http://terrarealtime.blogspot.it/2013/04/voltafaccia-atomico-di-obama.html
Voltafaccia atomico di Obama
Nello «storico»
discorso di Praga del 2009, il presidente statunitense Barck Obama
dichiarava che gli Stati uniti avrebbero fatto passi concreti verso un
mondo senza armi nucleari, rafforzando il Trattato di
non-proliferazione. E lo stesso Pentagono, nel 2010 s'impegnava a
ridurre il numero degli ordigni atomici e a non svilupparne di nuovi.
Ora però Obama, Nobel per la pace e al suo secondo mandato, ha fatto una «inversione a U nucleare»: lo ha scritto ieri il giornale britannico The Guardian, fornendo importanti dettagli.
Ora però Obama, Nobel per la pace e al suo secondo mandato, ha fatto una «inversione a U nucleare»: lo ha scritto ieri il giornale britannico The Guardian, fornendo importanti dettagli.
Sulla scia del discorso di Obama, la Germania e altri membri europei della Nato
(Belgio, Lussemburgo, Norvegia e Olanda) - avevano proposto il ritiro delle armi nucleari Usa dall'Europa, ritenute inutili dopo la fine della guerra fredda. Ma alcuni stati dell'Est di recente entrati nella Nato hanno bloccato la proposta, con l'argomentazione (sicuramente «suggerita» da Washington) che ciò indebolirebbe l'impegno statunitense a «difenderli contro la Russia».
(Belgio, Lussemburgo, Norvegia e Olanda) - avevano proposto il ritiro delle armi nucleari Usa dall'Europa, ritenute inutili dopo la fine della guerra fredda. Ma alcuni stati dell'Est di recente entrati nella Nato hanno bloccato la proposta, con l'argomentazione (sicuramente «suggerita» da Washington) che ciò indebolirebbe l'impegno statunitense a «difenderli contro la Russia».
Sono così
rimaste in quattro paesi europei della Nato - Germania, Italia, Belgio,
Olanda - e in Turchia circa 200 bombe nucleari tattiche (con gittata
inferiore ai 5500 km) del tipo B61. Come abbiamo sempre sostenuto sul
manifesto, non si tratta di residuati bellici della guerra fredda, ma di
armi nucleari mantenute in efficienza e pronte ad essere ammodernate.
Lo conferma drammaticamente il nuovo piano denunciato dal Guardian: gli
Stati uniti spenderanno 11 miliardi di dollari per ammodernare queste
bombe nucleari.
Le B61 saranno
così trasformate da bombe a caduta libera in bombe «intelligenti», vale a
dire a guida di precisione: grazie a una nuova sezione di coda saranno
guidate sull'obiettivo da un sistema satellitare, probabilmente
integrato da uno laser. In tal modo potranno essere sganciate a grande
distanza dall'obiettivo (oltre 80 km). Le nuove bombe nucleari a guida
di precisione, ciascuna con una potenza di 50 kiloton (circa il
quadruplo della bomba di Hiroshima), saranno particolarmente adatte ai
nuovi caccia F-35 - tanto rivendicati dall'ammiraglio-ministro del
governo tecnico Giampaolo Di Paola - progettati per penetrare attraverso
le difese nemiche e dal «banale» costo per il bilancio italiano, che
prevede di acquistarne 90, di oltre dieci miliardi di euro.
Secondo una
stima al ribasso, nel nostro paese ci sono 70-90 bombe nucleari
statunitensi, stoccate ad Aviano e Ghedi-Torre. Ma esse potrebbero
essere molte di più e stoccate anche in altri siti. Tantomeno si conosce
quante armi nucleari sono a bordo delle unità della Sesta flotta e
altre navi da guerra che approdano nei nostri porti. Lo spiegamento
delle armi nucleari statunitensi in Europa è regolato infatti da accordi
segreti, che i governi non hanno mai sottoposto ai rispettivi
parlamenti. Quello che regola lo schieramento delle armi nucleari in
Italia stabilisce il principio della «doppia chiave», ossia prevede che
una parte di queste armi possa essere usata dalle forze armate italiane
sotto comando Usa. A tal fine - rivela il rapporto U.S. Nuclear Weapons
in Europe, pubblicato dal Natural Resources Defense Council - piloti
italiani vengono addestrati all'uso delle bombe nucleari nei poligoni di
Capo Frasca (Oristano) e Maniago II (Pordenone).
In tal modo
l'Italia, facente parte con gli Usa del «Gruppo di pianificazione
nucleare» della Nato, viola il Trattato di non-proliferazione delle armi
nucleari. Per di più, nel 1999 l'allora premier D'Alema sottoscrisse,
senza sottoporlo al parlamento, un accordo sulla «pianificazione
nucleare collettiva» della Nato in cui si stabilisce che «l'Alleanza
conserverà forze nucleari adeguate in Europa». La pericolosità
dell'arsenale nucleare in Italia consiste non solo nel numero di ordigni
qui depositati, ma nel fatto che il nostro paese viene ad essere
agganciato alla pericolosa strategia statunitense. Sono in fase di
realizzazione bombe nucleari in grado di penetrare nel terreno e
distruggere i bunker dei centri di comando, così da «decapitare» il
paese nemico con un first strike, un attacco nucleare di sorpresa.
Chissà, se dopo
avere in modo unanime escluso la politica estera dal dibattito
politico, i partiti avranno qualche reazione alla notizia
dell'ammodernamento dell'arsenale nucleare Usa in Italia. E chissà se i
portavoce del Movimento 5 Stelle chiederanno spiegazioni
all'ambasciatore Usa David Thorne, loro incredibile interlòcutore e
sostenitore, magari trasmettendo le risposte in streaming?
Fonte:http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9334/
Domanda semplice semplice, ma se una bomba è a caduta libera, come la B61, come fa ad aver gittata di 5500 km ??!!! :DDD
ReplyDeleteSe voli più alto non arriva a terra no?
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