da questo stralcio, già alla fine del XIX secolo erano disponibili i presupposti teorici per influire sulle varie falde dell’atmosfera terrestre. Dunque è probabile che, a distanza di più di un secolo, quelle basi concettuali siano diventate una crudele realtà: si pensi agli apparati che riscaldano la ionosfera con apporti energetici cospicui. Ci riferiamo agli impianti H.A.A.R.P. che non è per nulla peregrino collegare a disastrose manipolazioni climatiche ed ai sommovimenti tellurici. Alla possibilità di scatenare sismi Pizzuti dedica il paragrafo “Terremoto a Manhattan”: le ricerche di Tesla, condotte a Colorado Springs, confluirono in un esperimento che, attraverso oscillatori in grado di entrare in risonanza con la materia, provocò una scossa il cui epicentro fu proprio il laboratorio di Tesla.
Rimanendo in tema, in “X Times” di questo mese, si può leggere un reportage a firma di Gianluca Gualtiero ed intitolato “Il dominio di H.A.A.R.P.” E’ un’inchiesta in cui è descritto un programma bellico che travalica il controllo climatico. Gualtiero conduce la sua indagine privilegiando l’analisi dei risultati conseguiti dal fisico brasiliano Fran De Aquino, secondo i termini dell’articolo elaborato dal fisico Corrado Penna.
Infine segnaliamo un corposo e documentato resoconto di Fabrizio Rendina, “Le micidiali armi di H.A.A.R.P. e D.A.R.P.A.” dove ampio spazio è consacrato al controllo mentale ed agli strumenti strategici di ultima generazione... concepiti probabilmente per sterminare l'ultima generazione.
Della serie: "supercazzole bitumate scarpa allaccia allaccia scarpa"
ReplyDeleteL’ingegnoso e futuristico sistema prevedeva, infatti, l’impiego di potenti prioettori di energia radiante che, ionizzando l’aria, avvrebbero creato i corridoi conduttivi necessari per portare e riprendere corrente elettrica da terra. Lo strato d’aria isolante sarebbe stato perforato così da lunghi varchi di aria ionizzata artificialmente. Nelle intenzioni di Tesla, tali “raggi canale” avrebbero consentito il collegamento tra la stazione trasmittente, l’alta atmosfera (caricata di energia) e tutte le altre stazioni riceventi a terra, compresi i mezzi di trasporto (velivoli, treni, navi) equipaggiati con il dispositivo per la reazione di tali corridoi conduttivi. L’alta atmosfera sarebbe stata così usata come un magazzino planetario di energia disponibile sempre e dappertutto per tutta l’umanità...”
ilpeyote zret straccione che non conosce manco quel che si picca d'insegnare
ilpeyote firma II magazzino planetario di troiate inventate da un poveraccio e riportate da un frustrato
ilpeyote firma III ma lasciate in pace Tesla ignobili esseri
io sono un ignorante su tesla ( e manco ho voglia di guardare wiki ) per gentilezza qualcheduno mi illuminerebbe (pessimo gioco di parole) sul personaggio piu' quotato nel mondo stracciofilo (dopo bombolo)?
ReplyDeletegracias
In breve, max: Tesla - secondo me e secondo molte più persone quotate di me, e parlo di gente che ne SA di scienza - è stato un uomo con i controcoglioni, in materia. ha contribuito in modo determinante all'"affermazione" della corrente alternata rispetto a quella continua, in contrapposizione a un altro controcoglionato tipo Edison, tanto per dirne una.
ReplyDeleteIn certi periodi (compresi gli ultimi) della sua vita ha avuto comportamenti - e 'aloni' - da 'scienziato pazzo', ma ha intuito un sacco di roba e ha 'dato'.
E' stato (lo è, e lo sarà, purtroppo) 'sfruttato' dai complottisti straccioni ('carte' sequestrate, ostracismi vari ecc.).
Resta il fatto che, pur non essendo laureato (e forse anche anche per questo 'idolo' degli straccioni) sia tra le persone che han dato il proprio nome ad un'unità di misura (T, induzione elettromagnetica) insieme con Coulomb, Ampere, Newton, Pascal, Watt...
Per dire, non mi pare che nemmeno il grande Heisenberg sia arrivato a tanto.
OVVIAMENTE non voglio dire che Heisenberg sia stato un quaqquaraqquà qualsiasi, o che (ad es.) Einstein o M. Curie o Boltzmann o Planck etc. siano stati dei poveracci...
DeleteAver dato il nome a costanti o a elementi chimici è altrettanto GRANDE, il mio è stato un esempio
ilpeyote prevenire prima di curare
Permettimi di fare una correzione: Tesla si era laureato in ingegneria presso l'università di Graz. Una cosa un po' più seria che essere laureati in fisica a Messina o in architettura all'università di fotoshop.
DeleteTra l'altro era stato proposto due volte per il premio Nobel, la prima volta, nel 1913, era praticamente certo che l'avrebbe avuto, lo rifiutò perché avrebbe dovuto dividerlo con Edison.
Mad, scusa se ti correggo io, ma a quanto mi risulta Tesla frequentò l'Università di Graz senza mai laurearsi, anche se gli mancavano pochi esami. Le motivazioni per le quali non si laureò variano dal "gioco d'azzardo" al non aver pagato la retta di iscrizione, quindi sul perché non c'è assolutamente certezza. Sarebbe sicuro invece che non si sia laureato.
DeletePovero Tesla, si rigirerá nella tomba sentendo tanti minchioni assolutamente ignoranti di fisica tirarlo in ballo per tutte le caccole volanti che vengono loro in mente ...
ReplyDelete@tigre
ReplyDeletequindi era davvero avanti immagino per i suoi tempi. ah si, avevo pero' letto qualcosa di planck che citi.occhei, provero' a leggere qualcosa di comprensibile (per me).
ma scusate quelle robe tipo 'raggio della morte' sono belinate?
"ma scusate quelle robe tipo 'raggio della morte' sono belinate?"
ReplyDeleteDipende cosa intendi per "raggio della morte" e per "belinate". Per dire: è perfettamente possibile progettare e costruire un' antenna emittente di energia elettromagnetica per "friggere" la gente a distanza. Il problema è che l'energia richiesta sarebbe talmente elevata, da rendere tutto il concetto una "belinata" dal punto di vista pratico. Sarebbe un po' come uccidere un nemico soffocandolo sotto una montagna di banconote da 100 euro.