http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2013/04/infezioni-croniche-dentali-e-disturbi.html
Infezioni croniche dentali e disturbi dell'umore
Prima che qualcuno consideri assurdo e non scientifico questo articolo
(scritto da Lorenzo Acerra) premetto che diversi dentisti hanno
dimostrato come moltissime malattie di impossibile risoluzione (sia sul
piano fisico che sul piano mentale) possono essere causate da focus
dentali, ovvero da infezioni/infiammazioni per lo più silenti che hanno
luogo sotto un dente estratto, un dente devitalizzato, un dente del
giudizio male innestato nell'osso mandibolare. Da notare che spesso i
denti del giudizio appaiono bene innestati a guardarli da fuori, ma in
realtà un'ortopanoramica o una radiografica specifica indirizzata
all'osservazione di tali denti possono rivelare l'anomalia altrimenti
nascosta.
A mo' di esempio segnalo l'articolo "Malattia focale" del dottor A. Mellace (http://www.odontoiatra.it/public/dettaglio.php?id_cat=24&tipologia=tecniche&id=90&categoria=ODONTOIATRIA), il libro The toxic dental office (http://www.encompasseditions.com/TOXICbody.htm) del dentista Donald Robbins e il libro Toxic dentistry exposed (http://www.amazon.com/Toxic-Dentistry-Exposed-between-Chronic/dp/0955220718) del Dr. Graeme Munro-Hall.
Infezioni croniche dentali e disturbi dell'umore
articolo di Lorenzo Acerra
Vorrei iniziare questa trattazione su disturbi del carattere e
dell'umore e infezioni dentali con due esempi che sono arrivati alla mia
osservazione. Un cavallo e una donna. Ero in Norvegia in un’azienda
agricola in un posto stupendo e c’era un cavallo che viveva proprio da
pascià. Aveva il suo grosso e confortevole rifugio, pascolava libero i
migliori pascoli, ogni giorno era come se fosse a tavola con noi, prima
di pranzare gli portavamo carote, ortaggi e se necessario fieno.
Non è che mostrava mai di avere dolori o sofferenze, era spensierato, ma
aveva un fiato terribile e s’intravedeva almeno un dente cariato di cui
nessuno si era mai occupato. Ebbene quando arrivai, il cavallo veniva
descritto come un essere dispettoso e cattivo. E mi raccontavano
aneddoti. Ebbene anche io ho raccolto qualche aneddoto. Un giorno, lui
pascolava da una parte e io prendevo il sole più in là per i fatti miei.
Con la coda dell’occhio percepii un’ombra che si avvicinava, aveva
preso la rincorsa e scendeva al gran trotto con me sulla sua
traiettoria. Pensai che, preso dai suoi giochi, non se ne fosse reso
conto, appena appena riuscii a spostarmi di mezzo metro sul mio lato,
così che lui continuasse la sua corsa senza travolgermi.
Ebbene che cosa vedo? Lui fa un tentativo dell’ultimo momento per
girarsi e travolgere proprio me. Fu un tentativo futile perché il solo
aver pensato di provare a cambiare direzione lo stava per far
capovolgere, essendo in pendio e lui al massimo della sua velocità. Così
aveva fatto una cattiva figura, aveva dovuto rinunciare alla correzione
di traiettoria per travolgermi e stava per cadere in modo rovinoso lui
stesso! Veramente c’era in questa povera bestia una 'cattiveria'
gratuita, quasi "umana". Solo un paio di anni più tardi avrei messo in
relazione le mie osservazioni con i disturbi del comportamento innescato
da un dente cariato in profondità, di cui parlava anche Weston Price.
Ci sono stati vari casi nella stampa di elefanti impazziti che poi si
scoprì che avevano la zanna cariata alla radice. Insomma, l’auspicio di
Robert Woods nel 1903, che il medico trovandosi di fronte ad una
malattia fisica o mentale ricorrente e intrattabile avesse bisogno
d’iniziare a valutare la presenza di denti infetti come possibile causa
d’irritazione cronica dell’organismo, ora viene riportato anche da vari
veterinari e ricercatori che si occupano di elefanti e di cavalli!
Per me ovviamente, ancora più significativa è stata questa osservazione
sugli effetti mentali dei focus dentali.
Mi ha scritto una lettera un giorno un'amica di un amico: "Ho iniziato
ad avere disturbi di salute di rilievo all’età di dieci anni e
l’apoteosi del mio profondo disagio è stata fra i 27 e 36 anni. Il
disturbo più pesante è stato a livello psicologico. Vivere era in alcuni
momenti insostenibile: si alternavano infatti stati di depressione e
eccitazione estenuante. Avevo 1000 fobie: controllare cento volte il
gas, la posta di casa, ma la cosa più angosciante era il timore che mi
scappassero insulti, bestemmie, maldicenze di tutti i tipi da dovere,
per rassicurarmi di non aver proferito nulla di ciò, ricostruire
mentalmente per ore tutta la situazione.
Ero arrivata al punto di controllare, in modo ossessivo, le automobili o
le persone che sorpassavo in macchina per essere sicura di non averle
uccise. La mia scrupolosa attenzione però non mi rassicurava perché
anche se con gli occhi realizzavo che il fatto non era accaduto, la mia
mente non riusciva a convincersene e così nascevano in me sensi di colpa
tremendi, presumo come di chi realmente ha compiuto il fatto. Io ero
conscia di non aver fatto nulla di male, ma era come se una parte di me
non riuscisse a prenderne atto. Ho portato solo alcuni esempi perché per
ogni situazione si verificavano queste modalità di comportamento. Io
sentivo che quello che provavo e pensavo fosse indotto, indipendente
dalla mia volontà, come una voce che ti parla dentro che riesce a
tormentarti togliendoti tutte le forze. Ero intrappola, non ero libera
di muovermi se non con estenuanti verifiche a posteriori che mi
assorbivano tutte le energie. Stavo impazzendo!
Ad un certo punto andai in analisi per alcuni anni e, anche se mi
sentivo più alleggerita e rassicurata, il problema rimaneva. Ero così
presa dall’aspetto psicologico da non rendermi conto di quanto fosse
provato il fisico. Ero stanca e spossata tanto da desiderare, come
preghiera della sera, di non risvegliarmi piu il mattino seguente. In
occasione di un blocco intestinale percepii che il mio problema era di
salute fisica e un amico verso il quale nutro una fiducia illimitata mi
consigliò e accompagnò dal dentista biologico per la bonifica dei focus
dentali. Mi ricordo che in occasione di un’estrazione di un dente mi si è
"stappato" il cervello, come se prima fosse compresso: sensazione di
straordinario benessere. Contemporaneamente seguivo una dieta priva di
latticini e dolci o zucchero bianco e naturalmente prendevo cloruro di
magnesio. I nervi facciali e il sistema nervoso erano completamente
compromessi, ma io non mi ero mai soffermata su queste indicazioni della
natura fisica del problema, affrontando solo quello psicologo. Ora a
distanza di due anni mi è cambiata completamente la qualità della vita.
Le fobie sono sparite quasi del tutto, riaffiorano se sgarro con qualche
cibo, ma non trovano più terreno fertile e come sono venute se ne
vanno."
Linus Pauling già negli anni ’70 propose nel suo ambito di ricerca il
concetto "mens sana in corpore sano", ma già nell’Ottocento e nel primo
Novecento numerose voci si erano sollevate per denunciare come fattori
di rischio per la salute mentale le tossicosi intestinali, oppure le
intossicazioni da mercurio dentale, o anche la presenza di focus
infettivi cronici e i disturbi endocrini. Se c’è un problema organico
nel corpo, non è possibile che questo avvii anche dei disturbi del
funzionamento e dell’efficacia mentale? Oggi una spiegazione accettata a
livello accademico per la depressione proprio nel periodo post-parto è
il fenomeno fisiologico del crollo delle enormi quantità di progesterone
mantenute durante la gravidanza fino a livelli quasi nulli post-parto,
mentre i livelli di estrogeno rimangono alti, in particolare in donne
che consumano zucchero, latticini e prodotti farinacei industriali
(Edgson 2010).
La bonifica dei focus dentali con estrazione di vari denti devitalizzati
infetti fu risolutiva in una paziente 35enne con un fortissimo disturbo
ossessivo compulsivo, ansia irrazionale, fasi di depressione, attacchi
di panico, mancanza di concentrazione, sensazione di cervello annebbiato
e una tolleranza allo stress che era arrivata al minimo. Questo caso ci
viene descritto in ogni dettaglio dal Dr. Graeme Munro-Hall nel suo
libro "Toxic dentistry".
"Abbiamo armadi di schedari pieni zeppi di casi simili a questo
riportato", scrive il medico inglese, "abbiamo presentato questo per la
linearità con cui si sono svolti gli eventi." Ampia documentazione
clinica esiste anche sul fatto che sintomi psichiatrici gravi spesso
scompaiono quando si va ad affrontare il problema di un’infezione
cronica nascosta, sia essa intestinale, dentale, focale o generica, per
es. da streptococchi (http://www.procaduceo.org/it_schede/parass_mente.htm,
Packman1995, Forlenza 1997, Upson 1916, etc. etc.). Le guarigioni dei
sintomi segnalate da questi ricercatori riguardano schizofrenia,
disordine bipolare, disturbo ossessivo compulsivo, depressione cronica
(vedere bibliografia per una trattazione più dettagliata delle
evidenze). Nonostante ci siano prove considerevoli, scrive il Dr. Frank
Strick, direttore del Research Institute for Infectious Mental Illness
di San Francisco, il fattore "infezione cronica" continua ad essere
ignorato nei criteri diagnostici differenziali della psichiatria
moderna, così come la ricerca di soluzioni per infezioni focali o
dentali. Lo psichiatra londinese George Savage, che ebbe in cura Virgina
Woolf e la Londra benestante di fine Ottocento, nel 1876 pubblicò una
relazione su numerosi casi di mania acuta guariti dopo l’estrazione di
denti morti.
Mulreany (1874) riportava che la situazione infiammatoria mandibolare
causata dall’eruzione difficoltosa dei denti del giudizio era la causa
di mal di testa e altri disturbi a distanza, per esempio artriti, angine
giovanili, disturbi dell’umore e che, se lasciato nell’età adulta,
questo dente ritenuto poteva col tempo far comparire patologie
cardiache, sterilità e aborti ricorrenti. Da pagina 13 a pagina 44 del
suo libro "Malattia mentale e denti impattati e/o infetti" (1908), il
Dr. Henry Upson riferisce di 17 casi di nevrosi e psicosi guariti con
l’estrazione di denti del giudizio impattati.
Il Dr.Henry Cotton (1876-1933), direttore della clinica psichiatrica del
New Jersey, faceva notare in una pubblicazione del 1921 che quando ci
sono dei denti del giudizio impattati o ritenuti bisogna sempre
considerarli una situazione patologica, causa di malattie, non solo
fisiche ma anche d’indefinite situazioni di disagio nella sfera
psichiatrica. E aggiungeva: "Se troviamo questi denti in pazienti sani
che non mostrano di avere patologie, dobbiamo estrarli lo stesso questi
denti? La risposta è un incondizionato e caloroso SI."
Cotton stesso era guarito da un grave collasso nervoso che l’aveva
colpito quando individuò dei denti del giudizio che dovevano essere
estratti. All’ospedale del New Jersey di cui era direttore, Cotton
continuò a raccogliere parecchie osservazioni cliniche e poté confermare
che la sparizione dei sintomi mentali eseguito dell’estrazione di denti
del giudizio impattati era definitiva e stabile molti mesi dopo
l’intervento. Secondo molti autori dell'epoca i focus dentali erano la
più importante causa di malattia mentale, seguiti dai focus intestinali
causati da cattiva alimentazione (Mummery 1880, Dickinson 1890, Van
Doorn 1909, Price1923, Winter 1926).
Vediamo una rapida carrellata di autori.
Adler ci parla di una sua paziente, 48enne di Barcellona, A.O., che dopo
un trattamento antibiotico di quattro mesi per un catarro bronchiale
aveva iniziato ad avere disturbi dell'umore ed era stata mandata da una
psicologa. Con l'estrazione dei suoi quattro denti del giudizio
impattati il catarro bronchiale scomparve, anche le sue condizioni
psichiche migliorarono notevolmente. Come lei, Adler ha potuto osservare
centinaia di casi di pazienti considerati matti, o che lamentavano
numerosi piccoli inspiegabili disturbi, in cui la soluzione definitiva
dei problemi fu offerta dalla rimozione dei denti del giudizio impattati
e curettaggio [un tipo di pulizia che va fatta in profondità sotto la gengiva] delle loro tasche settiche.
Nell’organismo a livello fisico sono presenti ad ogni dato momento
svariati campi di disturbo, ovvero infiammazioni sub-croniche del
tessuto connettivo caratterizzate da un’intensità fluttuante che dipende
dal carico secondario imposto sul corpo. Troviamo questa definizione,
insieme a molte altre simili di altri autori, in una pubblicazione della
dottoressa olandese Henny Solleveld intitolata: "Evidenze che i denti
del giudizio causano nell’adolescenza una minore capacità di regolazione
nella sfera emotiva".
La Solleveld fa la premessa che la ricerca di un fattore di rischio per
la depressione non esclude anche il significato eziologico di una
combinazione di altri fattori di rischio. Non tutti i campi di disturbo
causano effetti verificabili. La comparsa di un campo di disturbo a
distanza nel corpo corrisponde al fatto che l’intensità del segnale di
disturbo è forte abbastanza almeno nei confronti del punto di minor
resistenza nell’organismo e magari relativamente al meridiano di
agopuntura affetto da una grossa zavorra.
Nel libro "Denti e osteiti come campi di disturbo" il Dr. Karl Heinz
Graf ci propone l’esempio di un uomo che, in seguito alla separazione
coniugale dopo 19 anni di matrimonio, iniziò ad accusare un’alterazione
del ritmo cardiaco resistente a terapie. Anche qui la spiegazione data
da Graf si basa sul sistema di regolazione: il dente del giudizio
sinistro incluso portava un sovraccarico sul meridiano cuore-
intestino-circolazione che però, come spesso succede, era rimasto a
lungo asintomatico. L’ultimo evento in ordine cronologico, la goccia che
fa traboccare il vaso, è semplicemente l’indicazione di un sovraccarico
preesistente che era rimasto silente. Ebbene con la rimozione di questo
dente il problema del ritmo cardiaco sparì!
Morfologicamente i campi di disturbo sono delle aree localizzate
d’infiammazione o infezione cronica che concentrano o generano sostanze
non degradabili .F.R., fiscalista 70enne di Baden-Baden, soffriva da
mesi di uno stato di affaticamento accompagnato da brevi episodi di
forte depressione. In pratica, aveva momenti di pianto per una profonda
infelicità, senza che lui stesso potesse dare una spiegazione qualunque
di quella sensazione. Non si riusciva a migliorare questa condizione con
nessuna terapia. Si trovava in Spagna in vacanza e fu inviato da Adler
da una ex-paziente. La radiografia dentale (fig. 89) mostrava un’atrofia
con osteite molto estesa intorno a un dente del giudizio. Il test sulla
terza vertebra cervicale rivelava punti dolorosi consistenti con un
focus degli ottavi inferiori. Bonificato il campo di disturbo ci fu un
rapido miglioramento. Un ulteriore miglioramento ci fu quando a distanza
di tempo Adler andò a curettare di nuovo la rarefazione ossea di quel
sito.
Dal testo "Malattie inspiegabili legate ai denti del giudizio?" estraggo questa sezione:
PARTE SETTIMA: Effetti ormonali e disturbi dell’umore in relazione a denti del giudizio focali.
Scrive la dottoressa Rosemarie Mieg (2005): "La Clinica universitaria di
Berlino è rimasta tra i pochi centri dove al giorno d’oggi si continua a
riconoscere la relazione tra depressione e denti del giudizio. La
medicina tradizionale cinese mette in relazione i denti del giudizio
superiori con psiche, ipofisi, estremità di piedi e mani, dolori a
spalle, gomiti, orecchie, problemi circolatori e del cuore. I denti del
giudizio dell’arcata inferiore sono in relazione invece con il sistema
immunitario, oltre che con cuore e intestino tenue. Le problematiche che
li riguardano possono quindi facilmente indebolire le energie del corpo
tanto da favorire la comparsa di depressione, stanchezza cronica,
tristezza, malessere generale.
Secondo Rosemarie Mieg gli effetti positivi considerevoli visti con le estrazioni dei denti del giudizio sidevono anche alla regolarizzazione della situazione ormonale che si ottiene con gli interventi di estrazione che abbiamo descritto. Una giovane iraniana che non riusciva a rimanere incinta, Manisha R., si recò dalla dottoressa su consiglio di amici. Nessuno dei quattro specialisti che aveva visto in precedenza le aveva parlato dei quattro denti del giudizio inclusi, che la Mieg valutò invece in qualche modo implicati. In effetti subito dopo le estrazioni si registrò un progressivo netto miglioramento della situazione ormonale e due anni dopo le estrazioni la giovane iraniana ebbe un bimbo. La d.ssa Noguera (2002) ha riportato il caso di una paziente 23enne che presentava amenorrea da sei anni. Dalla sua ortopanoramica dentale si notava il dente del giudizio superiore destro ancora sotto la gengiva egli altri tre ottavi fuoriusciti ma con carenza di spazio.
Furono rimossi questi quattro denti del giudizio, uno al mese, partendo da destra in basso (dente 48), poi in alto (18), poi a sinistra (38), infine il dente del giudizio in alto a sinistra (28). In seguito all’estrazione del dente 38 comparve la prima mestruazione dopo 6 anni. Il mese seguente, con l’estrazione del dente 28, nuova mestruazione. Il ciclo mestruale si regolarizzò definitivamente. Una paziente 26enne cui era stata fatta la diagnosi di endometriosi, non riusciva ad iniziare una gravidanza, anche dopo due inseminazioni artificiali. A questo punto, seguita dalla dottoressa Noguera procedette all’estrazione dei denti del giudizio (al test EAV vi erano valori indicativi a livello 2 del vaso Linfatico). Venne estratto un ottavo al mese e, dopo l’estrazione del terzo, la paziente rimase incinta.
Il Dr. Davo Koubi ha riportato un caso simile: "Una giovane 26enne accusava una sensazione costante d’angoscia cui si aggiungeva l’assenza del ciclo e la sterilità. Sposata da sei anni, riportava anche vertigini, svenimenti, vomito, pesantezza alle gambe. Dieci mesi dopo l’estrazione di un dente del giudizio semi-incluso e di un molare sinistro devitalizzato diventò mamma. Ci fu la totale scomparsa degli altri sintomi. Per oltre un trentennio Rosemarie Mieg ha raccolto un’osservazione dopo l’altra riguardo ad incurabili nevrosi e depressioni che si risolvevano con la bonifica dei focus dei denti del giudizio.
Vediamo ancora qualche esempio da lei descritto. Una bella signora di 32 anni aveva una depressione che molti medici avevano cercato di curare. Il marito, in quanto paziente soddisfatto della Mieg, aveva cercato di dire alla moglie che potevano essere coinvolti i denti e che bisognava chiedere il parere della dottoressa. Vari regimi alimentari molto salutari non migliorarono la situazione, anzi permaneva la depressione con mancanza di vitalità. I coniugi avevano un negozio di alimenti biologici. Quando infine si recarono dalla Mieg, furono estratti i quattro denti del giudizio e il premolare 24 che aveva un’infezione apicale. Dopo quest’intervento tutti i sintomi e i malesseri precedenti scomparvero.
Hildegard B. ottenne la guarigione da depressione, dolori articolari e occasionali angine quando si fece estrarre un dente del giudizio superiore. Intorno a questo dente furono trovati ancora resti di follicolo dentale. Hildegard era una dottoressa della mutua che usava spesso sia omeopatia che psicoterapia. I suoi problemi erano iniziati con un’anestesia fatta da un dentista per monconizzare un molare: ebbene questa anestesia aveva attivato la focalità del dente del giudizio superiore. Molti altri casi simili sono stati riportati nel libro, perciò l’autrice insiste sul concetto di bonificare se possibile sempre prima i denti del giudizio impattati, e solo dopo fare interventi con anestetici in bocca. Michael P., uno studente 20enne esaurito, depresso e psicotico, soffriva tra l’altro di leggeri mal di testa e disturbi della circolazione. Fu inviato all’autrice da amici dopo che tutti i medici avevano dichiarato che solo la psichiatria avrebbe potuto salvarlo. Fu ospitato a casa della dottoressa nel periodo in cui faceva le estrazioni dei denti del giudizio. I suoi problemi psichiatrici scomparvero insieme con i mal di testa e i disturbi della circolazione, e poté riprendere i suoi studi.La terapia risolutiva per Maria S., che aveva alle spalle un ricovero in una clinica psichiatrica, fu l’estrazione dei due denti del giudizio dell’arcata superiore (18 e 28), nonché dei noni (19 e 29). A dire il vero seguì anche il consiglio di fare una pulizia del colon poco tempo dopo gli interventi. Ebbene le sue paure di dover tornare alla clinica psichiatrica si dissolsero dopo aver visto i grandi miglioramenti della bonifica dentale. Era veramente molto felice e soddisfatta dei risultati ottenuti.
Bettina S., fotografa 39enne, stanca della vita e depressiva, era peggiorata tanto da non riuscire più a lavorare e a essere motivata in niente. Il suo medico le consigliò di andare a fare una valutazione dei focus dentali. L’ortopanoramica mostrava sia un dente del giudizio impattato (il 28), sia un’osteite residua laddove anni prima erano stati estratti i denti 15 e 16. La trasformazione della donna avvenuta dopo gli interventi dentali di bonifica focale fu impressionante: aveva di nuovo tante energie ed idee, non ci furono ricadute di depressione. Vediamo un esempio di risanamento della sepsi orale che portò alla risoluzione di disturbi al cuore, della circolazione e della depressione.
Un medico straniero aveva sentito parlare da alcuni colleghi del lavoro della Mieg e si recò da lei per essere aiutato. Il 55enne soffriva, oltre che di disturbi cardiaci e circolatori, anche di depressione. La diagnosi radiografica e con test EAV fu la seguente: non solo i denti del giudizio erano un fattore di perturbazione, ma un molare era morto (il 17) e i denti 15 e 16 devitalizzati avevano granulomi. Un molare in alto a sinistra (il 26) non solo era devitalizzato, ma il perno metallico che era stato inserto aveva sfondato il dente. In basso, sotto il dente del giudizio a sinistra, c’era un’infezione dell’osso e il dente affianco era devitalizzato. La bonifica dei focus dentali avvenne in vari stadi, i denti devitalizzati vennero rimossi e l’area dei denti del giudizio fu rimessa in ordine. Il paziente guarì e poté godersi di nuovo la vita; si risposò e diventò padre.
Koubi ha riportato sia casi di mal di testa che di disturbi dell’umore risolti con le estrazioni di denti del giudizio. Per esempio in un 30enne senza alcun precedente psichiatrico era comparsa all’improvviso da alcuni mesi una grave agorafobia. Non usciva più di casa e aveva dovuto lasciare il lavoro. Diversi tipi di trattamenti (psicoterapia, antidepressivi) erano stati tentati senza risultati. Koubi sospettò che i denti del giudizio semi-inclusi fossero una causa d’irritazione infiammatoria cronica sui nervi che andavano fino al cervello. La guarigione dall’agorafobia dopo le loro estrazioni fu quasi immediata; il paziente poté finalmente riprendere una vita normale.
Un altro esempio tra le decine di casi riportati nel libro "La Santé dans la bouche" (Koubi 1991) riguarda lo stato depressivo e psicotico di una ragazza di 24 anni che era stata ricoverata più volte in casa di cura, sottoposta ad undici elettrochoc, naturalmente senza alcun miglioramento dei sintomi. La soluzione proposta da Koubi apportò risultati immediati e duraturi, ovvero la scomparsa del delirio e delle allucinazioni e un ritrovato equilibrio psichico. Bastò portare la ragazza da un dentista per estrarre un dente del giudizio superiore incluso e un premolare devitalizzato con granuloma. Nei casi in cui i disturbi dell'umore coesistono con mal di testa o epilessia si tende a trattare la prima metà come un fatto psicologico e l'altro come un fenomeno fisiologico da correggere a livello sintomatico.
Poco si sa sugli autori che hanno mostrato guarigioni sia dell'uno che dell'altro effettuando una bonifica dei focus dentali, per esempio l'estrazione dei denti del giudizio. Rosemarie Mieg ci racconta la storia di Irina S., che soffriva di attacchi epilettici già da due anni, ovvero dall'età di 13 anni. La madre, una tranquilla 40enne bibliotecaria, aveva portato la piccola da innumerevoli medici senza risultati. Poiché il padre di Irina era 40 anni più anziano della madre e stava ricoverato in un asilo per anziani, i medici avevano decretato che probabilmente l’epilessia era spiegabile con quello. Irina si era recata dalla dentista perché aveva bisogno di un paio di corone.
La Mieg fece un’ortopanoramica dentale che mostrava quattro denti del giudizio impattati con adiacenti pericoroniti e periodontiti. Sospettando che le sue condizioni potessero di molto migliorare togliendo questi denti impattati, consigliò un maxillo-facciale. Ma non aveva fatto i conti con Irina, che aveva un carattere molto pepato, al ginnasio l’avevano mandata via e aveva dovuto cercarsi una scuola privata. La giovane distrusse la prescrizione e riuscì a perdere l’ortopanoramica chissà dove. Le visite in cui la Mieg le doveva fare le corone dentali furono proficue però, perché la dentista riuscì nel suo intento di farle anche la rimozione dei due denti del giudizio superiori. Gli attacchi epilettici si calmarono gradualmente insieme con le sue intemperanze. Quando andò ad estrarre anche il dente del giudizio impattato dell'arcata inferiore sinistra Irina era accompagnata dal suo futuro sposo. I due si trasferirono in America, ma tornarono per togliere anche l’ultimo dente del giudizio, dopodiché non ci fu mai più un singolo attacco epilettico.
Secondo Rosemarie Mieg gli effetti positivi considerevoli visti con le estrazioni dei denti del giudizio sidevono anche alla regolarizzazione della situazione ormonale che si ottiene con gli interventi di estrazione che abbiamo descritto. Una giovane iraniana che non riusciva a rimanere incinta, Manisha R., si recò dalla dottoressa su consiglio di amici. Nessuno dei quattro specialisti che aveva visto in precedenza le aveva parlato dei quattro denti del giudizio inclusi, che la Mieg valutò invece in qualche modo implicati. In effetti subito dopo le estrazioni si registrò un progressivo netto miglioramento della situazione ormonale e due anni dopo le estrazioni la giovane iraniana ebbe un bimbo. La d.ssa Noguera (2002) ha riportato il caso di una paziente 23enne che presentava amenorrea da sei anni. Dalla sua ortopanoramica dentale si notava il dente del giudizio superiore destro ancora sotto la gengiva egli altri tre ottavi fuoriusciti ma con carenza di spazio.
Furono rimossi questi quattro denti del giudizio, uno al mese, partendo da destra in basso (dente 48), poi in alto (18), poi a sinistra (38), infine il dente del giudizio in alto a sinistra (28). In seguito all’estrazione del dente 38 comparve la prima mestruazione dopo 6 anni. Il mese seguente, con l’estrazione del dente 28, nuova mestruazione. Il ciclo mestruale si regolarizzò definitivamente. Una paziente 26enne cui era stata fatta la diagnosi di endometriosi, non riusciva ad iniziare una gravidanza, anche dopo due inseminazioni artificiali. A questo punto, seguita dalla dottoressa Noguera procedette all’estrazione dei denti del giudizio (al test EAV vi erano valori indicativi a livello 2 del vaso Linfatico). Venne estratto un ottavo al mese e, dopo l’estrazione del terzo, la paziente rimase incinta.
Il Dr. Davo Koubi ha riportato un caso simile: "Una giovane 26enne accusava una sensazione costante d’angoscia cui si aggiungeva l’assenza del ciclo e la sterilità. Sposata da sei anni, riportava anche vertigini, svenimenti, vomito, pesantezza alle gambe. Dieci mesi dopo l’estrazione di un dente del giudizio semi-incluso e di un molare sinistro devitalizzato diventò mamma. Ci fu la totale scomparsa degli altri sintomi. Per oltre un trentennio Rosemarie Mieg ha raccolto un’osservazione dopo l’altra riguardo ad incurabili nevrosi e depressioni che si risolvevano con la bonifica dei focus dei denti del giudizio.
Vediamo ancora qualche esempio da lei descritto. Una bella signora di 32 anni aveva una depressione che molti medici avevano cercato di curare. Il marito, in quanto paziente soddisfatto della Mieg, aveva cercato di dire alla moglie che potevano essere coinvolti i denti e che bisognava chiedere il parere della dottoressa. Vari regimi alimentari molto salutari non migliorarono la situazione, anzi permaneva la depressione con mancanza di vitalità. I coniugi avevano un negozio di alimenti biologici. Quando infine si recarono dalla Mieg, furono estratti i quattro denti del giudizio e il premolare 24 che aveva un’infezione apicale. Dopo quest’intervento tutti i sintomi e i malesseri precedenti scomparvero.
Hildegard B. ottenne la guarigione da depressione, dolori articolari e occasionali angine quando si fece estrarre un dente del giudizio superiore. Intorno a questo dente furono trovati ancora resti di follicolo dentale. Hildegard era una dottoressa della mutua che usava spesso sia omeopatia che psicoterapia. I suoi problemi erano iniziati con un’anestesia fatta da un dentista per monconizzare un molare: ebbene questa anestesia aveva attivato la focalità del dente del giudizio superiore. Molti altri casi simili sono stati riportati nel libro, perciò l’autrice insiste sul concetto di bonificare se possibile sempre prima i denti del giudizio impattati, e solo dopo fare interventi con anestetici in bocca. Michael P., uno studente 20enne esaurito, depresso e psicotico, soffriva tra l’altro di leggeri mal di testa e disturbi della circolazione. Fu inviato all’autrice da amici dopo che tutti i medici avevano dichiarato che solo la psichiatria avrebbe potuto salvarlo. Fu ospitato a casa della dottoressa nel periodo in cui faceva le estrazioni dei denti del giudizio. I suoi problemi psichiatrici scomparvero insieme con i mal di testa e i disturbi della circolazione, e poté riprendere i suoi studi.La terapia risolutiva per Maria S., che aveva alle spalle un ricovero in una clinica psichiatrica, fu l’estrazione dei due denti del giudizio dell’arcata superiore (18 e 28), nonché dei noni (19 e 29). A dire il vero seguì anche il consiglio di fare una pulizia del colon poco tempo dopo gli interventi. Ebbene le sue paure di dover tornare alla clinica psichiatrica si dissolsero dopo aver visto i grandi miglioramenti della bonifica dentale. Era veramente molto felice e soddisfatta dei risultati ottenuti.
Bettina S., fotografa 39enne, stanca della vita e depressiva, era peggiorata tanto da non riuscire più a lavorare e a essere motivata in niente. Il suo medico le consigliò di andare a fare una valutazione dei focus dentali. L’ortopanoramica mostrava sia un dente del giudizio impattato (il 28), sia un’osteite residua laddove anni prima erano stati estratti i denti 15 e 16. La trasformazione della donna avvenuta dopo gli interventi dentali di bonifica focale fu impressionante: aveva di nuovo tante energie ed idee, non ci furono ricadute di depressione. Vediamo un esempio di risanamento della sepsi orale che portò alla risoluzione di disturbi al cuore, della circolazione e della depressione.
Un medico straniero aveva sentito parlare da alcuni colleghi del lavoro della Mieg e si recò da lei per essere aiutato. Il 55enne soffriva, oltre che di disturbi cardiaci e circolatori, anche di depressione. La diagnosi radiografica e con test EAV fu la seguente: non solo i denti del giudizio erano un fattore di perturbazione, ma un molare era morto (il 17) e i denti 15 e 16 devitalizzati avevano granulomi. Un molare in alto a sinistra (il 26) non solo era devitalizzato, ma il perno metallico che era stato inserto aveva sfondato il dente. In basso, sotto il dente del giudizio a sinistra, c’era un’infezione dell’osso e il dente affianco era devitalizzato. La bonifica dei focus dentali avvenne in vari stadi, i denti devitalizzati vennero rimossi e l’area dei denti del giudizio fu rimessa in ordine. Il paziente guarì e poté godersi di nuovo la vita; si risposò e diventò padre.
Koubi ha riportato sia casi di mal di testa che di disturbi dell’umore risolti con le estrazioni di denti del giudizio. Per esempio in un 30enne senza alcun precedente psichiatrico era comparsa all’improvviso da alcuni mesi una grave agorafobia. Non usciva più di casa e aveva dovuto lasciare il lavoro. Diversi tipi di trattamenti (psicoterapia, antidepressivi) erano stati tentati senza risultati. Koubi sospettò che i denti del giudizio semi-inclusi fossero una causa d’irritazione infiammatoria cronica sui nervi che andavano fino al cervello. La guarigione dall’agorafobia dopo le loro estrazioni fu quasi immediata; il paziente poté finalmente riprendere una vita normale.
Un altro esempio tra le decine di casi riportati nel libro "La Santé dans la bouche" (Koubi 1991) riguarda lo stato depressivo e psicotico di una ragazza di 24 anni che era stata ricoverata più volte in casa di cura, sottoposta ad undici elettrochoc, naturalmente senza alcun miglioramento dei sintomi. La soluzione proposta da Koubi apportò risultati immediati e duraturi, ovvero la scomparsa del delirio e delle allucinazioni e un ritrovato equilibrio psichico. Bastò portare la ragazza da un dentista per estrarre un dente del giudizio superiore incluso e un premolare devitalizzato con granuloma. Nei casi in cui i disturbi dell'umore coesistono con mal di testa o epilessia si tende a trattare la prima metà come un fatto psicologico e l'altro come un fenomeno fisiologico da correggere a livello sintomatico.
Poco si sa sugli autori che hanno mostrato guarigioni sia dell'uno che dell'altro effettuando una bonifica dei focus dentali, per esempio l'estrazione dei denti del giudizio. Rosemarie Mieg ci racconta la storia di Irina S., che soffriva di attacchi epilettici già da due anni, ovvero dall'età di 13 anni. La madre, una tranquilla 40enne bibliotecaria, aveva portato la piccola da innumerevoli medici senza risultati. Poiché il padre di Irina era 40 anni più anziano della madre e stava ricoverato in un asilo per anziani, i medici avevano decretato che probabilmente l’epilessia era spiegabile con quello. Irina si era recata dalla dentista perché aveva bisogno di un paio di corone.
La Mieg fece un’ortopanoramica dentale che mostrava quattro denti del giudizio impattati con adiacenti pericoroniti e periodontiti. Sospettando che le sue condizioni potessero di molto migliorare togliendo questi denti impattati, consigliò un maxillo-facciale. Ma non aveva fatto i conti con Irina, che aveva un carattere molto pepato, al ginnasio l’avevano mandata via e aveva dovuto cercarsi una scuola privata. La giovane distrusse la prescrizione e riuscì a perdere l’ortopanoramica chissà dove. Le visite in cui la Mieg le doveva fare le corone dentali furono proficue però, perché la dentista riuscì nel suo intento di farle anche la rimozione dei due denti del giudizio superiori. Gli attacchi epilettici si calmarono gradualmente insieme con le sue intemperanze. Quando andò ad estrarre anche il dente del giudizio impattato dell'arcata inferiore sinistra Irina era accompagnata dal suo futuro sposo. I due si trasferirono in America, ma tornarono per togliere anche l’ultimo dente del giudizio, dopodiché non ci fu mai più un singolo attacco epilettico.
Egr. sig. Penna,
ReplyDeleteinvece di scrivere cazzate, provi a giustificare questa foto di due Airbus A380 "a quota cumulo"
- http://www.repubblica.it/viaggi/2013/04/01/foto/pattuglia_acrobatica_su_sydney_ma_sono_a380_-55758088/1/?ref=HRESS-18
Com'è che non sembrano microscopici e com'è che il fotografo non ha dovuto violentare lo zoom per ottenere l'immagine??? Inoltre, com'è che si vedono perfettamente la livrea e i "finestrini"?
J.
Heemmm Jabba.... lo sai cosa direbbe uno sciamista complottista di quella foto ?
DeleteMamma mia è un gabbiano gigante, forse modificato geneticamente, bastardi !
ROTFL :DDD
Si vede che non è farina del suo sacco
ReplyDeleteLorenzo Acerra mi risulta che abbia una laurea in chimica industriale, non é ne medico ne odontoiatra ne psichiatra e nemmeno psicologo. Non ha quindi alcun titolo per parlare e scrivere di questioni riguardanti l'odonitaria e/o i disturbi dell'umore.
ReplyDeleteD'altronde cazzari come lo scienziato marcio, nonché cannaiolo strafatto, si referenziano sempre a ricercatori indepezzenti e cazzari come loro ...
Senza togliere che il mercurio è tossico, anche se nell' amalgma è legato con altri metalli, chi vuole farselo togliere, è liberissimo di fare (io ho il terrore del dentista) vi lascio un link con l'opinione di un dentista che può dare spunto per fare ricerche e chiedere informazioni al proprio dentista di fiducia.
Deletehttp://www.medico-odontoiatra.it/m1-amalgama-di-mercurio-rimozione-e-sostituzione-con-ricostruzioni-in-composito
Tutta roba nuovissima, a me le otturazioni in amalgama sono solo trent'anni che me le sconsigliano infatti le ho tutte in composito e/o ceramica.
DeleteTra l'altro i metalli interferiscono con i miei chip rfid sottocutanei
insomma corrado CANNAILO DI MERDA penna, bnon pago dei soldi che RUBA allo stato, vende il culo a tutte le cazzate di MERDA dei cerebrolesi IDIOTI nella rete.
ReplyDeleteil tuo vizio ti costa tanto, vero LAUREA COMPRATA?
OT Comunicazione SMOM
ReplyDeleteSono disponibili i nuovi Tanker per irrorazioni a quota caviglia sul terrazzino degli allucinati.
Potete scegliere QUI il modello più adatto per le irrorazioni con le nuove smart dust neurotossiche.
Buone irrorazioni a tutti.
Ma guarda che ti prendono sul serio ... LOL
DeletePoraccio, vivere con un mal di denti eterno e col terrore cieco del dentista deve essere tragico...
ReplyDelete:D
Magari fosse vero. Sarebbe il minimo che si merita per tutte le stronzate che sparpaglia sulla rete.
DeleteD'altronde lo sanno tutti che i tossici hanno i denti marci ...
DeleteD'altronde lo sanno tutti che l'igiene dentale dei tossici fa schifo ...
ReplyDeleteDalla discarica strakeriana, un'autorevole analisi della crisi coreana:
ReplyDeletepaolomercoledì, aprile 03, 2013 9:37:00 PM
@ zret
Ho letto nel web che la Corea del Nord, per costruire le sue bombe atomiche, avrebbe usufruito di una antiquata tecnologia derivata dalla vecchia URSS. Pare che, almeno lì, il Grande Satana - gli Usa - non c'entri nulla e che Kim Jong-un prenda da sempre ordini dai Rothschild, che ovviamente l'hanno finanziato.
E, come tutti sanno, la ramificata dinastia dei Rothschild è fin dal secolo dei Lumi in combutta con i Gesuiti.
Le bombe atomiche in mano ai coreani sarebbero poi alcune centinaia e non sei o sette come la propaganda occidentale vuol farci credere.
Insomma, quando la Corea del Nord riceverà l'ordine di sferrare l'attacco all'Occidente, ci saranno molte ragioni per farsela nei pantaloni.
Ma questo è quanto gli Illuminati hanno stabilito da lungo tempo nei loro piani.
Si commenta da sola...
Fonte: "Ho letto nel web ..."
DeleteMa vaff...
zret ma va in corea del nord con quel minchione di tuo fratello che magari qualcosa di utile lo potreste fare, chesso i bersagli per le esercitazioni
DeleteLOL
DeleteNon sa cos' è Rothschild
ReplyDeleteNon sa chi sono i gesuiti,
farnetica sugli illuminati,
farnetica sul potenziale della Corea
si inventa storie su chi comanda chi,
e come fonte cità che ha letto in giro per il web
Questo è il solito cazzaro da bar, la cosa ovviamente si sposa alla perfezione con il mondo del complottismo e paranoie varie
Segnaliamo alla polizia?
ReplyDeleteVaccata particolarmente puzzolente del vaccaro.
ReplyDeletehttp://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www_de.cgi/http://valdovaccaro.blogspot.com/2013/04/la-grande-germania-dello-spread.html
Chiarisce chi sia veramente questo personaggio.
Stavolta mi hai preceduto tu.
DeleteIl vaccataro nazista è stato segnalato all'Ambasciata dello Stato di Israele ed alla Comunità Ebraica di Roma.
Vaccaro, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
Vaccaro, sei un nazista ...
Delete... e per estensione lo sono anche i coglioncelli che ti difendono sul tuo blog qualunque cosa tu scriva ...
DeleteStrakkino ha ruttato...
ReplyDeleteStraker venerdì, aprile 05, 2013 7:20:00 PM Michele, il vento è dovuto alle inversioni termiche indotte dalle irrorazioni.
Strakkino, quindi prima del 1995 il vento non esisteva?
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
Strakkino ha ruttato...
ReplyDeleteStraker sabato, aprile 06, 2013 9:13:00 AM
Siamo sempre più visibili e sempre più in pericolo di vita, non dimentichiamolo. In ogni caso, se un giorno diranno che uno di noi si è... "suicidato", non credete a quanto vi riferiscono.
Rispondi
Strakkino, non sei andato alla manifestazione contro le scie chimiche a Milano?
Strakkino, non muovi il culo dal piccì neanche se sotto ci mettono una bomba atomica!!
Tanto alla manifestazione, lo sappiamo tutti ed anche tu Strakkino, saranno quattro sfigatti.
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
Strakkino ha coglionato...
ReplyDeleteStraker sabato, aprile 06, 2013 12:37:00 PM A pochi minuti dal collegamento via Skype con Milano, sono partite insieme due schede telefoniche ed il collegamento streaming via You-Tube. Che strano...
Strakkino, sei così straccione che non ti vogliono neanche ad una manifestazione di straccioni.
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.