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11 settembre, una novità
11 settembre, una
novità
di Simone Boscali
Così come per la vecchia edizione
del blog, non poteva mancare con la ripresa dei lavori [QUALI?] un articolo
dedicato ai fatti dell'11 settembre del 2001.
Archiviata come inaccettabile la
versione ufficiale degli eventi, da diversi anni il dibattito su cosa
sia realmente accaduto quel giorno è costante ma assume una maggiore
intensità proprio in occasione degli anniversari di quel giorno che
resta comunque tragico.
Probabilmente non è il caso di
aggiungere in questa sede l'ennesimo tassello a questa polemica cagata complottista, per
questo sembra molto più appropriato cogliere l'occasione della
ricorrenza per riflettere su come la reazione dell'Occidente abbia
rappresentato una drammatica negazione dei principi che l'Occidente
stesso avrebbe voluto affermare.
Una negazione, beninteso, che
appare incoerente solo osservandola dall'interno del sistema stesso
poiché mutando prospettiva e guardando all'Occidente per ciò che è
realmente (un progetto di annichilimento dell'umanità finalizzato a
un unico governo mondiale di tipo autoritario) appare fin troppo
chiaro che la reitarazione delle contraddizioni costituisce invece
l'essenza stessa dell'Occidente in quanto lo mettono costantemente
nelle condizioni di utilizzare la forza come prima ed unica opzione
per la risoluzione di controversie. [come se fosse antani postergati dollari sterline allaccia scarpa scarpa allaccia]
Senza che sia necessario dibattere
intorno agli eventi dell'11 settembre, sarà sufficiente considerare
quanto l'Occidente ha fatto a partire dal giorno immediatamente
successivo, il 12 settembre 2001, quando la OTAN ha per la prima
volta invocato l'articolo 5 del proprio statuto che considera un
attacco militare subito da uno dei propri membri come un attacco
all'alleanza stessa.
L'11 settembre, si dice,
l'Occidente avrebbe subito qualcosa in più di un mero attacco
terroristico, bensì un attacco alla civiltà stessa. I
fondamentalisti islamici avrebbero hanno attaccato gli Stati Uniti in
quanto motore immobile di un tipo di civiltà che detestano e fondato
su valori per loro immorali. E per difendere questi valori
l'Occidente ha iniziato una guerra non ancora finita che lo ha
portato, con diverse soluzioni e modalità, a dispiegare la più
importante macchina bellica dai tempi della Seconda Guerra Mondiale
ed a portare le proprie economie al collasso anche per sostenere
questi sforzi.
Due dei princìpi tipici
dell'Occidente, e che in questa guerra si sarebbero voluti o dovuti
difendere, appartengono al campo della giurisprudenza e affermano che
a) si è innocenti sino a prova contraria e b) l'onere della prova
spetta a chi muove l'accusa. [due principi pienamente rispettati]
Eppure a partire dal 12 settembre
2001 questi sono stati negati proprio dallo stesso Occidente che
parlava di voler difendere se stesso e che voleva rilanciarsi come
modello universale per ogni altra civiltà al mondo.
Pur nella drammaticità della
crisi in corso, prima di scatenare una qualunque risposta militare
l'Occidente avrebbe dovuto valorizzare al massimo i due princìpi
sopra citati (proprio per valorizzare se stesso come presunta civiltà
superiore e non incorrere in contraddizione) recuperando le prove che
gli attentati fossero effettivamente stati commessi da
un'organizzazione fondamentalista legata a Osama bin Laden e rendendo
pubbliche queste prove. Muovendo l'accusa contro al Qaeda il governo
degli Stati Uniti e i suoi alleati avrebbero dovuto accollarsi
l'onere della prova e dimostrare la colpevolezza di chi si è
accusato, in omaggio alla migliore giurisprudenza occidentale. [STRACCIONE: OBL & c. han confessato più e più volte i loro crimini, in questo e altri casi]
Invece l'Occidente ha regalato un
clamoroso assist ai propri nemici (che ne additano immoralità e
decadenza) decidendo che ci si poteva concedere una deroga e che
fosse legittima una pesante risposta armata in assenza di prove
giuridicamente valide1:
si arrangiassero gli accusati (negando il principio secondo cui la
prova spetta all'accusa) a dimostrare la propria eventuale innocenza.
Sebbene sembri incredibile, dato
che ognuno di noi è spontaneamente portato a credere il contrario
per eccesso di fiducia, mai, in nessuna circostanza formale, il
governo USA o qualche altra istituzione o agenzia occidentale ha
saputo produrre contro gli accusati degli attentati alcuna prova.
Contro bin Laden e la sua
organizzazione2
si sono potute lanciare soltanto accuse non suffragate da alcun fatto
ma mediaticamente "corrette" grazie all'uso scientifico di
immagini e video dello Sceicco del Terrore il quale del resto non ha
mai rivendicato la paternità degli attentati. [vedi sopra, poveretto]
A fronte della mancanza di prove
contro di lui, il regime Talib dell'Afghanistan ne ha rifiutato la
consegna agli Stati Uniti che ne pretendevano l'arresto sotto
minaccia di bombardamento. Considerando come detto che giuridicamente
non erano per nulla stati onorati i princìpi dell'innocenza sino a
prova contraria e dell'onere della prova, la reazione dei Taliban
potrebbe tranquillamente essere letta come una giusta posizione di
diplomazia internazionale a dispetto della riprovazione che quel
regime ha suscitato in tutti noi. Del resto chissà come reagirebbe
il governo degli Stati Uniti se qualcuno, sotto minaccia di attacco
militare, chiedesse l'estradizione dei criminali rifugiati in quel
paese come l'ex presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada o i
dirigenti di multinazionali colpevoli di disastri in paesi
stranieri...
Altrettanto drammatica è stata la
negazione di se stesso in cui l'Occidente è caduto nel caso del
conflitto in Iraq del 2003 quando entrambi i princìpi giuridici
menzionati, e in particolare il reperimento di prove a carico di chi
accusa, sono stati clamorosamente violati dando per certo che il
regime di Saddam Hussein disponesse di armi di distruzione di massa3
e che semmai spettasse a Baghdad provare il contrario.
A dispetto di chi riteneva la
situazione troppo urgente e i tempi troppo stretti per inutili
perfezionismi giuridici, gli anni hanno dimostrato quanto ci si sia
sbagliati a mettere all'angolo due validi e collaudati prodotti della
giurisprudenza e del diritto.
Almeno da questo l'Occidente
potrebbe finalmente trarre qualche buona lezione dai fatti dell'11
settembre 2001.
1http://kestorya.wordpress.com/2012/04/12/11-settembre-lfbi-ammise-la-mancanza-di-prove-per-accusare-bin-laden/
2Si
badi, non si vuole certo fare l'apologia di un criminale del XX
secolo, ciò non di meno urge fare chiarezza sulla sua figura in
relazioni ai fatti dell'11/9, contesto nel quale costui è
decisamente ammantato di un'aura mitologica ma poco credibile come
imputato in tribunale
3http://www.paginedidifesa.it/2005/chiais_050409.html
In occasione del 12esimo anniversario dei tragici fatti dell'11 settembre 2001 Arcadianet ne approfitta per consigliare a tutti i propri visitatori e lettori l'ultimo
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